La ciclovia del Po da Torino a Venezia km 600
Il nome del percorso, ora è stato cambiato in "Ciclostrada del Po" o "Ciclovia del Po".
In realtà il protocollo d' intesa tra il Ministero delle Infrastrutture e le regioni Veneto, Emilia, Lombardia e Piemonte prevedeva la costruzione della "Ciclovia VENTO" ovvero Venezia-Torino. Si tratta di un percorso ciclabile per la maggior parte sull' argine maestro sia sinistro che destro del grande fiume che parte da Venezia e arriva a Torino e che fa parte dell' EuroVelo 8.
Con il termine EuroVelo si identifica un gruppo di itinerari ciclistici che attraversano tutta l' Europa da Nord a Sud e da Est a Ovest ce ne sono ben 19. L' EuroVelo 8 detta anche La strada del Mediterraneo è una pista ciclabile che parte da Tarifa quindi dallo stretto di Gibilterra in Spagna e con i suoi 7600 km arriva ad Atene e quindi il percorso che faremo, è una piccola frazione di questa lunga pista ciclabile.
Il Po non nasce a Torino e non muore a Venezia. Il Po nasce sulle Alpi Cozie esattamente in località Pian del Re a quota 2020 m, alle falde del Monviso nella provincia di Cuneo. Con i suoi 652km è il fiume più lungo d' Italia e percorrendo l' intera Pianura Padana da Ovest a Est sfocia a Pila (Rovigo). Il suo delta si divide in 5 diramazioni: il Po di Maestra, il Po della Pila, il Po delle Tolle, il Po di Gnocca, il Po di Goro formando così il bellissimo Parco del delta del Po.
Il percorso
Ormai con l ausilio dei vari siti che si occupano di cicloturismo è facile individuare e scaricare le tracce gpx che ci consentono di avere il percorso dettagliato. Noi ci siamo affidati al sito cicloviadelpo.it e al sito movimentolento.it.
Noi in realtà abbiamo già percorso il primo pezzo fino a Piacenza quando abbiamo fatto la Via Francigena che dal Colle del Monginevro portava a Roma, e quindi la nostra ciclovia del Po partirà proprio da Piacenza che è il punto di distacco delle due vie.
La segnaletica
Sembrerebbe facile..... basta seguire il fiume! In realtà poi in certi tratti gli argini percorribili sono talmente tanti che a volte si fa confusione, anche perchè ci sono svariati cartelli che indicano le zone del Po e non tutte però fanno parte della ciclovia. La cosa migliore come abbiamo detto è scaricarsi la traccia gps e seguire quella.
Attrezzatura
Inauguriamo come primo viaggio le nostre nuove biciclette che sono sempre di tipo muscolare nonostante che gli anni passano, sono mountain bike solo front, sono di marca Cube modello Reaction Race in carbonio C62 con ruote da 29".
Abbiamo anche sostituito le vecchie borse con delle borse decisamente anti pioggia e anti polvere di marca"Ortlieb" con relativo porta pacchi.
Navigatori della Garmin modelli Edge 530 e 820 per caricare le tracce gpx.
Come vestirsi
Pasqua quest' anno è il 9 Aprile. Il sole sembra caldo le previsioni meteo sono buone ma al mattino e non solo l' aria è ancora fredda. Noi partiremo con pantaloni corti ma sopra ci vuole un giacchino invernale manica lunga.
Dove dormire
Abbiamo prenotato un paio di hotel lungo il percorso, in particolare a Cremona e a Viadana.
8 Aprile 2023 ore 9.30 trasferimento Torino - Piacenza
Lasciamo in auto Torino alla volta di Piacenza, il percorso dura circa un paio di ore. Abbiamo sistemato le nostre nuove biciclette in modo accurato...una dentro la macchina e l' altra (la mia) appesa fuori con il portabici. Arrivati a Piacenza parcheggiamo l' auto nel meraviglioso parcheggio gratuito vicinissimo alla stazione ferroviaria dove già avevamo parcheggiato la volta scorsa.
Rimontato le bici e le borse non senza qualche intoppo per via del porta pacchi nuovi finalmente alle ore 12 si parte!
8 Aprile 2023 ore 12.00 Piacenza-Cremona Km 52
Dopo alcuni km il mio GPS per qualche motivo si è bloccato, per fortuna me ne sono accorto quasi subito e dunque questo percorso è spezzato in due:
Usciamo da Piacenza attraversando subito il ponte sul Po per svoltare subito a destra in discesa per guadagnare l' argine maestro. Notiamo subito che ci sono moltissimi pescatori molto attrezzati con tende e barbecue probabilmente per passare anche loro 3 giorni (domani è Pasqua) ...into the wild!
Il paesaggio è davvero bello man mano che ci allontaniamo dalla città, anche se l' aria è effettivamente molto fresca.
Alcuni campi coltivati a colza sono totalmente in fiore, ma non solo la colza:
Ed il beige dei campi appena arati e fresati contrasta benissimo.
Verso le ore 13 ci fermiamo per il pranzo sotto a degl' alberi ombrosi , panino salame o prosciutto e per l' occasione siccome ne sono goloso una bottiglia di Ortugo, tipico dei colli piacentini di cui sono molto goloso.
Non sappiamo bene come sia successo ma, alle 15.00, dopo aver attraversato anche l' Adda, siamo già a Cremona inclusa una sosta per il pranzo.
Stiamo cercando di capire le nostre bici, certo è tutto in piano, e la voglia di pedalare era tanta dopo la sosta invernale ed a parte qualche giro in zona dove abitiamo questo è il primo giro itinerante.
Sicuramente la ruota da 29 pollici a parità di rapporto ti fa fare più strada, comunque di fatto siamo arrivati in albergo.
Abbiamo prenotato presso l' hotel Cremona Viale, molto comodo rispetto alla ciclovia. Senza infamia e senza lode ma fa al caso nostro. La signora ci fa mettere le nostre biciclette nel sotto scala e andiamo a farci una doccia calda.
All' uscita troviamo centinaia di persone di etnia indiana (dell' India) che vanno tutti nella stessa direzione. Ci fermiamo a chiacchierare con qualcuno e ci spiegano che vanno a festeggiare il primo giorno di primavera!!!! Che meraviglia!.
Passeggiamo per il centro di Cremona che è molto bello e poi ci fermiamo a cena presso l' Osteria del Foppone. L' osteria è molto carina , in stile antico come piace a noi il cibo non è male, non c'è nessuno ma va bene lo stesso. All' uscita piove e piove anche deciso di corsa torniamo in albergo.
9 Aprile 2023 ore 8.00 Cremona-Viadana Km 70
Sveglia alle ore 8.00. Oggi è Pasqua. La colazione non è inclusa nel prezzo e dunque dobbiamo uscire, cercare un posto per mangiare qualcosa e anche per fare un pò di spesa per il pranzo.
La signora gentile e sorridente, che deve essere la sorella gemella di quella che c' era ieri ci dice che è già pagato. A noi non risulta, anche se prenotando con Booking a volte non si capisce mai se i soldi te li prendono subito oppure devi pagare in struttura. Infine era la sorella che ieri ha registrato a noi un pagamento fatto da un' altra coppia che stava andando via.
Usciamo , ieri al supermercato lì vicino avevamo letto :"Domani aperto", ma passando da li era ben chiuso purtroppo!
Non importa partiamo ugualmente, lungo la strada troveremo qualcosa. Oggi c'è vento e come spesso capita il vento è sempre contrario al senso di marcia.
La cosa più bella della ciclovia sono questi punti acqua con annesso unbtotem di attrezzi per riparare la bici:
La si può appendere e con una serie di attrezzi si può fare la riparazione compresa una pompa per il gonfiaggio degli pneumatici
Arrivati in Località Gerre del Pesce la strada sterrata è chiusa per la ristrutturazione di un ponticello e di una chiavica. La tentazione di scavalcare e proseguire è tanta ma torniamo indietro. Siamo in aperta campagna e ci sono un sacco di stradine , bivi eccetera. Speriamo che come dice il detto tutte le strade portino a Roma perchè non sappiamo bene dove stiamo andando. Alla fine dopo un inutile lungo giro quando il nostro navigatore ci segnala che siamo sulla strada giusta ecco che un enorme cartello di divieto di accesso proprietà privata ci impedisce di proseguire. Altra deviazione ed altro giro inutile!
Abbiamo già percorso 30 km dei 51 che avremmo dovuto fare e ne dobbiamo ancora fare 40!
Ci fermiamo quindi a Isola dei Pescatori. Un bel barcone adibito a Bar/pizzeria fa al caso nostro, panino, anzi 2, e la mezza bottiglia che abbiamo avanzato ieri di Ortugo!
In questa zona il fiume è molto bello, però subito dopo si allontana dal nostro percorso e non lo rivedremo più fino a Viadana.
Abbiamo prenotato presso "La locanda del Ginnasio". Il titolare è molto simpatico, ci assegna la camera numero 4. La locanda è rimasta come una volta, molto rustica ma ben accogliente. Al piano terreno c'è anche una bella sala ristorante e sinceramente pregusto già la cena di questa sera. Ci sono ancora molte persone che finiscono il loro pranzo pasquale, però purtroppo parlando con il titolare veniamo a scoprire che la sera il ristorante è chiuso perchè domani, Pasquetta, il ristorante è di nuovo tutto pieno.
Prenotiamo allora presso l' Osteria da Bortolino un paio di km fuori dal paese verso il fiume, ma dopo le ore 21.
10 Aprile 2023 ore 8.00 Viadana- Mantova Km 53
Bortolino, ci sa proprio fare. Molto buono, ed anche la passeggiata di ritorno ci sta tutta.
Scendiamo a fare colazione nella sala da pranzo già preparata per il pranzo di Pasquetta. Caricate le nostre borse sulle bici lasciamo la Locanda del Ginnasio.
E' anche il punto in cui l' Oglio confluisce con il Po. Superato il ponte giriamo a destra e nel giro di breve , quasi a mezzogiorno arriviamo a Borgoforte. Punto in cui dobbiamo lasciare il fiume per raggiungere Mantova. I nostri 3 giorni purtroppo sono scaduti e dobbiamo rientrare.
2 giugno 2023 ore 12.00 Mantova-Bregantino Km 67
Abbiamo lasciato la macchina nei pressi della stazione di Mantova e ci apprestiamo a ritornare a Borgoforte per riprendere la dove avevamo lasciato la Ciclostrada del Po.
vedi mappa e il percorso 3D
Giornata bellissima, il cielo è totalmente sereno e la temperatura ideale per pedalare. E' festa oggi e molti pedalano sull' argine del fiume. E' veramente singolare che questi paesini lungo il Po siano in realtà in qualche modo famosi per aver dato i natali a qualche personaggio importante. E' il caso di San Nicolò Po, paese natale di Learco Guerra, 1902.Soprannominato "La Locomotiva umana" per via del suo possente fisico, muratore fino a 25 anni, Learco Antenore Giuseppe Guerra fu rivale di Alfredo Binda; campione del mondo nel '31, vinse la Milano-Sanremo nel '33 e il giro di Lombardia e il giro d' Italia nel '34. Ci siamo portati dei panini da mangiare a pranzo ed infatti verso le 12.30 nei pressi di San Giacomo Po, tra il selvaggio dell' argine troviamo un atto d' amore.....
Qualche persona di buon cuore e amore per la ciclovia tiene pulito ed accogliente l' argine!
un bellissimo tavolo con panche, ci sono i cestini con i sacchetti per i rifiuti e dunque cerchiamo mantenere pulita questa oasi. La cosa meravigliosa è che il tutto è all' ombra di una bellissima pianta di gelso dai frutti profumati e dolcissimi..in questo periodo poi....Dai si riparte! Il pomeriggio passa veloce e attraversato il fiume Mincio si arriva a Governolo dove si incontrano immediatamente i resti del castello trecentesco con i suoi merletti. A Governolo si dice che ci fu l' incontro tra il papa Leone I e Attila che nel 452 mise fine alle incursioni del condottiero unno.Arriviamo così a Bergantino. Abbiamo prenotato presso l' Hotel Ristorante El Camin. E' ancora presto, infatti è tutto chiuso anche se all' interno ci sono persone che preparano. Cerchiamo di farci vedere ma sembra che non ci vogliano vedere, allora chiamo al telefono l' albergo e ci vengono ad aprire.Superate tutte le formalità prendiamo la camera.Prenotiamo cena nello stesso posto e usciamo per il consueto giro a piedi. L hotel è nella periferia est di Bergantino di fronte alla zona industriale. Scopriamo da subito che Bergantino è il paese delle giostre e degli spettacoli itineranti. Infatti i capannoni della zona industriale hanno al loro esterno tutte giostre o in costruzione, o in revisione. In uno spiazzo della zona industriale troviamo una decina di TIR tutti luccicanti, guardiamo incuriositi e si avvicina Marco un signore sui 50 anni di Milano, giostraio da generazioni. Iniziamo a parlare incuriositi dal mestiere di giostraio. Negli anni passati quando a carnevale le giostre venivano a Torino in Piazza Vittorio, suo papà e lui portavano le loro giostre in piazza. Ore viene al parco della Pellerina. Raccontiamo che i giostrai li abbiamo sempre immaginati diversi da quello che stavamo vedendo in quello spiazzo....e lui risponde che il mestiere è molto cambiato e che ama la comodità, ha appena acquistato per suo figlio una roulotte...chiamala roulotte! 400 mila euro di casa con tanto di sauna , jacuzzi e Porsche Cajenne nuovo di zecca parcheggiato fuori!Stanno aspettando un pezzo per una giostra nuova che arriva da Tahiti!Andiamo a cena.
Giornata bellissima, il cielo è totalmente sereno e la temperatura ideale per pedalare. E' festa oggi e molti pedalano sull' argine del fiume. E' veramente singolare che questi paesini lungo il Po siano in realtà in qualche modo famosi per aver dato i natali a qualche personaggio importante. E' il caso di San Nicolò Po, paese natale di Learco Guerra, 1902.
Soprannominato "La Locomotiva umana" per via del suo possente fisico, muratore fino a 25 anni, Learco Antenore Giuseppe Guerra fu rivale di Alfredo Binda; campione del mondo nel '31, vinse la Milano-Sanremo nel '33 e il giro di Lombardia e il giro d' Italia nel '34.
Ci siamo portati dei panini da mangiare a pranzo ed infatti verso le 12.30 nei pressi di San Giacomo Po, tra il selvaggio dell' argine troviamo un atto d' amore.....
Qualche persona di buon cuore e amore per la ciclovia tiene pulito ed accogliente l' argine!
un bellissimo tavolo con panche, ci sono i cestini con i sacchetti per i rifiuti e dunque cerchiamo mantenere pulita questa oasi. La cosa meravigliosa è che il tutto è all' ombra di una bellissima pianta di gelso dai frutti profumati e dolcissimi..in questo periodo poi....
Dai si riparte!
Il pomeriggio passa veloce e attraversato il fiume Mincio si arriva a Governolo dove si incontrano immediatamente i resti del castello trecentesco con i suoi merletti. A Governolo si dice che ci fu l' incontro tra il papa Leone I e Attila che nel 452 mise fine alle incursioni del condottiero unno.
Arriviamo così a Bergantino. Abbiamo prenotato presso l' Hotel Ristorante El Camin. E' ancora presto, infatti è tutto chiuso anche se all' interno ci sono persone che preparano. Cerchiamo di farci vedere ma sembra che non ci vogliano vedere, allora chiamo al telefono l' albergo e ci vengono ad aprire.
Superate tutte le formalità prendiamo la camera.
Prenotiamo cena nello stesso posto e usciamo per il consueto giro a piedi. L hotel è nella periferia est di Bergantino di fronte alla zona industriale. Scopriamo da subito che Bergantino è il paese delle giostre e degli spettacoli itineranti. Infatti i capannoni della zona industriale hanno al loro esterno tutte giostre o in costruzione, o in revisione. In uno spiazzo della zona industriale troviamo una decina di TIR tutti luccicanti, guardiamo incuriositi e si avvicina Marco un signore sui 50 anni di Milano, giostraio da generazioni. Iniziamo a parlare incuriositi dal mestiere di giostraio. Negli anni passati quando a carnevale le giostre venivano a Torino in Piazza Vittorio, suo papà e lui portavano le loro giostre in piazza. Ore viene al parco della Pellerina. Raccontiamo che i giostrai li abbiamo sempre immaginati diversi da quello che stavamo vedendo in quello spiazzo....e lui risponde che il mestiere è molto cambiato e che ama la comodità, ha appena acquistato per suo figlio una roulotte...chiamala roulotte! 400 mila euro di casa con tanto di sauna , jacuzzi e Porsche Cajenne nuovo di zecca parcheggiato fuori!
Stanno aspettando un pezzo per una giostra nuova che arriva da Tahiti!
Andiamo a cena.
3 giugno 2023 ore 8.00 Bregantino-Papozze Km 84
vedi mappa e il percorso 3D
E' da questa mattina alle 4 che si sentono tuoni e fulmini, il cielo in direzione di Mantova è nerissimo ma verso Venezia, dove dobbiamo andare noi è tutto sereno!Partiamo dopo la colazione improponibile ed insufficiente dell' hotel, un caffè ed una brioches confezionata. Qualche goccia arriva ma anche perchè stiamo andando in paese per fare spesa per il pranzo.
Ora saliamo sull' argine e lasciamo Bregantino
Arriviamo a Castelmassa, la cui foto della piazza venne utilizzata da Guareschi, scrittore e giornalista, come copertina nel suo famoso libro." Don Camillo - Mondo piccolo". Anche lui cicloturista già nel 1941 come certificato da questo cartello.
Sull' argine nei pressi di Ficarolo un simpatico punto sosta indica le direzioni
Alle 14.50 abbiamo già percorso gli 84 km che separano Bergantino a Papozze. Devo dire che non siamo abituati a queste velocità e a queste percorrenze in così breve tempo, evidentemente le ruote da 29" aiutano...e non poco!
Oggi fa molto caldo. Abbiamo prenotato presso il B&B di nome "Amlè" una villa decadente ed apparentemente abbandonata, entriamo nel cortile suoniamo, da una finestra una voce ci dice di andare presso il ristorante Teatro Caruso dove lavora il proprietario del la casa. Per fortuna lo incontriamo sulla porta che sta chiudendo il ristorante. E' un tipo particolare , la fotocopia di Woody Allen, ha un bel sorriso e ci accompagna immediatamente alla casa. Le bici le mettiamo in una cucina fuori servizio, la camera è accogliente e grande. E così prenotiamo anche cena al suo ristorante.
vedi mappa e il percorso 3D
E' da questa mattina alle 4 che si sentono tuoni e fulmini, il cielo in direzione di Mantova è nerissimo ma verso Venezia, dove dobbiamo andare noi è tutto sereno!
Partiamo dopo la colazione improponibile ed insufficiente dell' hotel, un caffè ed una brioches confezionata. Qualche goccia arriva ma anche perchè stiamo andando in paese per fare spesa per il pranzo.
Ora saliamo sull' argine e lasciamo Bregantino
Arriviamo a Castelmassa, la cui foto della piazza venne utilizzata da Guareschi, scrittore e giornalista, come copertina nel suo famoso libro." Don Camillo - Mondo piccolo". Anche lui cicloturista già nel 1941 come certificato da questo cartello.
Sull' argine nei pressi di Ficarolo un simpatico punto sosta indica le direzioni
Alle 14.50 abbiamo già percorso gli 84 km che separano Bergantino a Papozze. Devo dire che non siamo abituati a queste velocità e a queste percorrenze in così breve tempo, evidentemente le ruote da 29" aiutano...e non poco!
Oggi fa molto caldo. Abbiamo prenotato presso il B&B di nome "Amlè" una villa decadente ed apparentemente abbandonata, entriamo nel cortile suoniamo, da una finestra una voce ci dice di andare presso il ristorante Teatro Caruso dove lavora il proprietario del la casa. Per fortuna lo incontriamo sulla porta che sta chiudendo il ristorante. E' un tipo particolare , la fotocopia di Woody Allen, ha un bel sorriso e ci accompagna immediatamente alla casa. Le bici le mettiamo in una cucina fuori servizio, la camera è accogliente e grande. E così prenotiamo anche cena al suo ristorante.
4 giugno 2023 ore 8.00 Papozze-Pila Km 45 +Adria km 47
totale Km 92
Al ristorante Teatro Caruso si mangia molto bene, specialità pesce davvero ottimo, sono i posti che non ti aspetti. Anche la camera in effetti era silenziosa e fresca.Raccolte le nostre cose andiamo a fare colazione in un bar tabaccheria dove ieri abbiamo bevuto due ottime birre bianche.
vedi mappa e il percorso 3D
In realtà la ciclovia finisce a Pila (45 km), ma noi dobbiamo andare ad Adria per prendere il treno che ci riporta a Mantova.Partiamo, il caldo si sente già. L' uscita da Papozze è su statale con un discreto traffico. Dobbiamo raggiungere Bottrighe per ritornare sull' argine e pedalare più tranquilli.
Superiamo Porto Viro ed andiamo verso Ca' Tiepolo.Veniamo raggiunti da Maurizio un ciclista solitario che nel superarci ci chiede da dove veniamo e iniziamo a pedalare assieme. Ha la sorella ed il fratello a Rivoli e conosce bene la Val Susa perchè quando va a trovare i parenti si porta la bici e finalmente fa un pò di salita. Qui è vero che è tutto in piano ci spiega ma è anche vero che c'è sempre il vento e seppure non si faccia altimetria la fatica la senti lo stesso. E' in pensione ma lavora ancora, perchè noi siamo veneti e lavoriamo sempre!! Arriviamo fino al ponte e ci salutiamo. Ormai siamo arrivati all' epilogo del nostro viaggio. Pila è l' ultima cittadina proprio dove il fiume si butta nel mar Adriatico.
Andiamo un po' oltre dove ci sono i magazzini dei pescatori e infine al rifugio di Punta Maestra
Ora dobbiamo fare gli ultimi 47 km per raggiungere la stazione di Adria. Purtroppo il tempo è peggiorato ed un grosso nuvolone nero è proprio in direzione di Adria. Infatti dopo alcuni km inizia a piovere anche copiosamente ma si capisce che è passeggero e dunque dopo aver ritrovato riparo ripartiamo.Abbiamo anche fame oltre che sete e dunque ritornati a Porto Viro ci fermiamo in un bar per mangiare qualcosa. Devo dire che nonostante i gran lavoratori veneti, qui è tutto chiuso non c'è un bar o ristorante aperto. Gli unici locali aperti, così come è successo a Bottighe questa mattina ma anche nei giorni scorsi in altri posti, sono gestiti da cinesi...e nemmeno con troppo senso del pulito, va a capire come vanno le cose!Arriviamo ad Adria e ci dirigiamo alla stazione ferroviaria. Il nostro treno parte alle 16.08, questa tratta la Adria-Rovigo non è gestita da Trenitalia ma bensì da Servizi territoriali SpA. Per poter caricare le bici prima di partire abbiamo dovuto mandare una mail al gestore in cui chiedevamo il permesso di caricare le biciclette sul treno, più che altro per la gestione degli spazi. Sul momento non avevamo capito il motivo di questa cosa ma adesso che ci siamo davanti capiamo il perchè!!!Il treno, o meglio, l' automotrice, è un magnifico esemplare di veicolo ferroviario leggero costruito nel 1979, 68 posti a sedere, motore diesel con cambio manuale, in pratica quando parte è come essere su un camion di vecchia generazione ovviamente!
Bellissimo!
Da Rovigo prendiamo un treno che ci riporta a Mantova dove vicino alla stazione ritroviamo la nostra auto.
Al ristorante Teatro Caruso si mangia molto bene, specialità pesce davvero ottimo, sono i posti che non ti aspetti. Anche la camera in effetti era silenziosa e fresca.
Raccolte le nostre cose andiamo a fare colazione in un bar tabaccheria dove ieri abbiamo bevuto due ottime birre bianche.
vedi mappa e il percorso 3D
In realtà la ciclovia finisce a Pila (45 km), ma noi dobbiamo andare ad Adria per prendere il treno che ci riporta a Mantova.
Partiamo, il caldo si sente già. L' uscita da Papozze è su statale con un discreto traffico. Dobbiamo raggiungere Bottrighe per ritornare sull' argine e pedalare più tranquilli.
Superiamo Porto Viro ed andiamo verso Ca' Tiepolo.
Veniamo raggiunti da Maurizio un ciclista solitario che nel superarci ci chiede da dove veniamo e iniziamo a pedalare assieme. Ha la sorella ed il fratello a Rivoli e conosce bene la Val Susa perchè quando va a trovare i parenti si porta la bici e finalmente fa un pò di salita. Qui è vero che è tutto in piano ci spiega ma è anche vero che c'è sempre il vento e seppure non si faccia altimetria la fatica la senti lo stesso. E' in pensione ma lavora ancora, perchè noi siamo veneti e lavoriamo sempre!! Arriviamo fino al ponte e ci salutiamo. Ormai siamo arrivati all' epilogo del nostro viaggio. Pila è l' ultima cittadina proprio dove il fiume si butta nel mar Adriatico.
Andiamo un po' oltre dove ci sono i magazzini dei pescatori e infine al rifugio di Punta Maestra
Ora dobbiamo fare gli ultimi 47 km per raggiungere la stazione di Adria. Purtroppo il tempo è peggiorato ed un grosso nuvolone nero è proprio in direzione di Adria. Infatti dopo alcuni km inizia a piovere anche copiosamente ma si capisce che è passeggero e dunque dopo aver ritrovato riparo ripartiamo.
Abbiamo anche fame oltre che sete e dunque ritornati a Porto Viro ci fermiamo in un bar per mangiare qualcosa. Devo dire che nonostante i gran lavoratori veneti, qui è tutto chiuso non c'è un bar o ristorante aperto. Gli unici locali aperti, così come è successo a Bottighe questa mattina ma anche nei giorni scorsi in altri posti, sono gestiti da cinesi...e nemmeno con troppo senso del pulito, va a capire come vanno le cose!
Arriviamo ad Adria e ci dirigiamo alla stazione ferroviaria. Il nostro treno parte alle 16.08, questa tratta la Adria-Rovigo non è gestita da Trenitalia ma bensì da Servizi territoriali SpA. Per poter caricare le bici prima di partire abbiamo dovuto mandare una mail al gestore in cui chiedevamo il permesso di caricare le biciclette sul treno, più che altro per la gestione degli spazi. Sul momento non avevamo capito il motivo di questa cosa ma adesso che ci siamo davanti capiamo il perchè!!!
Il treno, o meglio, l' automotrice, è un magnifico esemplare di veicolo ferroviario leggero costruito nel 1979, 68 posti a sedere, motore diesel con cambio manuale, in pratica quando parte è come essere su un camion di vecchia generazione ovviamente!
Bellissimo!
Da Rovigo prendiamo un treno che ci riporta a Mantova dove vicino alla stazione ritroviamo la nostra auto.
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