La via Tolosana





Da Arles a Saint Jean Pied de Port lungo la via Tolosana e il cammino del Piemonte Pirenaico  

GR653  e GR78  Km 830


  

Ultreia et Suseia! 

Nella pagina precedente (vedi "La via Domitia") avevamo lasciato il nostro viaggio verso la Spagna sul sentiero de Compostela ad Arles.
Il nostro intento è quello di seguire la via Tolosana anche detta Voie d' Arles fino a Oloron Sainte Marie per poi percorrere l' ultima parte della Voie du Piémont Nord Pyrènéen che conduce a  Saint Jean Pied de Port per completare così, tutto il percorso che,  dal colle del Monginevro porta a Santiago de Compostela

Preparativi

Abbiamo un pò di giorni a disposizione e quindi mettiamo nelle nostre borse da bici tutto l' occorrente per un viaggio di almeno 10 giorni. In ogni caso dobbiamo, in auto, raggiungere Arles città in cui avevamo terminato la via Domitia (vedi la pagina "La via Domitia")

Guide e libri utili


Risultati immagini per la via tolosana lepere edition
La Via Tolosana, guida della Lepère editions. E' una guida fatta per chi cammina, un solo piccolo accenno per chi volesse affrontare in bici il percorso.
Dice di munirsi di carte topografiche dettagliate per poter scegliere itinerari diversi in caso di mal tempo oppure là dove il sentiero diventa impraticabile con la bici. Un valido supporto per seguire il sentiero con chilometraggi, tempi di percorrenza (a piedi) e posti tappa dove dormire e mangiare.


ATTENZIONE: In molti tratti il sentiero non è segnalato molto bene e, considerato che la velocità di percorrenza in bici è mediamente superiore rispetto a chi lo percorre a piedi, è molto facile perdersi, nonostante la guida.

Il sito http://vppyr.free.fr/vpp_sommaire.htm da cui si possono scaricare le ultime tre tappe che congiungono Oloron a St Jean Pied de Port (rif. 21,22,23).




Dove dormire 

Seguendo il sentiero GR653D con l' aiuto della guida si possono facilmente programmare le tappe. Ci sono svariate possibilità sia di alloggio che di ristoranti dove poter mangiare per ogni tasca, anche se naturalmente i costi sono abbastanza diversi da quelli spagnoli. A partire da pagina 13 della guida c'è la lista paese per paese di tutte le possibilità di alloggio. Noi non abbiamo prenotato nulla vista l' abbondanza di Gite d' etape, chambre d' hotes, camping, hotel e pension, e questo, come vedremo in seguito, si rivelerà un errore.

Soldi, bancomat e Carte di credito

Nessun problema


La Credenziale


Sebbene  fino ad Arles la credenziale non è richiesta, da quello che sappiamo, da Arles in poi è meglio averla per aver accesso alle varie strutture, ma anche per portare a casa un segno del nostro passaggio sul cammino della via Tolosana. Facciamo dunque richiesta tramite e-mail all' indirizzo accueil@chemins-compostelle.com attraverso il sito www.chemins-compostelle.com. da dove si può scaricare il modulo di richiesta per la credenziale. Dopo aver pagato tramite bonifico bancario 8 euro più 2 (per i non francesi) per ogni credenziale le riceviamo a casa tramite posta. Purtroppo la credenziale si riferisce al cammino francese in Spagna, insomma non è personalizzato per la via Tolosana, nonostante sul modulo di richiesta si debba specificare il percorso che si intende seguire.



7 Agosto 2016 ore 8,00

Partiamo in auto per raggiungere Arles ed esattamente dalla Maison du pèlerin in place Pomme dove avevamo terminato il percorso della via Domitia.



Sono le ore 14,30 e giusto per iniziare ci facciamo apporre il primo timbro sulla credenziale e finalmente si parte!





Tappa 1

Arles (10 m) - Vauvert (34 m) Km 45 

vedi mappa



Profilo altitudine

                                             



Siamo praticamente al livello del mare,e stiamo per entrare nella bellissima Camargue, dunque almeno per oggi le altimetrie saranno  a zero se non sotto zero considerata la notevole depressione. Attraversiamo il centro di Arles in direzione del ponte Trinquetaille  che attraversa il Rodano per poi svoltare a sinistra, In realtà ci sono due possibilità; la prima è quella che faremo noi appunto svoltando a sinistra in direzione del ponte Gimeaux, la seconda invece si svolta a destra e si segue la sponda del piccolo Rodano. Il primo percorso è più assolato ed asfaltato, mentre il secondo è in terra battuta ombroso e più tranquillo, in entrambi i casi comunque si arriva a Saint Gilles e poi a Vauvert.

 In effetti anche sulla strada asfaltata non passa nessuna macchina ma il percorso è molto mal segnalato, perdiamo molto tempo nel tornare indietro a riprendere le segnalazioni, tuttavia il panorama è molto bello e dopo circa 18 km arriviamo al ponte del piccolo Rodano dove i due percorsi si ricongiungono.


Lasciamo quindi la regione delle Bouches du Rhone per entrare nella Languedoc.Roussillon. Alle porte di Sant Gilles attraversiamo una passarella a scalini per poi salire nel centro del paese dove troviamo la bellissima abazia.                                






Il mio altimetro segna -20 m sotto il livello del mare. Ancora 17 km per arrivare a Vauvert, come dicevamo il percorso è mal segnalato ed quindi arriviamo finalmente a destinazione alle ore 20.00.


Decidiamo di cercare un posto per dormire presso le relais du pèlerin davanti alla stazione ferroviaria di Vauvert, dove conosciamo Eric Nicolas anziano pellegrino della via Tolosona per Santiago di Compostela.



Ha un a bella casa, e le stanze riservate ai pellegrini sono in cortile dove un tempo cerano le stalle dei cavalli, noi dormiamo nella stalla che un tempo fu di Fanfonne. Dopo una bella doccia calda in cortile chiediamo a Eric un consiglio su dove andare a mangiare


Dopo una bella doccia calda in cortile chiediamo a Eric un consiglio su dove andare a mangiare...ma è domenica ed è tutto chiuso!! Eric sa bene cosa vuol dire per un pellegrino non trovare da mangiare dopo una giornata di viaggio, decide di prendere la sua auto e di portarci in giro per il paese per cercare un ristorante aperto. Purtroppo è veramente tutto chiuso!! Non ha parole non credeva nemmeno lui ai suoi occhi. L' unica possibilità è un furgone in un parcheggio che fa le pizze.Ci accontentiamo per forza e scendiamo dalla macchina. Eric va via e ordiniamo le pizze ma dopo un po' di tempo arriva ancora Eric che ci dice di aver preparato lui qualcosa a casa sua. Saliamo  in macchina e ritorniamo a casa sua dove ci porta sul tavolo del cortile un magnifico piatto con pasta, salciccia peperoni e patate!!! Grande Eric!!

8 Agosto 2016 ore 8,00

Ieri giornata difficile! Speriamo che oggi vada meglio . Eric non c'è è già uscito. Facciamo una buona colazione, prepariamo le nostre bici e partiamo alla volta di Montpellier. Giornata di sole calgo e cielo azzurro.

Tappa 2

Vauvert (34 m) -  Montpellier (37 m) Km 68,5


Profilo altitudine








Prima di lasciare Vauvert facciamo un giro per i paese. Visitiamo la cattedrale e ci prendiamo un caffè in un bar della piazzetta antistante alla chiesa, anche perchè ieri sera non eravamo in grado di apprezzare il posto.
Prima tappa Gallargues le Monteux 13 km circa







La tappa è pianeggiante, almeno fino a Gallargue, e ben pedalabile l' unico problema è l' acqua che non se ne trova, le fontane hanno tutte la scritta " acqua non potabile" nonostante sgorghi abbondante ed al momento negozi dove comprarne non ce ne sono.  Attraversiamo bei campi coltivati a verdura e poco prima di arrivare a Gallargues incontriamo un' indicazione sui km che mancano a Santiago de Compostela


1604 km a Santiago! 


Ma per noi solo 4 per Gallargue (64 m).
Un paesino molto carino su una collina , rialzato quindi dalla pianura, con un bel centro storico protetto dalla cattedrale in alto, dalla piazza centrale con un caratteristico palazzo comunale e soprattutto l' anziano ospedale Saint Jacques per i pellegrini



          


Lasciamo Gallargues le Monteux verso il cammino del Ponte Romano che tra l' altro non è visibile a causa della folta vegetazione, superata una piccola diga attraversiamo l' autostrada passandoci sotto e su una pista in terra raggiungiamo Villetelle. Anche qui a causa della scarsa segnalazione invece di prendere in direzione Lunel sulla D110-E1 ci addentriamo , seguendo comunque un sentiero marcato bianco-rosso, verso una maledetta collina su un sentiero a strapiombo sul fiume Le Vidurle dove in vetta arrivava una via ferrata, insomma tutto a piedi spingendo le nostre biciclette!

Dopo aver perso circa 2 ore arriviamo a Vérergues dove riprendiamo la D110 in direzione di Lunel per riprendere la via Tolosana che costeggia l' autostrada A9.
Raggiunta la giusta via, proseguiamo verso Vendargues. Anche oggi a pranzo non abbiamo mangiato se non delle barrette energetiche e quindi arrivati in centro al paese cerchiamo un bar dove poter mangiare e bere qualcosa, ma non c'è nemmeno un bar aperto e dopo aver chiesto informazioni proseguiamo in direzione Le Crès. Sono ormai le ore 18.30 nella periferia di Le Crès troviamo un Carrefour aperto dove comperiamo da mangiare e da bere. Ormai Montpellier è vicina ma abbiamo ancora il tempo di sbagliare strada e di girovagare inutilmente per Le Crès per poi raggiungere finalmente Montpellier.




Insomma, la tappa doveva essere di 48 km ma alla fine siamo riusciti a fare 68 km!!.

Ci fermiamo nella Place les Beaux Erbes dove beviamo una "pression" mentre cerchiamo un posto per dormire nei dintorni. Dopo varie ricerche troviamo una camera presso l' Hotel du Parc non proprio vicino alla piazza ma comunque ci avviamo. Ormai è buio sono le ore 21,30 e se non ci affrettiamo corriamo il rischio di non trovare un ristorante aperto per la cena. Dopo aver preso posto in albergo, senza doccia e vestiti ancora da bici, ci facciamo indicare dalla reception una zona dove trovare dei ristoranti e dopo una camminata di mezz'ora arriviamo a "Le Chat Perché", dove finalmente mettiamo qualcosa nello stomaco.

9 Agosto 2016 ore 8,00

Ieri è stata la classica giornata da dimenticare. Ci svegliamo come al solito alle ore 8 e dopo aver preparato i nostri bagagli e gonfiato la ruota posteriore della mia bici che da alcuni giorni si sgonfia, andiamo a visitare Montpellier.

Tappa 3

Montpellier (37 m) - Montarnaud (124 m) Km 22


Profilo altitudine


                       


                                                    

Proprio sotto al viadotto ci fermiamo in un bar a dare colazione ed a riempire le nostre borracce di acqua, visto che nel percorso fin qui fatto, di fontane dover poter bere acqua non ne abbiamo viste. Comperiamo anche della frutta al mercatino. Cerchiamo rue Amarryllis per uscire dalla città ma anche qui troviamo delle difficoltà, chiediamo ma nessuno la conosce, una signora dopo a sua volta aver chiesto ad altri passanti desolata ci dice:" bon curage". Eppure siamo in zona, siamo al fondo del viadotto ma niente. Troviamo un' indicazione che ci porta ad attraversare un giardino pubblico in salita, niente a che vedere con le indicazioni della guida ed arriviamo su un corso parallelo a dove eravamo ed iniziamo a pedalare. Al semaforo un ciclista ci chiede da dove veniamo e dove vogliamo andare. Si chiama Ramon, è uno spagnolo che vive a Montpellier e sta facendo il suo solito giro in bici mattutino. La via Tolosana passa vicino a casa mia, ci dice, vi accompagno io. E così pedaliamo una ventina di minuti assieme raccontandoci della vita a Montpellier e di quellla in Italia. Arrivati ad una grande rotonda effettivamente troviamo le indicazione per il sentiero di Compostela. Ci salutiamo cordialmente ed iniziamo la salita e dopo 10 km arriviamo a Grabels. 


Una bellissima chiesa quella di Saint Julien e Saint Basilisse, qui finalmente si respira l' aria del cammino spagnolo.Infatti un cancello ci permette di entrare e di trovare un piccolo banco con tanto di timbro da apporre alla nostra credenziale. Sul cancello c'è scritto 1556 km a Compostela. non siamo abituati a trovare i timbri della credenziale è la prima volta che lo troviamo disponibile ai pellegrini, in genere è sempre tutto chiuso.



Troviamo anche una bellissima mappa della zona che indica il percorso.

                                                                      

Bene , ripartiamo , prossima tappa Montarnaud. Dopo Grabels il sentiero inizia a non essere più pedalabile sia a causa della salita ma soprattutto per i grossi sassi presenti sembrava già troppo bello! Pazienza scendiamo dalle nostre bici e spingiamo.

                    

e poi arriviamo su un desolante altipiano

                             



In compenso successivamente attraversiamo frutteti di buonissime pesche ed albicocche ed alle ore 16.30 arriviamo a Montarnaud dove ci fermiamo nell'unico bar del paese per bere una birra ma anche per fare il punto della situazione su dove andare a dormire.






Optiamo per le Gite d' étape Le Temps d' une Pause, telefoniamo ma non rispondono e dunque decidiamo di raggiungerlo in bici, ma è molto fuori dal paese. in ogni caso ci arrviamo ma la signora Cathy ci dice che non c'è posto l' unica soluzione che ci può offrire è una tenda canadese sotto ad una pianta. Noi non abbiamo incontrato ancora nessun pellegrino ma i posti a dormire si fa fatica a trovarli. Torniamo in paese e questa volta ci fermiamo presso l' Accueil du Pèlerin appena fuori dalla piazza centrale. All' indirizzo indicato non c'è alcuna indicazione, è una villetta gialla , entriamo in cortile, chiamiamo e dopo un pò escono marito e moglie diciamo anziani...comunque il posto è disponibile, anzi il piano superiore della casa riservata ai pellegrini è completamente vuoto. La signora ci accompagna e ci fa vedere che possiamo scegliere la stanza che vogliamo, l' unica cosa è che ci fornisce di un telo di nylon per appoggiare le nostre borse per terra...per non sporcare! Bene, almeno abbiamo un letto dove dormire, ora è necessario trovare un posto dove mangiare! Prima di uscire incrociamo la signora con un melone in mano che ci regala..mangiatelo che è dolcissimo!
Non ci sono grosse alternative per cenare, ma l' Abri-Cotier se passate da queste parti è un posto irrinunciabile! Ottima cena a base di pesce e dopo una passeggiata andiamo a dormire.

10 Agosto 2016 ore 8,00

Quella di ieri è stata una bella giornata, i km fatti non sono molti ma è stato molto piacevole. Facciamo colazione nel solito bar centrale andando a comperare presso la nuova boulangerie buonissimi croissants. Destinazione di oggi Saint Guilhem le Desert 

Tappa 4

Montarnaud (124 m) - Saint Guilhem le Désert (89 m) Km 23

vedi mappa


Profilo altitudine


                   


Usciamo dal Montarnaud attraverso un cancelletto da cui le bici con le borse non passano e subito dopo il sentiero si fa difficile. Sale molto ripido non è pedalabile ed è corroso dall' acqua piovana e dunque a spinta risaliamo la collina una sorta di macchia mediterranea per arrivare La Boissiére (203 m) dopo 5 km.







Da qui parte una strada pianeggiante e rettilinea di terra rossa. In realtà siamo sulla sede di un' antica ferrovia dismessa, era la ferrovia Montpellier - Rabieux creata nel 1892 per trasportare vino, uva, passeggeri e bauxite da qui penso il terreno rosso. Bella da pedalare ma purtroppo buco la ruota posteriore e dunque la sosta è obbligatoria proprio all' altezza del laghetto, cava della bauxite! Durante la sostituzione della camera d' aria un' auto con una coppia di persone anziane si avvicina, si ferma, e dal finestrino la signora ci raccomanda di non fare la grigliata di carne perchè accendere il fuoco è pericoloso!! Ahahaha ci facciamo una risata ma a dire il vero sembravano loro pericolosi!!
Ripartiamo sotto il sole rovente e dopo un paio di km si prospettano due strade per arrivare ad Aniane. La prima a sinistra su una buona strada in terra battuta che però poi sale ripidamente, la seconda sempre dritto ma con l' attraversamento di una galleria. 
Scegliamo la seconda. Il fondo è ghiaioso e dopo qualche metro il buio pesto ci avvolge non si riesce a pedalare perchè ci sono mucchi di ghiaia che al buio fanno arenare le nostre bici, per fortuna non è molto lungo e con le nostre torce la attraversiamo.
Arriviamo così ad Aniane dopo 12 km, è tutto chiuso e non c'è nessuno in giro, il paese è carino c'è anche una bellissima antica fontana da dove sgorga acqua fresca ma con il solito cartello non potabile. le borracce sono vuote. Chiediamo a dei muratori che rispondono che loro hanno sempre bevuto a questa fontana ed allora riempiamo le borracce!! Proseguiamo lungo la via centrale e come d' incanto in un altra piazza ormai all' uscita del paese, alcuni bar- ristoranti ma la gente sembra raccolta tutta qui e per mangiare bisogna aspettare parecchio e dunque proseguiamo e dopo 6 km raggiungiamo il pont du Diable.



Superato il ponte svoltiamo a destra per risalire su strada asfaltata le meravigliose gorges de l' Hérault in direzione Saint Guilhem le Désert.

    



Arriviamo così alle 15,00 a Saint Guilhem le Désert (89 m), al contrario di qualsiasi altro posto visitato fino ad ora la coda delle automobili per arrivare al paese è di circa tre km!! Un posto molto turistico speriamo di trovare da dormire. Ci sediamo sugli scalini proprio all' inizio della via centrale per fare il punto della situazione. a piedi percorro la via centrale in cerca del Le Lieu Plaisant che risulta in vendita ma a fianco, una signora di origine italiana, di Venezia, mi aiuta dicendomi di altri posti dove poter trovare da dormire. Alla fine troviamo posto presso il Club Alpino Francese (C.A.F.) gestito da una simpaticissima signora che gestisce anche un piccolo negozio di alimentari proprio sotto il dormitorio. Le bici le portiamo su per le scale e le lasciamo nel refettorio così come le borse e saliamo ancora di un piano per raggiungere il dormitorio e dopo aver preso posto ed una buona doccia calda usciamo per visitare il villaggio. Molto bello è per questo che ci sono tantissimi visitatori, ci fermiamo in un locale per bere la solita birra e per rilassarci un po' e poi continuiamo la passeggiata su e giù per il paese.

  

    
Individuiamo così il ristorante dove cenare. Si tratta del ristorante:" Sur le Chemin" ovviamente...

....ma non si tratta di un ristorante tipicamente da pellegrini! Chapeau!!
Dopo la cena usciamo per strada ma come per incanto sono spariti tutti non c'è più nessuno e quindi dopo una breve passeggiata notturna andiamo a dormire.

11 Agosto 2016 ore 7,30

Mangiato benissimo ieri sera, Sur le Chemin se la gioca alla grande con l' Abri-Cotier di Montarnaud come miglior ristorante da noi frequentato in questa vacanza. Lasciamo partire gli altri ospiti che hanno dormito presso il CAF, non sono pellegrini , semplicemente amanti della montagna e dopo una buona colazione ed aver riempito le borracce nel fontanone della piazza della Libertà partiamo alla volta di Lodéve.

Tappa 5

Saint Guilhem le Désert (89 m) - Lodéve (700 m) Km 42


Profilo altitudine

                   


La tappa di oggi, leggendo la guida sembra molto difficile da fare anche a piedi. Vedremo sul momento il da farsi. Da qui infatti si lascia la pianura per iniziare la zona pre pirenaica. Bisogna superare il Pic de la Vierge dopo Arboras e il percorso dovrebbe essere interdetto alla bici!
Risaliamo la via centrale di Saint Guilhem e ci lasciamo alle spalle le ultime case. Il sentiero inizia subito duro sul versante sinistro della valle, sale a piccoli tornanti, per circa 1,5 km, bisogna far attenzione alle indicazioni da seguire perchè ci sono parecchi sentieri, ma l' indicazione è quella di seguire l' enorme falesia che si vede sulla sinistra fino a raggiungere il castello di Castelas per poi arrivare alla strada asfaltata prima di Montpeyroux, per poi proseguire fino a Arboras Al bivio piccola sosta alla croce tra le vigne.


Arriviamo quindi ad Arboras (173 m). Siamo proprio di fronte al bivio e occorre decidere se seguire il sentiero oppure non ascoltando i consigli della guida che dice appunto che ad un certo punto è vietato il percorso in bici, oppure, cosa secondo noi più saggia, proseguire su strada asfaltata fino a Saint Jean de la Blaquière. Per non correre inutili rischi proseguiamo su asfalto, anche se  la salita non mancherà di certo. Infatti  in circa 4,5 km arriviamo ai circa 650 m del bivio che in discesa ci porta a Saint Jean de la Blaquière (170 m) ovvero una piccola salita del circa 9% non male!

Ormai sono le ore 13,30 ci fermiamo nell' unico bar aperto per mangiare un' insalata per poi ripartire alla volta di Lodéve ancora circa 14 km. Dopo un piccolo guado iniziamo la salita che ci porta a Uscias du Bosc a circa 430 m, naturalmente anche fosse possibile pedalare per la pendenza non lo è per i numerosi sassi sul sentiero. Al termine della salita una inaspettata panchina ombrosa a fianco di una croce vi ripagherà dello sforzo mentre a poche centinaia di metri si intravede Uscias du Bosc con la sua bellissima chiesetta dedicata a Saint Gilles, naturalmente chiusa!



C'è ancora da scendere, attraversare il letto di un torrente in secca, ed infine risalire a piedi in paese. Sono le 15,15 non c'è anima viva in giro a parte un simpatico cagnolino che dalla finestra segue i nostri movimenti.







Si sale ancora, un' improponibile salita al 12%  ci aspetta all' uscita dal paese questa volta addirittura asfalta ma dura solo qualche centinaio di metri, dopo di ché ritorna in terra battuta. Stiamo andando verso il priorato di Saint Michel de Grandmont. Superata la salita un bellissimo sentiero attraversa un piacevole pineta in leggera discesa che poi peggiora un po' fino al priorato.






Dopo la breve visita la discesa continua, è un sito particolare, sembra fatto a terrazze su livelli diversi finché arriviamo in una terrazza enorme, quasi un balcone sulla valle in cui troviamo uno strano disegno extraterrestre fatto con delle pietre , in realtà tutto il sito è una palestra di roccia dove ragazzini con i loro istruttori si divertono e imparano le tecniche di arrampicata siamo a Les Rials 434 m.
Continuiamo la discesa che diventa molto tecnica ma bella, fino a raggiungere la strada asfaltata che ci porta in ripida discesa dai 700 m fino a 170m di Lodève. Sono le ore 18,00.


Ci fermiamo come sempre in un bar per la solita birra serale per decidere dove andare a dormire e dove mangiare. Lodève è una città abbastanza grande, 7500 abitanti, e quindi le possibilità sono svariate ma, in ogni caso, sono tutte sulla stessa cifra sui 50 euro, non conosciamo altre sistemazioni da "pellegrini" e dunque optiamo per l' Hotel du Nord sulla via principale. Dove un simpatico signore di origini italiane ci accoglie, parlando del più e del meno ci consiglia diverse soluzioni per la cena, ma in particolare ci consiglia un ristorante di pesce " Entre Terre et  Mer"...e lo ascoltiamo!
Nonostante la signora che ci ha serviti non fosse per niente simpatica, sembrava quasi fosse indispettita di dover lavorare, il cibo è stato veramente ottimo!!!

12 Agosto 2016 ore 9,00

Dopo un' abbondante colazione sulla terrazza dell' hotel scendiamo in garage dove ritroviamo le nostre bici. Purtroppo una ha la ruota bucata e quindi andiamo in  un negozio poco distante l' albergo che vende camere d' aria per biciclette e dopo la sostituzione partiamo alla volta di Lunas.

Tappa 6

Lodéve (170 m) - Lunas (270 m) Km 18



Profilo altitudine


                                         





All' uscita di Lodéve ci fermiamo per visitare la bellissima cattedrale fortificata di Saint Fulcran.







Sembra che l' unico modo per raggiungere Lunas sia quello di seguire la strada dipartimentale D35 e dunque iniziamo a pedalare in questa direzione. La salita parte subito dura in circa 13 km si arriva  al col de la Baranque de Bral a 560 metri di altitudine. Non mi sento molto in forma le gambe non girano e faccio molta fatica, Paola invece sembra andare nonostante la ripida salita. arrivati al colle un bivio a sinistra ci consente di arrivare a Lunas in cisrca 6 km e quindi anzichè prendere il sentiero ci buttiamo in altrettanto ripida discesa verso Lunas.

Sono le 13.30 e spero che mangiando qualcosa la pesantezza di gambe mi passi. Facciamo il punto della situazione, la tappa successiva dovrebbe essere Saint Gervais sur Mare ma sono 30 km e bisogna superare il col du Liourel e poi ancora fino a raggiungere i 900 metri. Sono poco convinto di potercela fare ma partiamo. Lunas è un posto carino e tranquillo. Pedaliamo lungo il rettilineo che conduce a le Bousquet d' Orb quando sulla sinistra vediamo una bellissima piscina comunale. Ecco cosa ci vorrebbe un bel bagno in piscina per poi stenderci al sole sul verde prato circostante, e così facciamo, per questa sera ci fermiamo qui a Lunas. Dopo aver passato il pomeriggio in piscina, all' imbrunire torniamo con le nostre bici nel centro del paese dove presso l' Auberge Gourmande troviamo una stanzetta per noi due. Cena presso le restaurant Sous les Platanes.

13 Agosto 2016 ore 9,00




Ci voleva un po' di relax, abbiamo dormito benissimo e dopo la consueta colazione facciamo qualche foto al paesaggio compreso il castello di Lunas che si trova proprio di fronte al nostro auberge.





Tappa 7

Lunas (270 m) - Le Murat sur Vèbre (870 m) Km 53

vedi mappa


Profilo altitudine

                  


Inutile dire che dobbiamo cercare di recuperare il tempo perso ieri pomeriggio e dunque oggi cercheremo di fare una tappa un pò più lunga. Prima di partire passiamo all' ufficio turistico per chiedere informazioni circa la possibilità di percorre in bicicletta il percorso che porta da Lunas a Saint Gervais sur Mare passando per il col du Liourel e quello del Layrac. La signorina è appena stata assunta nell' ufficio e non sapendo cosa rispondere gentilmente chiama al telefono il suo responsabile il quale ci sconsiglia quel percorso in quanto ci sono lunghi tratti non pedalabili. Sulla nostra guida non ne parla affatto circa le difficoltà in bicicletta, ed in questi casi non sappiamo mai come comportarci, anche perchè di lunghi tratti a spinta ne abbiamo già fatti parecchi. Insomma decidiamo di andare fino a Saint Gervais sur Mare seguendo la D35 fino a La Tour sur Orb e poi la D23 fino a Saint Etienne Estréchaux per poi prendere la D922 fino a Saint Gervais sur Mare (331 m) , risparmiando così 5 km rispetto al percorso descritto sulla guida.
Proseguiamo fino ad arrivare a Castanet le Haut dove stanno preparando un festa paesana e passando poi sotto ad una casa all' altezza di una croce giriamo in ripida salita a sinistra in mezzo alle case fino a raggiungere un ponticello sul Mare. Ci fermiamo all' ombra per riposare e leggere la guida che ci rassicura che non ci sono possibilità di sbagliare perchè da qui si raggiunge la maison Sayret e poi Ginestet.
Ripartiamo su una larga strada sterrata che sale a tornanti è piacevole pedalare anche se sale ripidamente. Ma arrivati ad un bivio non troviamo più le indicazioni bianco-rosse del sentiero. Possiamo andare solo a destra (in discesa) o a sinistra (in salita). Proviamo a destra ma dopo alcuni km in discesa continuiamo a non vedere le indicazioni. Torniamo indietro e proseguiamo in salita, anche perchè sappiamo di dover arrivare ai 1081 metri del Cap de Faulat ma anche qui senza trovare nessuna indicazione.Ora la salita sta diventando veramente faticosa e per di più non sappiamo se siamo sulla strada giusta! In una situazione del genere in Spagna ci sarebbero state decine di frecce gialle per aiutarti e da qui si può capire l' interesse francese per il Cammino di Santiago! Non abbiamo visto nè la maison Sayret nè tanto meno Ginestet, l' altimetro mi dice che siamo a 1000 metri, la strada sale ancora ma prendiamo a destra per uno dei molteplici bivi senza indicazioni. Non è più il caso di salire, ci siamo persi!!!Possiamo  tornare a Castanet le Haut oppure tentare la fortuna scavalcando il crinale destro e sperare di incontrare la strada asfaltata. Oserei dire una situazione vergognosa, in fondo una latta di vernice bianca ed una rossa costano pochi euro!!!!
Per fortuna dopo qualche km, vediamo per terra delle grosse impronte di camion, le seguiamo e dopo un pò troviamo la strada asfaltata,  qualche km prima dell' incrocio tra la D35 e la D922. Chiediamo ad un ciclista di passaggio che ci indica la direzione per le Murat sur Vèbre (800 m), ancora 7 km.
Sono le 18.30, il paesino è deserto ma ci sono parecchie bandierine che indicano che il paese è in festa, dove saranno tutti? Sulla strada principale troviamo un bar e ci fermiamo per la solita birra serale e per cercare un posto per dormire.
Arrivano due uomini con lo zaino, non crediamo ai nostri occhi, sono pellegrini! Entrano nel bar e parlano con il gestore, escono e ci mettiamo a parlare sono un francese (Jeanluis) ed un danese (Peter) che si sono incontrati sul cammino ed anche loro si sono persi lungo il percorso odierno.Jeanluis arriva fino a Toulouse, mentre Peter vuole arrivare a Santiago de Compostela.  Il gestore ha sconsigliato loro di andare al gite d' étpe comunal perchè c'è una grande festa con musica e ballo e sarebbe impossibile dormire, l' unica possibilità è di trovare posto presso le chambre d' hotes Les Menhirs, perchè il paese e i paesi limitrofi sono in festa e ci sono molte persone. I due si incamminano per raggiungere quel posto. Noi proviamo a raggiungere l' abitazione di Mme Roque 1 km circa fuori dal paese ma  effettivamente è tutto occupato. Facciamo qualche telefonata ma senza risultato. Chiediamo anche all' hotel Durand ma niente. Andiamo anche noi a vedere se a Les Menhirs c'è posto. La signora dalla finestra ci dice che non c'è posto e che visto che abbiamo la bicicletta possiamo provare ad andare più avanti a Salvetat sur Agout , anche se pensa che non troveremo posto. Oppure ci possiamo sdraiare in giardino come ha fatto un ragazzo canadese anche lui pellegrino, ma lui ha la tenda e il sacco a pelo, non possiamo.
Salvetat sur Agout 21 km più avanti, ma dopo questa pesante giornata non siamo in grado di proseguire in bici, proviamo presso il gite d'étape comunal ma è chiuso e dunque ritorniamo al bar che si chiama Chez Chappy è un bar che fa anche da mangiare. Un gruppetto di persone incluso il gestore e la moglie, si trovano all' esterno, e quindi chiediamo se ci sono possibilità di alloggio in quanto anche il gite d'étape comunal è chiuso, ma il gestore allarga le braccia come dire non posso farci niente.  Chiediamo se ci sono dei taxi per provare a proseguire. La moglie del gestore mi scrive su un foglio il numero del taxi. Stiamo per andare via quando una delle persone dice che c'è anche il gite d' étape comunal....se volevamo!
Si ma è chiuso gli rispondo, e lui mi dice, indicando il gestore del bar,:" ma lui ha la chiave!!!!".
Il gestore interviene dicendomi:" se pagate ve le posso dare".
La tentazione è stata quella di scendere dalla bici, prendere una sedia e spaccare la schiena a quell'imbecille del gestore, ma mantenendo la calma rispondo che non ho mai detto di voler dormire gratuitamente.
Paghiamo e andiamo presso il gite d' étape che si trova sotto i locali del comune, entriamo e troviamo il Jeanluis e Peter che si stanno preparando la cena.


Anche Peter è indignato per il comportamento del gestore del bar, mentre Jeanluis a costo di non parlare male del suo connazionale sta zitto. Oltretutto la festa è finita e non c'è alcun rumore.


Doccia calda, ci cambiamo e usciamo a piedi per cercare un posto per mangiare, è sabato e ovviamente è tutto chiuso, l' unica possibilità è tornare presso quel maledetto bar. Mangiamo e prendiamo una piccola caraffa di vino rosso che finisce ne chiediamo un' altra, ma la signora ci risponde che è finito!
In seguito a questa esperienza abbiamo capito che per accedere  ai gite d' étape comunal, durante la settimana ci si rivolge al comune ma nel weekend la chiave viene data all' unico bar aperto del paese.
Dunque le domande sono:
Come mai il bar ristò Chez Chappy invece di dare la chiave ha dirottato i due pellegrini presso Les Menhirs?
Come mai dopo avergli detto che non trovavamo da dormire ci ha dato il numero di taxi invece di dire che aveva la chiave?
Non lo sapremo mai! Con i nostri compagni di viaggio ( Jeanluis e Peter) abbiamo supposto che il gestore del bar è pagato dal comune per il servizio, ma  prende anche una percentuale sui clienti che manda a Les Menhirs, inoltre se si occupa anche della pulizia del gite d' étape è anche lavoro risparmiato! E cosa dire della festa che alle ore 20 era finita?
No comment!!

14 Agosto 2016 ore 9,00      

Cosa dire, la giornata di ieri è stata la peggiore giornata di tutti i nostri viaggi, eppure sulla guida a proposito di Murat sur Vèbre c'è scritto:" Zona di conservazione ambientale, cucina tradizionale e qualità dell' accoglienza sono i formidabili punti di forza di questa bella regione".

Tappa 8

Murat sur Vèbre (830 m) - Boissezon (250 m) Km 70

vedi mappa


Profilo altitudine

                                            

Jeanluis e Peter sono partiti alle ore 7,30. Sono stati molto carini a lasciarci il caffè e quindi vado fino al supermercato e prendere dei biscotti e succo di frutta. Appeso al letto di Jeanluis vediamo che ha lasciato il suo contapassi, lo prendiamo con l' intento di raggiungerlo, ma dopo dieci minuti Jeanluis arriva. E' tornato indietro da solo Peter ha continuato. Povero, ha sprecato più di un' ora di cammino! Lui riparte ed alle 9,15 partiamo anche noi. Lo raggiungiamo abbastanza velocemente e facciamo un pezzo assieme, anche lui ammette che non gli è sembrato troppo regolare il comportamento di Chez Chappy. Ci salutiamo.
La tappa di oggi almeno fino a La Salvetat sur Agout è bellissima , quasi tutto in ombra e totalmente pedalabile.  

         

Incluso il tratto nel bosco che costeggia il bellissimo lago di Laouzas, fino ad arrivare a Villelongue (820 m) dopo circa 12 km dalla partenza. Ci fermiamo per una sosta  per visitare la chiesetta del paese. Vediamo arrivare Peter a passo molto spedito e ci chiede di Jeanluis. Quando ci si incontra è sempre una festa, ci scambiamo le impressioni del mattino e ci salutiamo.





Si riparte in direzione di La Salvetat sur Agout circa 9 km, ma come detto il percorso è molto piacevole anche se dobbiamo salire fino ai 928 m di un punto chiamato Croix du Poul per poi raggiungere in discesa La Salvetat sur Agout (720 m).
Finalmente un paese in festa, mercato, bar aperti, gente che passeggia. Ci arrampichiamo fino in cima al paese per la via del mercato. Sono le ore 13,00 e ci fermiamo per un' altra pausa ristoratrice.



Dopo un' ora di pausa ripartiamo. Gironzoliamo ancora un po' per il paese, è piacevole, la tentazione è quasi di fermarci qui per la sera ma è meglio proseguire ancora un pò e percorrere altri 20 km fino ad Anglés.
In un piccolo bar del centro ritroviamo Peter assieme al ragazzo canadese con il suo cappellaccio in testa, che a Murat sur Vèbre aveva dormito nel  giardino di Les Menhirs.




Ora il percorso si fa duro, non è più pedalabile, tutto in salita e con grosse pietre smosse. Procediamo a spinta anche perchè ormai non c'è più traccia del sentiero. Al suo posto una strada in terra smossa e una polvere infinita. Delle ruspe stanno disboscando la zona,  per far passare una nuova strada ed alla fine riusciamo ad arrivare nel punto più alto di Les Crouzettes (880 m) per poi arrivare ad Anglés (750 m)





Il posto non sa di nulla un piccolo borgo senza vita. Imparata la lezione del giorno precedente andiamo nell' unico bar aperto del paese per una meritata "pression". Il gestore del bar ci dice che il gite d' étape comunal e tutto occupato e non c'è posto. Gli chiedo di portarmi a vedere il gite d'étape, ma lui sostiene che è inutile andare a vedere, non c'è posto!
Andiamo a suonare presso la Gariguette ma invano, è chiuso, per fortuna  l' altra possibilità è L' Accueil pèleren chez M. Passeport. Proviamo a telefonare ma la segreteria telefonica ci dice che è assente, di lasciare un messaggio che saremo richiamati. Decidiamo quindi di recarci presso la sua abitazione, una villetta fuori dal paese ma effettivamente e tutto chiuso. Ci squilla il telefono è M. Passport che ci conferma che lui è via e per la sera non c'è alcuna possibilità di pernottamento.
Le energie per proseguire non sono molte, ma sembra non ci sia alternativa. Guardando la nostra guida il prossimo paese è Boissezon, altri 21 km, ma la nota positiva è che sembrano quasi tutti in discesa. Naturalmente abbandoniamo il sentiero, non possiamo correre il rischio di fare il percorso spingendo le bici . In effetti sembra strano ma a parte qualche km in piano tutti i restanti sono in discesa, le bici vanno da sole, ed in poco tempo arriviamo a Boissezon (250 m).
Boissezon non è molto diverso da Anglés, tutto chiuso, nemmeno un bar aperto ed è praticamente deserto. Passa una macchina con due ragazzi a bordo, li fermo e chiediamo dove possiamo cercare un posto per dormire, e tutto chiuso, oggi è domenica!.Uno dei due però scende dalla macchina che si era fermata proprio di fronte al ristorante Les Deux Mousquetaires (chiuso la domenica sera) e va a suonare al campanello. Si affaccia la Signora Milhet la quale capisce subito la situazione e ci rassicura dicendo che chiama subito al telefono Coralie che si trova in montagna e gestisce il rifugio di Boissezon. Nel frattempo che Coralie arriva M.me Milhet ci chiede, nonostante il ristorante fosse chiuso, se vogliamo che ci prepari qualcosa per cena, anche perchè non ci sono altre possibilità per poter mangiare.

Sinceramente l' avrei baciata!!! Nel frattempo Coralie è arrivata e ci porta presso il Gite d'étape comunal Saint Jacques, che è dietro al ristorante, un grosso e molto ben tenuto rifugio, siamo i soli ospiti è tutto per noi! Anche questa volta ce la siamo cavata, un letto caldo per dormire lo abbiamo trovato ora non ci rimane di andare al ristorante  Les Deux Mousquetaires a prendere la cena.
Due magnifici vassoi da portare al rifugio stracolmi di cibo dal primo al dessert accompagnati da una bottiglietta di plastica piena di vino rosè!!
Chapeau M.me Milhet!!
Passiamo così la serata e dopo aver cenato... a nanna.

15 Agosto 2016 ore 8,00

Dormito benissimo, eravamo stanchi. M.me Milhet ci aspetta per la colazione al ristorante. Ci prepariamo e con calma ci avviamo. Oggi e ferragosto è una bellissima giornata dal punto di vista meteo, ma non è cambiato molto rispetto a ieri non c'è nessuno in giro ed è tutto chiuso.
La signora ci accoglie con il suo solito sorriso rassicurante, ci mette in terrazza per la colazione caffè, latte, biscotti, pane, burro, marmellate varie e succo d' arancia. C intratteniamo a parlare con una sua amica di Parigi che è li per le vacanze anche lei molto gentile e affabile.

Tappa 9

Boissezon (250 m) - Sorèze (250 m) Km 49


Profilo altitudine

                     


Un cordalissimo saluto con M.me Milhet nonchè un grande ringraziamento.

Ore 10,30, partiamo alla volta di Castres i primi 17 km li affrontiamo su strada, le gambe sono pigre abbiamo bisogno di riprendere il ritmo. La strada non è per niente trafficata. Ieri era domenica ed era tutto chiuso, oggi è ferragosto ed è tutto chiuso lo stesso. Arriviamo a Castres (200 m) che è quasi mezzogiorno e ci fermiamo in una piazzetta a bere qualcosa, non c'è quasi nessuno in giro.




Decidiamo quindi di visitare un po' la città partendo dalla cattedrale di Saint Benoit, che però è chiusa. Ci spostiamo allora per visitare la chiesa di Saint Jacques,ma purtroppo è anche lei chiusa e quindi facciamo un piccolo giro per il centro storico e poi ci mettiamo in viaggio per Viviers les Montagnes (210 m) a circa 10 km.







Un piccolo villaggio in festa con un mercatino di roba usata che si arrampica per le strette vie, ci fermiamo anche noi per fare un giro tra i banchi del mercato.




Ripartiamo, per raggiungere Dourgne (220 m) dopo circa 9 km. All' arrivo in paese troviamo subito l' Hotel Restaurant de la Montagne Noire, è aperto e questo ci rincuora. Ordiniamo una birra da bere nei tavolini sotto le piante della piazzatta e chiediamo al cameriere se c'è una camera libera per noi due. Si va ad informare all' interno e quando torna la risposta è stata:" la camera c'è ma questa sera non serviamo da mangiare perchè domani (martedì) è giorno di chiusura settimanale dell' hotel.
Avere la camera ma non avere niente da mangiare non ci piace proprio per niente. A fianco del nostro tavolo un gruppo di amici nostri coetanei ha seguito il discorso e chiediamo loro se ci sono altri ristoranti in paese, ma la risposta è negativa. Uno di loro mi dice di aspettare che prova a telefonare ad un suo amico a Sorèze, il paese dopo, che c'è una festa paesana ma non sa se c'è da mangiare ma anche qui la risposta è negativa.

Leggendo la nostra guida scopriamo che l' unico posto a Sorèze dove possiamo trovare da dormire e da mangiare è l' Hotellerie de l' Abbaye-école, telefoniamo e prenotiamo una stanza. Il ragazzo del tavolo a fianco che aveva telefonato al suo amico si tranquillizza e ci dice che se non avessimo trovato ci avrebbe ospitato a casa sua aggiungendo che era una vergogna avere queste difficoltà in un paese come la Francia.
Li ringraziamo per l' ospitalità, riprendiamo le nostre bici e ripartiamo per affrontare ancora gli ultimi 11 km per arrivare a Sorèze.

Risultati immagini per sorèze - hôtel de l'abbaye ecole
Andiamo direttamente all' hotel per prendere la nostra camera.E' diviso in due parti un' hotel a 3 stelle ed uno a 2. Dopo la consueta doccia calda usciamo per visitare il paese e per vedere se troviamo un ristorante dove poter mangiare qualcosa per cena, ma anche qui niente di niente. Torniamo all' hotel e prenotiamo nel ristorante interno " Colletti Rossi" alle ore 20.30.





Ci presentiamo puntuali, abbiamo un abbigliamento molto informale vista il nostro viaggio in bicicletta e sinceramente siamo sempre molto scettici verso questi posti ma è proprio il caso di dire...questo passa il convento!!
La carta del menù e suddivisa in vari menù a tema. Io scelgo il menù del mercato: un antipasto, un piatto e il dessert mentre Paola sceglie il pesce del giorno.
Dopo un' ora abbondante in cui il cameriere continuava a versare il vino nei nostri bicchieri (ho dovuto dirgli apertamente di smetterla!)  a Paola arriva la solita spigola, mentre a me arriva un uovo in camicia e poi un piatto di verdure, grande delusione e soprattutto andiamo a dormire ancora con grande fame.
Ma ovviamente mancano ancora i fuochi d' artificio che puntualmente arrivano.

16 Agosto 2016 ore 8,00

Ci svegliamo, prepariamo la nostra roba e passiamo alla reception per pagare il conto: 163 euro!
Verifichiamo, il conto ed è sbagliato, hanno incluso anche 40 euro di colazione che non abbiamo fatto. In ogni caso ci sembra inverosimile che i pellegrini sul sentiero per Santiago de Compostela siano praticamente costretti a frequentare questi posti!!

Tappa 10

Sorèze (250 m) - Toulouse (160 m) Km 101

vedi mappa


Profilo altitudine

                          


Facciamo colazione in un bar in centro al paese ed alle ore 9,00 siamo in sella. Dopo appena 7 km siamo a Revel una bellissima cittadina, sarà anche perchè oggi è martedì, tutti i negozi, bar ristoranti ecc ecc , sono aperti è c'è un certo movimento di persone. Arriviamo direttamente nella famosa halle de Revel dove si svolgeva l' antico mercato.




Revel è anche un famoso punto di arrivo o di partenza delle tappe pirenaiche del Tour de France e dunque sotto la tettoia è tutto addobbato con bandierine e fotografie storiche dei famosi ciclisti che hanno preso parte alle tappe


L' uscita da Revel è ma segnalata andiamo in direzione del cimitero e da li riusciamo a prendere il sentiero che in pochissimo tempo ci fa raggiungere la rigole, il canale di alimentazione del Canal du Midì.




Molto piacevole pedalare all' ombra delle piante, la temperatura è fresca, la strada pianeggiante. Arrivati ad un ponticello si cambia sponda, dalla destra alla sinistra del canale. Superiamo le Lac de Lencias con relativa area pique- nique. Subito dopo però le indicazioni risultano insufficienti e sbagliamo strada. Torniamo indietro per circa 7 km efacendo uno strano giro arriviamo a Les Cassés. Ci sono due possibilità, la prima è seguire il canale ed arrivare a Montferrand, oppure animare un minimo la tappa con un po' di salitella e da Les Cassés raggiungere Baziège. Optiamo per la seconda, ma non troviamo le indicazioni necessarie. Il paesino è deserto, ci sono solo alcuni operai che fanno manutenzione alla strada a cui chiediamo informazioni. Dobbiamo raggiungere Bélesta e uno di loro ci indica la strada. Sempre dritto!! Ma dopo alcuni km ci accorgiamo che la direzione è sbagliata ed anzichè andare verso Baziège stiamo andando verso Villefranche de Lauragais. Poco male, abbiamo fatto qualche km in più e francamente preso un bel po' di caldo ma l' importante alla fine è incrociare il Canal du Midì.

 Pedalare lungo il canale è veramente bello, intanto perché la temperatura è davvero ottimale, poi perché è quasi tutto in pianura, e di tanto in tanto si incrocia qualcuno che passa o house boat che solcano il canale attraversando le varie chiuse che si incontrano.

           

Intanto la strada scorre veloce sotto le nostre gomme, ma anche le ore. Sono circa le ore 16.30 e dovremmo iniziare a pensare dove fermarci per la notte. Proviamo ad uscire dal canale per incontrare un paese dove fermarci, ma non ci rendiamo conto che la temperatura fuori dall' ombra delle piante è di 43°. Decidiamo quindi  rientrare nel canale e di proseguire fino a Toulouse.
Man mano che ci si avvicina alla città, si incontrano innumerevoli barche abitate, di tutte le fatture e dimensioni ormeggiate alla riva del canale, sembra perfino impossibile che siano riuscite ad arrivare fino a li.

    

e così alle ore 19.30 entriamo a Toulouse.


     

Nel frattempo siamo anche riusciti a prenotare una camera nel cuore della città presso l' Hotel La Croix Baragnon in pratica si trova sulla via Tolosana, molto comodo anche per ripartire.
Dopo aver preso posto in albergo usciamo per le suggestive vie di Toulouse alla ricerca di un posto dove poter mangiare, non possiamo sbagliare, oggi abbiamo superato i 100 km e non possiamo cavarcela con un uovo e un po' di verdura....




Poco distante dall' hotel troviamo il ristorante o meglio la Table d'Hòtes che fa per noi:


Tutto quel che c'è da mangiare è su un tavolo, ti servi da solo e ne puoi prendere quanto ne vuoi. Da segnalare tra le altre cose una meravigliosa insalata di lenticchie, pesce in carpione, zuppa e prosciutto stufato con il riso. Spettacolo!!
Alain il titolare è molto simpatico e cordiale a fine cena lo facciamo sedere al nostro tavolo e facciamo una lunga chiacchierata.
Complimenti ad Alain e al suo Chez Navarre!
Facciamo ancora un piccolo giro a piedi per le viuzze tolosane e poi andiamo in albergo.
Oggi è stata una bellissima giornata. Arrivare sul Canal du Midì e pedalare al suo fianco per quasi 100 km era uno degli obiettivi  del nostro viaggio, e così è stato.

17 Agosto 2016 ore 8,00

La nostra vacanza in bici per il momento termina qui. E' tempo di tornare a casa, ma dovremo poi tornare a Toulouse per completare il percorso fino a St. Jean Pied de Port.
Facciamo colazione e partiamo con le nostre biciclette verso la stazione ferroviaria. Dobbiamo tornare ad Arles dove abbiamo lasciato la nostra auto. Il primo treno utile è alle 9.30 ma non c'è posto per le biciclette e dunque aspettiamo quello delle 12.57. Nell' attesa andiamo a fare un giro per la città anche perchè vorremmo far timbrare la nostra credenziale. All' ufficio del turismo ci dicono che i timbri li mettono presso l' Abazia. Arrivati all' Abazia un cartello segnala che i timbri si mettono dalle ore 15 alle ore 18! Quindi niente timbro. Poveri pellegrini!!
Torniamo in stazione e saliamo sul treno con le nostre bici. Ma il treno non parte per un problema al locomotore. Lo speaker nel frattempo segnala che in un altro binario c'è un TGV sostitutivo in attesa che parte alle ore 14.49. Mi precipito all' ufficio informazioni per chiarire se potevo caricare le bici, ma la risposta fu che era molto difficile e che altrimenti avrei dovuto aspettare il treno successivo.
Corro al binario dove il TGV era in partenza mentre Paola aveva scaricato i bagagli e le bici. Erano tutti in subbuglio perchè c'era molta gente. Il capo stazione mi dice che le bici è impossibile caricarle sul treno, ma non rimango senza parole e gli rispondo per le rime. Mi dice di aspettare e quando tutti sono saliti il macchinista mi accompagna sul locomotore del TGV apre una porticina e mi fa caricare le bici!!! Si  parte.
Mentre viaggiamo il cielo improvvisamente diventa nero e scende una specie di diluvio universale. Il treno si ferma a Bezier e poi procede lento lento fino ad Agde. Sembra che per il nubifragio sia caduta una pianta a nord di Montpellier e che sia anche deragliato un treno con alcuni feriti. Da Monpellier si attendono istruzioni
se si può procedere oppure no, ma alle 18,18 siamo ancora fermi ad Agde e la nostra coincidenza per Arles è saltata. Alle ore 21 ripartiamo, il treno si fermerà a Montpellier e non andrà oltre. Arrivati in stazione  troviamo il finimondo, centinaia di persone in attesa, la croce rossa che distribuiva scatole con la cena, coperte termiche, la polizia e l' esercito che pattugliavano la stazione. Abbiamo dormito per terra ed alle 5.30 abbiamo preso il treno che ci porta finalmente ad Arles dove abbiamo la nostra auto.

6 Agosto 2017 ore 12,00

Ripartiamo alla volta di Toulouse per riprendere il precorso che ci porterà a Saint Jean Pied de Port in modo da terminare il tragitto iniziato al Colle del Monginevro e terminato a Santiago de Compostela.
In auto percorriamo i quasi 800 km che ci portano a Toulouse dove arriviamo alle ore 19,00 circa. Dopo aver parcheggiato l' auto in zona tranquilla con le nostre bici andiamo nello stesso hotel dell' ultima volta e cioè alla Croix de Baragnon e lasciati i nostri bagagli e le bici in hotel andiamo a cena ovviamente da Chez Navarre...ma purtroppo è domenica e il locale è chiuso per turno settimanale. Un vero peccato!

7 Agosto 2017 ore 8,00

La coloazione non si può fare per un guasto elettrico e dunque preparata la nostra roba ci avviamo in bici per le trade di Toulouse alla ricerca di un bar per la colazione, che troviamo proprio vicino al Pont Neuf da dove dobbiamo uscire per lasciare la città.

Tappa 11

Toulouse (160 m) - Gimont (180 m) Km 57

vedi mappa

Profilo altitudine

             


L' uscita dalla città è veramente lunga e noiosa, in realtà si esce da Toulouse per entrare in Colomiers, poi Pibrac, Brax ed infine  Léguevin  in pratica è un unico centro abitato, in più fa molto caldo, ci sono 34°. Attraversiamo la foresta demaniale de Bouconne, molto ombrosa e fresca. Arriviamo così a L' Isle Jourdain sotto un sole cocente e ci fermiamo per bere qualcosa in un bar. Riprendiamo in direzione di Gimont, arrivati quasi a Giscaro, mi fermo per fare una fotografia, ma purtroppo non trovo più la macchina fotografica.....l' ho persa!

Ho fatto l' ultima foto all' uscita  della foresta de Bouconne  cioè circa 20 km fa. Scarico la bici dalle borse e percorro a ritroso il precorso senza però ritrovarla. E' un vero mistero di come si sia potuta staccare dalle borse.
Ritorno mestamente a Giscaro dove Paola mi ha aspettato seduta sulla panchina e ripartiamo per arrivare a Gimont dove troviamo da dormire presso l' étape Gimontoise proprio nella via centrale a pochi passi dalla bellissima copertura della piazza centrale.
Per cena ci mandano al fondo del paese, dopo il ponte al ristorante "LeRelais du Pont", e poi andiamo a dormire.

8 Agosto 2017 ore 8,00

E' un momento un pò sfortunato, ieri abbiamo perso la macchina fotografica, ieri sera la cena al ristorante è stata un pò troppo costosa per dei pellegrini in viaggio ed inoltre abbiamo dormito malissimo. Un temporale nella notte ha fatto suonare un antifurto vicino a noi e non siamo più riusciti a dormire. Dopo aver mangiato la colazione che M. Salvador ci ha lasciato nel frigo prepariamo la nostra roba e partiamo.

Tappa 12

Gimont (180 m) - L' Isle de Noé (160 m) Km 54


vedi mappa


Profilo altitudine





Giornata un pò coperta si sente l' umidità della pioggia. Lasciamo L' Isle Noè per il ponte sul Marcaoue ci passiamo prima sopra e poi sotto in direzione di L' Isle Arné. E' tutto un saliscendi piacevole in mezzo a campi di girasole. In Spagna ci hanno insegnato a mangiare i semi anneriti dei girasoli e così facciamo.
Passiamo poi per Lussan dove apprezziamo la bellissima chiesetta con porticato. Prima di arrivare ad Auch ci fermiamo sulle colline in località La Bourdasse presso il gite d' étape La Croisée de St. Cricq gestito da Chris e Marco.
Marco non c'è è al lavoro mentre Chris ci prepara da mangiare. E' molto socievole e parla volentieri. Ci porta subito delle noccioline e cetriolini come aperitivo con un delizioso vino rosé del posto. Poi ci porta un barattolo di patè du porc fatto in casa da lei e Marco e poi una buonissima frittata con le verdure dell' orto. Veramente tutto ottimo, inclusa una coppia di cagnolini (fratello e sorella) veramente simpatici!
Prima di partire Chris telefona alla sua amica Elna Muddy a  L' Isle de Noè dove ci prenota da dormire. Dopo i saluti ripartiamo ed in poco tempo arriviamo ad Auch.


Saliamo in cima alla collina per visitare il centro storico con la sua importante e bellissima cattedrale, per poi rimetterci in viaggio verso L'Isle de Noè dove arrviamo alle ore 18,00.
Elna ci attende nell' enorme stanzone di ingresso e ci fa accomodare in cortile dove facciamo conoscenza con Topelo, un giapponese partito da Arles e diretto a Puente la Reina in Spagna. Lasciamo le bici nel salone  prendiamo posto nella stanza da letto, spartana ma accogliente con un bel lettone. Andiamo a fare un giro a piedi. A L' Isle de Noè non c'è quasi nulla a parte un ristorante, il castello e un sacco di negozi chiusi definitivamente. Elna è inglese ma da molti anni si è trasferita qui da sola, in ogni caso parla una lingua quasi incomprensibile perchè metà inglese e metà francese. Poverina, deve provvedere a tutto da sola, ci spiega che purtroppo non passano molti pellegrini e gli affari non vanno benissimo. Sinceramente mette un pò di tristezza. Topelo Sun come lo chiamo io, parla poco sia l' inglese che il francese ma è molto simpatico a modo suo. Ceniamo assieme, Elna ha preparato pesce con patate e zucchine più un antipasto di paté di pomodori e olive.

9 Agosto 2017 ore 8,00

Sveglia è ora di partire! Facciamo colazione, Topelo Sun è già partito da un' ora. Caffè, latte, pane con confettura. Vorremmo arrivare a Marciac, ma Elna ci dice che è impossibile trovare da dormire perchè c'è il festival del Jazz e dunque bisogna andare oltre. Proviamo, su suo consiglio, a prenotare al Happy Coulson a Lahitte Toupière.

Tappa 13

L' Isle de Noé (160 m) - Lahitte Toupière ( 650 m) Km 56

vedi mappa


Profilo altitudine











Meteo incerto, nuvole grigie e leggero vento, lungo un prato trovo un piccolo corno di capriolo e dopo pochi km un allevamento di oche. Siamo nella regione del Gers e dunque le povere malcapitate diventeranno tutte fois gras!!




Dopo 8 km dalla partenza  arriviamo  a Montesquiou luogo natale della mamma di D' Artagnan, breve visita al paesino e poi uscendo dalla porta della città.








Attraverso sentieri di campagna attraversiamo Pouylebon, poi Saint. Christaud, dove ammiriamo la sua bellissima chiesa che ovviamente è chiusa, poi Monlezun ed infine, alle 13.30, arriviamo a Marciac (32 km).






Il meteo non promette bene, la città è gremita di gente e di stands gastronomici. Nella piazza centrale ci sono palchi ovunque dove suonano. Ci fermiamo a mangiare in un ristorante sotto i portici ed inizia a piovere in modo anche deciso, sembra una nube passeggera infatti dopo una mezz' ora smette e noi ripartiamo. Non piove più ma un fastidioso vento contrario continua a soffiare.


Dopo 11 km arriviamo ad Auriébat con la sua chiesetta e la sua madonnina bianca


  

Stiamo andando incontro al temporale ma siccome c'è il vento non sappiamo come andrà a finire. E' faticoso pedalare contro vento è  come andare sempre in salita e dopo 7 km arriviamo a Maubourguet. Un bel centro cittadino. Il tempo nel frattempo sembra migliorato ma non abbiamo più voglia di continuare fino a Lahitte. Ovviamente sarà un problema trovare da dormire ma ci proviamo presso l' ufficio del turismo.

L' unica possibilità è presso il camping comunale dove ci sono dei bungalows attualmente occupati ma sono da 4 posti letto e se vogliamo dobbiamo condividere un bungalow delle dimensioni di 2x2 m  con altri due uomini. Non siamo molto d' accordo visto il poco spazio e dunque volenti o nolenti facciamo spesa presso il vicino  supermercato e risaliamo in bici alla volta di Lahitte Toupiére. Vento forte e sentiero in salita per 5 km, rimaniamo sull' asfalto dove almeno possiamo pedalare e così alle ore 19,00 arriviamo presso l' Happy Coulson.

Ci accoglie il proprietario un ragazzo quasi completamente tatuato con una barba grigia lunga che finisce a punta. Parla poco francese, ci fa accomodare e ci ricorda che loro non preparano cena e che se vogliamo possiamo sfruttare la loro cucina per prepararci da mangiare. Ci accomodiamo nel dormitorio riservato ai pellegrini, ci siamo solo noi. Sembra un' allegra famigliola, ci sono 4 ragazzini, lui e una donna dalla lunga treccia ed un ragazzo sui 25 anni che sembra faccia un pò da inserviente, lui lo chiama boss. Al ritmo della musica a tutto volume e ballando preparano una cena messicana. Noi dopo la doccia stiamo un pò nel letto, loro iniziano a mangiare e poi dopo cena stanno a tavola a chiacchierare. Sono le ore 9,00 pm ed iniziamo ad avere fame, ma ci sembra maleducato intervenire. Dopo mezz' ora decido di scendere per chiedere a che ora possiamo prepararci la cena e lui ci dice anche subito!!. Scendiamo e ci prepariamo un buon piatto di spaghetti al sugo, mentre lui lava i loro piatti e prapara la tavola per noi. La casa in effetti è molto molto bella, ma l ospitalità non è delle migliori, in pratica nessun discorso. Finito di mangiare laviamo i piatti mettiamo in ordine, paghiamo e ci facciamo mettere il timbro sulla credenziale ed andiamo a dormire.

10 Agosto 2017 ore 8,30

Sveglia!! Oggi piove leggermente, facciamo colazione, il ragazzo detto "boss" ci ha preparato caffè, caffè latte, pane marmellate fatte in casa, succo, insomma una buona colazione. Ci prepariamo e partiamo alla volta di Lescar.

Tappa 14

Lahitte Toupière ( 650 m) - Morlaàs (280 m) Km 34

vedi mappa


Profilo altitudine







Lasciamo così Lahitte Toupière sotto una leggera pioggia che però smette subito, e superata una stretta passerella giungiamo a Vidouze.




Il percorso è praticamente sempre nella foresta, in ombra ma anche al riparo di piccole gocce che cadono. Attraversiamo Momy, poi Anoye ed alle 13.30 arriviamo a Morlaàs. il cielo è grigio c'è aria di temporale. Non c'è nessuno per la strada e per mangiare qualcosa l' unico posto aperto è Morlaàs  Kebab.
Ci sono due bici da strada fuori, entriamo e incontriamo due ragazzi italiani che sono partiti da Biella e vogliono andare a Bilbao per poi tornare in aereo. Ci fermiamo a chiacchierare un po' con loro poi dopo aver mangiato il locale chiude...è ora di partire. Loro si preparano e partono mentre noi aspettiamo un attimo dopo alcuni minuti un violento temporale si abbatte su Morlaàs.


Aspettiamo riparati ad una fermata del bus, ci sono 14 gradi, si può riprendere se smette, ma inoltrarsi nella forseta infangata non è il massimo e dunque decidiamo di andare a prendere una camera presso l' hotel restaurant " Le Bourgneuf" dove facciamo una doccia calda e ci scaldiamo sotto le coperte. Per oggi basta così, facciamo una passeggiata per la città ma è tutto chiuso per ferie e dunque andiamo a mangiare presso il ristorante dell' hotel. Ottima cena devo dire, e dopo una breve passeggiata andiamo a dormire.

11 Agosto 2017 ore 8,00

Dormito benissimo. Come al solito dopo la colazione ci prepariamo e partiamo. Oggi è ancora nuvoloso e fa un po'  freddino. Se arriviamo a Oloron Sainte Marie è anche  l' ultimo giorno sulla via Tolosana. Infatti la Via Tolosana prosegue verso il Col du Samport, mentre noi proseguiamo verso Saint Jean de Pied a Port seguendo il cammino del Piemonte Pirenaico, secondo il nostro modesto parere, ha poco a che fare con il Piemonte, ma semplicemente è il sentiero che si sviluppa ai piedi dei monti pirenaici Pie(di)monte. Il sentiero è il GR 78. Le tappe sono le 21, 22, 23 scaricabili dal sito http://vppyr.free.fr/vpp_sommaire

Tappa 15

Morlaàs (280 m) - Oloron Sainte Marie (215 m) Km 53

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Profilo altitudine





Partiamo da Morlaàs con un bella discesa veloce nei boschi, giunti alla strada asfaltata giriamo a destra, percorrendo questa stradina periferica alla città di di Pau, fino ad entrare nella foresta demaniale del Bastardo!!

Un percorso ombroso su sterrato. Incontriamo un signore anziano che ci ferma e ci chiede se siamo pellegrini. Lui tutte le mattine fa questo percorso nella speranza di incontrare i pellegrini che sono diretti in Spagna. Naturalmente è orgoglioso di raccontare che anche lui l ha fatto due volte ed è curioso di sentire le storie delle persone che passano per la foresta. Molto simpatico!!

All' uscita dalla foresta in pratica si arriva al modernissimo ippodromo della città di Pau. Ci giriamo intorno e percorriamo la strada sotto gli alberi fino a giungere a Lescar. Qui ci fermiamo un attimo sul giardino della balconata che da sulla pianura e in lontananza sui Pirenei. Ci spostiamo per prendere qualcosa da mangiare per pranzo e ripartiamo verso Oloron Saint Marie. Il cielo non promette nulla di buono e teniamo pronte le nostre mantellina in caso di pioggia. All' uscira da Lescar attraversiamo un piccolo parco e per rggiungere Artiguelouve passiamo, nei pressi di un centro sportivo, attraverso un cunicolo allagato.
Arrivati ad Artiguelove attraversiamo tutto il paese per poi prendere una stradina in salita che passa proprio a fianco all'azienda vinicola del Cinquau in una posizione stupenda. Finisce la strada asfaltata e si prosegue in ripida salita nel bosco costeggiando i curatissimi vigneti della proprietà. Arriviamo quindi a Laccomande. Passiamo proprio a fianco alla Maison des Vins du Jurancau, come è possibile non entrare a prendere qualche bottiglia di vino? Ripartiamo attraversando il paese,poi la strada diventa in terra battuta ed in ripida salita. Si entra ne bosco, a tratti qualche goccia ma poi esce un raggio di sole e quindi ci fermiamo a mangiare pranzo quello che avevamo comperato a Lescar. Sono le ore 13,00, abbiamo percorso circa 33 km e ne mancano ancora 20 per arrivare a Olorn. Dunque ripartiamo su strada a tratti asfaltata a tratti sterrata un pò in salita e un pò in discesa ed alle ore 15.15 arriviamo a Oloron.


Ci fermiamo a bere "une pression" e per cercare un posto per dormire. Sembra tutto occupato, ci spostiamo nella piazzetta Leon Mendiondou per fare alcune telefonate. Trviamo una stanza presso l' hotel Le Bristol segnalato sulla nostra guida. Partiamo per raggiungere l' hotel ma alla prima pedalata Paola riceve il pedale della bici sulla tibia e crolla a terra. I francesi ci hanno veramente stupito in quel frangente, una signora è subito andata in un ristorante a prendere del ghiaccio, un' altra ha portato dell' acqua con un antidolorifico, il dolore è veramente forte e siccome non ha sanguinato la gamba è gonfiata a dismisura. 

Passato il dolore forte una signora ha portato un pezzo di torta ed un' altra che era al telfono si è scusata che non è ha potuto aiutare, ma ci ha detto che per andare all' hotel passa proprio da qui la navetta e che il proprietario del negozio di formaggi avrebbe tenuto le nostre biciclettte. Che dire? Siamo senza parole!! Ci avviamo lentamente con le nostre bici presso l hotel, prendiamo la camera e la signora anche lei gentilissima e simpatica ci porta del ulteriore ghiaccio. Stiamo un pò in camera e poi andiamo a prendere una pomata all' arnica in farmacia. Ceniamo presso il ristorante dell' hotel e dopo un breve giro a piedi andiamo a dormire.

12 Agosto 2017 ore 8,00

Sembra che la gamba vada meglio, ci prepariamo ed andiamo a fare colazione. Le nuvole grigie sono sparite lasciando un bel sole. Come detto oggi lasciamo il GR653 iniziato ad Arles , per prendere il GR78 quello del cammino del Piemonte Pirenaico. I colori dei segnavia sono sempre gli stessi, bianco e rosso.
Una nota importante: la tappa di oggi, Oloron -Saint Jean non è molto frequentata, ed è anche abbastanza difficile trovare della documentazione al riguardo. Solitamente chi parte da Oloron per andare  verso Puente la Reina e congiungersi con il camino francese, scavalca i Pirenei passando dal col du Somport, invece questo tragitto permette di  arrivare a Saint Jean Pied de Port.

Tappa 16

Oloron Sainte Marie (215 m) - Saint Jean Pied de Port (180m) Km 83



Profilo altitudine

                     

Partiamo! Usciamo da Oloron passando davanti alla sua cattedrale che naturalmente è chiusa per poi prendere a sinistra la via in discesa che porta ad una grande rotonda. Da qui prendiamo il Boulevard Henri Laclau che in modo rettilineo piano piano ci porta fuori dalla citta. Sulla sinistra costeggiamo un canale, La Mielle arrivati ad un ponte lo attraversiamo e continuamo aseguire il canale che ora è alla nostra destra fino ad arrivare a Moumour. Arrivati alla chiesa prensiamo a sinistra in discesa fino ad attraversare il torrente Le Vert. Svoltiamo a sinistra in salita fino ad incontrare un cartello blu, quasi nascosto da un segnale di divieto ai camions, con le indicazioni che ci ricordano di essere sul sentiero di Santiago.Qui svoltiamo a destra ed arrivati al bivio la strada asfaltata lascia il posto ad una strada in terra battuta che ci conduce prima a  Orin  poi ad Aran ed infine a Préchacq Josbaig. Fino a qui un bellissimo percorso, fatto di saliscendi in mezzo ad un bel paesaggio di verde intenso.

Lasciamo il paese su una strada asfaltata che poi attraversato la D936 diventa sterrata. ad un bivio con un sentiero giriamo a sinistra ed entriamo nel bosco. All' inizio è molto dissestato e infangato, vista la pioggia caduta la notte scorsa. Ci chiediamo se è il caso di fermarci e tornare indietro, ma la speranza che possa cambiare ci consiglia di proseguire! E' stato un errore, per fare 5 km ci abbiamo impiegato due ore, ora abbiamo anche i piedi bagnati. In ogni caso arriviamo a Hospital St Blaise (Ospitalepea) alle ore 12,00.



A 3 km dall' uscita del paese dovremmo prendere a sinistra per salire verso Garaibie e poi il Col de Napale, ma non sapendo come sarà il tratto sterrato preferiamo continuare sulla strada asfaltata. Ora si viaggia rapidamente ed arriviamo ad Mauléon Licharre dove per la prima volta vediamo le indicazioni per Saint Jean Pied de Port.





Ci siamo quasi, la strada è in leggera e costante salita tranne gli ultimi 5 km che la salita diventa al 7%, ma arrivati in cima uno strategico bar ristorante ci attende per la meritata "pression". Ancora una dozzina di km quasi tutta in discesa dice il barista e poi arrivate a Saint Jean!

Sono solo le ore 15.30 e dunque con tutta calma affrontiamo la discesa. A dire il vero non è proprio tutta discesa ci sono diversi sali scendi ma alle ore 17.30 arriviamo alla Porta di San Giacomo a Saint Jean Pied de Port.


Entriamo dalla porta e percorriamo la via centrale a piedi ed in discesa per raggiungere l' ufficio per l' accoglienza del pellegrino per farci apporre il timbro di fine cammino. Il personale interessato ci pone alcune domande sul percorso, sono abituati alle partenze , non agli arrivi. Ci  trovano un posto per dormire presso il Gite Zuharpeta, di fronte, nel parcheggio, un luna park! La signora è simpatica, ci fa scegliere il letto e mettiamo le bici nel giardino. Dopo una buona doccia calda usciamo per andare alla stazione dei treni per capire domani a che ora possiamo partire.
Il treno è alle ore 9,03 ed arriva a Bayonne alle ore 10.00 circa, le bici possono salire sul treno, ma il bigliettaio ci dice che poi da Bayonne a Toulouse per caricare le bici ci potranno essere dei problemi.
Andiamo dunque a cena e poi dopo un breve giro a piedi andiamo a dormire.

13 Agosto 2017 ore 7,00

Alle ore 7.00 la signora ci fa alzare tutti e così usciamo per la colazione e poi partenza per Bayonne. Arrivati alla stazione chiediamo informazioni ma ci dicono che le bici non possono salire assolutamente sul treno. La prima possibilità è un treno per Bordeaux che parte alle ore 16.00 del pomeriggio ed arriva a Toulouse alle ore 23.00. Decidiamo di andare alla stazione dei bus per vedere se ci sono altre possibilità. Alla stazione dei bus c'è un bellissimo ufficio del turismo. Chiediamo all' impiegata se è possibile caricare le bici sul bus, lei dice di no però prova a telefonare per capire se si può fare diversamente, ma la risposta è che le bici vanno imballate oppure nelle apposite borse.Sono solo 300 km da percorrere, chiediamo se possiamo noleggiare un auto e riportarla in giornata. L' unica possibilità di andare a prenderla all' aeroporto ma, un' utilitaria, costa 400 euro. Ipotesi scartata! Usciamo e ci sediamo su una panchina per decidere cosa fare. Quando arriva il bus per Toulouse chiedo all' autista spagnolo se posso caricare le bici. Mi dice di stare tranquillo, che se non c'è troppa gente un posto lo trova. Infatti poco dopo smonto le ruote ed il sellino e carico le bici in uno scomparto dedicato all' attrezzatura per la pulizia del bus e partiamo. All' Arrivo ringraziamo infinitamente l' autista che dice di aver lavorato parecchio in Italia e si era trovato benissimo.
Purtroppo è ancora domenica e il nostro ristorante preferito è chiuso e dunque alle ore 17 prendiamo la nostra auto e torniamo a Torino.


Conclusioni

L' errore più grave sarebbe mettere a confronto il cammino francese in Spagna e la via Tolosana. Dal punto di vista organizzativo sono due cose completamente diverse. In Spagna, con il tempo, sono riusciti a creare una organizzazione capillare per tutti i 900 km dove non ti perdi, dove trovi sempre da mangiare e da dormire e se vogliamo, dove hanno saputo creare una situazione di business anche in quelle zone campestri che altrimenti sarebbero state abbandonate dalla popolazione locale Ma naturalmente è stato il primo a partire come progetto e con il tempo è stato migliorato sempre di più forse anche eccessivamente.
Sulla via Tolosana e anche via Domizia le cose stanno ancora agli albori nonostante l' impegno delle varie associazioni, confraternite e amici del sentiero di Santiago de Compostela. In particolare ci riferiamo alla consapevolezza degli abitanti francesi di abitare sul sentiero che porta a Santiago, alla segnaletica, alla disponibilità nell'ospitare.

Consapevolezza
Alla base di tutto manca  il passaggio dei pellegrini, pochi pochi e quindi i francesi che abitano o che hanno attività turistiche sul percorso non possono aspettare che passi un pellegrino al giorno..(forse) per mandare avanti l' attività. Ma non è nemmeno cordiale rispondere ad esempio (le chambre d' hotes Les Menhirs a Le Murat sur Vèbre) :" non c'è posto, ma tanto avete la bicicletta e dunque potete andare avanti  ancora 20 km fino al prossimo paese", oppure (bar ristò Chez Chappy a Le Murat sur Vèbre) :" non vi conviene andare al gite comunal perchè c'è una festa andate in quello privato" oppure ( Hotel Restaurant de la Montagne Noire a Dourgne):" Abbiamo una camera libera ma questa sera non facciamo da mangiare perchè domani è turno di chiusura" oppure avere hotel completo con una camera vuota destinata ai pellegrini di passaggio e non ricordasi, basterebbe appunto un po' di consapevolezza che chi bussa alla tua porta potrebbe avere  necessità diverse da chi  arriva in auto, in treno o in aereo.

La segnaletica
Ci siamo persi svariate volte e quei pochi che abbiamo incontrato anche a piedi hanno avuto gli stessi problemi. Il GR653 è segnalato da colori bianchi e rossi così come altri percorsi che si incrociano, in alcuni tratti la segnaletica diventa gialla e non sai mai se sei sulla strada giusta. Si incontra la segnaletica giusta ma per km non se ne vede più, vuol dire sempre dritto?
Mah, secondo noi è da migliorare parecchio.

Disponibilità nell' ospitare
Pensiamo che chi affronta la via Tolosana faccia uso principalmente della guida edita da Lepère intitolata appunto:" La via Tolosana".
Molte delle sistemazioni sono in chambres d'hotes o gite d'étape che non costano poco e oltre ciò ospitano chiunque sia di passaggio anche in auto ovviamente e quindi risultano completi (stiamo parlando in agosto).
A molti dei numeri di telefono scritti sulla guida risponde di solito la segreteria telefonica. I comuni di sabato e domenica sono chiusi e quindi delegano il bar di turno aperto per distribuire i posti letto, anch' essi occupati da turisti in auto.
Altro punto dolente spesso si trova da mangiare ma non da dormire, oppure al contrario si trova da mangiare ma non da dormire, domenica e giorni festivi spesso non si trova un bar aperto o un supermercato dove comperare da mangiare e da bere visto che dalle fontane pubbliche sgorga acqua non potabile!
Probabilmente anche il cammino francese in Spagna molti anni fa era così, le difficoltà erano molte e dunque per chi vuole affrontare la via Tolosana a piedi, in bici o a cavallo consigliamo di portare pazienza ma di farlo ugualmente perchè solo con il nostro passaggio le cose potranno migliorare.

Ringraziamenti
A proposito di consapevolezza di vivere sulla via Tolosana vorremmo ringraziare:
Tutti coloro che ci hanno ospitati ed in particolare:
Eric Nicolas de "le relais du pèlerin a Vauvert, che  invano ci ha accompagnati con la sua automobile per tutta la città alla ricerca di un ristorante aperto e  poi ci ha portati a casa sua preparando una deliziosa pasta con salciccia e verdure.
M.me Milhet del ristorante Les Deux Mousquetaires a Boissezon, donna speciale, nel giorno di chiusura ha acceso i fornelli per prepararci la cena ed ha avvisato Coralie del Gite d'étape comunal Saint Jacques.
M.me Coralie del Gite d'étape comunal Saint Jacques a Boissezon che ha lasciato la vacanza in montagna in macchina per venire ad aprire le Gite d'étape comunal Saint Jacques.
La SNCF ferrovie statali francesi per l' ospitalità in quella notte da incubo nella stazione di Montpellier.
Tutte le persone che si sono trovate nella piazzetta Leon Mendiondou  di Oloron l' 11 Agosto , che ci hanno aiutati dopo l' infortunio a Paola
Tutte le persone che ci hanno aiutati nella piazza Leon Mendiondou ad Oloron Saint Marie
Topelo Sun per la compagnia
L' autista della OUIBUS per aver cricato le biciclette sul bus.





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