La via Francigena dal Colle del Monginevro (Fra)





Dal Col du Montgénevre (FRA) a Città del Vaticano - Piazza San Pietro km 1090

           




Per via Francigena, in realtà, si intendo tutte quelle vie che entravano in Italia dal Nord Ovest e dal Nord, in particolare:
 1) da Nord Ovest:  per i pellegrini provenienti dalla Spagna e dalla Francia del Sud (via Tolosana e via Domitia) verso Roma. Avevano due possibilità:
1a) dal Colle del Monginevro 
1b) dalla via Aurelia a Ventimiglia verso Sarzana ( Via della Costa)
2) più a Nord, dal Colle del Moncenisio, per i pellegrini che arrivavano dal Nord/Ovest della Francia.
3) da Nord, attraverso il Colle del Gran S. Bernardo e poi Aosta, che raccoglieva i pellegrini che arrivavano dall' Inghilterra ( Canterbury) o dalla Francia del Nord;
per tutti l' obiettivo era lo stesso, arrivare a Roma, alla tomba di S. Pietro.
Il punto di incontro dei pellegrini provenienti dal Colle del Monginevro e dal Colle del Moncenisio era la città di Susa. 
Il secondo punto di incontro per tutti i pellegrini provenienti dal Nord/Ovest dell' Europa e diretti a Roma era la città di Vercelli in cui si univano le due grandi vie che arrivavano da Susa e quelle provenienti da Canterbury e Aosta, un po' come ad Arles ( non a caso le due città sono gemellate) .
Il terzo ed ultimo punto di incontro è la città di Sarzana da dove confluivano tutti, ma proprio tutti coloro che, da ogni parte di Europa  volevano andare a Roma.
Noi essendo già partiti dal colle del Monginevro per percorrere la via Domitia ripartiamo da qui per raggiungere anche noi Roma ! 

Preparativi

Abbiamo qualche giorno a disposizione e quindi mettiamo nelle nostre borse da bici tutto l' occorrente per il viaggio, anche se, abitando sulla via Francigena nella periferia di Torino, il bagaglio sarà ovviamente ridotto. In ogni caso dobbiamo, in auto, raggiungere il colle. 

Guide e libri utili







Guida alla via Francigena, Terre di mezzo editore.
E' una guida fatta per chi cammina, 
Un  supporto molto valido e dettagliato per seguire il sentiero con chilometraggi, tempi di percorrenza (a piedi) e posti tappa dove dormire e mangiare.









Cartografia completa e dettagliata della Via Francigena: il percorso principale e tutte le varianti. 38 tappe staccabili tra loro molto comoda e ricca di particolari importanti, da tenere sul manubrio della bici.  Le cartine e tutte le informazioni necessarie per orientarsi GPS incluso. Ne consigliamo vivamente l' acquisto.
Dagli stessi autori della Guida alla Via Francigena.





Noi ci siamo affidati per raccogliere le informazioni al sito  http://www.confraternitadisanjacopo.it/ da cui si possono avere tutte le informazioni, inclusi gli ultimi aggiornamenti sulle modifiche o difficoltà sulla via.

La segnaletica

Al contrario di quella francese da noi giudicata molto scarsa, la segnaletica sulla via Francigena è molto ricca, correndo quasi il rischio di mettere in confusione. 
Proprio davanti a casa nostra appare questa segnaletica:


                                                                        

con la freccia che ruota in base alla direzione e che cambia colore a seconda della meta: bianca per Roma, gialla per Santiago de Compostela.
Dunque la nostra ricerca è partita da qui, passando per l' acquisto della guida e finendo raccogliendo informazioni dal sito http://www.confraternitadisanjacopo.it/.
Esiste inoltre un altro sito, che si definisce sito ufficiale della via Francigena http://www.viefrancigene.org/it che utilizza altra segnaletica:


    

                                    

Esiste anche una segnaletica per chi affronta il percorso in bicicletta:

                                                           

ma che noi non abbiamo seguito.
Inoltre  ce ne sono ancora di diversi sparsi qua e la sulla via tipo questo 



Per carità, come si dice, tutte le strade portano a Roma, ma tutto ciò porta  notevole confusione sulla scelta del percorso e non si capisce quale è la via "spirituale" verso Roma e quale sia quella "commerciale" verso Roma!
Si sa, il business è business!!
Noi per rimanere fedeli alla nostra scelta, in comune accordo, abbiamo scelto di seguire l' omino giallo con la freccia, e quindi ci siamo affidati alle indicazioni del sito http://www.confraternitadisanjacopo.it/, forse anche per un atto di romanticismo verso il Camino di Santiago de Compostela dove i segnavia sono molto rustici, freccia gialla di vernice e via pedalare!!

Dove dormire 

Seguendo le indicazioni della guida  si possono facilmente programmare le tappe. 
Ci sono svariate possibilità sia di alloggio che di ristoranti anche se, come ci hanno spiegato in diverse occasioni, il numero dei pellegrini è in grande aumento, i costi se si rimane sulle ospitalità religiose sono contenuti anzi in diversi casi donativi. In alcuni casi può essere richiesta la credenziale della Confraternita per essere ospitati.
In ogni caso è necessario prenotare. 

Denaro, bancomat e carte di credito

Nessun problema


La Credenziale






Abbiamo fatto richiesta della credenziale seguendo le indicazioni riportate sul sito http://www.confraternitadisanjacopo.it/ mandando al confratello deputato per regione, il modulo compilato via e.mail, il quale il giorno successivo ci ha invitati presso di lui per il ritiro della credenziale.





22 Aprile 2017 ore 8,00

Partenza in auto verso il colle del Monginevro, giornata ideale dal punto di vista meteo, il sole caldo dei giorni precedenti ha sciolto parecchia delle neve rimasta, tuttavia gli impianti di risalita sono ancora aperti.
La temperatura infatti è tornata mite in quota (-4 gradi) e dunque l' abbigliamento da bici è ancora invernale.


Tappa 1

Colle del Monginevro (1854 m)- Bussoleno (441 m) km 60



Profilo altitudine

                           

Dopo aver rimontato le nostre biciclette, partiamo dall' ufficio informazioni turistiche per farci apporre il timbro sulla credenziale. Sono le ore 9.30. Apparentemente sembra una tappa tutta in discesa. Il cielo è limpidissimo.


Seguiamo il sentiero che scende a sinistra della strada fino ad arrivare a Clavière (1760). Arrivati alla chiesa svoltiamo a destra ed imbocchiamo una stradina in terra che conduce al rifugio Capanna. superiamo il rifugio e attraversiamo una lingua di neve che in realtà è l' arrivo di una delle piste da sci.


ed arriviamo alle spettacolari Gorge di San Gervasio da dove partono una serie di ponti tibetani, i ponti non sono da percorrere....

               

..... ma per scendere nella gola è necessario scendere per una ripida scala

                                               

ci aspettavamo la discesa...ma non così ripida!!

Le scale sono ancora parzialmente ghiacciate e trasportare le bici non è per niente facile. A volte le usiamo come passerella per spostarci tra una zona ghiacciata ed una dove i piedi fanno presa. A fiano a noi una cascata d' acqua rende rumorosa tutta l' operazione.


Arrivati al fondo della scalinata, ci aspetta una bellissima passerella in legno e acciaio, parzialmente danneggiata dalla caduta della neve e dal ghiaccio, anche la temperatura non scherza.

      

le bici non passano a causa dei supporti piegati e dunque e necessario sollevarle, il legno sembra resistere!


  

Superato il tratto critico comunque rimane impossibile pedalare e dunque a spinta cerchiamo di scendere la gola con l' attraversamento di alcuni ponticelli.
Pian piano la gola si allarga ed anche il sentiero diventa una stradina in discesa che si ricongiunge alla SS 24 che in due km ci porta a Cesana (1354 m). Ora è tutto più tranquillo, il sole inizia a scaldare le nostre infreddolite ossa.

                                       

In ogni caso il passaggio in gola in termini di tempo ci è costato un paio d' ore.
Un timbro veramente anonimo all'ufficio del turismo di Cesana, i ciclisti che arrivano dalla pianura arrivano in tenuta estiva, buon segno, ma noi non ci siamo ancora scaldati.
Imbocchiamo a sinistra la via C. Alliaud

                                                   

che dopo breve ci porta a Mollieres (1354 m). da dove inizia un breve sterrato fino a Solomiac (1379 m ), un bellissimo borgo.

    


Ed ora una bella discesa in sterrato che ci riporta sulla SS24 e poi su asfalto fino ad Oulx (1510 m).
Ci fermiamo al supermercato Le Baite (sempre aperto) per fare un po' di spesa per il pranzo e ripartiamo.

Superiamo Gad un piccola frazione di Oulx ed entriamo sul sentiero dei Franchi che attraversa il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand. In effetti la salita in bici e  le borse non è così agevole anzi molto faticoso,  ma pian piano riusciamo a percorre gli svariati saliscendi.
In compenso si gode un' ottima vista sulla Dora Riparia colorata di un azzurro intenso, e così consumiamo il nostro pranzo.


Ripartiamo, anche perchè siamo un po' indietro sulla tabella di marcia e recuperare al momento non è per niente facile. Superiamo Salbertrand che riusciamo a vederlo dall' alto e ci dirigiamo sul Sentiero dei Valdesi verso Exilles. Arrivati alle baite, che nel frattempo sono state sapientemente restaurate, il sentiero finisce e si trasforma una una bella strada sterrata che ci permette di aumentare la velocità.


Da qui la discesa è molto facile e veloce ed in poco tempo raggiungiamo Exilles (870 m) con il suo famoso forte. Da Cesana circa 4 ore (inclusa la spesa ed il pranzo).

    

La strada ora è asfaltata, una stradina a destra della statale che, arrivati in fondo si collega facendoci risalire di qualche centinaio di metri, per poi proseguire a sinistra della valle.



Giungiamo così, al famigerato cantiere TAV di Chiomonte (750 m) teatro di violente battaglie tra forze dell' ordine e cittadini contrari alla costruzione del tunnel (NO TAV).





Entrati in paese, attraverso un ripido sentiero, si svolta a sinistra nella via principale del paese, per poi incrorciare ancora la SS24 che seguiremo per un paio di km per poi svoltare a sinistra in una strada in terra battuta.
Certo è che, seguendo la statale, in 5 minuti di ripida discesa si arriverebbe a Susa, invece si percorre una faticosissima strada di campagna in località Gravere di Susa, in falso piano in salita, ma molto bella, attraverso vigneti ben coltivati.


ed arrivati alla discesa verso Susa ci tocca farla a piedi per via della sua ripidità.
Al termine della discesa una piacevole bacheca dedicata al pellegrino con anche una poesia


Neanche mezz'ora e siamo a Susa (503 m) dove incontriamo l' acquedotto romano, il castello della marchesa Adelaide da dove ebbe inizio il movimento che si concluse con l' unità d' Italia , l' Arco di Augusto e più in basso la chiesa Regina Pacis, la Madonna della Pace.

Sono le ore 18.30 , il più è fatto, ma dobbiamo ancora raggiungere Bussoleno. La segnalazione in uscita da Susa non è il molto precisa e girovaghiamo a vuoto per un pò. Sbagliare strada costa fatica e dunque cerchiamo con calma. Sulla guida secondo noi manca la pagina con lo schizzo del percorso, e comunque alle ore 19.30 arriviamo alla stazione di Bussoleno (441 m).


Abbiamo ancora una cosa da fare, andare a recuperare le macchine, carichiamo le bici sul treno e riorniamo ad Oulx dove questa mattina abbiamo lasciato una macchina, per poi partire in auto verso il colle del Monginevro per recuperare l' altra. Questa sera dormiremo a casa nostra e quindi speriamo di aver fatto bene a non prenotare...!! 

23 Aprile 2017 ore 9,00

Ritorniamo a Bussoleno in auto, punto di partenza della giornata odierna. Una bellissima giornata di sole ci accompagna. Arriveremo a Torino in piazza Castello, per poi ritornare in treno a riprendere la macchina a Bussoleno.

Tappa 2

Bussoleno (441 m) - Torino (245 m) km 55


       

Profilo altitudine

                                     




Anche l' uscita da Bussoleno non è semplice, nella guida secondo noi manca un pezzo di descrizione e di schizzo a pag.49. Perdiamo un pò di tempo e poi ripartiamo. I segnavia gialli si perdono al semaforo, all' incrocio con la SS 24. Proseguiamo per un pezzo sulla strada statale e poi svoltiamo a sinistra alla ricerca del percorso giusto che ritroviamo a San Didero con la sua bellissima torre.




Da qui una stradina asfaltata ci conduce a Borgone di Susa passando di fronte alla chiesetta di San Rocco.


Attraversiamo Borgone ed in uscita dal paese troviamo di fronte ad una casa delle indicazioni


  

La via è ben pedalabile e subito dopo si entra in una strada di campagna che costeggia un canale parallelo alla Dora Riparia, passiamo sotto l' autostrada Torino- Bardonecchia e poi sul ponte di S. Valeriano che attraversa la Dora. Ci spostiamo dunque sulla sponda orografica di sinistra della Dora per raggiungere Sant' Antonino di Susa e poi Sant' Ambrogio. E' domenica ed è un pò tutto chiuso, vorremmo mettere un timbro sulla nostra credenziale ma le belle chiese sulla via sono piene di persone che assistono alla messa. Proseguiamo fino ad Avigliana dove ci fermiamo a mangiare un boccone.
Ripartiamo alle ore 14.00, passando a fianco del cimitero in direzione dell' abazia di Sant' Antonio di Ranverso su pista ciclabile.

  



Ultimi km di campagna per poi entrare nella città di Rivoli, da dove partono i 13 km di Corso Francia che conducono in Piazza Statuto in altro sulla collina si intravede la Basilica di Superga.






A circa metà strada si passa a fianco a Piazza del Monastero, dove ora è rimasta solo la sua chiesa un tempo contornata dal Monastero della Visitazione.





Arriviamo così in Piazza Statuto per l' ultimo km in via Garibaldi fino al nostro arrivo in Piazza Castello ore 16.00 (245 m).

    

Andiamo alla stazione di Porta Nuova e ritorniamo a casa.

24 Aprile 2017 ore 9,00

Oggi altra tappa partendo da Torino in P.zza Castello contiamo di arrivare a Saluggia, il sole ci accompagna ma la temperatura è ancora fresca al mattino. 

Tappa 3

Torino (245 m) - Saluggia (194 m) km 50

vedi mappa




Lasciamo P. Castello uscendo verso i Giardini Reali ed attraversando C.so Regina proseguiamo per C.so Regio Parco fino al cimitero di Torino.



Gli giriamo intorno fino a trovare l' imbocco del parco della Colletta a quell'ora praticamente deserto.

Seguiamo la riva del fiume Po fino al fondo del parco per entrare in un altro parco che si chiama della Confluenza punto di incontro tra la il fiume Stura  ed il Po. Superato il ponte da dove si vede discretamente bene la Basilica di Superga, si gira a destra sempre lungo il Po per poi entrare nella riserva naturale del Meisino e dell' Isolone, fino a raggiungere San Mauro Torinese dove si attraversa il fiume su di un ponte pedonale



Al fondo del ponte si gira a destra per passare sotto al ponte che abbiamo appena fatto e si imbocca via XXV Aprile. Al fondo diventa una strada sterrata che costeggia il canale Cimena. Arriviamo così a Castiglione Torinese e raggiungiamo poco più in alto la chiesa, che però è chiusa. Ne visitiamo altre, purtroppo anch' esse chiuse e dunque non riusciamo a timbrare il nostro passaggio.
Scendiamo in direzione Gassino che in pratica è attaccato a Castiglione, ci fermiamo alla chiesa a fianco del municipio ma sono entrambi chiusi. Oggi è lunedì, ma domani essendo il 25 Aprile fanno vacanza.
Meno male che un negozio di alimentari è ancora aperto e quindi facciamo la spesa per il nostro pranzo.
Arriviamo quindi a Chivasso dove riattraversiamo il Po ed incontriamo l' inizio del  mitico canale Cavour.
Per chi non comprende la definizione di mitico, spieghiamo che Camillo Benso Conte di Cavour fece costruire questo canale per portare l' acqua necessaria a rendere coltivabili i terreni del vercellese e del novarese per rendere possibile la coltivazione del riso. Il canale lungo 85 km, venne costruito, non si capisce come, in soli tre anni, tra il 1863 ed il 1866 in pietre e mattoni ed è tuttora funzionante...mentre scrivo sto pensando alla Salerno-Reggio Calabria iniziata 100 anni dopo e non ancora terminata dopo 50 anni!!

 

Altra cosa interessante di questo posto è che, leggendo il cartello turistico dove si legge la storia del canale, in francese si legge"monumentale costruction" mentre in italiano si traduce in "monumentale chiavica".
Scusate l' ignoranza ma alla parola "chiavica" avevo sempre dato un significato diverso.







Ripartiamo seguendo una strada asfalta che viaggia parallela al canale fino a Castelrosso per poi proseguire lungo la ferrovia fino a Torrazza Piemonte e poi Saluggia, da dove carichiamo le nostre bici sul treno e torniamo a casa.




25 Aprile 2017 ore 9,00

Oggi è festa nazionale, il tempo non è dei migliori, nuvoloni scuri si aggirano sulle nostre teste, ma dobbiamo arrivare a Vercelli.

Tappa 4

Saluggia (194 m) - Vercelli (130 m) km 49


Profilo altitudine

                        

E' stato più semplice uscire da Torino che non da Saluggia. La guida dice di passare sotto la ferrovia ma non c'è alcun sottopasso. Giriamo a vuoto e poi imbocchiamo la strada sbagliata.

Prendiamo la strada provinciale N3 fino a San Antonino, per poi tagliare a destra su strada sterrata fino a San Giacomo, è pieno di indicazioni della via francigena, ma non troviamo quelle che seguiamo noi. Al centro del paesino troviamo quattro ciclisti, ma anche loro non sanno bene da che parte dobbiamo andare, e poi alla fine una signora del posto ci indica la strada. Attraversiamo il canale Cavour e finalmente troviamo la strada che con i nostri segnavia ci porta a Lamporo.



Proseguiamo sempre dritto fino ad arrivare all' incrocio di Colombara da cui si iniziano ad intravedere i reattori nucleari abbandonati della centrale dell' Enel "Galileo Ferraris". Un posto irreale, fa anche un pò paura adire la verità.


Gli giriamo attorno lungo la rete che delimita la centrale, per poi prendere la noiosa strada provinciale N 1 che porta a Vercelli


dove visitiamo il duomo di Sant' Eusebio e l' abbazia di Sant' Andrea.


e poi alla stazione ferroviaria per tornare a casa.

29 Aprile 2017 ore 9,00

Approfittiamo del ponte del 1° Maggio per percorre qualche tappa della via Francigena.
Ripartiamo in auto per Vercelli, da dove partiremo in bici per arrivare a Piacenza.

Tappa 5

Vercelli (130 m) - Groppello Cairoli (89 m) km 62


Profilo altitudine

                           


Ripartiamo dalla stazione ferroviaria di Vercelli, attraversiamo la via centrale fino in fondo e dopo aver attraversato il fiume Sesia sulla statale giriamo a sinistra su sterrato. Molto facile il percorso tutto in piano e dopo una dozzina di km arriviamo a Palestro. Abbiamo così lasciato la provincia di Vercelli per entrare in quella di Pavia.
Superato in un breve tratto l' abitato di Palestro ci rimettiamo su strada sterrata per giungere a Bobbio, dove facciamo una piccola pausa per visitare la chiesa di San Pietro. In effetti capiamo bene il motivo per cui Vercelli è gemellata con Arles, fino ad ora abbiamo visto pochissimi pellegrini ma da qui in poi il flusso è decisamente aumentato, in quanto a Vercelli giungono i pellegrini che arrivano dal Gran San Bernardo.

Inizia a fare caldo, anche perchè sono le ore 13.30. Prima di partire a Vercelli abbiamo fatto una piccola scorta di provviste per il pranzo che consumiamo poco più avanti all' ombra dei cipressi di un cimitero. Qui decidiamo di prenotare per dormire a Groppello Cairoli. La parrocchia non risponde e sulla guida cc'è il numero di telefono dell' hotel Italia. Ma l hotel è stato riempito dal comune di rifugiati siriani e gentilmente ci danno il numero di telefono della foresteria Comelli che accoglie i pellegrini di passaggio.
Ripartiamo in direzione di Nicorvo su una bella strada in terra battuta, che superata la ferrovia diventa asfaltata. Entrati nel piccolo paese facciamo una sosta al piccolo santuario della Madonna del Patrocinio, dove almeno fin qui, troviamo una sorpresa! Su un tavolino all' ingresso un bel timbro con tanto di tampone alla moda spagnola diciamo.
Ora la prossima città è Mortara 7 km circa.






Dove ci fermiamo presso l' Abazia di Sant' Albino che però è chiusa.





Sempre attraverso i campi superiamo Remondò per poi passare sul lato destro della statale 596 per arrivare a Tromello. Giunti nella piazza centrale del paese un signore ci accoglie in bicicletta, una vecchia graziella colorata di bianco rosso e verde. Gestisce assieme a sua moglie il  dormitorio della parrocchia. E' disorientato perchè ci dice, che chi arriva in bicicletta non arriva mai da via dei Ronchi dei Legionari. Ci fermiamo con lui in un bar della piazza, e ci chiede la credenziale per andare, in bicicletta, a  metterci il timbro e ci consegna anche una simpatica pergamena. Alla fin escopriamo che suo figlio lavora proprio vicino a casa nostra. Siamo dispiaciuti ma avremmo voluto dormire da lui ma ormai abbiamo prenotato a Groppello Cairoli. Usciamo da Tromello e attraversiamo tutta Garlasco e prima di attraversare la ferrovia buco una ruota. Dopo la riparazione ripartiamo, ormai Groppello Cairoli dista solo più 5 km ore 19.00.
La foresteria Comelli si trova vicino alla stazione ferroviaria. In realtà il Comelli fa i formaggi in particolare è specializzato nella stagionatura del Gorgonzola fin dal 1885, ed ha adibito la sua vecchia casa di famiglia in un posto di accoglienza per pellegrini.
Non ce nessun altro oltre a noi abbiamo un enorme alloggio a nostra disposizione e dopo la meritata diccia andiamo a mangiare presso la trattoria La Tana poco distante.

30 Aprile 2017 ore 9,00

Dormito benissimo. Ci prepariamo e partiamo, prima però ci fermiamo a fare colazione in un bar dove incontriamo il sosia del mitico Sandro Mazzola!

Tappa 6

Groppello Cairoli (89 m) - Orio Litta (58 m) km 63



Profilo altitudine

                   

Mancano 16 km a Pavia, quasi tutti su asfalto almeno fino al Ticino, sono anche le ultime risaie che incontriamo, passiamo Villanova d' Ardenghi e poi veloci fino alle prime anse del Ticino.




Attraversiamo un bellissimo parco per arrivare al ponte di Pavia in borgo Ticino.


Breve visita alla bella Pavia e poi ripartenza. Non abbiamo trovato un negozio di alimentari per comperare qualcosa da mangiare, sono solo le 11.30 ed è domenica. Ci fermiamo a mangiare una pizza, onde evirare di restare senza cibo. Fino a Belgioioso e tutto asfaltato su strade secondarie.
Sulle case i segni delle varie alluvioni subite.



A Belgioso decidiamo di prenotare per la notte ad Orio Litta presso l' Ostello comunale Grangia Benedettina, risponde Cappelletti Pierluigi, posto non ce ne più, ma siccome siete ciclisti come me troverò due letti anche per voi!! Grande Pierluigi. 
Subito fuori, riprende lo sterrato che costeggia la ferrovia si superano alcune frazioni ed arriviamo a Miradolo Terme e poi scavalcando la statale la ferrovia a Chignolo Po sede del Castello Procaccini la Versailles di Lombardia, nonchè sede dello studio legale omonimo...mah!
Arriviamo così a Lambrinia dove scavalchiamo il fiume Lambro e su sterrato ci avviciniamo a Orio Litta. Un signora in bicicletta si avvicina... :"Buongiorno, sono Cappelletti!!!" E così ci accompagna fino alla Grangia Benedettina. Pedalando ci racconta di lui è un maestro elementare, sindaco di Orio Litta e gestore dell' Ostello, nonchè grande ciclista!

Persona squisita davvero!

                          

Una saletta tutta per noi! Il problema sarà domani perchè l' ostello è pieno siamo circa una trentina e oggi bisognerebbe prenotare per l' attraversata in barca del fiume Po. Ci penseremo domani!
Pierluigi ha anche organizzato la cena per questa sera presso il ristorante Venere poco fuori Orio a base di pesce ma prezzo da pellegrino!! Ottimo.

1 Maggio 2017 ore 7,00

Giustamente al mattino presto iniziano i primi movimenti dei pellegrini a piedi, aspettiamo che tutti partano per prepararci anche noi. Colazione presso il bar della piazza e partenza. La tappa di oggi è molto breve ma il tempo è uggioso e minaccia pioggia.

Tappa 7

Orio Litta (58 m) - Piacenza (89) km 26 


Profilo altitudine

                     

Partiamo passando davanti alla maestosa Villa Litta per poi lasciare l' asfalto a destra su strada sterrata. La particolarità di oggi è senz' altro l' attraversamento del fiume Po in barca, quello che un tempo era chiamato Transitium Padi a Corte S. Andrea. Bisognava prenotare il passaggio al traghettatore, ma siccome si sono accumulati diverse persone a piedi non lo abbiamo fatto dando così loro la precednza. Ci presentiamo ugualmente all' imbarco, ma la barca seppur nuova è abbastanza ridotta ed i pellegrini tanti. Decidiamo così di percorrere la variante, che invece di attraversare il Po ed arrivare a Montale, costeggia il fiume sulla riva orografica sinistra sull'argine ben asfaltato.




Qualche goccia d' acqua ma arriviamo a Piacenza.

        

Dopo un breve giro nel centro inizia a piovere con insistenza e dunque ci rechiamo in stazione per prendere il treno che ci riporterà a casa.

1 Giugno 2017 ore 9,00

Ripartiamo per Piacenza in auto, per percorre il tratto Piacenza - Sarzana.
Arriviamo a Piacenza e dopo aver rimontato le nostre bici ed aver preso qualcosa da mangiare lungo la strada alle ore 11.30 partiamo.

Tappa 8

Piacenza (89)  - Fidenza ( 75 m) km 58


Profilo altitudine

                     

Ripassiamo per il centro per farci mettere il timbro sulla credenziale. Ci fanno sapere che per il timbro ufficiale della via Francigena bisogna recarsi presso la chiesa Madonna di Campagna non molto lontano dal centro ma chiude alle ore 12.00 e dunque ci affrettiamo. Il prete molto simpatico ci chiede informazioni circa il nostro percoso e dopo averci messo i timbri ci accende tutte le luci della chiesa per farci ammira la stupenda cupola. 

Torniamo al Duomo perchè la volta scorsa
cera la messa e non abbiamo potuto visitarlo e poi iniziamo la nostra pedalata imboccando la Via Roma con uscità dalla città con tanto di lupa romana. Parte la Via Emilia, il traffico è veramente intenso inclusi parecchi camions arrivando così a Montale. Ancora tre km e poi finalmente abbandoniamo la statale per prendere una stradina a destra subito dopo aver attraversato il fiume Nure peraltro completamente secco. E' una pista ciclabile che conduce a Pontenure e poi si rimette sulla Via Emilia. Arriviamo fino alle prime case di Cadeo, probabilmente avremmo dovuto girare a sinistra prima ma, ci ricongiungiamo con i segnavia subito dopo. Fa molto caldo e dopo aver preso una strada a destra ci fermiamo in un campo all'ombra di una rotoballa di fieno per il pranzo.




Si riparte e dopo aver superato un piccolo guado superiamo anche il fiume Chiavenna per poi giungere a Fiorenzuola D'Arda. Il calore è ancora forte ci fermiamo a bere qualcosa nell'ombrosa via centrale.




Abbiamo abbandanato definitivamente la Via Emilia e tra stradine e sentieri arriviamo a Castelnuovo Fogliani dove invece di girare a sinistra, giriamo a destra in direzione Salsomaggiore. Percorriamo qualche km in salita senza più trovare i nostri segnavia. Dopo un consulto, giriamo a sinistra in via San Lorenzo che ci riporta in veloce discesa sul nostro cammino nei pressi di Case Bocelli. Giriamo a destra su sterrato per raggiungere Villa Oppi con una bellissima torre.



Arriviamo quindi a Fidenza. Sarà stato per il caldo (oggi 35 gradi), ma non abbiamo prenotato per dormire e quindi proviamo a telefonare al Convento San Francesco, ma non c'è posto. L' alternativa è cercare un hotel in città. Hotel Astoria camera prenotata! Non ci rimane che cercar un posto per la cena, ma penso che sia l' ultimo dei problemi. Infatti girando un pò per il centro di Fidenza andiamo presso la trattoria del Duomo.

2 Giugno 2017 ore 7,30

Giornata serena, senza una nuvola. Dopo la colazione partiamo con l' intento di arrivare a  Sivizzano.

Tappa 9

Fidenza ( 75 m) - Sivizzano (247 m) km 43

vedi mappa


Profilo altitudine

                 

Visita al duomo di Fidenza alla ricerca di un timbro sulla credenziale ma non c'è nessuno all' interno del duomo e dopo aver girovagato nel bel centro storico di Fidenza usciamo imboccando la via Caduti di Cefalonia. Dopo il campo sportivo prendiamo un bel viale sterrato sulla sinistra che ci porta dopo una breve salitella alla Pieve di Cabriolo.


Si scende sulla strada asfaltata fino a via Ponte Nuovo, si gira a sinistra e poi la prima a destra. Inizia con asfalto ma poi diventa sterrata in buona salita fino a raggiungere la chiesa di Siccomonte dove una pausa è dovuta (niente timbro). si ridiscende in ripida discesa per un campo a fianco alla chiesa, per poi risalire altrettanto ripidamente fino al colmo della collina da dove poi parte un falsopiano asfaltato che in breve porta al bivio per Costamezzana, dove in salita asfaltata si raggiunge la chiesa (chiusa).
Scendiamo brevemente la via da dove siamo venuti per girare a sinistra verso il castello di Costamezzana che raggiungiamo dopo una discreta salita su sterrato


Si prosegue in salita fino a raggiungere il colmo della collina da dove parte l' asfalto che in discesa ci porta a Medesano dove seppur alle ore 11,30 ci è venuta fame.
Proseguiamo sulla strada provinciale 357 fino ad attraversare sotto un ponte la ferrovia e poi proseguire sempre su asfalto ma ma senza traffico fino ad una rotonda dove giriamo a sinistra in un sottopasso dell' autostrada per sbucare in riva al fiume Taro che costeggiamo su sterrato fino a salire sul ponte che lo attraversa e giungere a Fornovo sul Taro.


  

Fa parecchio caldo, sono le ore 13.00 e ci fermiamo nel piazzale al fondo del ponte per goderci la frescura delle piante, ne approfittiamo per prendere qualcosa da bere di fresco al supermercato di fronte, per poi ripartire seguendo la strada della Cisa fino ad un bivio a sinistra in direzione Respiccio - Sivizzano.
Si svolta quindi a destra per entrare in Respiccio e poi dopo un ponticello su un torrente si svolta in salita su sterrato seguendo il torrente fino a re incontrare la provinciale che in leggera salita porta a Sivizzano. Arriviamo fino alla parrocchia di Santa Margherita dove Pietro incontrato nell' osteria della piazza ci dice che non c'è posto e l' alternativa è il B&B sulla strada un km più indietro. La signora del bar, gentilmente chiama la proprietaria che ci conferma la disponibilità.
Dopo aver preso posto nella nostra camera, rifocillati da una bella doccia calda, risaliamo a piedi verso l' osteria Miodini vicino alla chiesa dove consumiamo la cena a base di funghi prunoli (un particolare tipo di fungo che appare nel periodo  aprile/maggio) e lambrusco, ottimo!!


3 Giugno 2017 ore 7,30

Si riparte oggi metà del percorso è in decisa che ha come top il Passo della Cisa.
la signora dell' osteria ci aspetta per la colazione. Prendiamo le nostre cose e partiamo.

Tappa 10

Sivizzano (247 m) - Pontremoli (236 m ) km 52

vedi mappa


Profilo altitudine

                       



Fatta colazione si parte, primo obiettivo raggiungere Bardone una salita su asfalto ma parecchio ripida. In 4 km si passa a 400 m slm. (pendenza media 10%) con arrivo alla chiesetta con vista panoramica. Un fontanella di acqua fresca ci riceve.




Secondo obiettivo Terenzo sempre su asfalto in due km si sale a 600 m slm (pendenza media 10%).Qui si lascia l' asfalto per un sentiero sassoso che si inerpica sulla montagna fino a raggiungere il Castello di Casola. In 3 km si passa a 800m slm (pendenza media 26%)!





Finalmente sempre su sterrato si scende un pò sfiorando Casola Villa.




Ora si sale e si  scende fino a raggiungere Cassio. Sono le ore 12.00, ci fermiamo in bar per rinfrescarci un pò e poi ci rechiamo presso l' Ostello di Cassio per vedere se ci mettono un timbro sulla credenziale. La porta è aperta ed entro chiedendo permesso. Un signore dall' aria anche un pò sporca sbuca da una stanza e con un leggero sorriso mi chiede cosa volessi pensando volessi un posto letto. Le chiedo se per cortesia mi mette un timbro sulla credenziale, il sorriso si spegne, e diventa severo dicendo:" Ma le sembra l' ora di venire a chiedere un timbro? Perchè a che ora dovrei venire? rispondo. Deve venire in un orario che se viene qualcuno a casa sua non disturbi"!! Un imbecille.





Lasciamo Cassio chiedendo scusa per il disturbo percorrendo per circa 7 km la statale per poi prendere a Cavazzola di sopra a sinistra, la stradina che in discreta salita che ci porta nel deserto paese di Castellonicchio. Da qui scendiamo per giungere nuovamente sulla statale e poi su uno sterrato che in breve ci porta al mitico Poggio Enzo Ferrari di Berceto. Ci fermiamo a mangiare qualcosa proprio a fianco al duomo che ovviamente è chiuso alle 14.30.



Dopo la pausa si riparte uscendo da Berceto e attraversata la statale prendiamo a sinistra un sentiero che in ripida salita porta ad Il Tugo raggiungendo così ancora la statale. Da qui inizia la scalata ( nemmeno troppo ripida) verso il Passo della Cisa su asfalto. Un paio di km prima ci fermiamo a bere una birra presso l'Ostello del pellegrino. Il gestore dell' ostello di Cassio dovrebbe passare qualche giorno qui per capire come si ricevono i pellegrini! I due gestori (li abbiamo chiamati il Gatto e la Volpe) sono due persone sorridenti e simpatiche nonostante l'ostello fosse pieno di pellegrini. Tra i tanti discorsi in pochi minuti chiediamo loro due birre. "Ieri c'è stato un incidente in autostrada ed hanno dirottato tutto il traffico sulla statale. Ci hanno svuotato tutti i fusti della birra e anche le bottiglie e i rinforzi arrivano domani!! Pazienza di accontentiamo di acqua fresca. Ci chiedono se vogliamo il timbro sulla credenziale e ci salutiamo cordialmente. Il Passo della Cisa è proprio sopra di noi ed in pochi minuti lo raggiungiamo.

Visita alla bella chiesa del Passo in cui si onora la Madonna della Guardia considerata la patrona degli sportivi. Infatti al suo interno oltre alle splendide vetrate colorate, vi si trovano cimeli di alcuni campioni del passato tra i quali Vittorio Adorni che per primo lasciò la sua maglia rosa e la maglia di Gianni Rivera come ringraziamento per i successi ottenuti. 


Ci aspetta finalmente una lunga discesa fino a Pontremoli 17 km.


Abbiamo prenotato da dormire presso l'Ostello Castello del Piagnaro che raggiungiamo dopo un breve giro per la cittadina in quanto l' ingresso è quello del museo del castello e chiude alle ore 18.00.

  


Ci siamo solo noi nella stanza, facciamo una bella doccia calda ed usciamo alla ricerca di un buon posticino per cenare. Decidiamo per L' Osteria della Bietola dove incontriamo Genni e sua moglie una simpaticissima coppia , Alessandro e Piero anche loro sulla via Francigena. Dopo aver mangiato ci riversiamo in piazza, è in corso la disfatta della Juventus contro il Real Madrid e tutti sono assiepati nei bar per vedere la partita e noi continuiamo la bellissima serata in uno di questi... all' esterno.

4 Giugno 2017 ore 8,00

Il più è fatto..o almeno speriamo! Gli appennini sono quasi stati scavalcati. Da Pontremoli andiamo ad Aulla, sulla carta tratta senza complicazioni anche perchè oggi pomeriggio dobbiamo prendere il treno che ci riporta a Piacenza. 

Tappa 11

Pontremoli (236 m ) - Aulla (64 m ) km 52


Profilo altitudine

                                       

Partiamo ben sapendo di doverci fermare per fare colazione. Al bar incontriamo Alessandro e la moglie che oggi invece si fermano qui per tornare a Milano. Inizia a diluviare e l' aria è abbastanza fresca ma poi smetterà subito di piovere. Lasciamo Pontremoli rimettendoci sulla statale della Cisa. Arrivati alla chiesa della S.S. Annunziata troviamo una differenza tra quello scritto sulla guida e la segnaletica. Lasciamo la chiesa per passare da dietro invece di continuare sulla statale.




Comunque si viaggia più o meno paralleli alla statale. Attraversiamo Sconcertoli e anche qui la segnaletica ci porta verso Ponticello invece di riportarci sulla strada asfaltata. Successivamente tagliamo la statale a Migliarina per prendere una piccola zona industriale e poi un prato che ci riporta sull' asfalto. Insomma in un modo o nell' altro arriviamo alla Pieve di Sorano.





Percorriamo in salita asfaltata i due tornati che portano a Filattiera dove sul muro di sosteno del paese troviamo cespugli di capperi in fiore.Ci fermiamo nella chiesa di San Giorgio  aperta per la messa.Attraversiamo il paese ed in discesa raggiungiamo un bivio che prendiamo a sinistra in salita su sterrato verso l'oratorio di San Rocco nel bosco. Bellissimo percorso ombroso con l' attraversamento di un paio di guadi per poi spianare alle porte di Filetto dove un bosco di castagni ispirò , secondo la storia, Dante nella descrizione della "selva oscura". Entriamo quindi a Filetto Filetto.


Qui commettiamo un errore determinate, perchè invece di leggere la guida continuiamo a seguire la segnaletica bianca e rossa che, invece di girare a destra ci fa girare a sinistra dentro Filetto. All' uscita prendiamo a destra ed usciamo dal paese. Al bivio successivo mancano in effetti le indicazioni e dopo aver cercato invano prendiamo a sinistra per andare nella parte alta di Filetto.




Qui ritroviamo la segnaletica che a sinistra entra in un bosco per salire leggermente di quota fino ad incontrare il torrente Bognone che per fortuna possiamo attraversare grazie ad una nuovissima passerella in legno. Leggiamo poi sulla guida che  consigliava di andare verso la statale perchè il torrente non era attraversabile. Il percorso è fattibile in bicicletta a parte un paio di cortissime salite strepitose al punto di dover spingere le bici con relative borse in due, cioè una alla volta.





Ed è così che arriviamo a Virgoletta paese arroccato sul crinale verticale di una collina, dove troviamo una fontana d' acqua buonissima.



Sono le ore 12,00. Dopo la fontana bella salita su asfalto che poi diventa sterrata dentro un bosco fitto. Proseguiamo ma sempre con il dubbio di non essere sulla strada giusta. la segnaletica sparisce e non abbiamo idea di dove siamo esattamente. Lo sterrato è molto ripido. Il programma di geo localizzazione che ho nel telefono non funziona perchè manca il segnale e così superato il tratto veramente faticoso giungiamo ad un bivio, passiamo in mezzo a due case e ci buttiamo in discesa nel bosco. Sbuchiamo nei pressi di Fornoli su strada asfaltata che in discesa ci riporta sulla statale della Cisa in località La Piastra. Da qui arrivare ad Aulla la strada è breve. Ore 14,00. Mangiamo qualcosa in uno dei pochi  bar aperti e ci precipitiamo alla stazione per prendere il treno che ci porterà a Piacenza dove abbiamo lasciato la nostra auto.

28 Aprile 2018 ore 7,00

Abbiamo qualche giorno di vacanza e quindi ne approfittiamo per percorre ancora qualche tappa della Via Francigena. Le previsioni del tempo dicono che ci sarà qualche giorno di sole dopo un inverno piovoso e anche nevoso. Ritorniamo ad Aulla per riprendere dal punto in cui abbiamo lasciato.

Tappa 12

Aulla (64 m ) - Massa (65 m)  km 52

vedi mappa


Profilo altitudine


                          


Parcheggiamo la macchina alla stazione ferroviaria e in bici, andiamo verso la chiesa di San Caprasio, dove ci facciamo mettere il timbro sulla credenziale e veniamo anche registrati per essere ricordati durante la messa come pellegrini di passaggio, tipo cattedrale di Santiago de Compostela per intenderci. Superato il ponte si prende a sinistra su una strada asfaltata in salita e poi a destra ripido ripido. Si inizia camminando e spingendo le nostre bici, in pratica fino ad un paio di km prima di Bibola con il suo castello.



Da qui si può iniziare a pedalare, anche se sarebbe meglio svoltare a destra prima di Vecchietto per prendere la variante per i ciclisti , come consigliato dalla guida, ma siccome siamo senz'acqua, arriviamo fino alla fontana nel centro del paesino. Per non tornare indietro decidiamo di proseguire sul sentiero dei camminanti. E' stato un vero massacro! La salita è ripidissima, in alcuni tratti l' acqua piovana ha corroso il terreno. Facciamo la salita spingendo a fatica le nostre biciclette. Incontriamo sul sentiero tre ragazze di Parma.




Il termine della salita è in località 4 strade.







Poi la discesa, anch'essa non troppo agevole a Ponzano superiore. Ed è in questa discesa che finalmente vediamo il mare!!Sono le ore 15.00. Ci fermiamo a bere una birra presso l' unico bar del paese dove troviamo le tre ragazze che ci offrono una fetta del loro pane e salame. Ripartiamo in direzione Sarzana.


La strada inizialmente scende per poi salire, a piedi, ai resti del castello della Brina, segue poi una ripida discesa, sempre  a piedi, ed in 45 minuti di strada secondaria asfaltata, arriviamo a Sarzana. Passeggiata per la via centrale e poi si esce a sud dalla porta Mazzini e per 5 km si sta sulla Via Aurelia fino e trovare Via Provasco che per qualche km ci allontana dalla rumorsa via . Arriviamo quindi alla periferia di Massa non tanto bella da vedere.







Nel frattempo abbiamo cercato una sistemazione per la notte a Massa, ma senza risultato, tutto pieno. Troviamo solo una camera presso l' Hotel Alberta in via dei Colli in zona San Carlo, capiamo subito che bisogna fare altra salita ma è l' unica possibilità. Stravolti alle ore 19,00 arriviamo in hotel, un pò decadente a dire il vero, ma la signora è molto accogliente e ci consegna le chiavi della camera. Doccia veloce e poi a cena nell'unica pizzeria di San Carlo.




29 Aprile 2018 ore 8,00

Una sete incredibile per tutta la notte, la pizza della sera prima ha fatto il suo effetto!! In compenso la camera era fresca ed abbiamo riposato bene. Pagato il conto indossiamo le giacche per affrontare la discesa che ci riporta a massa e più precisamente al Duomo

Tappa 13

Massa (65 m) - Lucca -San Cassiano a Vico ( 19 m)   km 56

vedi mappa


Profilo altitudine


                       



E' domenica oggi e molti negozi sono chiusi, visita al Duomo e poi colazione nei pressi della piazza degli Aranci. Usciamo da Massa su Via Risorgimento e poi ancora Via Aurelia fino in località Capanne, per poi prendere in salita  Via Sforza che conduce a Prato. Al bivio un gruppetto di anziani seduti a parlare ci indicano la strada da seguire.




Arrivati a Prato si attraversa il ponticello a destra ed la strada asfaltata inizia a salire al Castello Aghinolfi, breve ma intenso. Successivamente si scende in  località Strettoia  per poi arrivare in breve a Pietrasanta. All' ingresso della via centrale ci facciamo apporre un bel timbro sulla credenziale e a piedi attraversiamo il centro fino alla piazza centrale.








Saliamo in sella alla volta di Camaiore. Circa 1 km dopo Pietrasanta all'altezza del cimitero si svolta sinistra
e superato un ponticello sulla destra si sale in salita attraversando una segheria ma, proprio sulla curva bisogna prendere un sentiero che svolta destra, ovviamente non pedalabile.



Per fortuna non è molto lungo ma molto stretto per le bici con le borse ma superato lo scollinamento una bellissimo boschetto di canne di bamboo fornisce un ottimo riparo al calore del sole.








Successivamente un bivio a sinistra ben segnalato ci ricorda di essere sulla Via Francigena Roma - Canterbury. Si passa quindi davanti a Villa Le Pianore casa natìa dell' ultima imperatrice d' Austria





ed ora diventa tutto più facile, costeggiando il fiume Camaiore  in poco tempo arriviamo al ponte, dove un piacevole cartello ci invita a bere un bicchiere di vino con bruschetta (tutto gratis). in realtà sono le ore 13,00 e quindi...perchè no?


Peccato , giorno di chiusura? Domenica!!!! Oggi che giorno è? Domenica!!! Questa cosa ci ha messo appetito e giunti nel centro di Camaiore ci rifacciamo con un piatto di spaghetti al sugo e un bicchiere di vino!! 

Si riparte, ma il vino e gli spaghetti ci hanno tagliato un pò le gambe!! Urge una sosta all'ombra. Per fortuna subito dopo Camaiore un bellissimo sentiero in riva ad un torrente ci da la possibilità di sdraiarci in un prato, ma purtroppo le zanzare sono già in agguato e dunque ripartiamo immediatamente affrontando così la salita che porta Montemagno.





e poi a Valpromaro per poi, dopo la discesa risalire al Passo delle Gavine. Ormai manca poco a Lucca, ma sono già le ore 16,00 ed ancora non abbiamo un posto per dormire questa sera. I tre indirizzi sulla guida non rispondono al telefono , anzi uno dice che il numero è sconosciuto. Arriviamo così al ponte S. Pietro sul fiume Serchio. Ci fermiamo su una panchina per fare l' ultimo giro di telefonate ma niente. L' affitta camere all' angolo del ponte è completo, si mette male!
Anziche seguire il lungo fiume , come descritto sulla guida entriamo a Lucca sulla via Sarzanese nella speranza di trovare un posto per la notte., ma nulla. Arriviamo fino alle mura di Lucca. Entriamo ed a piedi percorriamo la via che passa per il centro e che ci porta all' Arciconfraternita della Misericorda in via Battisti. E' chiuso ma gli infermieri dell' ambulanza ci fanno segno di aspettare. Visto che è domenica non ci sono volontari che tengono aperto l' ostello e dunque nessuno può rispondere al telefono, in ogni caso è tutto completo e bisogna ritornare alle mura dove si trova l' ufficio informazioni turistiche per vedere se ci trovano un posto. Così facciamo. E' tutto completo anche ad Altopascio continuare non servirebbe. Per fortuna alla fine telefonano ad una signora che aveva dato disponibilità di alcune camere in località San Cassiano a Vico.

Il posto è ancora libero e dunque accettiamo. Il marito mi manda su Whatsapp la localizzazione della casa che però scade alle 18,44. Noi ci mettiamo in sella ma lungo la strada Paola buca la posteriore. Ci tocca proseguire lentamente ed oltretutto abbiamo preso la strada più lunga e così alla fine la condivisione della posizione scade ed alla fine Marco (così si chiama il proprietario) ci viene a prendere in auto.
Una bellissima casa, con una stanza a 5 stelle!! Possiamo proprio dire di essere stati molto fortunati.
Marco, Rita e la Pimpa ( il loro cane) sono molto ospitali  ed il dialogo viene spontaneo. Nel frattempo ripariamo la gomma di Paola perchè a cena dobbiamo andare in bici, e dopo la consueta doccia caldissima nella vasca idromassaggio, ci avviamo presso il "ristorante da Moreno" non troppo lontano da casa. Al ritorno ci fermiamo alla gelateria ed infine andiamo finalmente a dormire.

30 Aprile 2018 ore 8,00

Dormito e riposato benissimo, oggi speriamo di arrivare a Siena. Anche se il tempo non è dei migliori. Salutiamo Marco e Rita due belle persone, e ci mettiamo in sella per ricongiungerci alla Via Francigena pochi km più a sud.

Tappa 14

Lucca -San Cassiano a Vico ( 19 m) - San Miniato Basso (140 m)    km 40


Profilo altitudine


                 

Ritroviamo infatti la Via Francigena un pò prima di Capannori. Arrivati in città un ufficio del pellegrino ci invita a mettere il timbroed a registrarsi. Una gentile signora si occupa di ricevere i pellegrini e ci spiega che per fortuna i pellegrini di passaggio sono in aumento. Nel 2017 più di 1000 passaggi.
Attraversiamo prima Capannori e poi Porcari per giungere poi alla bellissima Abbadia di Pozzoveri, purtroppo in stato pericolante. Poco dopo entriamo in Altopascio definito l' Hospitale per eccellenza fin dal medio evo dove i pellegrini diretti a Roma o Santiago venivano accolti, protetti e curati. E' gemellata con Saint Gilles du Gard, cittadina della Francia che abbiamo attraversato sulla via Domitia. Visita al centro storico, dove un ristorante emana un profumo spettacolare in tutto il borgo. Meglio andare a via!!

Usciamo quindi da Altopascio per prendere a destra, una strada in terra che ci fa rimanere fuori dall' asfalto per un pò e poi ritornati sulla provinciale prendiamo nuovamente a destra da dove parte un tratto storico della VF totalmente recuperato che porta a Galleno. Affascinante! A Galleno la cartolibreria Felix che avrebbe dovuto mettere il timbro ha definitivamente chiuso i battenti. Peccato.

Proseguiamo nel bosco per attraversare la zona delle Cerbaie un bosco dove si trovano oltre a piante comuni anche tropicali di origine glaciale.

All' uscita dal bosco arriviamo quindi a Ponte a Cappiano, dove ci fermiamo per bere qualcosa nel bar della piazzetta. Facciamo subito amicizia con una coppia anch'essa in bici che fa lo stesso percorso ma inverso.
Sono Marco e Gabriella partiti da Siena con le loro bici e diretti a Lucca. Scambiamo due parole sulla comune passione per la bici, qualche racconto di viaggio e poi dopo la foto di rito prendiamo la strada in direzioni opposte. Peccato perchè sarebbe stato piacevole fare un tratto assieme. Buon viaggio!




Superato il ponte proseguiamo fino a Fucecchio dove in discreta salita raggiungiamo il centro storico, dove troviamo la casa natale di Indro Montanelli


Ora è in discesa e superato l' Arno e San Pierino raggiungiamo San Miniato basso. Inutile continuare i prossimi due giorni ci saranno temporali sparsi ovunque e quindi torniamo a casa.


27 Aprile 2019 ore 13,00

Ritorniamo in auto alla stazione di San Miniato basso, da dove ricominciamo l' ultimo tratto che ci porterà finalmente a Roma. Ci prendiamo qualcosa da mangiare al supermercato e via...si parte! Considerato il periodo di vacanza per molte persone la difficoltà di trovare da dormire è molto alta anche presso i centri per pellegrini.

Tappa 15

San Miniato Basso (140 m) - Gambassi Terme (332 m) km 31


Profilo altitudine

                      



Percorso subito in salita e con vento,verso San Miniato Alto, a tratti spingiamo la bici, fino ad arrivare nel centro della Cittadina dove all'ufficio informazioni troviamo il timbro per la nostra credenziale. Proseguiamo per visitare la cattedrale e la meravigliosa vista sulla pianura circostante.




Continuiamo poi con numerosi sali scendi sulle colline dove ci fermiamo a mangiare un panino. Panorami bellissimi ovunque ti giri. E' il primo giorno e le salite si fanno sentire.







Superiamo la bellissima Pieve di Caiano, purtroppo con la scalinata chiusa ed continuando a pedalare sulle colline  arriviamo a Gambassi Terme.





Come dicevamo il periodo è molto intenso dal punto di vista turistico e non è molto semplice trovare da dormire, dunque abbiamo preventivamente prenotato presso:" La casa di Rosa" nel centro di Gambassi. Bisogna prima presentarsi presso il B&B Villa della Certosa. Una gentilissima e simpatica signora ci accoglie dicendoci che ce stato un problema nella altra abitazione e dunque la nostra camera era qui presso il B&B. Una casa molto bella e tenuta anche molto bene. C'è il garage per le bici, dunque subito una doccia e poi andiamo a  fare un bel giro a piedi per visitare Gambassi.
Al bar centrale beviamo un aperitivo dal costo anomalo per la via Francigena, 3 euro, sembra essere tornati in Spagna!!! Nel frattempo abbiamo anche individuato il ristorante dove cenare:" Il gatto e la volpe".

28 Aprile 2019 ore 8,30

Dormito benissimo, andiamo a fare una ricca colazione nella sala vicino alla nostra camera, la signora è indaffarata a servire le colazioni, ma ha il tempo di dirci;" Non guardate fuori!".....piove! Effettivamente è così il cielo è grigio e la temperatura bella fredda. Con la credenziale non si paga la tassa di soggiorno, meglio così!! Scambiamo ancora due parole e partiamo. 

Tappa 16

Gambassi Terme (332 m) - Strove (290 m) km 40

dislivello totale 872m.


Profilo altitudine

               



Lunga discesa da Gambassi verso San Gimignano, il vento è sempre presente e nuvoloni scuri minacciosi, al fondo della discesa un piccolo acquitrino e poi inizia la ripida salita che in parte affrontiamo a piedi. Ci sono parecchi pellegrini a piedi che vanno verso San Gimignano. I panorami sono come al solito magnifici.







Arriviamo a Pancole al termine della salita dove visitiamo un bellissimo presepio a grandezza naturale. In realtà la salita non è ancora finita, ma ci da la possibilità di vedere poco lontano le torri di San Gimignano.







San Gimignano è piena di turisti a spasso nella città vecchia. Ci fermiamo anche noi sulle scalinate della cattedrale per riposarci un pò e per mettere il timbro sulla credenziale.




Si riparte, la strada è ancora lunga oggi . San Gimignano è molto bella inutile dirlo ma vista dall'altro versante è altrettanto bella!


Usciamo in direzione di Santa Lucia, prima di arrivare, un bivio sulla destra su strada sterrata ci fa cambiare direzione, non controlliamo, ed infatti facciamo un lungo giro per poi riprendere la stessa strada un paio di km più avanti, nei pressi di un incrocio dove ce la birreria trattoria Pietrafitta.
Abbiamo perso più di un ora per fare poi due km. Ci fermiamo a mangiare nella birreria, i mitici pici cacio e pepe ad un prezzo , diciamo la verità, non proprio da pellegrini!

Si riparte in salita, vorremmo arrivare a Monteriggioni, ma purtroppo è troppo tardi, abbiamo perso troppo tempo e dunque arrivati a Colle di Val d' Elsa cerchiamo un posto per dormire e lo troviamo a Strove. Il cielo è improvvisamente cambiato. nuvoloni neri ci coprono minacciosi, arriviamo dunque a Strove presso l' hotel Casalta. Appena entriamo inizia a piovere fortissimo.Meglio così!! Non sappiamo se ci sono altre possibilità di cena a Strove, ma piove e quindi ceniamo presso il ristorante del hotel.

29 Aprile 2019 ore 8,30

Una buona cena ed un ottimo letto sono gli ingredienti principali per affrontare la giornata odierna che ci porta a San Quirico d' Orcia. Al momento della colazione piove ma poi smette e partiamo all'asciutto.


Tappa 17

Strove (290 m) - San Quirico d' Orcia ( 409 m) km 77

                                                           dislivello totale 1027m.

vedi mappa



Profilo altitudine


                     

Non piove più ma il vento è sempre presente e dunque indossiamo le nostre giacche. Dopo una bella discesa su asfalto prendiamo a destra vero i campi su sterrato per fare un lungo giro ed arrivare alla base della salita per Monteriggioni, da fare a piedi. per passare le mura di protezione di Monteriggioni.Oggi la tappa è un pò più lunga per recuperare i km che non abbiamo fatto ieri e quindi per restare in tabella di marcia. L' ufficio del turismo è ancora chiuso, aspettiamo bevendo un caffè l' apertura per mettere il nostro timbro di passaggio. Ci sono parecchi turisti interessati a noi che in bici andiamo a Roma... Ripartiamo veloci sulla via Cassia per arrivare velocemente a Siena. Prima di entrare in Siena la bici di Paola fa i capricci...le pastiglie dei freni posteriori sono finite e non abbiamo quelle di ricambio. Entriamo in Siena da Viale Vottorio Emanuele II ed entriamo nelle mura. Appena entrati incontriamo un posto speciale....il rappresentante delle Biciclette Bianchi,   i F.lli Rossi! Aperti dal 1932 hanno un negozio che assomiglia di più ad un museo contemporaneo ma soprattutto antico della bicicletta. Il Sig. Rossi, un ragazzo di 45 anni circa con un bellissimo camice azzurro, gestisce il negozio. Ci chiede di aspettare perchè  è da solo il tecnico è andato a mangiare e finisce di servire i clienti davanti a noi. Nel frattempo ammiriamo estasiati il negozio dove in quasi 100 anni si sono accumulati pezzi di ricambio di qualsiasi bicicletta. Parlando con lui un vero e proprio personaggio delle fiabe, ci dice purtroppo che la generazione è al termine, perchè lui ha una sola figlia e non è interessata alle biciclette. E' come ricevere un a coltellata la cuore, per chi è appassionato il negozio dei F,lli Rossi  è assolutamente da visitare. Gli preparo la bici sul cavalletto e, vi assicuro con una passione incredibile d' altri tempi sostituisce le pastiglie posteriori della bici. Costo totale, incluse le pastiglie euro 12,00, ci siamo innamorati!!!



Incontriamo nel negozio un signore che negli  anni 60 ha lavorato in Fiat e che parla volentieri del suo passato a Torino.




E' ora di pranzo, ci prendiamo un trancio di piazza e ci mettiamo nella piazza del palio a gustarcela. Scopriamo che le biciclette non posso stare sul selciato della piazza, i vigili ce le fanno spostare all'esterno. Poco male.






una volta terminata la pizza ci rimettiamo in marcia...si fa per dire... in bici!

Inutile dire che il paesaggio è bellissimo, procediamo lentamente per sentire i profumi guardare i colori






Altri 25 km  tra pianura e discesa ed arriviamo a Buonconvento, di cui si ha notizie fin dal 1200 in cui il re di Francia Filippo Augusto di ritorno dalla terza crociata racconta di aver sostato a Bon-convent. Breve sosta percorrendo le piccole stradine e poi proseguiamo.
Il lungo rettilineo in uscita a Buonconvento si conclude con un distributore di benzina ed una bella salita sulla via Cassia ma, un'  indicazione forviante della via Francigena indica di girare a destra ad un incrocio. Imbocchiamo così la strada Provinciale del Brunello, un eterna salita che conduce a Montalcino e che nulla ha a che fare con la via Francigena.





Certo il panorama come sempre è impareggiabile ma l' allungamento di un percorso quando già è lungo di suo non fa molto piacere

Siamo arrivati a Montalcino in riserva di energie e dunque ci fermiamo al bar del distributore per recuperare energie.




Ora però una lunga discesa ci aspetta fino a raggiungere la via Cassia che ci porta con un forte  vento e minacciose nuvole diritti a San Quirico d' Orcia.
   


Il peggio sembra passato, non piove. Abbiamo prenotato al hotel Garibaldi dalla parte opposta del paese  e dovrebbe avere anche un buon ristorante, ma è chiuso per turno settimanale. Mettiamo le biciclette nel magazzino e saliamo in camera. Dopo un pò di riposo con una bella doccia calda decidiamo di andare a cena nella via centrale di San Quirico e precisamente nella trattoria Osenna, decisamente buono, ed il loro vino rosso ancor di più!!!


30 Aprile 2019 ore 8,00

Decisamente un altra giornata, limpida senza nuvole. Il sole scalda ma l' aria è ancora gelida. Facciamo colazione nel bar del ristorante Il Garibaldi, carichiamo le nostre biciclette e partiamo. Abbiamo le gambe un pò imballate, ieri abbiamo esagerato e quindi.... pedalata leggera.

Tappa 18

San Quirico d' Orcia ( 409 m) - Acquapendente (420 m) km 54

                                                           dislivello totale 1181m.

vedi mappa



Profilo altitudine


                         



Prima di lasciare San Quirico d' Orcia ritorniamo in centro per mettere un timbro sulla nostra credenziale. L' ufficio alle 9 è ancora chiuso e dunque ci rimettiamo in bici verso Radicofani.
Usciti dal paese la strada diventa sterrata ed in salita leggera fino a Vignoni con la sua bellissima torre.



...e poi giù in discesa verso Bagno Vignoni dove una inaspettata vasca piena di acqua con in mezzo manichini vestiti da danzatori ci aspetta.....






Superato il ponte pedonale sull' Orcia ci rimettiamo sulla via Cassia verso Gallina, da dove si può ammirare sia la torre Vignoni che la Gallina...






Superata la collina si scende ancora sulla via Cassia dove, dopo un distributore di benzina si gira a sinistra per iniziare la salita a Radicofani. Facciamo parecchia fatica la salita è bella ripida ed il caldo si fa sentire.
Quando siamo quasi arrivati alle spalle arriva un gruppo di 33 ciclisti di Pordenone che, con la "forza della tecnologia"  ci superano. E' ora di pranzo, ci fermiamo a mangiare nel bel mezzo di Radicofani e cioè presso la trattoria " La Grotta". Troviamo casualmente un posticino per due fuori sotto la tenda e nel giro di breve tempo anche i 33 ciclisti arrivano anche loro. Hanno una età media superiore alla nostra non a caso la maggior parte hanno la e-bike. Sono accompagnati da 4 guide che si alternano alla guida di un furgone di supporto e gli altri in bici.  Sono tutti molto simpatici e scambiamo quindi le impressioni di viaggio. Sono anche loro diretti a Roma e sono partiti da Siena.  Leonardo, uno degli accompagnatori, ci è particolarmente simpatico. I pici agli asparagi sono buonissimi così come la pasta ai carciofi.


E' tempo di ripartire,dunque salutiamo tutti ed affrontiamo in discesa la ex Cassia, una strada bianca veloce che in poco tempo ci porta a Ponte Rigo, dove si incrocia la nuova Cassia. svoltiamo a sinistra e arriviamo così a Centeno al confine tra Toscana e Lazio, dove si trovava l' antica dogana pontificia della via Cassia. Durante la discesa si stacca un pattino del freno posteriore ma arrivo tranquillamente.



Dopo la visita al borgo ripartiamo sotto un gran caldo, arriviamo al ponte Gregoriano da dove parte la salita per Acquapendente, ma prima presso un chiosco in legno ci beviamo una birra fresca. La salita è ripida e anche poco pedalabile ma come sempre alla fine arriviamo ad Acquapendente.
Non abbiamo prenotato niente per la notte, chiediamo in piazza un posto per dormire e ci mandano in un negozio che fa pizze da asporto Pizza N' Piazza. La signora è molto gentile e ci offre un appartamento intero su più piani tutto per noi poco distante dal negozio. Doccia di rito ed  un pò di riposo. Non abbiamo molta fame, e dunque andiamo a mangiare una pizza presso la pizzeria "Lo Scarabeo".
L' alloggio non è male soggiorno camera spaziosa al primo piano ed altre due camere con bagno al piano superiore. Purtroppo verso le 23 proprio nel terrazzo a fianco alla nostra camera da letto inizia una festa di ragazzi, musica a palla tutta la notte. Non si può dormire in quelle condizioni e quindi ci barrichiamo letteralmente nella camera al piano superiore.



1 Maggio 2019 ore 8,00

Alla fine siamo anche riusciti a dormire nonostante il frastuono. Ci prepariamo ed andiamo a fare colazione presso un bar della piazza. Oggi è festa nazionale 1 Maggio. Non sarà facile trovare qualcosa di aperto. Il primo problema da risolvere è quello del freno. Con una gabbietta per i tappi delle bottiglie di spuntante creo un piccolo perno che mi serve per bloccare il pattino. Non è una soluzione definitiva ma almeno si può partire. Poco dopo una ferramenta casualmente aperta mi aiuta a risolvere definitivamente il problema..che fortuna!!

Tappa 19

Acquapendente (420 m) - Viterbo (326 m) km 60

                                                           dislivello totale 846m.

vedi mappa


Profilo altitudine


Si parte dolcemente per le vie di Acquapendente uscendo dalla Porta Romana, il paesaggio è cambiato rispetto alla Toscana, ora è più dolce, meno impervio. Dopo un tratto su asfalto si inizia uno sterrato molto piacevole che va verso Casale Campo S. Moro.....



...e Paola va.....



........e poi di nuovo sulla Cassia fino a S. Lorenzo Nuovo, dove visitiamo una bella chiesa che purtroppo ha la volta tutta crepata ed è pericolante. Dalla via centrale una bellissima vista sul Lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d' Europa.





Poi in discesa sulla Cassia fino a prendere un bivio sterrato a sinistra in salita. Questo percorso ci  permette di arrivare a Bolsena praticamente sempre alla stessa quota.Arriviamo così a Bolsena.


Bella cittadina piena di gente che per il primo di Maggio passa la giornata in festa. Ci fermiamo presso un alimentari per prendere qualcosa da mangiare, in particolare la porchetta ovviamente, ovunque ci fermiamo troviamo sempre qualcuno che ha lavorato a Torino, due coppie di signori chiedono spiegazioni della conchiglia appesa alle nostre sacche ci raccontano che vorrebbero anche loro fare in bici il camino de Santiago de Compostela. 


Andiamo fino alla riva del lago, fuori percorso, per almeno ammirare da vicino il lago, e poi riprendiamo la Cassia  verso sud fino a prendere un bivio verso destra che ci conduce nel bosco di  Turona, dove si percorre anche un tratto della antica via Cassia. Qui ci fermiamo perchè un accogliente tavolino vista lago ci permette di mangiare la porchetta accompagnata da un buonissimo vino bianco.





Non possiamo distrarci un attimo che subito i 33 amici di Pordenone ci raggiungono.
Sinceramente a noi non piace viaggiare in gruppo così numeroso, anche se sono personaggi simpatici ma ormai abbiamo preso lo stesso ritmo e ci incrociamo spesso.



Aspettiamo che se ne vadano, e ripartiamo anche noi fino a raggiungere in salita EST! EST! EST!

MONTEFIASCONE

racconta la storia che, un nobile tedesco in viaggio per Roma, grande appassionato di vino, si faceva precedere dal suo servitore tal Martino che, era incaricato di segnale con una scritta  EST! qualsiasi posto dove si potesse gustare del buon vino. Giunto a Montefiascone scrisse EST! EST! EST!. Il padrone arrivando e leggendo bevve così tanto vino che morì. Sulla sua tomba Martino scrisse 

"EST! EST! EST! 
per troppo EST 
qui giace morto il mio 
signore Giovanni Deuc".

Ne approfittiamo per bere non il famoso vino bianco ma una bella birra fresa e puntualmente incontriamo ancora i nostri compagni di viaggio...



Ripartiamo, mancano 18 km (di discesa!) a Viterbo e decidiamo di percorre la trafficata via Cassia fino appunto a Viterbo, dove troviamo da dormire presso il B & B "Il Marchese", dove una accogliente proprietaria ci affibbia una camera e ci facciamo anche consigliare un posto dove mangiare. Tanto carino il B & B tanto squallido il ristorante dove ci ha consigliato, il peggiore dal Colle del Monginevro.






         

2 Maggio 2019 ore 8,30

 Oggi una bella giornata di sole, la temperatura è finalmente salita ma l' aria è ancora freddina. Prepariamo la nostra roba, e partiamo alla volta di Campagnano.

                                                                          Tappa 20
                                                     

Viterbo (326 m) - Campagnano di Roma (280m) km 68

                                                                 dislivello totale 671m.

vedi mappa



Profilo altitudine

                  


Usciamo da Viterbo per la porta Faul, St. del Signorino e poi optiamo per la St. Freddano visitando così il il sito archeologico del Ponte Camillario con la cappella dei martiri Ilario e Valentino.

Proseguiamo quindi fino ad arrivare a Vetralla. A metà della salita di Vetralla ci fermiamo per prendere qualcosa per il pranzo in un negozio di alimentari e siccome vendono anche del vino Pecorino sfuso, di cui ho sentito parlare ma non lo abbiamo mai assaggiato, decidiamo di prenderne una borraccia. la salita è molto trafficata di macchine e camions.





Usciamo così da Vetralla prendendo un bivio a sinistra che ci fa entrare in un bosco molto ombreggiato e superato l' acquedotto scendiamo sulla destra fino a raggiungere ancora la via Cassia.

Passiamo dietro alla cappella della Madonna di Loreto ed attraverso un cancello passiamo all' interno di un bellissimo noccioleto fino a raggiungere le Querce d' Orlando e poi Capranica. Vorremmo mettere un timbro per celebrare il nostro passaggio ma il turist information ( dentro ad un Hotel) è chiuso visto che ormai sono le ore 13. Un gruppetto di persone chiacchiera li vicino e chiediamo informazioni. Uno era il gestore dell' hotel e l' altro era il sindaco di Capranica nonchè presidente della Regione Lazio i quali dopo aver scambiato due parole sul nostro pellegrinaggio a Roma e sulle risorse che il pellegrinaggio offre a Capranica, ci aprono l' hotel e appongono il timbro.
Fuori Capranica sotto a dei noccioleti ci fermiamo a mangiare i nostri panini ed a bere , finchè ancora fresco, il Pecorino...Una coppia di cinghiali ci passa incuranti molto vicini.
La tappa oggi è lunghissima, non finisce mai, ci sono troppe indicazioni e si fa confusione nella scelta del percorso, alcune sono illeggibili a causa del sole.
Infatti superato Monterosi anzichè stare sulla Cassia, svoltiamo a sinistra seguendo chissà quale indicazione ed allungando di un bel pò di km. Giro inutile! Alle 18 arriviamo finalmente a Campagnano di Roma. Ci fermiamo a bere una birra in un bar della piazzetta per cercare un posto da dormire. Presso la parrocchia di S. Giovanni non ce più posto e dunque ci informano che al fondo del paese c'è un hotel. Attraversiamo Campagnano ma arrivati all' hotel scopriamo che è completo...indovinate perchè? I nostri 33 amici di Pordenone sono in arrivo e  hanno occupato tutto l' albergo.




Pazienza, assieme all'autista del  furgone che ha preceduto il gruppo cerchiamo un B & B che identifichiamo in Andre's House. Una gentilissima e simpatica signora ci riceve nel bar dove prima abbiamo bevuto la birra e terminata l' attesa per dare modo di fare le pulizie ci accompagna. Veramente bello!
La casa è una parte di un antico castello che una famiglia danese ha elegantemente ristrutturato, è molto ben arredato e confortevole, tutto per noi. A lei chiediamo anche dove cenare e suggerisce Osteria Iotto.



Solita doccia calda per riprendere le forze e poi passeggiata per la via centrale e poi cena presso l' Osteria Iotto. Secondo il nostro parere il miglior posto in cui abbiamo mangiato dal colle del Monginevro a Roma!!Bravi Bravi.

3 Maggio 2019 ore 8,00

Dormito alla grande! Oggi è il giorno dell' arrivo a San Pietro nella città del Vaticano. Fine del nostro viaggio!

Tappa 21

Campagnano di Roma (280m) - Città del Vaticano (22 m) km 42

                                                                dislivello totale 568m.

vedi mappa

Profilo altitudine

                       


Dopo la colazione partiamo attraversando Campagnano in direzione La Storta. Si attraversa il parco di Veio in un bellissimo paesaggio, dove incontriamo i nostri amici ciclisti. Pedaliamo in gruppo e spaventiamo un gregge di pecore che corre all' impazzata di fronte a noi.





Le pecore hanno corso per un paio di km e poi finalmente si sono fermate. Ne approfittiamo per salutare il gruppo e proseguiamo su un piacevolissimo tragitto boschivo fino a giungere sopo una salitella a Isola Farnese, dove purtroppo la prima immagine è questa:



Da qui in poi si viaggia su strada asfaltata in mezzo ad un fiume di auto, camions e bus, fino ad incontrare l' ingresso per Monte Mario (Mons Gaudi!)da cui si vede finalmente San Pietro!!!




si può paragonare un pò al Monte de Gozo sul Camino di Santiago de Compostela da dove si potevano vedere le guglie della cattedrale.
Ora è tutta discesa fino ad incontrare il porticato di San Pietro.






Ora dobbiamo andare a farci timbrare la credenziale presso nell' ufficio del pellegrino in p.zza Pio XII al numero 9. Dopo una breve coda allo sportello l' impiegata ci dice di attendere il prete, perchè solo lui  mette il timbro. Ci accoglie immediatamente e ci domanda da dove siamo partiti, come è andata ecc ecc. Non sono in molti coloro che sono partiti dalla Francia per arrivare in Vaticano , si complimenta sinceramente chiedendoci di non abbandonare mai l' idea di pellegrinaggio. Avevamo notizie che il testimonium venisse consegnato in un altro ufficio, invece in modo del tutto inaspettato il Don compila l'  agognato certificato in pergamena!!! 




         

BELLA SODDISFAZIONE!!!

Abbiamo intenzione di ripartire subito sono le ore 13.30 e dunque in bici ci avventuriamo nel traffico romano per raggiungere la stazione Roma Termini . il primo treno utile per Pisa Centrale è alle 14.50 che prendiamo al volo. Da Pisa ancora un breve tratto in treno per San Miniato/Fucecchio dove nel parcheggio ritroviamo la nostra auto con la quale torniamo a casa.


Conclusioni

Arrivare alla meta è sempre una bella soddisfazione e anche in questo caso, partire dai 2000 metri del Monginevro con la neve e ghiaccio ed  arrivare a San Pietro  è stata enorme. La via Francigena sta avendo successo, i pellegrini che la percorrono sono sempre di più, anche se le strutture ricettive a basso costo o per lo meno a costo relativamente basso sono ancora poche e in molti casi nei periodi di maggior affluenza turistica non si trova facilmente da dormire e quindi si è costretti a cercare nei B&B o negli hotel facendo lievitare di parecchio il costo del viaggio

Nessun commento:

Posta un commento