La Via Francigena del Sud



La Via Francigena del Sud da Roma a  Santa Maria di Leuca passando per Monte Sant' Angelo  Km 870





La Francigena Meridionale oppure anche la Via Francigena del Sud, il nome poco importa, che sia del nord o del sud si sta parlando della via pellegrina che attraversa, come già descritto, tutta l' Italia, dal Colle del Monginevro oppure dal Colle del Gran San Bernardo passando per Roma (at limina Sancti Petri), per poi arrivare sul Monte Gargano: Monte Sant' Angelo dove si venerava il principe delle Milizie Celesti, l' arcangelo Michele ( at limina Sancti Michaelis come ha scritto il confratello Paolo Clerici per Torino e provincia della Confraternita di San Jacopo sulla nostra credenziale); ma naturalmente non finisce qui, perchè,  come scrisse già nel 1154 nel suo diario di viaggio Nikulas de Munkathvera il cammino proseguiva verso i porti della Puglia a Finis Terrae, per imbarcarsi per la Terra Santa e così...speriamo di fare anche noi!  

La scelta del percorso

Come sempre ormai sono in molti a cercare di capire da dove passassero veramente i pellegrini, alcuni facendo studi approfonditi, altri semplicemente per convenienze personali o commerciali e così che, la confusione, come per la Via Francigena del Nord, regna sovrana. I simboli, si moltiplicano, così come le vie pellegrine...a qualcuno ci si dovrà pur affidare nella scelta. Io personalmente penso che i pellegrini di una volta alla fine passassero dove oggi ci sono le strade statali ed è certo che sarebbe ben poco poetico camminare a piedi o in bici con un traffico infernale di auto e camions e dunque è bello e anche salutare optare per percorsi alternativi, suggeriti dalle varie guide. Naturalmente è obbligatorio (almeno per noi) partire dal fatto che sia un cammino religioso. I pellegrini non girovagavano così a caso, i pellegrini facevano dei pellegrinaggi sulle tombe di personaggi ispirati alla cristianità vedi San Giacomo, San Michele, San Francesco e infine anche Gesù. Dunque è lecito affidarsi come abbiamo fatto noi alla Confraternita di San Jacopo di Compostella.






La via suggerita è quella descritta sulla guida:" La Via Francigena Meridionale" scritto da Monica D' Atti e Franco Cinti; è molto intuitiva e di facile utilizzo, con precisi schizzi fatti a mano e naturalmente i vari way point numerati per dare spazio alla descrizione del percorso da seguire, le segnalazioni su dove dormire,  eventuali mezzi di trasporto e tutto ciò che è utili per il viaggio. Ci sono inoltre gli indirizzi per scaricare le tracce GPS del percorso molto utili a noi ciclisti, ma anche ai camminanti , proprio per non essere confusi da altre strade. 





La segnaletica
Vale un pò lo stesso discorso della via francigena del nord, ormai i segnavia sono talmente tanti e diversi che molto spesso ti fanno confondere e sinceramente quando ormai sei verso la fine della giornata e segui una indicazione, che poi risulta più lunga  oppure più ripida sicuramente  è poco piacevole. Purtroppo però occorre dar spazio a tutti e bisogna prendersi il rischio.

Si trovano quelli della via francigena per Roma:


Abbiamo visto  i segnavia su campo marrone con i camminanti oppure gli scolaretti con lo zaino:



Ultimamente, non ovunque, ma sono stati attaccati gli adesivi della via francigena chiamiamola "nazionale":

                                                           


Noi invece abbiamo condiviso con la guida l' utilizzo del pesciolino rosso come simbolo che indica la via da seguire (come da foto iniziale). Nella guida troverete una credibile e condivisibile spiegazione sulla motivazione della scelta, e così con tanto di compensato, seghetto e vernice rossa ne abbiamo riprodotti un paio.



Attrezzatura 
Usiamo sempre le nostre vecchie biciclette con due borse a testa installate sulla ruota posteriore con gli pneumatici tassellati da fuoristrada proprio perché l' asfalto non è una nostra priorità. Come da qualche viaggio utilizziamo anche un navigatore satellitare modello Garmin Edge 530 che oltre ad indicarci la strada utilizzando i file in GPX che abbiamo preventivamente caricato, registrano anche il percorso che facciamo, utilizzando un app di nome Strava specifica per i ciclisti ed escursionisti a piedi.

Come vestirsi
Le condizioni meteo per la settimana di viaggio purtroppo non danno segnali di incoraggiamento. La stagione non è ancora calda e la possibilità di pioggia è molto elevata. Ci siamo organizzati per portare per ognuno: 2 magliette, 2 pantaloncini, due paia di calzini, la giacca invernale, un gilet anti vento ed i manicotti per le braccia, oltre naturalmente agli effetti personali. Non ci siamo portati le mantelline anti pioggia per scelta...se piove pazienza!

Dove dormire
Ormai le varie guide e i vari siti specializzati offrono un vasto elenco su posti dove trovare da dormire, di fatto però ci sono ancora alcune situazioni critiche da valutare prima della partenza. Nei posti più turistici l' offerta è molto ampia ma anche i prezzi sono molto elevati.

La credenziale




Anche per la credenziale il discorso è simile alla segnaletica; ce ne sono di svariate tipologie, perfino gli uffici turistici dei vari comuni la vendono. Dipende dunque dallo scopo del vostro camminoNoi abbiamo preso un appuntamento con il confratello per la provincia di Torino, Paolo Clerici che ci ha rilasciato quella della confraternita




.... si parte!!


16 aprile 2022 ore 9.30 Trasferimento Torino-Roma 


Partiamo in auto alla volta di Roma anzi, esattamente ci fermiamo a Ladispoli dove abbiamo già prenotato per la sera. La scelta di Ladispoli viene perchè a Roma non abbiamo idea di dove poter lasciare la macchina per una settimana senza incorrere in multe o pagamento di parcheggi, inoltre il treno che da Ladispoli porta a Roma è veramente comodo.
Il punto ideale di partenza della via Francigena del sud è piazza S. Pietro in Vaticano, anche se domani è la domenica di Pasqua e ci saranno moltissime persone.
Arrivati a Ladispoli andiamo alla stazione ferroviaria per conoscere l' orario dei treni per S.Pietro e per vedere se esiste un parcheggio gratuito vicino alla stazione per lasciare la macchina i prossimi giorni.
Dobbiamo anche cercare un buon posto per la cena ed infatti dopo una bella passeggiata a piedi di circa 8 km troviamo un pò fuori dal centro "La trattoria del pescatore" dove ci siamo trovati molto bene. Dopo la cena andiamo direttamente a dormire.


17 aprile 2022 ore 9.30
 
Dormito male, la camera era molto bella e pulita ma il vento che si è alzato durante la notte a disturbato il nostro sonno. Alle ore 7 eravamo già svegli e dovevamo capire se fosse o meno il caso di partire oppure se era meglio rimandare la partenza anche se in effetti le previsioni davano vento a circa 30 km orari per tre giorni. Nel frattempo facciamo colazione e alla fine proprio all' ultimo secondo, decidiamo di partire ugualmente anche perchè avevamo già prenotato la camera per la sera. Purtroppo è sempre un punto critico quello della prenotazione, perchè se da una parte ti assicuri un posto per dormire, dall' altra se ti capita un imprevisto o le condizioni meteo fossero avverse non potresti arrivare per tempo. Dunque carichiamo tutto in macchina e di rechiamo velocemente nel parcheggio attiguo alla stazione ferroviaria di Ladispoli-Cerveteri, dove parcheggiamo la macchina, prepariamo le nostre biciclette ed alle  8.26 siamo sul treno con le nostre FFP2 sul viso.
Scendiamo alla stazione di S. Pietro a Roma, dove, un ragazzo brasiliano vedendo le conchiglie pendere dalle nostre borse, ci ferma per parlare della cammino di Santiago. Lui lo ha fatto alcuni anni fa ed ora assieme ad altri lo vorrebbe ripercorre con la monoruota elettrica e stanno aspettando la risposta dallo sponsor che dovrà fornire i mezzi.
Arriviamo quindi in San Pietro dove le transenne e la polizia non ci fanno avvicinare con le biciclette. Paola rimane fuori ed io entro perchè vorrei arrivare all' ufficio pellegrinaggi per far apporre il timbro di partenza sulla credenziale. Purtroppo oggi è Pasqua e l' ufficio è chiuso. Pazienza, decidiamo di aspettare l' inizio della messa del Papa che avverrà alle ore 10.00.
Non si sa bene per quale motivo, ma alle 10.45 ancora non è iniziata e dunque dobbiamo partire.

Roma - Artena km 63 

dislivello complessivo 1.130 m    





Pedalando per Roma il vento non si percepisce e considerata la giornata è proprio piacevole. Per un tratto costeggiamo il Tevere, poi superata l' Isola Tiberina giriamo a sinistra sul ponte per arrivare al Circo Massimo. Attraversato il Circo entriamo nel parco di Porta Capena un po' perchè inizia a fare caldo un po' perchè dobbiamo riempire nel nostre borracce alla fontanella. Massimo, che sta correndo, si ferma e ci dice che questa è la fontanella più buona di tutta Roma, anche in agosto l' acqua è freschissima perchè viene ancora dall' antico acquedotto romano situato in profondità e quasi mi sgrida quando vede che la assaggio dalla borraccia..."è come il vino non si può bere nel bicchiere di plastica", mi dice in romanesco. Comunque Bruno è simpatico ed è di facile parola, parola che non gli viene più quando gli diciamo che stiamo andando a Foggia!




Superato l' incrocio successivo imbocchiamo via di Porta San Sebastiano e poi finalmente superate le mura di Aureliano inizia la via Appia Antica.

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Subito ci fermiamo a visitare la chiesa del Domine Quo Vadis che percorso la messa di Pasqua e dunque dopo un pò ci riavviamo.








In effetti pedalare sui ciottoli della via Appia Antica non è per
niente agevole in alcuni tratti sono ancora visibili i segni delle bighe e delle carrozze che percorrevano la via. 











La via è veramente bella con antiche costruzioni romane da tutte e due le parti. La pedalata è impossibile tanto è che ai bordi del selciato si è formato un sentiero che  tutti i ciclisti utilizzano




Sono circa 24 km di Via Appia Antica, tutta piatta, tutta dritta senza una  curva, si attraversano un paio di incroci ed infine dopo aver superato la  Torre di Pompeo Magno e l' aeroporto di Ciampino la strada si stringe e  diventa un sentiero con anche qualche decisa salita ma alla fine arriviamo   a Frattocchie. Sarebbe già ora di pranzo e dunque buttiamo un occhio per  vedere se incontriamo qualche posto carino per fermarci a mangiare.  Arrivati alla rotonda di Frattocchie ci sarebbe un chiosco che fa panini ma  tiriamo dritti nella speranza di trovare qualche cosa di meglio. Decidiamo quindi di arrivare fino a Marino Laziale. Purtroppo i ristoranti sono tutti completi e non ci danno da mangiare, i negozi sono tutti chiusi. Per fortuna ci sono gli extra comunitari che su via Colonna hanno un negozio di alimentari aperto. Entro con la mascherina, lo disturbo , sta pregando scalzo su un cartone, in ginocchio, anche lui ha la mascherina. Compero del pan carrè, (non c'è altro) del prosciutto e delle sottilette, mi chiede se voglio anche dei wurstel ma non sono interessato, una bottiglietta di Falanghina sfusa la prendo, è Pasqua ci mancherebbe!!! Pago ed esco. Appena fuori, la macchina dei carabinieri la trovo ferma davanti al negozio. Un appuntato scende ed entra nel negozio chiedendo il green pass e i documenti al marocchino. Aspettiamo un attimo prima di partire per fortuna il negoziante ha tutto in regola e dopo un pò di discussioni (aveva ragione lui) se ne vanno. Saliamo per via Colonna fino ad incontrare un piccolo giardino all' ombra con le panchine e ci fermiamo a mangiare.



Dopo un breve riposo ripartiamo perchè questa sera dobbiamo arrivare ad Artena. Dopo circa 5 km, mi accorgo di non avere più il telefono. Ho fatto la foto del cibo sulla panchina deve per forza essere rimasto lì. Torno indietro, è quasi tutta salita, ma alla fine lo trovo proprio dove lo avevo dimenticato. Nel frattempo, Grazia la proprietaria del B&B è in fermento, mi scrive un messaggio per dirmi di avvisarla un ora prima del nostro arrivo perchè così lei ha il tempo di farsi trovare presso la struttura, è ovvio è Pasqua anche per lei mica può stare tutto il giorno ad aspettare noi. Però purtroppo noi sappiamo quanti km mancano, ma non sappiamo quanto tempo impieghiamo a farli; in ogni caso mi avvisa che il check in dovrà essere entro le 20.00 perchè poi lei deve andare via. Subito dopo Marino infatti inizia uno sterrato in salita faticosissimo, in via dei Peschi, in alcuni tratti hanno tagliato le piante e lasciate (appositamente) sul sentiero per non fare passare infatti occorre sollevare le bici di peso  per scavalcare. La via Francigena a volte disturba!



Presa la via dei Principi in 8 km dobbiamo salire di circa 400 metri di dislivello ed a fine giornata si sentono. Inizia quindi la discesa, il tempo è trascorso veloce, arrivati presso un bivio dove c'è una caffetteria mi sono ricordato che la strada era interrotta e dunque occorreva girare a sinistra per andare a prendere la Tuscolana, sicuramente più trafficata ma senz' altro più veloce. Adesso si che posso dire a che ora arriveremo ad Artena... alle ore 19.00!!!



Artena è bellissima, è il più grande comune europeo non carrozzabile, cioè dove non è possibile attraversarlo in auto perchè è fatto di migliaia di scalini. Noi abbiamo prenotato presso un B&B che si chiama "Il Monaco" che non è di certo ai piedi del paese! Non siamo in grado di pedalare lungo la salita carrabile che ci porta alla piazzetta a causa della pendenza ma anche della stanchezza e dunque spingiamo le nostre bici, ma il più è fatto o quasi. Sentiamo da sopra una voce che dice:"Eccoli!!". E' il marito della Sig.ra Grazia, anche lui in attesa del nostro arrivo. E' una persona simpatica, anche lui ciclista. Non abbiamo fatto una bella figura ad arrivare così tardi ma sinceramente non ci è mai capitato di arrivare a fine tappa alle 7 di sera, ma purtroppo tra il telefono dimenticato, il problema al cambio che non funzionava, il percorso interrotto da alberi tagliati questo è.

Non è possibile portare su le bici con le borse, sono troppo pesanti e dunque le lasciamo nella piazzetta sotto la custodia del marito per andare a piedi, borse a spalla,  a metà paese circa. La Sig.ra Grazia ci accoglie come se avessimo vinto il giro d' Italia, troppo simpatica  ed efficiente nel suo lavoro. Dopo una giornata così sembrava di essere arrivati in paradiso, un posto molto accogliente, arredato con molto gusto. Ci mostra la camera, che ha una vista strepitosa sulla pianura. Il Relais del Monaco è un posto particolare da raggiungere ma, come tutte le cose difficili se ci riesci e poi meraviglioso! Recuperiamo anche le nostre biciclette che vengono ricoverate nell' ampia cucina. 



Purtroppo per la cena il paese, in quanto giorno di Pasqua non offre granché e con l' aiuto della signora troviamo un ristorante che ha la cucina chiusa ma che può servire aperitivi e taglieri di salumi. Ci dobbiamo "accontentare" del tagliere, ma che tagliere...! 


18 aprile 2022 ore 8.30

Materasso perfetto! Dormito alla grande, ci prepariamo per la nuova tappa, la giornata sembra perfetta per pedalare in tranquillità fino a Casamari dove abbiamo prenotato per la sera, dentro all' abazia.
La colazione si può definire epica!!! Il tavolo preparato per la colazione è spettacolare, non solo per i colori che contrastano ma la qualità della roba con dolci fatti in casa e dolci di pasticceria, una colomba al cioccolato che ha vinto il premio di vice campione del mondo, frutta in macedonia che io adoro soprattutto al mattino e la frutta secca che la Sig,ra Grazia ci aveva promesso in quanto ciclisti....un bonus non da poco! Io e Paola siamo convinti che sia il miglior posto in cui abbiamo dormito su tutta la via Francigena!


Artena-Casamari km 61

dislivello complessivo 639 m  




Dopo due parole con la simpatica Sig. Grazia partiamo con le nostre bici a mano scendendo gli scalini che ci separano dalla Piazza della Vittoria da dove possiamo risalire in sella per passare sotto l' Arco Borghese e giungere al tornante da dove parte la Via Francigena. La Sig.ra Grazia mi pare abbia detto che quella zona si chiama Villa, ma purtroppo ho sempre associato almeno al sud la parola Villa con il giardino pubblico ben curato della città, ma questo è un sentiero utilizzato anche come discarica. La discesa è abbastanza ripida e poco pulita ma alla fine si arriva su via Maddalena. Ancora noie al cambio e quindi ci fermiamo. Alla fine scopro che il deragliatore posteriore si è notevolmente piegato, lo raddrizzo e con un colpo di fortuna sembra funzionare a dovere. Risaliamo via Maddalena su asfalto fino a raggiungere  nei pressi di una casa un via, ci vuole coraggio anche a chiamarla via, che piena di sterpaglie, rovi e immondizia si raccorda con la statale Latina. 

Come si sa dopo Pasqua viene pasquetta e dunque non sarà facile trovare posto sia per mangiare che per fare un minimo di spesa. Arriviamo quindi a Colleferro ed il nostro navigatore sembra impazzito ci fa andare avanti ma poi ci fa tornare indietro, non si capisce dove ci vuole portare. Io preparando il viaggio mi ricordo che si sarebbe dovuto prendere la strada che si chiama Consolare Latina e così facciamo. Troviamo anche un supermercato aperto dove comperare del pane e del companatico per il nostro pranzo di pasquetta. La Consolare è abbastanza tranquilla come traffico e in poco tempo arriviamo presso l' ex abazia Rossilli da 

dove si può ammirare un bellissimo panorama su una valle verde. Per il resto però il paesaggio è un pò noioso, sia per i continui sali e e scendi sia per il panorama. Arriviamo comunque ad Anagni e proseguiamo per arrivare a Ferentino. 
Ormai è ora di mangiare qualcosa e dunque sulla salita di  Ferentino troviamo un posticino all' ombra di qualche pianta per mangiare il nostro panino e per prenderci qualche minuto di riposo al fresco.
Alla ripartenza, arriviamo in cima a Ferentino ed invece di prendere via San Rocco Montecchie come suggerito dalla nostra guida scendiamo dalla via Casilina Sud perchè in ogni caso percorre in bici il sentiero che conduce a Veroli è sconsigliato. Per sicurezza avevo montato delle camere d' aria del tipo auto riparanti e copertoni nuovi per non rischiare di forare, ma purtroppo anche stando su asfalto la posteriore si sgonfia.
  
 
Padre foresterario ci aveva chiesto per mail, che sarebbe stato meglio arrivare prima delle ore 18.00. Purtroppo però l' ultima parte prima di arrivare a Casamari è molto ripido con salite che ti tagliano le gambe, ma alla fine arriviamo giusti in tempo presso la bellissima Abazia gestita dai padri cistersensi. 

Accompagnati da un prete di colore, è stato lui a specificare che non era frate ma prete, siamo andati nella nostra camera lasciando le biciclette alla reception dell' abazia. Il prete ci dice che nel parcheggio fuori dall' abazia ce subito una trattoria e che al massimo alle ore 21.30 dobbiamo rientrare perchè la sicurezza avrebbe chiuso il cancello esterno. Dopo una meritata doccia calda andiamo a vedere questa trattoria nel parcheggio, ma purtroppo non è di nostro gusto e dunque ne scegliamo un altra oltre il ponte che però risulta chiusa. Ne esiste una terza che dista1,5 km dall' abazia e dunque ci incamminiamo a piedi. La pizza molto buona, ma il ritorno sulla strada statale a piedi nel buio con il telefono acceso per farci vedere dagli automobilisti che ci sfioravano a tutta velocità è stato un pò pericoloso ma alle 21,20 eravamo in camera.


19 aprile 2022 ore 8.00

La sveglia ci è stata data dei vicini rumorosi poco curanti del fatto di non essere i soli. Ci prepariamo e lasciamo la splendida abazia di Casamari e come testimonianza del nostro passaggio ci facciamo mettere il loro timbro sulla credenziale. Abbiamo riposato bene e siamo pronti per ripartire, naturalmente dopo la colazione nel baruccio del parcheggio antistante l' abazia. La cosa positiva è che abbiamo esaurito le prenotazioni fatte in anticipo così che da questa sera siamo liberi di fermarci dove vogliamo, naturalmente sempre sperando di trovare libera qualche ospitalità. La giornata è spettacolare nel senso che il cielo è azzurrissimo senza nuvole.



Casamari - Cassino km 61 
dislivello complessivo 630 m 





      


  
                  



Costeggiamo il muro di cinta dell' abazia ed alla prima stradina a destra svoltiamo, dopo di che prima di un ponticello che gira a destra, la stradina diventa un sentiero che gira a sinistra in un campo, sembra la via sbagliata ma in effetti è giusta. Dopo di che ritorna ad essere una strada sterrata. 
Avevamo programmato di arrivare a Mignano Montelungo cioè una tappa da 74 km, ma sarà moltodifficile. In compenso il panorama è molto bello e anche la strada piacevole da pedalare.

      


A Strangolagalli arriviamo così al mitico punto 113 della via Francigena del Sud,  cioè a casa di Cinelli.
Eravamo molto curiosi di conoscere Enzo Cinelli, un ex poliziotto/pellegrino che ha trasformato casa sua in una sorta di museo del pellegrino anche con l' aiuto di artisti scultori. Purtroppo lui non c'è ma incontriamo la figlia Lorena, che con altrettanta ospitalità ci accoglie e ci racconta delle vicissitudini del padre. Enzo non aveva trasformato  solo la sua casa ma la aveva anche attrezzata per ospitare pellegrini e viandanti che avessero voluto fermarsi a casa sua, inoltre era il vero custode di quel tratto di via Francigena perchè oltre alla costruzione di un paio di ponti sui torrenti che permettevano di evitare la via invernale più lunga di 4 km teneva la manutenzione di tutto il tratto. Ecco il suo sito se volete approfondire:

 

Lorena a malincuore ci spiega che purtroppo non sanno come fare per mantenere la manutenzione di quel tratto di via, hanno tutti un lavoro e dedicare del tempo libero è molto difficile, le facciamo i nostri migliori auguri.


                     




Salutiamo la simpatica ed accogliente Lorena e scendiamo lungo il sentiero che porta ad uno dei ponticelli costruiti dal Cinelli:

     


Dopo il ponte ci aspetta una ripida salita che facciamo a piedi nel bosco fino ad arrivare in cima da cui si gode un bellissimo panorama



   


Ora ci aspetta un pò di discesa fino a Ceprano. Non è previsto l' ingresso a Ceprano ma dobbiamo necessariamente comperare da mangiare e passare in farmacia.
Nella piazza centrale ci accoglie con una lunga intervista, sicuramente un assessore o comunque un componente del consiglio comunale che vuole sapere da dove arriviamo, dove andiamo, da dove siamo partiti questa mattina, lui è un camperista e gli piace molto l' idea di questi viaggi in bici. Ci suggerisce di fare la Camminata degli Dei sulla costiera amalfitana, 6 km andata e ritorno. Ci ripete due volte che se abbiamo necessità di qualsiasi cosa lui  è a disposizione, ed è un peccato che l' assessore alla cultura  se ne sia andata proprio adesso perchè altrimenti ci avrebbe fatto visitare il museo di Ceprano in cui si può constatate che qui si è trovato un teschio che testimonia la vita circa 800.000 anni fa, il cui nome è Argil!
Dunque noi cercavamo un supermercato per prenderci da mangiare e da bere per il pranzo!

Ripartiamo, dobbiamo ritornare indietro da dove siamo scesi e risaliamo da via Olivella proprio a fianco all' autostrada del Sole, dove per la prima volta rivedo dopo tanti anni una persona che raccoglie l' asparago selvatico, cosa che non mi era più capitato di vedere vicino a casa mia da anni perchè è letteralmente sparito! Cerchiamo di capire dove andare fino a che un ragazzo in macchina si ferma e ci chiede se avevamo bisogno di qualche indicazione. Lui ha una simpaticissima zia a Torino che periodicamente gli manda i tomini che lui trova buonissimi..e come dargli torto! 


Ci da l' indicazione giusta, certo che il caldo si fa sentire ed è meglio fermarci all' ombra per mangiare il nostro panino vicino ad una azienda di raccolta rifiuti. Improvvisamente il cielo si annerisce e minaccia pioggia, sono quasi le 14 e dunque ripartiamo. Nel frattempo abbiamo deciso di fermarci a Cassino ed abbiamo prenotato presso "La suite"

Tutto bene fino al guado del fiume Melfa unpò prima di Acquino. Il passaggio sembra tutto sommato semplice perchè circondato da pietre piatte, ma tra una pietra e l' altra l' acqua è abbastanza alta e la corrente anche abbastanza forte. Paola stranamente vuole passare per prima e vista la poca fiducia che ho nei sui confronti nel guadare i corsi d' acqua decido di scattare delle foto.


      

lei e le sue borse sono finite completamente in acqua!
Ora tocca a me e decido di prendere un altra via ma in sella alla bicicletta...il risultato è lo stesso le lastre scivolose di pietra mi fanno andare a mollo!
Bene ora siamo completamente bagnati compresa la guida, le chiavi della macchina, mentre i telefoni ed il Garmin sono salvi. Nelle borse nonostante ogni gruppo di vestiario sia all' interno di sacchetti di plastica gli indumenti di ricambio sono bagnati. 
La temperatura non  era calda prima, figuriamoci adesso che siamo completamente fradici, fa niente dobbiamo arrivare  a Cassino. Prima però dobbiamo passare da Acquino la città di San Tommaso


Un vecchio detto diceva  che :" Sei come S. Tommaso non ci credi se non metti il naso" e noi effettivamente ci abbiamo messo solo il naso ma ben di più nel fiume Melfa! Il cielo non promette niente di buono ma ormai siamo bagnati non ci può fregar di meno!


Non dobbiamo farci prendere dalla foga, occorre tenere d' occhio che ad un certo punto occorre scavalcare la ferrovia e l' unico passaggio è questo sottopasso che a stento riconosciamo perchè il sovrappasso successivo è chiuso per lavori. 

Una volta scavalcata la ferrovia e attraversata la Casilina Sud, si prende a sinistra una stradina secondaria che con brevi sali scendi ci porta a Cassino.



Ci fermiamo a bere una meritata birra che qui non si chiama piccola o media ma 0,20 o 0,50.
Ci rechiamo quindi all' indirizzo del Hotel?, B&B? o semplicemente affittacamere? La stanza è in un condominio, è molto elegante, spaziosa e pulitissima, si, potrebbe sembrare anche un posto dove appartarsi... ma va benissimo lo stesso! La signorina anche' essa elegante e curata ci illustra la camera e ci mostra dove lasciare le nostre bici, se vogliamo possiamo anche metterle in camera ci dice. Dobbiamo tirare fuori tutto dalle borse e asciugare con il phon tutto ciò che è bagnato (quasi tutto) e stendere, i termosifoni sono freddi ma per fortuna il condizionatore scalda abbondantemente.
Doccia bollente per scaldare le ossa che si sono raffreddate e poi andiamo alla ricerca di un ristorante per la cena. Non troviamo gran ché e ci fermiamo da "Pepe Nero", uno di quei ristoranti eleganti alla moda che io non adoro molto, ma comunque la cena era davvero buona. Inoltre in una sala c'è anche la TV dove trasmettono la semi finale di coppa Italia tra l' Inter ed il Milan e devo dire che battere il Milan è sempre motivo di grossa soddisfazione! Il proprietario è tutto tranne che simpatico e siccome sembrava che la nostra presenza desse fastidio, dopo aver pagato 81 euro ce ne siamo andati. Decisamente sproporzionato rispetto a cosa abbiamo mangiato. Non c'è solo Pepe nero dove vedere la  fine della partita. Infatti in centro città una allegra birreria con una decina di schermi risolve il problema. Ritornati in camera  finiamo di asciugare la roba con il condizionatore a palla ed il phon e poi andiamo finalmente a dormire non prima di aver rotto l' asse del water.



20 aprile 2022 ore 8.30

Dormito non bene, anzi malissimo. Il materasso è letteralmente sfondato ed ho passato tutta la notte a cercare di non cadere dal letto perchè l' inclinazione del materasso come si dice "buttava fuori"!!! Una buca al centro del materasso ci ha spezzato la schiena. Ci prepariamo e riempiamo le nostre borse, alcune cose sono ancora umide ma pazienza.
La colazione la facciamo in un bar che è convenzionato con la camera tramite una tesserina rilasciata dalla gentile proprietaria che ci ha anche dispensato il pagamento della rottura dell' asse del water, anzi ci ha ringraziato perchè la abbiamo avvisata. Complimenti! 
La colazione è un pò basica, caffè o cappuccino e cornetto.


Cassino - Presenzano km 34
dislivello complessivo 504 m


La ruota anteriore della bici di Paola è bucata, c' era da aspettarselo viste le condizioni del copertone ormai consumato, facciamo un pò di giri per cercare una officina di riparazione per bici e ci imbattiamo nella più bella sorpresa fin qui del nostro viaggio.
Cicli Binda vicino al centro di Cassino.

                           


Uno spettacolo! Il ciclista di una volta, adesso sono tutte gioiellerie che ti guardano dall' alto verso il basso con la puzza sotto il naso se hai ancora un 26 e non si trovano più i ricambi (sarà vero?)! Pino no.
Pino è di poche parole, ma fa i fatti. La sua officina è piena di biciclette da riparare, piena di ricambi di ogni genere, si forse disordinata ma al primo colpo trova subito il copertone per la bici di Paola. Ci facciamo cambiare il copertone con la camera d' aria nuova e ne prendiamo una di scorta, dopo di che mi controlla gli ingranaggi del deragliatore posteriore che avevo piegato il giorno prima e mi regola anche  il cambio che non funzionava bene, pulisce un pò gruppo pignone e lo lubrifica. Alla fine del lavoro senza mai dire una parola si lascia andare e ci chiede dove andavamo. Allora gli ho spiegato il nostro giro e lui quasi commosso mi dice che anche a lui piacerebbe partire in bicicletta e lasciarsi tutto alle spalle, un grande! 25 euro ben spesi! 
Il timbro per la nostra credenziale è impossibile da trovare e quindi dopo aver fatto un pò di spesa per il pranzo alle ore 11, partiamo. Ci lasciamo alle spalle Cassino con la sua bellissima abbazia.







La strada per uscire da Cassino non è delle meno ripide, in certi punti occorre spingere la bici, ma tutto sommato è piacevole sia per la temperatura che non è fredda ma anche per la tranquillità della strada che al momento appare asfaltata ed anche una bellissima fontana di acqua freschissima fa molto piacere.


Arriviamo alle pendici del Monte Lungo e si capisce perchè lo hanno chiamato così....
In una villetta un interessante arredo per giardino:




L' idea è di arrivare ad Alife, 60 km, ma purtroppo strada facendo scopriamo che non ce alcun posto per dormire e si ripresenta il solito problema, se prenoti poi devi cercare di arrivare in tempo, se non prenoti non trovi posto.
Andrea oltre ad Alife è impossibile perchè il posto successivo e Telese Terme che è troppo distante e dunque l' unica soluzione è quella di fermarsi prima. Presenzano in provincia di Caserta sembra il posto giusto, ma l' unica possibilità per dormire è chiusa ma almeno c'è la stazione ferroviaria.


L' edificio della stazione è assolutamente fatiscente, la biglietteria è chiusa da anni ma in compenso il sottopasso che porta al binario due è completamente pulito e illuminato veramente incredibile.
Aspettiamo il treno per andare a Telese Terme dove abbiamo trovato da dormire presso l' Hotel del Lago.

Nel frattempo visto qualche raggio di  sole  ne approfittiamo per asciugare il "bucato". 
Arriva così il treno e saliamo, cercando di capire dove sia la carrozza per le bici, ci siamo solo noi, puoi capire e saliamo alla prima porta aperta. Il solerte capo treno di giovane età ma con decisa fermezza ci avverte che il suo treno non è abilitato al  trasporto delle bici e che non potrebbe farci viaggiare. Ma a patto che spostassimo le bici in un altra carrozza avrebbe fatto una eccezione. 
Alla prima fermata del treno scendiamo e ci spostiamo dove voleva lui, ci avvisa anche che una volta arrivati a Caserta prima di salire sul treno per Benevento era meglio avvisare il suo collega. 
Arrivati alla stazione di Caserta ci spostiamo di binario per salire sul treno per Benevento. Anche questo treno non è predisposto per le bici, ma l' esperto capo treno con 38 anni di servizio sulle spalle passati su treni di qualsiasi tipo inclusi quelli del Trentino Alto Adige in cui i vagoni si riempivano di sole biciclette per noleggiarle ai turisti, non esita a farci salire. E' molto simpatico e si siede di fronte a noi a parlare un pò. Dice che ci invidia molto per questi nostri giri in bici perchè anche lui vorrebbe farli. Mezzo vagone ascolta il nostro chiacchiericcio in clusa una ragazza di di Telese che ci consiglia una pizzeria che a dire il vero risulta troppo lontana dall' hotel. Ci salutiamo cordialmente ad arrivati a Telese Terme scendiamo dal treno.
E' buio e in qualche modo dalla stazione andiamo verso il lago dove troviamo l' albergo. Le strade sono deserte ed un vento decisamente forte ci soffia contro.
Doccia veloce per paura di trovare chiuso il ristorante a fianco che si chiama "La rimessa".

21 aprile 2022 ore 8.00

Ieri sera al "La rimessa" le cose non sono andate benissimo, tante cose in comune con "Pepe Nero"; il prezzo di 81 euro, la simpatia (nulla), e la qualità (accettabile) ma che non giustifica la spesa.
L hotel del Lago invece è un hotel degli anni '70 rimasto originale negli anni, l' impressione è quella di un hotel costruito con cura in quegli anni dai genitori di coloro che lo gestiscono oggi e così è rimasto.
Comunque almeno il materasso era come si deve.





Telese Terme - Benevento km 33
dislivello complessivo 630 m


Partenza ore 9.00. Il sole è presente ma l' aria è ancora fresca tanto da dover mettere la giacca. Inoltre per il pomeriggio è prevista pioggia che durerà anche tutto domani. Questo è il motivo di questa tappa così corta.


Finalmente vediamo il lago di Telese perchè ieri sera era buio, devo dire un pò delusi dalle dimensioni, lo immaginavamo molto più grande.

In compenso però subito dopo attraversiamo dei bellissimi vigneti, ordinati e curati, un vero spettacolo!




Il tragitto è pianeggiante su strada secondaria asfaltata ed è un piacere pedalare fino allo storico ponte Maria Cristina di Borbone in regione Solopaca.
Il ponte detiene il record di essere il secondo ponte sospeso a catenaria d' Europa.



Superato il ponte, la strada inizia lentamente a salire con alternarsi di asfalto e sterrato fino ad arrivare a Mandarisi e poi Collepiano. Subito dopo, probabilmente distratti, evitiamo di girare a sinistra in prossimità di un auto lavaggio e proseguiamo in salita, non del tutto agevole, verso Torrecuso. Ci troviamo all' interno del parco regionale del Taburno Camposauro. A Paupisi ci fermiamo per chiedere informazioni a Salvatore, il macellaio del paese che conferma l errore. Pazienza, ne approfittiamo per bere un caffè e iniziamo la discesa e dopo un paio di chilometri giriamo a destra in discesa verso la super strada.
Si sentono le prime gocce di pioggia che iniziano a bagnare le lenti degli occhiali, il temporale sta arrivando da dietro. Il territorio è collinare, molto bello, ma alcune salite ci costringono a percorrerle a piedi considerata la pendenza della strada ma in ogni caso riusciamo ad entrare in Benevento dove per prima cosa si incontra la storica azienda Alberti produttrice del famigerato Liquore Strega, proprio di fronte alla stazione ferroviaria.

 



Ci dobbiamo portare nel centro della città perchè abbiamo prenotato un B & B proprio in via Garibaldi, la via principale di Benevento.
Si chiama 30 mt. dal Duomo, è una stanza al quinto piano di un anonimo palazzo. Dopo aver telefonato in alcuni minuti si presenta un incaricato che ci fa lasciare le bici nel vano scala e ci porta nel alloggio.
Piove decisamente, sono le 13.30 e decidiamo di andare a prendere la macchina che avevamo lasciato a Ladispoli, perchè domani vista la pioggia, avremmo voluto andare a visitare la Reggia di Caserta.
E così abbiam fatto!

22 aprile 2022 ore 9.00

Come previsto piove, e piove anche con forte intensità.
Visita alla Reggia di Caserta
Abbiamo deciso di prolungare il soggiorno ancora un notte nello stesso B&B

 23 aprile 2022 ore 8.00

Ecco il sole, giornata perfetta per ripartire.
Ieri sera dovendo trovare un ristorante per la cena ci siamo imbattuti nella "Locanda Scialapopolo".




Incuriositi non tanto dal nome, che di per se è già un programma, ma dalla scritta sotto:" La vera cucina povera....quella del popolo". Premesso che ogni ristoratore può presentare il proprio locale come meglio crede e sicuramente stufi di locali alla moda  con cibi e cuochi gourmet tutti abbastanza uguali e banali, siamo entrati per vedere di cosa si trattava. 
Il locale in linea con la scritta dell' insegna, è pulito e semplice così come si confà ad una locanda. Alfonso, maestro di sala per il suo modo affabile e professionale con cui riceve i clienti e per l accuratezza con cui descrive con orgoglio i piatti tipici e anche antichi beneventani confezionati da sua moglie chef Antonella, ci fa sedere al tavolo "tre di denari". 
Ormai non siamo più abituati ad essere ricevuti al ristorante con il cuore in mano come fanno Alfonso e Antonella e anche solo questo presupposto è un ottimo aperitivo. Ma poi il pranzo è anche meglio, con ricette fatte di tradizione, delle loro famiglie.
Io personalmente, così come abbiamo visto a Cassino per l' officina riparazione bici patrimonio dell' Unesco, anche per la Locanda Scialapopolo proporrei la stessa cosa.
Grazie Antonella e Alfonso!
Loro sanno che vogliamo andare a Foggia e siccome dobbiamo parcheggiare la macchina in un posto sicuro per qualche giorno, Alfonso sposta il suo furgone e mi cede il posto proprio a fianco al loro dehor!

 
Benevento - Casalbore km 30
dislivello complessivo 880 m

vedi mappa ed il percorso in 3D

Oggi dobbiamo arrivare in cima all' Appenino in località Casalbore. La giornata è bella. Facciamo colazione vicino al B&B. Proseguiamo poi in salita fino ad arrivare all' ufficio del turismo dove ci facciamo mettere un timbro del nostro passaggio a Benevento. Subito sotto l' arco Traiano che indica l' inizio della via Appia  Traiana. Il passaggio non è ben segnalato e dunque iniziamo una inutile salita che ci porta ad una enorme rotonda da cui poi torniamo indietro per poi arrivare al carcere di Benevento.




Ci sarebbe un passaggio che costeggia il carcere ma, il poliziotto non ci fa passare e dunque dobbiamo ritornare fare il giro, poco male. Percorsa per un centinaio di metri la via dei Dauni prendiamo a sinistra una via in discesa che poi diventa sterrata e che ci porta sul  ponte Valentino da dove si vedono due fiumi che si incontrano, il Calore ed il Tammaro ; ci sono due carabinieri un uomo ed una donna che guardano giù dal ponte. Io passo e li supero arrivando nella zona industriale di Benevento. Paola invece viene fermata dal carabiniere donna che le chiede dove sta andando. Paola risponde che sta percorrendo la via Francigena del sud e lei, più che altro curiosa e preoccupata le chiede se porta i cambi di vestiti nelle borse.. Paola risponde:" Si certo!" e lei:" ma anche la biancheria intima?"..boh...!
Superata la zona industriale la strada inizia a salire su strada sterrata fino ad un bivio

                                  



che a destra la strada passa sotto Paduli:

 



Il panorama è veramente bello con tutte queste colline verdeggianti.
Facciamo spesa in  un supermercato ed arrivati all' incrocio con la strada che porta alla contrada Montecapriano, dove inizia un bel sterrato ci fermiamo a mangiare.


L' aria è freddina , il cielo è coperto minaccia pioggia ed il vento ci accompagna ma laterale. Si continua in salita su sterrato ma alcuni del posto ci sconsigliano di proseguire perchè ha piovuto ed è pieno di fango, inoltre l' erba è molto alta perchè nessuno è andato a tagliarla. Siamo così costretti a proseguire su strada asfaltata vino ad arrivare a Buonalbergo. Mi accorgo così di aver perduto il mio pesciolino rosso, simbolo della via Francigena del sud, spero lo trovi qualche pellegrino da qualche parte.



Abbastanza faticoso, ma non è finita, si prende a sinistra sempre in salita ancora per un paio di chilometri per arrivare al cimitero e poi alla piazza di Casalbore. e poi spiana un pò, Ultimo sforzo per arrivare alla masseria S. Elia dove abbiamo prenotato, l ultimo tratto da fare a piedi.
In compenso la masseria è in una posizione straordinaria, dominate la valle del Misciano. Lucia e Giuseppe ci stanno aspettando.




La masseria è molto bella in pietra e legno. Lucia ci prepara subito un buon caffè e poi ci porta nella nostra camera. E' molto particolare, perchè una delle pareti non ha il muro ma una roccia viva su cui è stata costruita la casa. Devo anche dire che nonostante i termosifoni a palla fa parecchio freddo in camera forse anche per l' elevata umidità. Facciamo una doccia calda e poi stanchi per la pedalata e infreddoliti ci mettiamo nel letto. Prima però cerco nell' armadio qualsiasi cosa ci possa scaldare. Infatti un paio di coperte aggiuntive risolvono la situazione. 
Siamo a circa 700 metri d ' altezza ma l' aria è proprio fredda.
Alle 20.15 Lucia ci aspetta in sala da pranzo. Il nostro tavolo preparato da Giuseppe è proprio davanti all' enorme camino che sovrasta la grande sala da pranzo. Il fuoco è acceso e scoppiettante...un piacere unico!!!
Ma il bello deve ancora arrivare...
Scialatelli fatti da Lucia conditi con l' asparagina selvatica raccolta nel pomeriggio da Giuseppe, forse la pasta più buona che io abbia mangiato in vita mia, una cosa senza senso da quanto era buona, di secondo una fettina di maialino che non serviva il coltello per tagliarla da quanto era tenera accompagnato dall' asparagina selvatica ed una fetta di pane fatto in casa abbrustolito con sopra i  broccoletti dell' orto. Per non parlare del vino rosso in caraffa fatto anche lui da Giuseppe. L' asparagina selvatica che qui a Torino si chiama "luvertin" erano almeno 45 anni che non la mangiavo.
Cosa dire? 10 e lode nella sua semplicità è il miglior posto in cui abbiamo mangiato in tutta la via Francigena!!! Complimenti davvero.
Ci siamo meritati una buona dormita sotto alle coperte.


 24 aprile 2022 ore 8.00

Dormito come un sasso! Per fortuna la sveglia ha suonato. Giornata stupenda cielo azzurro e sembra che non ci sia vento.
Alle 8.30 la colazione è pronta. 
Giuseppe ha un libro dove i pellegrini lasciano i loro messaggi e anche noi lasciamo il nostro contributo assieme al timbro sulla credenziale.




Casalbore - Foggia km 70
dislivello complessivo 493 m



Siamo ai saluti di rito, è ora di partire.



La nostra prima parte della via Francigena del sud finisce oggi a Foggia, dobbiamo ritornare a casa, il lavoro ci aspetta. E' stato un piacere essere ospiti di Lucia e Giuseppe, si capisce subito la loro passione per il loro lavoro ma anche per la via Francigena del sud.
Giuseppe che con la loro attività organizza escursioni nel territorio , ci sconsiglia di passare per lo sterrato in quanto l' erba in questo periodo è altissima, non è ancora stata tagliata. 
La Masseria S. Elia è in un posto fondamentale per i pellegrini di passaggio qui e dunque, auguriamo loro di tenere duro ancora per molto tempo. 
Nostro malgrado lo ascoltiamo e ci lanciamo in discesa fino al fondo del paese per raggiungere la statale 90 bis delle Puglie.
Pensavamo che il traffico fosse elevato ma, forse anche perchè è domenica, le automobili e soprattutto i camions sono praticamente assenti....bello!
Bisogna ammettere che il paesaggio circostante è davvero bello, una distesa di colline verdeggianti meravigliose!
La discesa dura fino all' attraversamento del torrente Ginestra, da qui inizia una bella salita di circa 10 km in mezzo al verde totale.



Andiamo in direzione di Savignano Irpino anche se non lo attraverseremo perchè si trova molto più in altro rispetto alla statale, mentre il sentiero sterrato della via Francigena è effettivamente impossibile da vedere per l' erba molto alta.
Ci aspetta una lunga discesa di 30 km.... che percorriamo velocemente fino a Borgo Giardinetto. Il panorama che ci circonda è sempre meraviglioso. Nel frattempo abbiamo fatto anche un pò di spesa per il pranzo. Affrontiamo l' ultima salita, il vento si è alzato ma per fortuna una volta tanto è a favore nostro. E' un peccato perchè così facendo abbiamo tagliato fuori il paese di Troia che avremmo voluto visitare....sarà per la prossima volta! Arrivati all' incrocio in cima alla salita in lontananza si scorge la periferia di Foggia



Giù ancora in discesa verso Foggia , è quasi l' una del pomeriggio ed abbiamo già fatto 70 km. Ci fermiamo in un uliveto a fare pranzo con i soliti nostri panini.


e alle ore 14 entriamo a Foggia.


Abbiamo tutto il tempo per rilassarci e per fare un giro per Foggia ed alle 17.41 prendiamo l' IC704 che ci riporta a Benevento...sta sera si replica allo Scialapopolo....😜😜


22 Aprile 2023 ore 9.30

Partiamo in auto da Torino alla volta di foggia. Il viaggio è di circa 900 km dunque arriveremo questa sera. Abbiamo prenotato per dormire, presso la "Casa di Campo" una struttura sul Tratturo Castiglione che è proprio sulla via Francigena, in questo modo possiamo come da accordi con loro lasciare la nostra auto in custodia per tutta la settimana, inoltre prenotiamo anche la stessa camera per la sera del 29 aprile, cioè quando rientreremo. Al nostro arrivo prendiamo la camera e subito andiamo a cena in centro a Foggia. 
Casa di Campo fa anche da ristorante ma purtroppo è tutto prenotato da un anniversario di matrimonio. Andiamo quindi in centro a Foggia dove troviamo una piccola trattoria di nome Scurzett che fa solo carne di manzo e con un buonissimo vino rosso, il Nero di Troia.
La stanchezza si fa sentire e dunque rapidamente rientriamo in camera.

23 Aprile 2023 ore 8.00

Eravamo francamente preoccupati per la musica a tutto volume ma non abbiamo sentito nulla, Fatta la colazione prepariamo le nostre bici e partiamo.

Foggia (Casa di Campo)-Monte Sant' Angelo km 53




Questa tappa per i primi 30 km è tutta pianeggiante ma poi la salita al monte è lunga una ventina di chilometri. Fino all' altro ieri a Foggia ha piovuto oggi invece un bel cielo sereno.


Ci sono diverse cose nuove rispetto ai viaggi precedenti, abbiamo delle nuove biciclette, nuove sono anche le borse in cui mettiamo la nostra roba e anche i portapacchi sono nuovi.
in particolare il telaio in carbonio e le ruote da 29" danno più leggerezza e anche più velocità, nonostante questo siccome i giorni precedenti alla partenza avevo già forato la ruota posteriore, molto probabilmente ho messo male il copertone ed ora la ruota posteriore vibra in modo clamoroso. Spero che viaggiando il copertone si assesti perché oggi è domenica ed è tutto chiuso.





Durante il tratto in piano ci accorgiamo subito di come la natura stia esplodendo, i colori sono molti forti i fiori profumati e coloratissimi.







Arriviamo così a Manfredonia dove inizia la salita al Monte Sant' Angelo 20 km di salita al 6%. 





Non siamo ancora in forma per affrontare agevolmente tutta questa salita ma piano piano riusciamo ad arrivare in cima nel paese di Monte S. Michele.


         

   


La temperatura si è abbassata parecchio rispetto a prima ed è meglio andare presso la Casa del Pellegrino dove abbiamo prenotato una camera e anche la cena.

Ci riposiamo un po' e poi usciamo per visitare la particolare chiesa di S, Michele.




Sulla facciata si nota questa scritta:


"Questo posto è terribile, è la casa di Dio e la porta dei cieli"

Effettivamente un ripida scalinata scende dentro alla terra ed alla fine una la chiesa appare nella roccia dentro ad una caverna, una cinquantina di persone stanno assistendo alla messa. Veramente particolare!
Visitiamo anche il castello una volta chiamato Castello del Gargano costruito a difesa del territorio omonino.

La camera è molto pulita e ordinata, ma la cena a dire il vero è stata molto frettolosa. Anche qui qualcuno festeggiava qualcosa ed il numero di invitati era alto. I camerieri forse stanchi non vedevano l' ora di finire..pazienza!



24 Aprile 2023 ore 8.00

Dormito bene eravamo molto stanchi, fatta colazione riprendiamo le nostre bici e affrontiamo il secondo giorno. Fa sempre molto freddo la mattina la giornata non è delle migliori il cielo è coperto e grigio intenso.

Monte Sant' Angelo - Canosa di Puglia km 78



Sarebbe divertente affrontare la discesa che ieri abbiamo fatto in salita a tutta velocità, purtroppo la mia ruota posteriore con l aumentare della velocità sembra quadrata e vibra moltissimo, appena arriviamo a Manfredonia ci fermiamo per la riparazione.
Passiamo proprio davanti al negozio di  De Palma
Spiego il problema ed il titolare in pochissimi minuti e con l' aiuto di acqua saponata individua e risolve il problema, è probabile che il box Ferrari potrebbe imparare qualcosa da lui......
Ora la bici è finalmente perfetta e viaggiamo più spediti, 
Il vento però è insistente e in direzione contraria usciti da Manfredonia le raffiche si fanno sentire e continua a fare freddo, anche se le bufale non sembrano patire troppo....


Avevo sempre creduto che il cantante Nicola di Bari fosse effettivamente di Bari (beata ignoranza), ma no, Nicola di Bari è di Zapponeta!!!!


Ne approfittiamo per comperare presso una panetteria storica di Zapponeta del pane e anche del companatico in un supermercato per il nostro pranzo.



Alla fine di Zapponeta giriamo a destra su una strada asfaltata con piante di finocchiaccio in piena fioritura, ma anche i fiori tra gli ulivi sono molto belli da vedere.







Ci fermiamo a mangiare sotto a degli ulivi e tra le coltivazioni di carciofi che qui non mancano di sicuro!



     ma la minaccia di pioggia non era solo una minaccia ... piove proprio!!


Per il momento solo qualche goccia però partiamo immediatamente perchè la parte serena del cielo è a portata di mano e infatti in poche decine di metri siamo all' asciutto ma dobbiamo pedalare per scappare dalle nuvole minacciose. in poco tempo arriviamo a Canosa di Puglia.
A Canosa, abbiamo prenotato mentre mangiavamo il panino presso il B&B" Domus al Corso" proprio vicino al corso centrale di Canosa.
A parte la poca simpatia del proprietario, a parte la camera senza finestra, a parte la colaziona inclusa che in pratica erano 4 merendine confezionate e la macchinetta del caffè, a parte un lieve odore proveniente dal bagno, a parte 71 euro a notte, ecco a parte questo era pulito e anche arredato bene.
Va beh capita anche questo, però questa sera ci permettiamo il lusso di mangiare nella pizzeria NANA'
dove il pizzaiolo è campione del mondo di pizza del 2022... ed effettivamente la pizza era buona!


25 Aprile 2023 ore 8.00

Usciamo a fare colazione in un bar per poter almeno mangiare un cornetto fresco e un cappuccino degno del nome, e poi partiamo. 


Canosa di Puglia-Bitonto km 66


L' uscita da Canosa non è gran ché, ed oltretutto è in salita, ma superata quella fatica il panorama diventa veramente bello con distese di vigneti e uliveti contornati dai soliti fiori coloratissimi.



           


Incontriamo finalmente due pellegrine straniere che camminano a passo veloce, arrivati all' incrocio con la SP231 dove ci sono grossi serbatoi di una vinicola, il percorso è completamente diverso da quello che abbiamo sui nostri navigatori, e dopo qualche minuto di indecisione capiamo che dobbiamo oltrepassare la provinciale salendo sul cavalcavia per poi prendere la direzione Corato.



Questa strada asfaltata è molto bella ci sono uliveti antichi sia a destra che a sinistra, peccato che la maleducazione e l' inciviltà di qualcuno abbia permesso di rovinare tutto lasciando montagne di immondizia sotto a questi alberi, fa veramente male al cuore.



 A Corato nella piazza, il sindaco tiene un discorso sul 25 aprile, dobbiamo comperare da mangiare per pranzo ma è tutto chiuso e così in un bar prendiamo due panini, due piadine e da bere.


Dopo una decina di chilometri arriviamo a Ruvo di Puglia, un bellissimo paese con palazzi antichi di
pregio, è quasi ora di mangiare qualcosa e dunque ci sediamo in una panchina sotto gli alberi proprio nel centro del paese. La gente passa e ci fa i complimenti, si ferma anche Biagino uno del '58 che ha un ristorante a Bari ed è della Pro Loco di Ruvo, ha voglia di chiacchierare e ci racconta fatti e misfatti del paese.
Ma il tempo passa e Bitonto ci aspetta. Uscendo da Ruvo di Puglia troviamo  arco Caputi ovvero l' arco del bacio....



e appena fuori dal paese imbocchiamo la Via Appia Traiana

                                       





Una bellissima strada sterrata che ci porta dritti fino a Bitonto, dove abbiamo prenotato tempo fa in funzione del ponte del 25 aprile per essere certi di trovare posto presso il b&b "Antico Monastero"



dove Anna ci accoglie con molta simpatia e cordialità. La struttura è veramente bella risalente al 1440, le camera sono arredate con semplicità ma con molto buongusto e cura dei particolari, il nome non è casuale è proprio un ex monastero vero e proprio costruito sulla chiesa. Una meraviglia!!
Doccia, riposino e poi andiamo a visitare la città che ha un bellissimo centro storico.
Anna ci ha dato alcuni consigli su dove andare a cena e noi scegliamo il ristorante "il patriarca" dove il proprietario, un sosia del famoso cuoco Cannavacciuolo in carne ed ossa, ci serve dell' ottimo cibo da lui preparato.


26 Aprile 2023 ore 8.30


Abbiamo riposato bene, il materasso perfetto!
Ci prepariamo per andare a colazione, rispetto a ieri andiamo per conto di Anna a fare colazione in bar.
Al nostro ritorno troviamo già Anna affaccendata nei lavori di ripristino di alcune stanze lasciate dagl' ospiti. Chiacchieriamo un pò e con molto piacere Anna ci mostra le parti ancora da ristrutturare del suo bellissimo B&B. A detta sua i maggiori frequentatori sono proprio i pellegrini ed allora le consigliamo di farsi un timbro meno anonimo di quello che ci ha messo sulla nostra credenziale, si sa che qui c'è molta penuria di timbri e come sappiamo tutti un bel timbro fa sempre piacere!
Via si parte!

Bitonto - Monopoli km 75




Fa veramente freddo, il cielo è sereno ma la temperatura è molto bassa ed il vento freddo a 26 km/h fa aumentare la percezione, ma per fortuna è un vento a favore e ci consente di mantenere una buona velocità. Questa tappa ci fa incontrare finalmente il mare arrivando a Bari; lo avevamo lasciato l' ultima volta a Massa Carrara in Toscana.




In circa 20 km arriviamo alla periferia di Bari da dove iniziamo un sentiero sterrato che in poco tempo ci porta direttamente al mare










che spettacolo!!!

Da qui in poi è tutto sul lungo mare fino al centro di Bari. 






Prima un visita alla chiesa di S. Nicola dove ci sono le reliquie del santo che un gruppo di marinai baresi nel 1087 trasportarono fin qui dalla città di Myra in Turchia.


     
 


di fronte alla quale si trova il Portico dei Pellegrini.

Dopo la visita ritorniamo sul lungomare dove un' enorme manifestazione della coldiretti rovina un pò il paesaggio del porto di Bari. 
Avrei voluto arrivare di sabato per gustarmi sul molo S. Nicola il mercato del pesce (N' dèrr'a la lanze che letteralmente significa " a terra le lance). 
Il porto è da decennio sede di un mercato ittico all'aperto frequentato da pescatori locali che sin dalle prime ore del mattino mettono in vendita pesce e frutti di mare. Potrebbe definirsi il luogo simbolo del "crudo di mare", per l'abitudine di consumare frutti di mare crudi che è un'altra delle tradizioni della città.
N-derre la lanze, viene venduto anche u ciambòtte (zuppa di pesce) che (le varcheceddàre asscennèvene n-ddèrr’a la lanze) i pescatori, proprietari di barche, scendevano in terra la loro lancia  per offrirle agli intenditori.


 


Ma l' appunto che mi ero segnato era quello che,  oltre a mangiare il pesce crudo venduto dai pescatori sul molo, era di accompagnare il pasto secondo tradizione  con una birra Peroni ghiacciata venduto dal " El Chiringuito" .

Peccato che del pesce crudo non ci sia traccia perchè..... mi sentivo in forma!!! 😁😁

Dopo Bari la costa è molto bella e il profumo del mare trasportato dal vento è molto forte. Ci fermiamo a fare una foto nella spiaggetta S. Giorgio;






e poi  Torre Canne ....
  





Superata Torre Canne la via gira verso l' interno dove troviamo  la solita natura prorompente tra vigneti ulivi e fiori colorati fino a Mola.





La segnaletica che riguarda il percorso che facciamo noi, dobbiamo dire che qui, nella parte sud della Puglia, è davvero frequente e non si rischia di perdersi o di sbagliare strada.
Arriviamo quindi a Polignano a Mare.

                          



Polignano è davvero molto bella sia vista da lontano con la sua scogliera e le case bianche sia da vicino con le varie calette che la precedono, infatti ci sono molti turisti e infatti dopo una lunga attesa riusciamo a fare la foto con Domenico Modugno!!!! 




...sono anche queste soddisfazioni!!!! Ci meritiamo una fresca Peroni, tanto ormai siamo arrivati a Monopoli.
Abbiamo prenotato presso il B&B San Martino in centro alla cittadina. Le nostre biciclette le mettiamo direttamente nella nostra camera. Oggi abbiamo preso parecchio freddo e devo dire che una bella doccia calda ci sta davvero bene. Chiediamo alla signora un consiglio su dove andare per la cena ma i ristoranti suggeriti il mercoledì sono chiusi e dunque ci fidiamo del nostro intuito e prenotiamo presso "Il Brigante": insalata di mare eccezionale e pasta con cime di rapa e taralli all' acciuga, una cosa senza senso. Il nostro viaggio in bici non è certo per mangiare, ma in effetti scoprire queste cose buone fa molto ma molto piacere! Il centro storico di Monopoli è veramente bello con vicoli stretti e caratteristici ricco di locali molto animati.

27 Aprile 2023 ore 8.30

Dormito e riposato bene. La signora del B&B che inizialmente si è dimostrata un pò freddina questa mattina si è svegliata anche lei bene ed è sorridente e simpatica. Andiamo a fare colazione e dopo di che facciamo uscire le nostre bici dalla camera interrata salendo qualche scalino e dopo il timbro sulla credenziale la salutiamo.



Monopoli - Brindisi km 87




Dobbiamo arrivare a Brindisi, questa è la tappa più lunga. Giornata meravigliosa, il vento è sparito così come il freddo, si sta benissimo. Io nella borsa ho il costume da bagno...... non si sa mai; sono sempre molto attirato dal mare ma fino ad oggi non si poteva entrare in acqua, anche perché a parte la temperatura bassa. il mare è sempre stato un po' mosso ed è un peccato perchè le acque qui sono cristalline.
Oggi riusciamo anche ad azzeccare l' uscita dalla città velocemente senza errori.
Infatti dopo appena 5km arriviamo alla Cala Verde, una spiaggetta spettacolare dove finalmente riconosco il mare della Puglia...





Entriamo con le nostre biciclette per mettere i piedi in acqua di più non si può e poi usciamo dall' altra parte dove non è proprio pedalabile....



                                                                     

che meraviglia!!!







Proseguiamo per Torre Canne, oggi non dice niente ma un tempo qui il territorio era ricco di acque sorgive che venivano considerate acque salutari (chiamate acque di Cristo) e infatti ancor oggi sorge un centro termale molto frequentato.







Ora ci siamo spostati un pò verso l'interno, e dopo aver attraversato il Parco naturale regionale Dune Costiere, nei pressi della masseria Sansone ci fermiamo a consumare il nostro panino. Qui la via Francigena è molto ben segnalata, proseguiamo per raggiungere Torre Sabina per affrontare l' attraversamento della spiaggia di Pantanagianni






       


E' uno spiaggione molto grande, con un bellissimo mare, non è pedalabile perchè e tutto sulla sabbia, e non è facile trovare la via d' uscita, anche ci sono dei cespugli strabordanti di fiori coloratissimi. In qualche modo ne usciamo, solo che poi la strada sterrata che porta fuori dalla spiaggia, forse per le piogge cadute in precedenza è innondata d' acqua, in pratica è un acquitrino e non abbiamo potuto far altro che impantanarci con le nostre bici in mezzo all' acqua, e così alla prima fontanella ci siamo lavati scarpe e piedi!


e poi Paola con i piedi bagnati, guarda con soddisfazione il cartello con la scritta Brindisi!!!


Abbiamo prenotato presso un B&B segnalato dalla guida: "VIALATA".
Di sicuro non il miglior posto dove andare a dormire a Brindisi. Luigi ed il suo cane Bad si danno da fare per rendere abitabili le camere, ma nel corso degli anni passati in bici siamo riusciti ad adattarci in molte circostanze e anche in questo caso lo facciamo. 
Chiediamo anche a Luigi se ci consiglia un posto dove andare a mangiare e lui ci consiglia un posto a pochi metri dal B&B si chiama "L' antipastoristo". 
L' abitazione è davvero comoda per il centro di Brindisi e dopo un bella passeggiata non abbiamo visto niente che ci ispirasse particolarmente e così siamo tornati per vedere l' Antipastoristo.
Effettivamente il ragazzo che gestisce il locale assieme a sua moglie ci sa fare, abbiamo mangiato molto bene e soprattutto anche bevuto del buon vino rosso naturale.
Naturalmente come sempre le trattorie che cerchiamo noi, non sono ne quelle alla moda dove fare la foto al piatto da inviare ad amici, parenti e nei social, sono trattorie rustiche in vengono serviti piatti poveri della tradizione e questo è il caso dell' Antipastoristo che ha molto da spartire con lo Scialapopolo di Benevento.






28 Aprile 2023 ore 8.00

Alla fine non abbiamo dormito male, Luigi è andato a prendere il caffè ed il cappuccino al bar e li ha portati in camera su un vassoio, da apprezzare la sua volontà.
Ci prepariamo e partiamo.


Brindisi - Carpignano Salentino  km 76





Usciamo da dove siamo entrati ieri sera, ovvero dalla Porta Lecce. Subito dopo imbocchiamo una  rotonda con un traffico infernale tutti vogliono passare senza dare precedenza e infatti Paola viene quasi investita da una signora al volante che invece di fermarsi è entrata in piena velocità nella rotonda mandandola anche a quel paese.
In Puglia il senso di rispetto o se vogliamo anche di paura di investire un ciclista è pari a zero, gli automobilisti ti sfrecciano a pochi centimetri senza farsi troppi problemi anzi ti suonano per dirti di fare attenzione che loro devono passare. Visto che siamo in tema di polemiche non si può non parlare della enorme quantità di immondizia abbandonata sui marciapiedi della città e anche negli uliveti secolari, oltretutto proprio sotto l' indicazione della via Francigena non fosse altro per gli stranieri che ci passano, un vero schifo!!




Usciti però dalla città ecco che tornano i meravigliosi panorami della natura con ulivi e fiori coloratissimi.

                  
   

arrivati nei pressi di una centrale termoelettrica però il paesaggio diventa ancora più bello siamo molto vicini al  bosco di Cerano.... una specie di paradiso terrestre.

        
       
Si iniziano anche vedere le Pajare costruzioni in pietra dalla forma di cono tronco, fatte con la tecnica del muretto a secco munite di scala esterna che porta ai piani superiori. Queste servivano da riparo, e da magazzino per pomodori olive uva ecc mantenendo fresco in estate e mite in inverno.




Una tabella ci segnale le varie distanze da questo punto:


    
 


Superiamo Torchiarolo ed anche la statale per Surbo ci addentriamo in un terreno agricolo non ce nessuna traccia del sentiero ma il navigatore satellitare ci fa passare proprio li dentro:




Dopo un pò d' apprensione e scavalcato un muretto, troviamo una strada che ci porta direttamente all' abazia medievale di Santa Maria di Cervate o Cerrate. La visita merita sicuramente il biglietto. Molto ben tenuta, l abazia è ricca di affreschi ben conservati, un bellissimo portico con un antico pozzo del cinquecento nel cortile e all' interno dei magazzini due antiche macine.

 
E' il posto giusto per farsi mettere un bel timbro sulla credenziale, ma purtroppo non hanno un timbro dell' abazia hanno solo uno squallido timbro del FAI! Siamo indietro di anni luce purtroppo, quanto un costa un timbro ad hoc per rappresentare l' Abazia sulla via Francigena del Sud???
Superato Surbo entriamo in Lecce. Meriterebbe la visita con calma ma sono solo le ore 13 ed è meglio proseguire attraversando dritto per dritto la città.
Ora la nostra velocità aumenta grazie al fatto che è tutto su asfalto con un leggero vento a favore. 
Arriviamo così a Carpignano Salentino dove abbiamo prenotato presso un hotel nel paese nuovo nuovo, hotel Karpignana.
Al nostro arrivo il simpatico e giovane proprietario ci fa mettere le bici nel garage e poi ci porta le nostre borse nella nostra camera. E' tutto molto pulito e profumato.
Oggi la giornata è stata lunga e faticosa e dopo la doccia ci addormentiamo nel letto.
Ci svegliamo giusto alle ore 20 per andare a cena. Abbiamo preso una specie di insolazione perchè abbiamo entrambi dei brividi di fretto e le braccia ma anche le gambe scottate dal sole.
Andiamo a mangiare presso il ristorante pizzeria "La Locanda" nel paese, senza infamia e senza lode tranne per il vinello bianco frizzante della casa che andava giù veramente bene.


29 Aprile 2023 ore 8.30

Purtroppo nella stanza una fastidiosa luce d' emergenza è rimasta accesa lievemente per tutta la notte, ma il peggio è che verso le 5 del mattino è andata via la luce e quindi si è accesa completamente. Un quarto d' ora in piena luce che ci ha fatto perdere il sonno.


Carpignano Salentino - Santa Maria di Leuca  km 72


A parte la fastidiosa luce notturna, la colazione invece è ottima sia dolce che salato come piace a me.
Superati i soliti problemi con il mio Garmin che al mattino non ci aiuta ad uscire dal le cittadine e ci fa girare a vuoto, finalmente imbocchiamo la giusta via.
Purtroppo da Brindisi in giù con il passare dei chilometri si notano sempre più frequenti uliveti morti o morenti colpiti dalla Xilella un batterio forse proveniente dalla Costa Rica che impedisci la circolazione della linfa all' interno dei rami verso le foglie e piano piano la pianta si secca.






Un vero peccato uliveti secolari andati completamente distrutti e anche abbandonati in alcuni casi.
Ad Otranto, città della Magna Grecia, ci fermiamo per comperare qualcosa da mangiare. Dopo una quindicina di giorni di assedio turco nel 1480 gli 800 uomini superstiti locali vennero portati sul colle della Minerva e decapitati! 
Per uscire dalla città ci tocca fare la prima salita dopo Monte S. Angelo. Una salita al 12% ma che dura si e no 3 km. 
In compenso, grazie al fatto che c'è  un forte vento da sud verso nord e quindi contrario al nostro percorso, così ci hanno spiegato, che la costa albanese con le sue montagne, è perfettamente visibile!



Si svolta a destra su sterrato e la discesa è veramente bella! In mezzo alla verde campagna arriviamo ad un magnifico rudere, quello di San Nicola di Casole. Un insulto alla bellezza lasciarlo andare così.


                           



Superato Uggiano La Chiesa, ci fermiamo per il pranzo presso una solitaria chiesa, quella dei Santi Medici Cosma e Damiano, una moderna chiesa con cortile a alberi ombrosi e panchine proprio adatte alla nostra sosta.
Vogliamo ripartire subito per arrivare ad Andrano, dove abbiamo passato dei giorni di vacanza anni fa, per salutare dei vecchia amici che hanno un negozio entro le ore 13, ma purtroppo arriviamo tardi.... il negozio è già chiuso, Lasciamo un biglietto di saluto e ripartiamo . Ora i paesini si susseguono uno dietro l ' altro, ogni 2 o 3 km ce ne uno, Uggiano, Cerfignano, Vignacastrisi, Marittima, Andrano e Tricase. Siamo un pò combattuti; da una parte abbiamo paura di arrivare a Santa Maria di Leuca in ritardo e trovare quindi gli uffici della basilica chiusi. In questo caso sarebbe un problema serio perchè domani mattina dobbiamo partire presto per tornare a Foggia e non possiamo rinunciare al Testimonium! 
Dall' altra parte  è un problema un pò psicologico, stiamo per terminare la via Francigena del sud iniziata a Roma e dopo 800 km arriviamo a Santa Maria di Leuca. Ma allo stesso tempo stiamo terminando la Via Francigena italiana iniziata al Colle del Monginevro che doveva terminare a Roma ma che abbiamo prolungato fino a Santa Maria di Leuca per un totale di 1900 km. Ma c'è di più stiamo concludendo  un viaggio che collega gran parte dell' Europa da Santiago de Compostela alla  Finis Terrae in Puglia..4.000 km. Che soddisfazione!!! E come succede in questi casi non si sa se essere felici o tristi; felici per aver completato il viaggio ma tristi perchè tutto è finito!!!! 
Si inizia ad intravedere il faro posto sul Capo Lapigio, ricordato da Orazio come Leuca dal greco leukos che vuol dire bianco. Il nome viene dal fatto che siccome la cittadiana è posta ad ovest rispetto alla Grecia veniva illuminata all' alba dal sole che la faceva così risplendere.
Ora  in discesa arriviamo nel piazzale della Basilica Pontificia.




L' arrivo è magico, tutto sembra al rallentatore. Entriamo in chiese e la suora indiana ci fa accomodare in ufficio per compilare il registro degli arrivi e per mettere il timbro sulla della basilica pontificia sulla credenziale. la prassi vuole che poi si vada nella tabaccheria nel cortile della chiesa ad acquistare le pergamene tramite un ticket di 7 euro a testa con tubo per il trasporto. Torniamo quindi in sacrestia dove la suora sta già compilando in bella calligrafia il nostro Testimonium. Arriva anche Don Giovanni Leo il Rettore della Basilica Pontificia per farci i complimenti e per darci un cordiale benvenuto. E' sempre emozionante questa prassi! Usciamo in cortile per le foto di rito...




                     



Le persone incuriosite ci chiedono, vogliono sapere e noi volentieri raccontiamo la nostra storia.
La tradizione dice che in questo luogo approdò San Pietro arrivato dalla Palestina. La testimonianza del passaggio di San Pietro è la Croce Pietrina proprio all' ingresso del piazzale. In seguito a questo passaggio venne costruita una chiesa che nel 343 fu consacrata da papa Giulio I e dedicata alla Madonna. La basilica fortificata attuale venne costruita poi nel 1720 per resistere agli attacchi dal mare dei turchi e saraceni invasori. 
Ci rechiamo di nuovo in tabaccheria perchè Domenico  ci aspetta per darci le chiavi della nostra camera (214) nell' albergo dei pellegrini adiacente alla Basilica di Finis Terrae. Ci consiglia anche su nostra richiesta di andare a cena ( a piedi) presso il ristorante "Leucalta". Ottima idea mangiato molto bene, con un piccolo sconto in quanto ospiti dell' albergo dei pellegrini, anche se il prezzo non è propriamente da pellegrini.
Alle ore 22 siamo già a nanna!



30 Aprile 2023 ore 7.00


Piove!!! Siamo arrivati a Foggia con la pioggia e per tutto il viaggio non una goccia. Oggi piove, che fortuna! E' domenica e come previsto il treno che da Leuca va a Lecce non è previsto. L' unica soluzioe era quella di noleggiare un van con autista che ci portasse alla stazione di Lecce e così abbiamo fatto.
Alle 9.35 partiamo alla volta di Foggia per recuperare la nostra auto e ritornare a Torino.
Apprendiamo così che anche il giornale La Luna Nuova è uscito in edicola con la nostra intervista rilasciata prima della partenza. E' stata una bella sorpresa di cui siamo molto felici.


           

Conclusione

Ed ora cosa facciamo? la domanda è arrivata alle 9.40  del 30 aprile, ovvero 5 minuti dopo che l' intercity era partito dalla stazione di Lecce per riportarci a Foggia. Non era una domanda che richiedeva una risposta, era una domanda buttata li forse con un pò di smarrimento. Abbiamo terminato i nostri obiettivi fino a ieri sapevamo che dovevamo terminare questo o quell' altro percorso. Ma oggi invece tutto sembra finito. In realtà poi fantasticando un pò sono venute fuori altre possibilità altri obiettivi e tutto sembra ripartire.

Ringraziamenti

Le persone che vogliamo ringraziare sono quelle che hanno saputo dare e mettere quel qualcosa in più nei nostri confronti, magari anche in modo del tutto involontario, ma proprio per questo ci hanno fatto sentire bene. Lungo i quasi 800 km della via Francigena del Sud la lentezza della  bicicletta ha saputo regalarci incontri con personaggi variegati  ed anche strutture in cui abbiamo dormito e mangiato.

Il confratello per il Piemonte della Confraternita San Jacopo di Compostella Paolo Clerici per averci concesso la credenziale della confraternita.

La Sig.ra Grazia e suo marito del Relais del Monaco ad Artena, che a parte la bellezza e la posizione del suo Relais ci ha accolti con molta simpatia, accuratezza e qualità; alla meravigliosa colazione a base di dolci fatti in casa, colomba al cioccolato vice campione del mondo per bontà, macedonia di frutta fresca  ha aggiunto la frutta secca perchè in quanto ciclisti erano utili alla nostra alimentazione. Uno spettacolo!!!! A nostro modo di vedere e in relazione al percorso che abbiamo fatto è sicuramente il miglior posto sulla via Francigena dal Piemonte alla Puglia. Grazie!

Enzo Cinelli di casa Cinelli che purtroppo non abbiamo potuto incontrare ma che sua figlia Lorena ci ha accolti ugualmente molto bene. Peccato!

Pino dei Cicli Binda di Cassino. "Officina ciclistica patrimonio dell' umanità tutelata dall' Unesco"
Che spettacolo! In una situazione di emergenza ha mollato tutto per riparare la nostra bicicletta ed a prezzi modici. Fondamentale!

Antonella ed Alfonso del ristorante "Scialapopolo" di Benevento. Che dire, è il nostro ristorante ormai.
Alfonso è il prototipo del cameriere prefetto. Sicuramente fuori moda ma con il suo accento beneventano, ti descrive i piatti che sua moglie Antonella prepara in modo che li assaggeresti tutti per la cura con cui li presenta. Poi quando arrivano sono ancora più buoni di quanto hai immaginato!
Meraviglia!

Lucia e Giuseppe della masseria Sant' Elia a Casalbore. 700 metri d' altitudine, cena di fronte ad un gigantesco camino acceso soli io e Paola. Penso che sia il posto in assoluto dove abbiamo mangiato meglio. Piatti semplici ma cucinati da Dio! Cavatielli con l' asparagina selvatica, Maialino di una tenerezza infinita con asparagina di contorno e una bruschetta di pane fatto in casa con sopra i broccoletti del loro orto..ma vi rendete conto o no?? per non parlare del vino rosso prodotto da Giuseppe. La migliore cena dal Piemonte a Santa Maria di Leuca! Genuino!

De Palma della De Palma Moto e Cicli di Manfredonia pronto intervento e di massima professionalità!

Sig.ra Anna dell' Antico Monastero di Bitonto. La passione per il suo lavoro in persona! Precisa,  con la voglia di miglioramento continuo, suo e della sua meravigliosa struttura. Quando avrà finito il restauro del suo B&B sarà sicuramente una meraviglia come il Relais del Monaco della Sig.ra Grazia.
Da tenere sott' occhio!

Ed infine i paesaggi e la natura della Puglia che hanno riempito gli occhi di colori bellissimi ed il naso di profumi intensi.








                





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