Santiago de Compostela






il Cammino....
da St Jean Pied de Port a Santiago de Compostela km 800 dal 15 al 29 Agosto 2010





Buen Camino !


Un tracciato fatto di strade e sentieri che, fin dal Medioevo, i pellegrini di tutta Europa affrontavano per giungere sulla tomba di San Giacomo il Maggiore, evangelizzatore della Spagna, decapitato in Palestina da Erode. I resti del santo furono trovati nel luogo dove sorgeva un tempio dedicato a Venere, da cui l' attuale santuario ha ereditato il simbolo. La conchiglia.
Venere dea dell' amore e della bellezza, si dice nata appunto da una conchiglia, simbolo dei genitali femminili e quindi legata alla riproduzione e di conseguenza  inizio di una nuova vita, di nascita e di (ri)nascita intesa come purificazione dello spirito......questo è il senso del viaggio.
Ci sono svariati cammini europei che conducono a Santiago e quasi tutti si congiungono a Puente la Reina proseguendo quindi sul cammino che è chiamato "francese", fino alla Galizia e poi, volendo, ancora oltre sino a Finis Terrae sull' Oceano Atlantico, fine del mondo, fine delle terre (in quel momento) conosciute.
Era da molti anni che pensavamo di farlo, ma un po' perché Alfeo voleva farlo in bici ed io a piedi, e un po' perché per farlo tutto ci vogliono parecchi giorni abbiamo sempre rimandato. Ora però, come dice qualcuno, abbiamo sentito il richiamo, ed è giunto il momento, finalmente, di partire...in bici naturalmente!


Da dove partire e che strade percorrere.

In realtà il Camino non ha un punto di partenza, si può partire da dove si vuole, la nostra decisione è stata di seguire quello che si chiama Il Camino Francese, partire quindi dal versante francese dei Pirenei e più precisamente da St. Jean Pied de Port. Abbiamo inoltre deciso di seguire fedelmente il percorso dei pellegrini a piedi a costo di scendere dalla bici e spingere, evitando dunque le strade asfaltate il più possibile. Lo spirito con cui ci andiamo non è quello di raggiungere la meta finale ma vivere giorno per giorno il Camino, anche perché poi i ricordi saranno quelli delle giornate passate in bici tra panorami meravigliosi e tranquillità totale. Questo implica il fatto che non sarà un ritmo forsennato per dire noi lo abbiamo fatto in dieci giorni ma sarà un andamento lento, gustandoci il percorso, rispettando chi va a piedi.





Nota
Ecco questo è un punto importante, capita molto spesso sui sentieri o strade di montagna di avere l' impressione di dare fastidio a chi va a piedi, così come chi va in bici è infastidito da chi va in moto oppure in fuoristrada, oppure cambiando sport quelli con gli sci infastiditi da quelli con la tavola. E' una stupidaggine, ognuno affronta le cose come più gli piace, la cosa più importante è avere rispetto gli uni verso gli altri.
Il Camino, visto il significato della parola, sembrerebbe dedicato a chi va a piedi. In realtà non è così, il Camino è per tutti, altrimenti bisognerebbe distinguere anche chi, facendolo a piedi lo fa per credenza religiosa da chi, lo fa perchè amante delle camminate, oppure per voto...insomma non classifichiamoci sempre, lasciamoci la libertà di fare quello che più ci piace. Alla fine ci si accorge che è il nostro sguardo ad essere troppo corto, le nostre attese che diventano pretese. Il Camino custodisce, regge e governa tutti, ma proprio tutti anche te. 

Attrezzatura 
Abbiamo attrezzato le nostre biciclette con due borse a testa installate sulla ruota posteriore, doppia borraccia, e mantenuto gli pneumatici tassellati da fuoristrada proprio perché l' asfalto non è una nostra priorità.


Guide e libri utili
Una cartina stradale del nord della Spagna

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         
La Guida al Camino di Santiago de Compostela in biciletta edito da Terre di Mezzo. All' interno della guida troverete tutti i suggerimenti sull' abbigliamento, attrezzatura e quant' altro.









Guida Michelin N° 160 Camino de Santiago  St. Jean Pied de Port- Santiago de Compostela un simpatico libercolo che condensa tutti i percorsi suddivisi per tappe con altimetrie, distanze e cartografia della tappa, fatto però per chi va a piedi. Fondamentale averlo.





14 Agosto 2010 ore 8
Partenza da Torino in auto circa 1000 km per arrivare a St. Jean Pied de Port, decidiamo di fermarci ad una trentina di km prima perché comunque la partenza in bici è per domani mattina e potrebbero esserci problemi per dormire a St. Jean.


15 Agosto 2010 ore 11
Ed eccoci arrivati a St. Jean, rimontiamo le bici, fissiamo le nostre borse e andiamo in Rue de la Cittadelle, 39 presso il centro di accoglienza dei pellegrini per iscriverci e ritirare la famosa Credencial.
L' iscrizione e semplice alcune domande di rito sui dati personali, la più curiosa è quella sulla motivazione per cui si fa il cammino, sportiva, religiosa, artistica.Va comunque tenuto presente che il Camino di Santiago de Compostela è un pellegrinaggio spirituale e quindi la Credencial rappresenta un vero e proprio documento di viaggio del pellegrino, che, oltre a dire chi siete, dice anche dei vostri intenti e dunque attenzione ai comportamenti da tenere. Viene richiesta per essere ospitati presso i monasteri, albergue, rifugi.
La Credencial dal punto di vista pratico, è un pieghevole di cartoncino su cui bisogna apporre dei timbri che certificano il passaggio lungo il Camino. All' arrivo a Santiago, presso l' ufficio preposto, verrà rilasciata la "Compostela", ovvero il certificato ufficiale di pellegrino.
Espletate le formalità amministrative finalmente si parte, purtroppo è quasi mezzogiorno.

Tappa 1


St. Jean Pied de Port - Roncisvalle Km 27 


vedi mappa



Ci sono due vie per arrivare a Roncisvalle, la Via Alta e la Via Bassa. La Via Bassa segue la strada asfaltata, è più corta e meno ripida. La Via Alta segue l' antico tracciato romano ( la strada di Napoleone siglata come GR65). Si parte dai 180m slm di St. Jean per arrivare in 15,5 km al Col de Bentarte 1337 m slm, anche se il colle più alto è 3 km più avanti il Colle di Lepoeder 1430 m slm!!




Si parte subito con forte pendenza...





.... ma non sarà ancora niente rispetto all' ultima parte della salita, quella che dalla Croce Thibaut 
arriva al Col de Bentarte 1337 m sl.
A questo punto si lascia la strada per prendere un sentiero sulla destra che taglia in diagonale sul pascolo, questo incrocio non è ben segnalato.




Ancora qualche centinaio di metri e finalmente si scollina. Dopo 4.5 ore di salita ininterrotta e massacrante  il sentiero si fa molto meno impegnativo, con leggeri sali scendi, fino ad arrivare ad una fontana (Fontaine de Bentarte) e al cippo che indica la frontiera tra Francia e Spagna, finalmente in Navarra.
Da qui riparte una strada asfaltata, che sale ancora,  ma ormai i 140 m di dislivello non fanno più paura e senza accorgersene si arriva al Col de Lepoder 1470 m.
Fino a Roncisvalle sarà tutta discesa, attraverso un bellissimo bosco di noccioli e faggi. Scopriamo ben presto che anche la discesa sarà altrettanto impegnativa della salita, il fondo è di terra umida, con notevoli pendenze, ricoperto molto spesso di foglie ed è quindi assai scivoloso, le borse attaccate alla ruota posteriore della bici non aiutano di certo.



Arrivati quasi alla fine degl' 8 km della discesa buco la gomma anteriore in modo irreparabile, la valvola si è letteralmente strappata nel punto di giunzione con la camera d' aria. La sostituisco con una nuova e ripartiamo ed in pochi minuti iniziamo a vedere i tetti della Real Collegiata di Roncisvalle, la nostra prima meta 950 m slm.



Sono ormai le ore 19,30, troppo tardi, avremmo voluto dormire nella bellissima camerata in pietra del Rifugio de Peregrinos de Roncesvalles ma purtroppo è al completo e dunque ci ospitano in un campo laterale dove ci sono dei containers attrezzati. Finalmente una doccia (fredda per i maschi e calda per le donne), e poi cena nell'attiguo ristorante. Bellissima serata, seduti ad un enorme tavolo rotondo assieme ad altri pellegrini tra cui Giorgio un ragazzo di Milano, ognuno con la propria storia e le proprie motivazioni, ognuno con la propria lingua, ed è qui che abbiamo iniziato a capire cosa vuol dire percorrere il Camino di Santiago sembrava di aver cenato con persone che conoscevamo da tempo, è una sensazione molto strana che nei giorni successivi capiremo meglio.


16 Agosto 2010 ore 7.00

Il campeggio è già in fermento dalle 5 del mattino, chi va a piedi parte molto presto, le distanze sono enormi e mi sa che da oggi anche il sole sarà molto caldo. Ci alziamo, non abbiamo dormito molto, forse perché stanchi o forse perché in un container in 8 di cui uno che russa e l' altra con un tremendo raffreddore non siamo riusciti a chiudere occhio. La sera prima avevamo fatto il bucato delle cose che avevamo utilizzato durante la giornata ma l' umidità pazzesca di Roncisvalle ha fatto si che rimanesse completamente bagnata. Colazione nello stesso posto della cena e poi  partenza.

Tappa 2

Roncisvalle - Cizur Menor Km 47,5 (+12)

vedi mappa
               



A posteriori possiamo dire che la tappa più impegnativa sia stata quella di ieri i Pirenei sono stati varcati e tutto sommato, abbastanza agevolmente.
La giornata dal punto di vista meteo, si presenta bella, tutto sereno ma vista l' umidità molto elevata l' aria è ancora fredda ed anche la prima parte della tappa fino a Larrasoana dovrebbe essere tendenzialmente  rilassante.
Man mano che percorriamo la strada incontriamo i pellegrini che, partiti prima di noi, stanno avanzando verso la loro tappa successiva, li superiamo scambiandoci l' augurio di rito: "Bueno Camino" e quindi uno alla volta ritroviamo anche  i ragazzi con cui abbiamo cenato la sera prima. Rivedersi è sempre una festa scendiamo dalla bici e camminiamo con loro, continuando i discorsi della sera precedente.
Ripartiamo e dopo una discreta salita di 8 km arriviamo  all' Alto de Mezkiritz, attraversando campi coltivati a camomilla da un intenso profumo. Ora la discesa si fa più ripida, più tortuosa ed il fondo pietroso la rende insidiosa, è un sentiero molto stretto a ridosso di sterpi con forte pendenza ma siamo su uno dei tratti originali del Camino l' antica via Jacobea. Buco nuovamente la ruota anteriore.
Allo stesso modo di ieri, cambio camera d'aria e ripartiamo ma, buco ancora, in due ore buco quattro volte . Avevamo in partenza 6 camere d'aria e le ho usate tutte e siamo solo al secondo giorno.
Ora affrontiamo la salita verso l'Alto de Erro, il tratto più impegnativo della giornata, Il sentiero è stretto con rocce laterali che lo invadono non è pedalabile con le borse ed allora proseguiamo a piedi spingendo la bici sotto il sole rovente fino ad arrivare ad un bosco ombroso dove un tempo la leggenda narra di agguati di lupi e banditi. Un posto meraviglioso.
.  
Durante la discesa incontriamo in senso contrario un pellegrino con uno zaino enorme e la tenda. Ci fermiamo a chiacchierare con lui. E' uno spagnolo di Cadice diretto a Roma. Dallo zaino tira fuori un raccoglitore con foto di lui con Bruno Vespa a Porta a Porta, di lui su altre reti televisive nazionali italiane e straniere, ed in fine la foto di lui con Papa Wojtyla. Ci racconta la sua storia, diede il voto alla Madonna in seguito ad un naufragio nel mare del nord, era cuoco su una nave, stette tre giorni e tre notti in mare aperto  ed alla fine venne trovato. 
Si chiama Jose Antonio Garcia Calvo.


Grande personaggio! Fino a quel giorno non eravamo al corrente di cosa avesse fatto e cosa volesse ancora fare. Siamo molto contenti di averlo incontrato  e di aver ascoltato la sua lunga storia e dopo un paio d' ore assieme ci salutiamo con grande affetto, ognuno per la propria strada.



Superiamo Zubiri con il suo famoso Puente de la Rabia sul rio Arga





e dopo 27 km dalla partenza arriviamo a Larrasoana (495 m slm), dove incontriamo Giorgio proprio sul ponte di ingresso. Grande festa.





Proseguiamo fino ad Akerreta proseguendo sul  sentiero che percorre la valle del fiume Arga tra boschi e prati profumati.

Buco ancora, ora non abbiamo più camere d' aria di ricambio, e non si possono riparare. Non passa nessun ciclista e dunque decidiamo a piedi di ritornare sulla strada asfaltata e dopo aver percorso qualche km, finalmente a Zuriain, incontriamo un gruppo di ciclisti che ci omaggiano di una loro camera d' aria anzi a dire il vero la montano anche. Ritorniamo sul sentiero, mancano una decina di km a Pamplona, ma ora la cosa più importante è arrivare e cercare un negozio di bici dove prendere altre camere d' aria ma, soprattutto scoprire il motivo per cui continuo a bucare.
Arriviamo quindi a Pamplona dalla parte nord-est della città, il negozio di bici è esattamente dalla parte opposta della città e quindi aumentiamo  la tappa di ancora 12 km circa. Trovate le camere d' aria non abbiamo più voglia di arrivare al centro di Pamplona e dunque decidiamo di percorrere altri 5 km verso Cizur Menor (446 m slm) dove troviamo alloggio presso l' Albergue de Cizur Menor, Autorità Suprema dell' Ordine di Malta. 
Cena presso un ristorante vicino all' Albergue e passeggiata a piedi per sgranchire un po' le gambe e poi a letto.


17 Agosto 2010 ore 7.00
Come sempre all' alba iniziano i primi movimenti mattutini di chi parte a piedi, restiamo nel letto per lasciare spazio a chi si deve preparare e partire. Non abbiamo ancora capito perchè continuo a bucare la ruota anteriore, ma abbiamo accertato che ho sempre bucato in discesa mai in salita o pianura.

Tappa 3

Cizur Menor - Estella Km 43

vedi mappa
                     

Oggi è il giorno di Puente la Reina uno dei luoghi dove è più forte la presenza del passato e la storia del Camino. Si parte su un tratto pianeggiante piacevole in mezzo alla campagna e così resterà per gran parte della giornata. Alle 9 del mattino il sole inizia a farsi sentire così come la temperatura, tutto intorno campi di grano. 


Dopo qualche km il sentiero inizia ad aumentare la pendenza, inizia la salita all' Alto del Perdon ( 770 m slm ), si riconosce subito perché sulla cima sono installate una lunga serie di pale eoliche che dal basso si intravedono sul profilo della collina.






La salita risulterà impegnativa ma, lo spettacolo che si vede da lassù a 360°è impagabile  inoltre sulla cima si trova il monumento, sculture in ferro di pellegrini. Come Giorgio ( incontrato a Roncisvalle) abbia potuto essere sull' Alto del Perdon  a piedi, prima di noi, ancora non lo sappiamo, fatto sta che ci siamo dinuovo incontrati proprio qui.




La discesa dall' Alto del Perdon è veramente ripida, dai 770 m in 3 km si scende ai 400 m di Uterga, ma soprattutto il terreno e molto accidentato con pietre smosse e terra, non osiamo pensare cosa deve essere in caso di pioggia, comunque a fatica e con la preoccupazione di forare ancora, optiamo per la discesa sulla strada statale fino a Uterga dove si unsce al tracciato originale, prima su asfalto fino a Maruzabal e poi su sentiero fino a Obanos. La temperatura è torrida tutto intorno la terra è secca ma, Obanos è importante perchè in questo punto tutti i cammini si unisco in uno solo in direzione Santiago de Compostela.





Si prosegue per arrivare a Puente la Reina (345 m slm).
Si attraversa da nord a sud per la via principale, la Calle Mayor, incontrando la chiesa del Crocifisso, quella di Santiago e la chiesa di San Pedro



 



Per poi arrivare all' uscita dal paese sul famigerato ponte fatto costruire apposta dalla regina per facilitare l' attraversata del fiume Arga, uno dei punti più antichi del Camino.



Tanto bello, quanto suggestivo il centro del paese, quanto brutto, caotico, disordinato il tratto subito dopo il ponte. Il percorso è stato letteralmente modificato dalla nuova viabilità stradale, le indicazioni poco chiare, ci hanno portato direttamente in autostrada!!!






Naturalmente alla prima uscita, quella di Maneru siamo usciti per  raggiungere dopo alcuni km, Cirauqui (370 m slm).






"Nido di vipere" questo significa Cirauqui in lingua basca, cittadina molto antica e suggestiva che conserva resti medioevali come ad esempio la chiesa fortezza di San Roman.








Anche qui, in uscita dal paese la strada è quella originale romana che collegava Bordeaux (Francia) ad Astorga (Spagna).


Superato un ponte di nuova costruzione si continua tra campi di grano e uliveti, attraversando un paio di torrenti, uno di questi su un ponte medievale ad un unica campata con scalini sia scendere che a salire.



In un paio d' ore, alle 17.30, arriviamo così a Estella (426 m slm),  "città delle stelle", questo è il significato, ma anche città dalle sette chiese. Situata lungo il fiume Argo e costruita attorno al cammino nel 1200 per volontà del re Sancho Ramirez.
Prendiamo posto presso l' Albergue de ANFAS de Estella.

Da visitare
sicuramente la Chiesa di San Pedro della Rua e la Piazza de Santiago, costellata da bellissimi palazzi

Cena presso il ristorante Casanova al primo piano dove abbiamo incontrato una coppia di Valencia che percorrevano il Camino a piedi. Abbiamo così cenato assieme e poi passeggiata per il centro di Estella.




18 Agosto 2010 ore 8,00
Le giornate continuano ad essere soleggiate.  Dormito veramente di brutto questa notte, non abbiamo sentito nessuno prepararsi e partire questa mattina, siamo rimasti soli nella camerata. Raccogliamo le nostre cose e dopo la colazione ci rimettiamo in sella.

Tappa 4

Estella - Logrogno Km 51

vedi mappa
                       

Oggi ultima tappa nella Navarra. Anche qui come a Puente la Reina l' uscita è abbastanza difficoltosa, il Camino ha subito profonde modifiche, ma restiamo sul sentiero o almeno a quello che sembra essere il sentiero originale in direzione di Ayegui. Proseguiamo quindi per il Monastero di Irache. Giunti poco prima del monastero una gradita sorpresa... una fontana che distribuisce vino rosso!!!!




Questo a ricordo dell' antica ospitalità del Monastero di Irache.







Il monastero è un centinaio di metri più avanti







Da qui si sale attraverso un bellissimo bosco in direzione di Azqueta, il fondo non è il massimo per pedalare ma si riesce ad avanzare, fino ad arrivare alle pendici di Villamayor de Monjardin (675 m slm).






Per per poi risalire tra i vigneti a filari fino alla fonte medioevale e poi a Villamayor dove potrete visitare la chiesa romanica, se non altro per godervi la frescura all' interno. Da qui si scende lungo una buona strada sterrata fino a Los Arcos(445m slm) dove abbiamo incontrato i nostri amici di Valencia con cui avevamo cenato la sera prima al ristorante.


Si tratta indubbiamente di una località cruciale lungo il Camino di Santiago che ad ogni angolo presenta una fusione di storia, arte, folclore e gastronomia. Il Camino di Santiago si snoda lungo la via principale alla quale si affacciano antichi ospedali, foresterie ed edifici dalla costruzione imponente, che dimostrano la vitalità di Los Arcos grazie alla posizione strategica sulla confluenza di vari tratti dell'itinerario e al flusso costante di pellegrini.






Tra il 14 e il 20 agosto, e dunque in questo periodo,  si svolgono le feste patronali in onore dell'Assunta e di San Rocco. Corse di tori e corride per dilettanti, musica e fuochi artificiali vivacizzano la località in occasione delle feste.





Da Estella a Los Arcos non c'è possibilità di trovare acqua e da mangiare se si esclude naturalmente la fonte del vino, dunque è meglio partire preparati da Estella. L' incontro con i nostri amici è stato un' ulteriore occasione per bere una cagna ( birra piccola alla spina) tutti assieme.




All' uscita da Los Arcos fate attenzione alle indicazioni poco chiare per proseguire in direzione dell' Ermita della Virgen del Poyo (558 m slm) salita breve ma ripida, Da questo punto finisce la Navarra ed inizia la Rioja terra di vigneti e naturalmente di buon vino. Il Camino in questo punto non è per niente entusiasmante si alterna con la strada statale fino a Logrogno ed i lavori di trasformazione delle strade vi metterà a dura prova nell' indovinare il percorso.

Siamo arrivati alle 18.30 circa e, non avendo trovato posto presso l' Albergue de Peregrinos de Logrogno, ci siamo diretti in un paio di km all' Albergue la Puerta del Revellin e dopo la consueta doccia ristoratrice ci siamo preparati per visitare Logrogno e quindi per la cena.


Fermatevi almeno una sera a Logrogno, noi ce ne siamo letteralmente innamorati! Calle Laurel  è la famosa via centrale pedonale, ad una certa ora la via e anche quelle adiacenti, si riempiono di persone di qualsiasi età e ceto sociale per gustare, negli innumerevoli locali, las tapas y pinchos. Gustosissimi, fantasiosi, mai uguali a seconda del locale, ognuno specializzato nell' assemblare ingredienti diversi. Meraviglioso quello di peperone e acciughe in una antica macelleria in cui all' ingresso troverete un enorme vasca piena d' acqua e con all' interno pomodori, cipolle e bottiglie di vino rosso!


Purtroppo la foto è quello che è ........


19 Agosto 2010 ore 8.00
Partenza da Logrogno (385 m slm). La tappa si preannuncia monotona e difficoltosa perchè il sentiero molto spesso incontra la statale molto trafficata, colazione e partenza, la giornata come sempre è soleggiata.

Tappa 5

Logrogno - Santo Domingo della Calzada Km 52

vedi mappa
           

L' uscita da Logrogno è veramente brutta, la direzione è quella del Parque de la Grajera, un parco cittadino costruito attorno ad un lago artificiale, il panorama è veramente brutto, case malandate, rovi e asfalto. Inizia la salita all' Altro de la Grajera (560 m slm). La cosa più interessante è il passaggio accanto all' antico Hospital de Peregrinos de San Juan de Acre subito dopo. 
Dopo un pò di discesa  riprende la salita all' Alto de San Anton (715 m slm) curioso per i mucchi di pietre che i pellegrini hanno lasciato nel tempo. Buco ma questa volta è la ruota posteriore.



Questa foratura però mi da lo spunto per capire il motivo per cui ho bucato così tante volte la ruota anteriore. Prima di partire avevo sostituito il copertone anteriore con uno nuovo, confrontandoli vedo che hanno numeri diversi in particolare rispetto alla circonferenza. Quello anteriore è leggermente più grande di quello posteriore. In questo modo durante la discesa con l' aggiunta del peso delle borse frenando bruscamente il copertone ruotava sul cerchio quel poco che bastava a spezzare la valvola nel punto di giuntura con la camera d' aria. Buono a sapersi!!!!  





Ci sono due possibilità per arrivare a Santo Domingo, la prima a sinistra per strade asfaltate secondarie oppure dritto per sentiero tra campi e vigneti. Noi proseguiamo dritti per la strada sterrata che in 15 km ci porta all' arrivo della tappa. Il temporale ci ha risparmiato a parte alcune gocce proprio all' arrivo. Si entra per la Calle Mayor che conduce alla Plaza del Santo dove c'è la cattedrale dedicata a Santo Domingo.(640m slm).








Discesa fino a Najera (490 m slm) con un passaggio suggestivo attraverso i vigneti.

Ci fermiamo a pranzo qui a Najera, sulle rive del Rio Najerilla che taglia a metà la città. Si riparte finalmente il sentiero si allontana dalla strada statale ed inizia subito una salita discretamente dura su un terreno argilloso, per fortuna non piove ma, il cielo si coperto di nuvole minacciose. Dopo la salita mi accorgo di aver perso gli occhiali da bici, li ho lasciati nel pratino verde sulle rive de fiume, me ne farò una ragione ma non torniamo indietro. Sosta ad Azofra per un cagna ( birra), facciamo amicizia con la signora del bar con la quale scambiamo impressioni sul viaggio.
Il tempo volge al brutto, il cielo è completamente nero di nuvole minacciose ed in lontananza si sentono i tuoni, dunque risaliamo in sella in direzione di Santo Domingo della Calzada.

Troviamo da dormire presso l' Albergue del Abadia Cisterciense Nuestra Sra de la Anunciacion una bellissima cameretta all'ultimo piano. Cena e poi riposo.


20 Agosto 2010 ore 8.00
Mattina fresca, con una leggera nebbiolina quasi autunnale ma, nessuna minaccia di pioggia. Ci fermiamo subito a far un' abbondante colazione. Oggi accadono diverse cose si esce dalla Rioja per entrare nella Castilla y Leon, inoltre la salita ai Montes de Oca con l' Alto de Valbuena (1162 m slm) ed infine San Juan de Ortega (1040m slm)...tanta roba!

Tappa 6

Santo Domingo de la Calzada - Atapuerca km56

vedi mappa
                                        

Si esce percorrendo la Calle Mayor seguendo le frecce gialle, si oltrepassa il ponte sul Rio Oja costruito apposta dal Santo per agevolare il cammino dei pellegrini e si rimane su asfalto fino ad un bivio a sinistra dove una buona strada larga e bianca vi condurrà a Granon. Visitate la iglesia de San Juan e salutate la Rioja, perché da qui inizia la Castilla y Leon. La strada continua costantemente in leggera salita attraversando significativi pueblos storici per il Camino come Redecilla del Camino, Castildelgado, Viloria de Rioja, Villamayor del Rio per arrivare a Belorado (770 m slm) importante centro urbano  fin dal Medioevo.





Proseguiamo fino a Tosantos dove sulla destra in alto, scavata nella roccia, si vedono i resti dell' eremita de la Viergen de la Pena.






Ancora 8 km per raggiungere Villafranca Montes de Oca ,dove inizia la salita vera dei Montes de Oca. il tratto di salita non è particolarmente lungo ma abbastanza impegnativo fino all' Alto de Valbuena( 1162 m slm)  per poi scendere a Puerto de la Pedraja.



Da qui inizia la discesa verso San Juan de Ortega passando da Puerto de la Pedraia dove troverete un monumento dedicato a trecento persone che durante la guerra civile del 1936 furono fucilati per aver appoggiato il golpe di Francisco Franco contro la repubblica.








Si scende attraverso un bellissimo panorama boschivo un tempo insidioso per la presenza di briganti e lupi. 







Alla fine della discesa si arriva finalmente a San Joan de Ortega (1040m slm)







Un posto magico che rimarrà nel cuore!


Sono solo le quattro del pomeriggio, e quindi decidiamo di fare ancora qualche km per portarci avanti. Per andare a Burgos ci sono due possibilità; la prima è quella di raggiungere la strada nazionale 120 e percorrerla fino a Burgos oppure la seconda è quella di seguire la via dei monti de la Sierra che attraverso Agés raggiunge Atapuerca. Noi seguiamo la via dei monti che con uno sterrato ben battuto ci porta ad Agés attraverso campi ormai bruciati dal sole di Agosto.



Arriviamo ad Atapuerca ( 900 m slm) paesino di 200 abtanti che dal 1987 è diventato un importante centro di studi preistorici in quanto sono stati ritrovati utensili e resti di ominidi vissuti oltre 800 mila anni fa, considerati i più antichi antenati delle popolazioni europee. Sono ormai le ore 17,00 e troviamo da dormire presso l' Albergue la Hutte.
L albergue è molto caratteristico in quanto ogni letto è diviso da tende ed il soffitto a vista in legno gli da un aspetto rustico ma elegante al tempo stesso.















21 Agosto 2010 ore 7.00
Niente colazione questa mattina è ancora tutto chiuso. Il tempo non si capisce bene come sia, dovrebbe essere sereno ma un fitta nebbia avvolge ogni cosa. Dobbiamo dire che anche i pellegrini sia a piedi che in bici non sono molti anzi.. a partire da Los Arcos via via sempre meno.

Tappa 7

Atapuerca - Boadilla del Camino km 79


                 



Partenza subito in salita per il Matagrande. Si costeggia una base militare la salita si fa subito aspra e poco pedalabile






Certo è che, con una buona colazione in corpo, avremmo sicuramente affrontato meglio la salita, in ogni caso non essendo particolarmente lunga
riusciamo ad arrivare in cima, una croce ci avvisa che il calvario è finito (1078 m slm).







Da qui a Burgos sono venti km praticamente di discesa, oggi non c'è il sole il cielo è coperto di nubi minacciose, ma anche oggi riusciamo a non prendere la pioggia.





Arrivati a Burgos ( 860 m slm) puntiamo dritti alla Cattedrale.







Usciamo dal centro di Burgos per l' Arco di Santa Maria e superato il ponte prendiamo a destra una pista ciclabile che costeggia il fiume Arlanzon e poi si prosegue su asfalto fino a Villalbilla de Burgos (6 km). Seguire le indicazioni per Tardajos altri 10 km sempre in direzione Léon. A Tardajos si svolta a sinistra e dopo 2 km si arriva a Rabé de la Calzadas. Il sentiero riprende da qui.


Questo a nostro parere è uno dei tratti più belli del Camino, anzi il più bello! Da qui inizia un pàramo, un altopiano desertico abitato dal nulla e dalle stoppie avanzate del grano, così per km per intere mesete infuocate dal sole. Per fortuna la giornata non è di quelle terse con il sole a piombo sulla testa, ma la temperatura si fa sentire. Panorama e paesaggi stupendi!




Si arriva alla discesa che porta ad Hornillos del Camino dopo circa 8 km. Da qui altri 11 km di meseta solitaria un sentiero sempre dritto con alcuni saliscendi fino al bivio per San Bol con il suo boschetto, unico riparo dal sole in tutta la tratta




La fatica è sicuramente ripagata all'arrivo ad Hontanas (825 m), antico villaggio rurale, ma che, grazie al passaggio dei  pellegrini ha saputo adattarsi alla situazione ristrutturando le antiche case in pietra e aprendo simpatici locali dove rifocillarsi. Ne approfittiamo per mangiare un paio di pesche e naturalmente una "cagna".













All' uscita da Hontanas si supera il ponte e si ritrova l' asfalto di una strada tra due filari di alberi ed in 5 km si arriva alle rovine del Convento di San Anton. Qui un tempo i devoti venivano a farsi curare il fuoco di Sant' Antonio.





Dopo una breve visita ripartiamo per raggiungere la cittadina di Castrojeriz arroccata ad 800 m slm. Il suo borgo antico è molto piacevole da visitare in quanto ricco di chiese e case antiche. Sappiamo che dopo sarà molto dura e quindi ci prendiamo un pò di tempo per riposare e recuperare le forze.




Sono già le 15,15 e ci aspettano ancora una ventina di km per arrivare a Boadilla del Camino e per arrivare occorre superare la salita delll' Alto de Mostelares (910 m) una salita la 12% in un solo km!!! La gente del posto la chiama "matamulos" ( non c'è bisogno di traduzione, ma di gambe e fiato!!!!)











Ma arrivati in cima la vista è veramente notevole!!!


Il più è fatto, ora la tendenza del percorso è mediamente in discesa fino a Itero de la Vega dove il ponte sul fiume Pisuerga segna il confine tra le provincie di Burgo e Palencia, da sempre considerata il granaio di Spagna e quindi per questo motivo chiamata la Terra de campos. Altri 10 km e finalmente si arriva a Boadilla del Camino (784 m slm).




                                                                   Il meritato riposo

Sono ormai le 19,30 e troviamo un' ottima camera presso En el Camino (Maison de Campagne).

In questo albergue conosciamo una famiglia di spagnoli , papà mamma e 5 figli, tutti in bici, hanno fatto il bucato, due ceste enormi di roba lavata e stesa ovunque!


22 Agosto 2010 ore 7,30
Oggi tappa tranquilla almeno sulla carta, tutta in piano tra campi di grano e piccoli paesi fino a giungere a Sahagun prima città della provincia di Leon. Ma è anche la giornata in cui raggiungiamo la metà del precorso totale..un piccolo obiettivo!

Tappa 8

Boadilla del Camino - Sahagun km 65


                       


Dopo una abbondante colazione partiamo, la mattinata è nebbiosa di quelle autunnali, il sentiero va per campi e segue per un buon tratto il canale di Castiglia dove incontriamo un pellegrino francese che percorre il sentiero a cavallo di un asino.



Superata la chiusa sul Canale di Castiglia poco dopo si arriva a Fromista, un importante centro agricolo già ai tempi dei romani. Purtroppo la Iglesia de San Martin una delle più belle chiese del periodo romano è ancora chiusa e non si riesce a capire a che ora apra decidiamo quindi di proseguire. 


Raggiungiamo Revenga de Campos riconoscibile per i nidi di cicogne sui campanili per poi arrivare dopo una deviazione a destra Villalcazar de Sirga dove la Iglesia di Santa Maria la Blanca merita sicuramente una visita. Sulla piazza un monumento al pellegrino.
Arriviamo così a Carrion de los Condes (839 m slm)




Fuori da qui parte l' antica strada romana Aquitania voluta da Traiano, 12 km di rettilineo intervallato da piccoli fiumi e canali oggi è solo una strada sterrata abbastanza larga che ci porta a Calzadilla de la Cueza e poi a Ledigos. Superato questo pueblo, dopo alcuni km, ci appare il monolite in pietra che ci segnala il raggiungimento della metà del percorso. La strada nazionale rasenta il sentiero ed il panorama non è niente di che ma in compenso le nuvole in cielo sono bizzarre.



Ancora una dozzina di km, ed alle 17.00 circa, arriviamo a Sahagun (816 m slm) dove troviamo posto senza alcuna difficoltà presso la Iglesia de la Trinidad oggi adibita ad albergue per pellegrini.




23 Agosto 2010 ore 8.00
Oggi partenza lenta, la giornata è bellissima, dobbiamo ancora fare colazione, giriamo per Sahagun alla ricerca di un bar dove mangiare qualcosa e un alimentari dove prendere qualcosa per il pranzo.
Sahagun non è nulla di che e quindi partiamo. Ancora un sessantina di km e poi arriviamo a Leon la tappa si preannuncia facile rimaniamo a 800 m di quota per tutto il tragitto tappa pianeggiante in mezzo ai campi


Tappa 9

Sahagun - Leon km 58


  

Usciamo da Sahagun seguendo le abituali indicazioni della frecce gialle, che ormai da 400 km è diventata nostra inseparabile compagna di viaggio. Attraversiamo prima il Ponte de Canto sul fiume Cea e poi un altro ponte, dopo di che troviamo un bivio a destra verso Calzada de Coto a sinistra verso Bercianos del Real Camino. Si possono fare entrambi in ogni caso si riuniranno a Mansilla de las Mulas 37 km più avanti. Noi scegliamo quello di sinistra verso Bercianos, dovrebbe essere il più facile dei due, ma siccome si è alzato un pò di vento meglio prendersela comoda.

 










Arriviamo quindi dopo 18 km al Burgo Ranero abbastanza facilmente ci fermiamo per una piccola colazione ora il vento è molto forte, ovviamente contrario anzi contrario e diagonale rispetto al senso di marcia. In tanti anni che andiamo in bici mai visto una volta il vento a favore, sempre contrario....fateci caso.
Impossibile proseguire se non molla a Leon mancano ancora 40 km controvento e pensiamo di arrivare a Reliegos, ancora 13 km e fermarci a dormire li sperando che domani il vento cessi. Non siamo sicuri che sia la strada giusta, la stanchezza è tanta, ci fermiamo a parlare ad un contadino con un trattore gigantesco, il quale scende e ci risponde che la via è quella giusta,e che se volevamo recuperare le forze un ottimo sistema era quello di mangiare i semi di girasole che ci offre prendendoli direttamente dagli enormi fiori del suo campo.



Passiamo a fianco ad un piccolo aeroporto in terra battuta vicino a Villamarco, ricorda vagamente il film con Kevin Kostner dal titolo "Fandango".







Per fortuna giunti a Reliegos il vento è improvvisamente calato e quindi dopo aver fatto pranzo a base di frutta ripartiamo per affrontare i rimanenti 26 km in leggero falsopiano verso Leon, prima però c'è da superare l' Alto del Portillo 880 m,  nulla di che ma dopo i km con il vento contro sembra una montagna vera!!



Ma poi alle ore 17.00 arriviamo finalmente a Leon (838m slm).

E' qui che capiamo esattamente a cosa serve la Credencial. 

L' idea era di andare a dormire presso l' Albergue del Monasterio de las Benedictinas che è quasi in centro vicino alla cattedrale ma purtroppo è tutto pieno e decidiamo di provare all' Albergue Ciudad de Leon. Non sappiamo dove sia Campos Goticos (l' indirizzo dell' albergue) e quindi ci fermiamo a chiedere ad una pattuglia dei vigili urbani fermi con la loro macchina ad un incrocio. L' autista ci fa segno di seguirlo e ci ha scortato fino all' albergue.




Leggendo infatti sulla Credencial troviamo scritto che il Presidente dell' Associazione Amici del Cammino di Santiago si raccomanda a tutte le autorità religiose, civili, militari e di gendarmeria di prestare aiuto ed assistenza ai pellegrini in viaggio verso Santiago in caso di bisogno. Fantastico!!




Naturalmente dopo aver preso posizione nell' albergue abbiamo visitato la città e poi una meritata cena. Qui abbiamo conosciuto una coppia italiana di Genova che non erano pellegrini, ma molto simpatici.




24 Agosto 2010 ore 8.00
Dormito male purtroppo, albergue rumoroso e anche un pò decadente. Ma forse è solo dovuto alla stanchezza di ieri. Ritorniamo a visitare la cattedrale perchè ieri era troppo tardi ed era chiusa. Ne approfittiamo per un giro per il centro di Leon, tanto per prendersela un pò tranquilli, come dicevamo all' inizio non è una corsa contro il tempo.
Oggi la tappa è abbastanza semplice tutta in piano a 900 metri di altitudine circa con qualche sali scendi.

Tappa 10

Leon - Hospital de Orbigo km 33


                   


L' uscita da Leon non è ne bella ne semplice, poche indicazioni, gran traffico e non finisce mai. In qualche modo si deve arrivare a Trabajo del Camino alla periferia ovest di Leon in direzione aeroporto. Da qui si prosegue praticamente sulla statale N120 fino a La Viergen del Camino, circa 8 km. Ci sono due possibilità: a destra, per seguire il camino su strada sterrata che costeggia la statale nazionale 120 in cui si attraversano piccoli paesini che dovrebbe essere quello originale, oppure a sinistra per il solitario e tranquillo percorso che attraversa campi e canali creato apposta per evitare il traffico della N120. Noi prendiamo a destra seguendo così una pista sterrata che costeggia la statale ma che in compenso ci porta  a visitare piccoli paesini legati alla storia del Camino come Valverde de la Viergen, San Miguel del Camino, Villadangos del Camino e San Martin del Camino, in ogni caso entrambe le soluzioni portano a Hospital de Orbigo. In realtà i paesini sono due, divisi da un incredibile ponte romano- medievale sul fiume Orbigo il primo è Puente de Orbigo ed il secondo è appunto Hopital de Orbigo (820m slm)


 














Ci fermiamo qui per oggi, gli assolati altopiani sono finiti, piano piano ci stiamo avvicinando alle montagne, rallentare un pò il ritmo ci farà bene. Troviamo da dormire in un albergue carinissimo il San Miguel sulla via principale.








25 Agosto 2010 ore 8.00
Dormito benissimo, simpatica compagnia. Oggi i panorami cambieranno non più assolati altopiani ma iniziano le salite vere, in particolare la salita al Monte Irago quindi si parla di Foncebadon 1440m e la Cruz de Hierro m1504 una delle due cime più alte di tutto il cammino assieme a O Cebreio 1330m oltre naturalmente alla salita di Roncisvalle.


Tappa 11

Hospital de Orbigo - Molinaseca km 67

vedi mappa            

                         





Partiamo verso Santibanez de Valdeiglesias da dove inizia la prima salitella verso Cruz del Valle












Si prosegue quindi fino ad arrivare al Colle del Cruceiro de San Turibio m850









Da qui inizia la discesa su Astorga 868m slm


La sua bellissima Cattedrale di Santa Maria ed il PalacioMunicipal




Si esce da Astorha in direzione di Santa Catalina de Somoza e subito si incontra la cappella del' Ermita de Ecce Homo


Proseguiamo verso Santa Catalina de Somoza e poi El Ganso 1013m












Dove ci fermiamo a mangiare un boccone















Per poi raggiungere Rabanal del Camino 1150m, importante centro in epoca medievale, presidio dei cavalieri templari che avevano il compito di proteggere i pellegrini che dovevano ancora affrontare la salita al Monte Irago.






Da qui in poi però la salita diventa veramente tosta 300 metri di dislivello in 5 km, come detto più volte seguiamo rigorosamente il sentiero dei camminanti per cui ovviamente a piedi spingendo le bici, impossibile pedalare, incontriamo due americani a piedi anche loro sfiniti dalla salita e dal sole, in quasi due ore arriviamo alla mitica Foncebadon 1440m



l' espressione di Paola sembra dire non ci credo..ma sono arrivata!!!



Ci fermiamo a recuperare un pò di forze panino allo jamon e cagna,,per forza!!









Si prosegue sul sentiero spingendo la bici ancora per un chilometro e mezzo circa fino a raggiungere la tanto desiderata Cruz de Hierro, uno dei luoghi più emblematici del Camino, un palo di legno alto piantato su un cumulo di sassi con una croce di ferro in punta. La tradizione vuole che ogni pellegrino porti un sasso con se lungo il suo percorso e poi lo abbandoni qui alla base del palo in ricordo del proprio passaggio e ovviamente anche noi abbiamo lasciato il nostro. Molti si sono spinti a lasciare biglietti, amuleti, feticci in ricordo dei propri defunti.




Dalla croce la strada parte finalmente in discesa, si arriva a Manjarin dove sulla destra trovere il rifugio di Thomas, dice di essere l' ultimo dei templari, si può anche dormire li volendo ma non troverete alcuna comodità. Riprendiamo ma inaspettatamente ricomincia la salita che porta al Collado de las Antenas a 1515m. Ci vogliono proprio le ultime forze per superarla, per fortuna è solo un paio di km e poi via in discesa per 15 km con una pendenza anche notevole del 26 %!!! Siamo ora entrati nel regione del Bierzo lo si nota dalle case in pietra e legno tipiche di questa zona. Come finisce la salita, finisce anche la discesa ovviamente, e noi ci fermiamo a Molinaseca 590m uno dei paesini più belli di tutto il Camino a nostro giudizio. Si entra attraversando un piccolo ponte sul rio Meruelo. A valle del ponte il rio forma una stanca di acqua limpida e fresca e abbastanza profonda, sembra sia l' attrazione del paese, sono tutti li a fare il bagno, ed è così che mi fermo, mi tolgo le scarpe e mi ci tuffo dentro vestito!!!.
Oggi è giusto coccolarci un pò più del dovuto e, finito il bagno nel fiume, anzichè cercare un albergue per pellegrini ci infiliamo direttamente  in un hotel in stile alpino la  Meson el Palacio, adiacente al torrente. Sembra un paese del Trentino Alto Adige, case in legno e pietra, balconi adornati di gerani in fiore, tutto perfetto in ordine e pulito incluso il ristorante, Casa Ramòn in cui abbiamo cenato.

26 Agosto 2010 ore 7.30
L' albergo sicuramente offre vantaggi migliori rispetto ai rifugi per i pellegrini, la stanza privata, anzichè la camerata in comune, le lenzuola pulite al posto del sacco lenzuolo, una rete con doghe al posto di una rete a volte sfondata, ed un' incredibile colazione!!!!
Oggi altra salita importante al Monte Cebreiro 1330m , ma,  sempre oggi entriamo negli ultimi 200 km del Camino. La regola per ricevere la Compostela, cioè l' attestato di pellegrino , è che bisogna percorre in bici almeno gli ultimi 200 km prima di Santiago de Compostela e a piedi almeno gli ultimi 100. Dunque tra i consigli c'è anche quello di far fare più sellos (timbri) possibile da qui in avanti per dimostrare il reale passaggio. Ovviamente da qui in avanti si dovrebbe anche incontrare più pellegrini e dunque per chi è in bici il rischio di non trovare da dormire aumenta.


Tappa 12

Molinaseca - O Cebreiro km 60

                                                



La nebbiolina avvolge tutto questa mattina, partiamo da Molinaseca verso Ponferrada, capitale del Bierzo, sono 8 km veloci perchè è il residuo della discesa di ieri ma la velocità di mattina così presto rende l' aria freddina. Ponferrada fu il presidio dei Templari di Spagna, il suo bellissimo castello fu costruito dai monaci guerrieri e lo abitarono per circa 150 anni fino cioè al 1312 .
Usciamo da Ponferrada, due possibilità una seguire la nazionale VI (scartata) l' altra seguire per gli Huertas (Orti) di Sacramento fino a Camponaraya. Il percorso è ondulato e si alterna asfalto e sentiero in terra tra campi, orti, vigneti e boschi rigogliosi. Si attreaversa Cacabelos poi in salita fino a Pieros per poi arrivare dopo 31 km a Villafranca del Bierzo 505m , una delle località di eccellenza del Camino. Si incontra  la chiesa di Santiago del XII secolo, qui i pellegrini malati e stanchi dal cammino attraversando la porta della chiesa potevano avere la stessa indulgenza di chi invece arrivava a Santiago de Compostela. Il paesaggio ora è decisamente verde intenso, rimaniamo su asfalto anche per risparmiare un pò di energia in vista della salita al monte Cebreiro. Per altri 18 km la strada e sempre in leggera salita, attraverso boschi e campi e vigneti fino ad arrivare a Vega de Valcarce (630m). Non offre molto ma è la cittadina più grossa della valle. Ci fermiamo in un bar sulla strada a berci l' ennesima "cagna". Mancano gli ultimi 12 km di salita. Qui notiamo strani passaggi di taxi, che vanno avanti e indietro, controlliamo meglio e notiamo che sono carichi di pellegrini sia con che senza bici, cioè in pratica anzichè fare la salita caricano le bici e loro stessi sul taxi e vanno a O' Cebreiro. Così è certamente meno faticoso ma secondo il nostro punto di vista meno soddisfacente. Sapevamo di pellegrini a piedi che facevano il Camino a pezzi camminando la dove il paesaggio meritava e in bus o taxi dove fosse monotono, ma non immaginavamo che anche in bici si potesse fare in questo modo, che gusto c'è? 






Ripartiamo in sella alle nostre bici la salita è asfaltata ma sufficientemente ripida per stroncarci....





Facciamo parecchi pezzi a piedi , non finisce mai è sempre più ripida, non è possibile seguire il percorso dei camminanti perchè il loro è un sentiero di montagna molto stretto e le bici con le borse fanno fatica a passare. Ma possiamo assicurarvi che la stradina asfaltata che porta su è sfiancante. Ci sono anche attimi di scoraggiamento non ci sono più forze ma alla fine arriviamo a La Laguna 1200m. Qui ci si può rifocillare e riposare, mancano neanche 3 km ma non più asfaltato, sentiero!

Da prima risulta abbastanza pedalabile



Ma poi...



Ma dopo tanta fatica il premio.....la Galicia!!!



E poi infine alle ore 19.00, O Cebreiro!!! (1330 m slm)   

                                        
                                                                                                              E' un pò tardi per cercare da dormire, man mano che ci avviciniamo a Santiago i posti iniziano ad essere sempre più affollati e quindi anche la ricerca di un  posto per dormire diventa più difficile, ma poi alla fine qualcosa si trova sempre. In fondo alla via  principale Hotel O Cebrerio


Oggi la tappa è stata abbastanza dura, 700 metri in 8 km non male. Il paesino è veramente bello, tutte case in pietra con i tetti in paglia e la chiesa in cima alla via. Santa Maria la Real domina il paesino, molto simpatica anche la storiella che la lega al paese. Ma la cosa più interessante è che questa è anche la parrocchia di Elias Valina fondatore del Camino moderno, cioè colui che stanco di dare informazioni e raccogliere pellegrini che si perdevano in questa zona si fece regalare della vernice gialla da coloro che stavano rifacendo la strada ed iniziò a segnalare con le mitiche frecce gialle il Camino de Santiago de Compostela. Grande!!!


27 Agosto 2010 ore 8.00

Dodicesimo giorno, mancano ancora 155 km a Santiago, il tempo si mantiene bello a parte una leggera nebbiolina al mattino, oggi sarà un continuo saliscendi in boscose vallate, siamo in Galizia. Paesaggio verdissimo con vallate che si susseguono tra loro, ricordano abbastanza le Langhe del Monferrato, naturalmente senza le "nostre" famigerate vigne. Altra particolarità di oggi è che si incontrano i "pilastrini" che sono in pratica delle pietre che marcano i km mancati all'arrivo, ed in particolare oggi incontriamo quello che segna gli ultimi 100 km.

Tappa 13

O' Cebreiro - Portomarin km 65

vedi mappa
                                                       


Dopo aver fatto scorta di cibo nel negozio di commestibili della stessa proprietà di dove abbiamo dormito, imbocchiamo il sentiero di montagna che conduce, dopo 3,5 km, a Linares (1240 m) attraversando zone boschive ancora avvolte dalla nebbia. Poi su asfalto fino ad arrivare all' Alto de San Roques (1270 m) dopo una leggera salita. Qui incontriamo il monumento al Pellegrino rivolto verso Santiago e ricurvo dalla fatica.




Si sale ancora tra asfalto e sentiero per raggiungere l' Alto del Poio il punto più alto del Monte Cebreiro 1337 m slm. Durante la salita incontriamo una piccola chiesa, ci fermiamo per una sosta e parliamo con un frate che ci racconta che lui è un volontario della diocesi di Burgos, in estate si trasferisce qui per tenerla aperta, ma non c'è ne acqua ne luce. Gli ultimi 50 metri di sentiero sono davvero impossibili da pedalare, incontriamo un pellegrino un signore sulla sessantina, che aiuta Paola a spingere la bici fino alla cima. E' di Parma, Marco, un piacevole incontro ci raccontiamo delle nostre storie e dopo un caloroso saluto riprendiamo il nostro cammino. Dovrebbe essere l' ultima salita importante di tutto il Camino. Ora affrontiamo quella che dovrebbe essere discesa, ma che in realtà seguendo il sentiero si rivela un altipiano coperto di boschi e pascoli attraverso alcuni paesini tipo Fonfria, Viduedo, Filloval, con saliscendi alternati a discesa.


Il sentiero e la strada sono ricoperti di letame fresco lasciato dalle vacche che rientravano dal pascolo per la mungitura, sembra fango sulla bici ma non lo è....Arriviamo quindi a Tricastela (660 m) dopo una bellissima discesa nei boschi. Da qui in realtà ci sarebbe un bivio con due percorsi ma noi seguiamo quello che porta a vedere Il Monastero di Samos una vera e propria fortezza. Il Camino segue il letto del fiume Oribio, in una cascina troviamo parcheggiata una Fiat 850 o forse due....


Dopo una bel sentiero ombroso si arriva a Samos, il monastero è davvero maestoso...



E' un peccato che siano solo le ore 13,00, sarebbe bello fermarsi qui la sera ed assistere alla messa accompagnata da cori gregoriani, ed alla benedizione mattutina, sarà per la prossima volta.
Ancora 12 km ed arriviamo a Sarria (440 m), ma dobbiamo ancora arrivare a Portomain e ne mancano ancora 35 (km). Improvvisamente ci troviamo davanti un incrocio ferroviario e sopra la testa l' autostrada...




Siamo subito dopo Sarria ed iniziamo a vedere i primi hòrreos , edifici tipici galiziani in pietra e legno utilizzati dai contadini come grani.



Ma poi all' Aldes de Brea ecco arrivare il pilastrino degli ultimi 100 km, ha anche un nome, "mojon". Ore 18.00, anche questo è un traguardo, ormai sono più di 700 quelli fatti...e da qui i km che mancano a Santiago non sono più a tre cifre ma a due, un' emozione!!!!


Ancora un decina di km ed arriviamo a Portomarin (350m slm), tutto pieno non si trova posto. Certo, da qui i pellegrini a piedi partono per certificare i loro 100 km di Camino, abituati a prima, dove non incontravamo nessuno, ora è un pò diverso, sembra quasi di ritornare alla vita reale di tutti i giorni, code, traffico, gente frettolosa....va beh, dopo aver cercato invano, ma soprattutto dopo aver percorso i nostri 65 km ci "accontentiamo" un pò scettici della Pousada de Portomarin, hotel a 3 stelle stile anni 70,  un pò in decadenza al fondo del paese.

28 Agosto 2010 ore 8.00
Alla fine siamo stati benissimo, con i pantaloni da bici abbiamo fatto il bagno in piscina non cera nessuno un pò di nuoto per rilassare i muscoli e poi a cena in centro al paese. Oggi, sarà per il pilastrino dei meno 100 km, abbiamo un senso di rilassatezza, il più ormai e fatto e ce la prendiamo comoda. Abbondante colazione e si parte.


Tappa 14

Portomarin - Arzùa km 52

vedi mappa



                      
Il percorso è stato modificato tante volte per via della modifica delle strade, non è molto bello si alternano sentieri, stradine sterrate, stradine asfaltate, e strada nazionale, in aggiunta a questo i pellegrini a piedi iniziano ad essere veramente tanti, bisogna prestare attenzione, la bici non da nessun diritto di precedenza, non abbiamo, appositamente, campanello per disturbare il Camino altrui, con calma si procede. Il percorso è uno stancante saliscendi di collinette, con ripide salite e lente discese e comunque in 7 km facciamo 330 m di dislivello. Pedalando incontriamo sulla strada per Castromaior Claudia e Ilario coppia  in bici  stradale anche loro di Torino.
Si continua a pedalare in continuo saliscendi fino ad arrivare a Melide trafficoso paesino galiziano. Che combinazione!!! Siamo a Melide e sono le 13.30!! Melide è la patria del PULPO GALLEGO quindi la sosta presso la Taverna di Ezeqiuele è obbligatoria!!! Ripartiamo a pancia piena e soddisfatta attraversando ancora deliziosi paesini, boschi e fiumi, fino ad arrivare ad Arzùa (389m slm).  E' ancora presto mancano circa 40 km a Santiago, potremmo anche farcela ad arrivare questa sera, ma che senso ha arrivare alla Cattedrale con il buio? E poi cercare anche da dormire?  Ci fermiamo qui almeno troviamo da dormire facilmente presso la Pensión - Mesón do Peregrino e domani partendo presto per mezzogiorno siamo a Santiago de Compostela!! Oltre alle camere fa anche da ristorante e quindi a cena ci fermiamo qui. Lasciamo la camera ed entriamo nel ristorante e dopo aver mangiato il cameriere ci dice che ci sono altri due ragazzi italiani, infatti incontriamo ancora Ilario e Claudia incontrati il giorno prima. Passiamo la serata insieme.


29 Agosto 2010 ore 8.00
Ultima tappa, è proprio vero quello che c'è scritto sulla guida, oggi il cuore non sa dove stare, se essere felici perchè si arriva alla meta o essere tristi perchè tutto sta per finire?

Tappa 15

Arzùa - Santiago de Compostela km 38

vedi mappa
           

8.30, si parte un pò troppo tardi forse per arrivare ad assistere alla messa di mezzogiorno a Santiago, il percorso continua ad attraversare la trafficata strada nazionale ed è in continuo cambiamento a tratti si incontrano le ruspe sul Camino per fortuna il tratto di bosco di eucalipti di Labacolla  non è al momento stato toccato ed è bellissimo!





I minuti come le ore passano veloci, come anche gli ultimi km ormai ne mancano solo più 15. Attraversiamo il torrente Labacolla, un tempo qui i pellegrini si lavavano per entrare in città puliti e poi la salita a Monte do Gozo che domina la città di Santiago. E' anche chiamato il Monte della Gioia perchè da qui gli antichi pellegrini potevano vedere le guglie della cattedrale dopo mesi di cammino e si inginocchiavano a recitare la preghiera 





 Ora discesa per gli ultimi 5 km fino ad arrivare alle porte della città del Santo




Effettivamente sono momenti concitanti, l' eccitazione di arrivare, il traffico, lo smog, le guglie della Cattedrale che qua e la si intravedono, la gente, i pellegrini, ormai siamo vicini, scendiamo dalla bici e percorriamo a piedi gli ultimi metri un paio di scalinate ed ecco che possiamo toccare le pietre della Cattedrale per poi girare l' angolo e trovarsi finalmente in Plaza de Obradorio.

Uno spettacolo!! Non ci sono parole nè per la bellezza nè per la soddisfazione di essere arrivati. La cosa veramente strana è che tutti tendono d' istinto ad allontanarsi piuttosto che avvicinarsi alla Cattedrale, probabilmente ripensando, nel guardarla, a tutte le fatiche e talvolta i dolori sopportati per arrivare fino a qui.

                               





Purtroppo sono già le 12.40 e la messa di mezzogiorno è già iniziata, tentiamo di salire tra la folla che cerca di entrare ma il portone è chiuso. Ritorniamo in piazza, ed ecco apparire tra la folla Claudia ed Ilario, conosciuti due giorni fa sulla strada, sono a piedi anche loro spingendo le loro bici. La bici di Claudia ha la catena spezzata ma oggi per raggiungere l' albergue dovrebbero fare ancora qualche chilometro ho lo smagliacatena e quindi riusciamo a ripararla.














Ora la messa è finita e quindi possiamo entrare nella Cattedrale. Si incontra subito il Portico della Gloria, volti scolpiti nella pietra con in cima San Giacomo e sopra ancora Cristo. la pietra è lucida a forza di essere toccata dai pellegrini addirittura è stato scavato un solco con le dita, rimane ancora oggi il più grande monumento iconografico della scultura medievale, poi naturalmente la statua di San Giacomo , facendo la fila, si può salire da dietro e toccare la schiena del Santo. E' bello vedere anche gli incontri che avvengo dentro la chiesa, persone che magari hanno camminato assieme per giorni, se la sono raccontata e che poi non si sono più visti, per poi incontrarsi nuovamente qui, nella Cattedrale.






Usciamo dopo la visita, è l' ora di andare a ritirare la tanto attesa Compostela all' Oficina del Peregrino che dopo aver controllato scrupolosamente la nostra Credencial, e aver chiesto spiegazioni sul mio nome, stampa, compila e timbra la nostra personale Compostela.







Cerchiamo un posto per mangiare nei dintorni, ci sediamo in un bar e ordiniamo due birre e qualcosa da mangiare, naturalmente è pieno di gente tra turisti, pellegrini e abitanti della città. A fianco a noi un gruppo di pellegrini, facciamo subito amicizia sono misti spagnoli,  francesi, noi italiani e un olandese: è partito da solo da Rotterdam via Parigi sono 2000 km circa, ha chiesto l' aspettativa dal lavoro e ha camminato per circa tre mesi da solo....
Volevamo mangiare qualcosa per poi noleggiare una macchina e partire immediatamente per San Jean Pied a Port dove abbiamo lasciato la nostra macchina, ma sta diventando difficile, è già il  terzo giro birra media e mi sa che ne mancano ancora due, ognuno deve pagare il proprio giro di birra e raccontare la  sua storia.
Va bene, sono gli ultimi piacevoli momenti di questo bellissimo viaggio, in cui abbiamo attraversato il nord della Spagna passando attraverso paesaggi completamente diversi tra loro. Ci è voluto del tempo per abituarsi al ritmo e ai tempi del Camino, chilometri di bellezza a perdifiato e silenzio attorno a noi, abbiamo attraversato città più o meno grandi, più o meno belle, visto cattedrali e opere d' arte, ma forse quello che ricordiamo  meglio è il nulla, cioè quelle distese per ore ed ore senza incontrare nulla che fa stare bene con se stessi.
Allo stesso modo ci vorrà del tempo per abituarsi al ritorno a casa dove ormai tutto è programmato, orari , lavoro, tempi. Non siamo ancora partiti che stiamo pensando di rifarlo a piedi. E' un' esperienza che consigliamo a tutti soprattutto a coloro che hanno desiderio di staccare la spina da tutto e da tutti, dove porti con te lo stretto indispensabile per affrontare la giornata girovagando apparentemente senza meta.


                                       Buen Camino !



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