La via del sale




                                                          


Da Limone Piemonte a Ventimiglia in due giorni.

Di giri in bici in montagna ne abbiamo fatti parecchi, di solito in giornata, ma questa per noi è la prima volta che si parte per fare un giro di due giorni sempre in sella. Abbiamo scelto questo itinerario per la storicità del percorso e per la bellezza dei suoi panorami mozzafiato. Naturalmente nel medioevo, quando questa strada è stata costruita, il mare, non era facilmente raggiungibile dal Piemonte e la Via del Sale rappresentava probabilmente la strada più breve per commercianti e viandanti, per scambiare ovviamente il sale ma anche altre mercanzie evidentemente sconosciute sia ai piemontesi che viceversa ai liguri. 


27.08.2008

Partiamo da Torino il giorno 27 agosto 2008 in macchina, per raggiungere Limone Piemonte e più precisamente la partenza della seggiovia Cabanaria a quota 1378 m, carichiamo le bici e freschi e riposati raggiungiamo quota 1972 punto di partenza della nostra Via del Sale.

1° giorno da Limone Piemonte (CN) (1972 m) al Rifugio Allavena - Colle della Melosa (1525 m) km 51






Siamo sulle Alpi Marittime, dove il mare e la montagna si uniscono in un unico panorama. Il percorso si snoda a cavallo del confine italo francese restando quasi di continuo a  quota 2000 m, naturalmente con qualche saliscendi....






seguendo una bellissima strada sterrata che in un' ora  ci fa raggiungere il colle della Boaria.






Dopo una breve sosta, proseguiamo sempre sulla strada militare con l' obiettivo di raggiungere il Colle del lago dei Signori a quota 2111 m slm, dove pensiamo di fermarci per il pranzo. Infatti dopo 45 minuti  circa arriviamo al colle. Ci sono un pò di macchine e moto ma pensavamo peggio, anche perchè sul colle il Rifugio Don Barbera è sicuramente in un posto strategico per una tappa ristoratrice.




Noi non ne approfittiamo e dopo aver consumato il nostro pranzo proseguiamo alla volta di Selle Vecchie e in un paio d' ore il Passo del Tanarello 2050m.



Arrivati al passo del Tanarello la nostra scorta d' acqua si è esurita, ma le malghe nelle vicinanze ci danno una mano ed allora riempite le borracce ripartiamo. La strada è ancora lunga perchè dobbiamo arrivare al Colle della Melosa  e più precisamente  al  Rifugio  Allavena dove finalmente troveremo una doccia, un piatto caldo ed un letto per riposare. Ora però la salita al Monte Saccarello si fa decisamente più ripida ma per fortuna sempre ben tenuta, e dunque nonostante la fatica, rimane la soddisfazione di poter raggiungere questi meravigliosi posti sempre in sella alle nostre biciclette. Oltre al Monte Saccarello ci sono ancora diversi colli da superare tra cui il Passo del Colle Ardente, Baisse de Sanson, Col Bertrand ed infine il Colle della Melosa
Alle ore 18, 00 dopo 45 km arriviamo esausti al rifugio Allavena in località Pietravecchia di Toraggio 1545 m slm
Il rifugio è in una posizione ideale per chi, come noi, in due giorni vuole arrivare da Limone Piemonte a Ventimiglia. Non abbiamo prenotato e per fortuna ci sono diversi posti per dormire. Buona l' accoglienza, e dopo aver scelto la nostra sistemazione per la notte, doccia, un attimo di relax e poi polenta e spezzatino!

 28.08.2008 

Sveglia alle ore 7.30, colazione abbondante e dopo un controllo tecnico alle nostre biciclette ripartiamo alla volta di Ventimiglia

2°  giorno  dal Rifugio Allavena (1545 m)  a Ventimiglia (0 m)(IM)  km 57



Si fa subito dura la salita per arrivare in cima al Monte Pietravecchia, in pochi km si passa dai 1545m del rifugio ai 2038m del monte evitando naturalmente il Sentiero degli Alpini.




Dal Monte Pietravecchia si ridiscende...si fa per dire,  da prima con un sentiero discretamente tecnico con alcuni passaggi stretti ed a strapiombo per poi risalire al Passo dell' Incisa 1650 m slm.


Da qui c'è forse il passaggio più difficile perchè il sentiero rimane decisamente stretto e a strapiombo

con alcuni passaggi scavati nella roccia liscia e scivolosa, infatti alcuni di questi, per sicurezza li abbiamo affrontati a piedi ma anche per godere al meglio lo spettacolo.
Superato il punto critico, inizia la discesa con un sentiero decisamente scorrevole e volendo veloce, anche se il pendio laterale non è più a strapiombo comunque  un errore potrebbe portare a qualche guaio, infatti Paola all' uscita di un tornantino del sentiero è andata dritta ruzzolando giù con la bici per una decina di metri, riportando svariate contusioni per fortuna lievi.

Man mano che si prosegue il sentiero diventa meno bello a tratti a sassi fino ad arrivare al Col du Corbeau 1404 m slm.



Da cui la discesa è continua, anche se abbastanza dissestata, fino a raggiungere l' asfalto che prosegue ripidamente, attraversando alcune frazioni molto carine,
si giunge così a Ventimigilia dopo 54 km.


Noi abbiamo preferito fermarci per la notte a Ventimiglia anche per approfittare del mare il giorno successivo e quindi dopo aver preso una camera e aver fatto una bella doccia siamo comunque ripartiti con il trenino della Val Roya,  una linea ferroviaria d’altri tempi, incredibile opera di ingegneria ferroviaria per andare a recuperare la macchina lasciata a Limone, per poi ritornare a Ventimiglia.












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