La via Francigena da Canterbury (GB)







Da Canterbury (GB) a Vercelli (ITA) sulla via Francigena 

Km 1200    70 ViaFrancigena International



La via Francigena di Sigerico, l'arcivescovo di Canterbury.
Andato a Roma per ricevere l' investitura papale, al suo ritorno, descrisse il cammino e le tappe da lui effettuate tracciando così la via che noi percorreremo al contrario. 
Il camino verso Roma attraverso la regione del Kant in terra inglese, e poi seguendo la GR145 in Francia, la Route 70 in Svizzera, il sentiero 103 in Valle d' Aosta ed infine da Pont Saint Martin a Vercelli in Italia lungo il percorso ufficiale italiano della via Francigena. Viene anche chiamata "via Romea" oppure via Regia (via dei Re) oppure via pubblica del conte (via publica domini comitis) e anche strada dei pellegrini (strada pellegrina). Per chi volesse approfondire può collegarsi al sito


dove troverà un interessante documento descrittivo.
Abbiamo scelto di arrivare fino a Vercelli perchè è il punto di collegamento con la via Francigena che arriva dal colle del Monginevro e che abbiamo già percorso fino a Roma come descritto nella nostra pagina  La via Francigena dal Colle del Monginevro.

Preparativi

Siamo partiti quasi improvvisamente, senza organizzare più di tanto. Il programma era un altro ma all'ultimo momento, gli eventi, ci hanno portato a decidere di percorrere un pezzo della via Francigena con partenza da Canterbury

Guide e libri utili

Al momento della partenza non avevamo questa guida, sarebbe necessaria per essere guidati con certezza sul sentiero giusto






La via Francigena da Canterbury alle Alpi. 1.000 km sulle orme di Sigerico











Il tratto mancante dal passo del Gran Sanbernardo a Vercelli








Le mappe dal sito http://www.viefrancigene.org/it/ che però al momento della partenza  non abbiamo potuto scaricare, perché il sito era in costruzione.
Il sito my.viewranger.com per avere mappe specifiche della zona.
Il sito strava.com per registrare il percorso ed avere dati di percorrenza apposta per l' utilizzo in bicicletta

La segnaletica

A partire da Canterbury  fino a Dover la segnaletica è stata aggiornata con il segnale





                                                                        
ma siccome il percorso segue la North Downs Way potrebbe esse d' aiuto seguire anche




Mentre da Calais verso sud la segnaletica è 




In Svizzera è quella della Route 70



In Valle d' Aosta è il sentiero numero 103 da seguire




ed a partire da Pont Saint Martin il segnavia è quello ufficiale della via Francigena italiana
    

                                    

                                                   

Dove dormire 

Le strutture dedicate ai pellegrini sono molto poche. La maggior delle sistemazioni sono in chambres d'hotes, gite d'étape oppure in hotel che non costano poco e oltre ciò ospitano chiunque sia di passaggio anche in auto ovviamente e quindi, molto spesso, risultano completi (stiamo parlando nel mese di agosto).Dal sito ufficiale della Via Francigena si possono scaricare gli elenchi delle strutture in cui si può dormire, ma in molti casi occorre fare una deviazione ed allontanarsi dalla via Francigena.

Mangiare e bere

Soprattutto nel nord est della Francia, si attraversano molti paesi quasi abbandonati dove è impossibile trovare da dormire, non ci sono supermercati e nemmeno ristoranti per lunghi tratti. Conviene tenere nello zaino sempre qualcosa da mangiare e da bere  che si acquista nei centri più grossi, ma non la domenica e giorni festivi perchè è tutto chiuso.
Anche trovare acqua nelle fontane è complicato perchè dalle fontane pubbliche non sgorga acqua, e se sgorga, non è potabile!
Per garantire la scorta d' acqua è consigliabile prendere acqua nei cimiteri.

Denaro, bancomat e carte di credito

Nessun problema


La Credenziale


                              


Abbiamo acquistato la credenziale della via Francigena presso l' ufficio informazioni turistiche di Bardonecchia (TO)

13 Agosto 2018 ore 9,15 (trasferimento Torino- Calais in auto)

Partiamo in auto da Torino(ITA)per raggiungere Calais (FR) attraverso il traforo del Frejus e poi in autostrada fino a Calais. Sono oltre 9 ore di viaggio e non possiamo arrivare in ritardo perchè abbiamo prenotato il traghetto per Dover che parte alle 19.20.
Attraversiamo svariati temporali lungo il percorso, ma all'arrivo al porto di Calais non piove. Lasciamo la macchina nel parcheggio del porto ed in bici ci avviamo al check-in, dove ci dicono che possiamo andare direttamente all'imbarco seguendo il flusso delle automobili....


    

Appena inizia a piovere, alle 18,50, inizia anche l' imbarco e gentilmente l' addetto ci fa salire per primi.

     

Iniziamo l' attraversata del Canale della Manica sotto una pioggia torrenziale, e sento che questa volta non riusciremo a non bagnarci! Ma ecco che si si intravedono le famose bianche scogliere di Dover

 

ed infine, contrariamente a quello che pensavamo un raggio di sole illumina Dover


La discesa dalla nave è molto lunga, ci fanno scendere per ultimi, ma in compenso non piove e per via del fuso orario recuperiamo anche 1 ora. 
Usciamo dalla zona portuale seguendo una linea rossa e poi una pista ciclabile che ci conduce nel centro di Dover dove, vicino alla stazione ferroviaria di Dover Priory, abbiamo precedentemente prenotato l' hotel Alma Cafè Express.


L' impatto con il gestore dell' albergo non è dei migliori, un tipo di poche parole, sbrigativo , poco cordiale e simpatia zero, gli spazi sono ristretti, comunque ci mostra la nostra stanzetta in mansarda, pulita ed essenziale. Le bici le mettiamo nella sala della colazione ed in modo intimidatorio ci avvisa che la colazione sarà alle 8 e che alle 7,55 non prima e non dopo dovevamo scendere per mettere fuori le bici.
Cerchiamo un ristorante, i locali sono  tutti chiusi, tranne una pizzeria italiana, che nonostante il nostro scetticismo ci ha serviti un ottima pizza con tanto di birra Peroni!
Torniamo in hotel risalendo la stretta e ripida scala che ci porta in camera.

14 Agosto 2018 ore 7,30

 (trasferimento Dover - Canterbury in treno)

Dormito bene, peccato per i gabbiani che alle 5 hanno iniziato il loro garrito. Ci prepariamo alla svelta ed alle 7,55 in punto appena tocco la porta, uno del personale mi apre e mi dice di mettere fuori le bici! Lui poi richiude la porta e ci fa aspettare fuori per tre minuti . Alle 8 in punto apre, facciamo colazione e velocemente andiamo in stazione perchè il treno per Canterbury parte alle 8.15. Avevamo un pò di preoccupazione per caricare le bici sul treno perchè sul sito della compagnia ferroviaria avevamo letto di una certa procedura e che in orari di punta non si potevano caricare. Arrivati alla biglietteria con 17 sterline comprese le bici acquistiamo i biglietti e con l' ascensore andiamo al secondo binario dove il capotreno ci dice che le possiamo mettere dove vogliamo. Perfetto! Il viaggio dura circa 30 minuti ed alle ore 9 circa siamo davanti alla cattedrale di Canterbury.


ore 9,00
La cattedrale di Canterbury è una visita obbligatoria, eccezionale veramente! Come non ricordare "I pilastri della terra" di Ken Follet e trovarmi lì, all'interno della cattedrale che ha ispirato il libro,è stata per me, una grande emozione.


Peccato per i lavori di ristrutturazione esterna, mettiamo il primo timbro sulla credenziale e l' immancabile foto  in cui,  una  pietra, indica il punto di partenza della via Francigena!

      

e poi seguendo l' indicazione all'esterno della cattedrale partiamo in direzione Roma!



Tappa 1


Canterbury ( 39 m) - Dover (0 m) - Calais (0 m) Km 33



                       

Kent – BandieraPartiamo dunque dalla contea del Kant.
Dopo un doveroso giro per la città di Canterbury, molto bella,usciamo seguendo le indicazioni bianche e rosse della via Francigena, ed in mancanza di esse quelle del North Downs Way, il sentiero che da Londra porta ad Amsterdam. Uscendo da Canterbury in bici, pedalando a sinistra è per noi inusuale, e ci da anche un senso di pericolosità se vogliamo dirlo. Ma ben presto l' asfalto trafficato lascia il posto a stradine secondarie nella campagna del Kant, regione che stiamo attraversando.

     

Attraversiamo alcuni paesini apparentemente disabitati, dove a volte è anche difficile orientarsi, ma comunque i 33 km che ci separano da Dover li percorriamo senza problema in tre ore circa e quindi alle ore 12 siamo di nuovo a Dover. Mangiamo una bistecca con patatine in una birreria del centro e poi ci avviamo al porto per l' imbarco. Sono le 14,15 e la nave prenotata da casa parte alle ore 14,45. Non si sa perchè comunque ci mandano alla fila 188 dove l' imbarco inizia alle ore 15,40 e la nave parte dunque alle 16,10 , perdiamo così un ora e poi ne perdiamo un altra per via del fuso orario.


Avremmo voluto iniziare a percorrere un tratto della prima tappa francese verso Wissant, ma considereata l' ora e soprattutto per via che non abbiamo trovato posto per dormire ci fermiamo a Calais. Riprendiamo la macchina che avevamo lasciato al porto di Calais per spostarci verso il centro di Calais dove abbiamo prenotato presso l' hotel Bel Azur, un fatiscente hotel mal tenuto nella piazza della torre. Bisogna tener conto che dormire in questi posti seppur fatiscenti costa 60/70 euro a notte senza colazione e quindi non si può proprio definire un percorso per pellegrini.


Doccia calda e poi cena nel vicino ristorante, 1 kg di cozze al pepe verde gnam gnam...!

15 Agosto 2018 ore 9,00

L' unica cosa perfetta è stato il materasso su cui abbiamo riposato benissimo, spostiamo la macchina vicino alla stazione ferroviaria in modo da essere comodi nel riprenderla al ritorno, ci facciamo mettere il secondo timbro presso l' ufficio informazioni e partiamo.

Tappa 2

Calais(0 m) - Saint Omer (27 m) Km 59



                                        

Dipartimento :Passo di Calais

Partiamo da Calais nella regione dell' Alta Francia, dopo la fusione del 2016 tra Nord pas de Calais e la Picardie.







Come detto al momento non abbiamo con noi la guida, ma sappiamo che il GR145 dovrebbe seguire la spiaggia verso Wissant. Siccome abbiamo già perso mezza giornata ieri, decidiamo di raggiungere Guines seguendo la D127 e dunque sul Canal de Calais St. Omer e poi sul Canal Calais-Guines. Piove, poco ma piove. Oggi è ferragosto e, pensando che sarà tutto chiuso facciamo un pò di spesa, male che vada ci mangiamo un panino. Nel frattempo cerchiamo un posto per dormire lungo la strada ma non si trova niente, l' unica possibilità è a Saint Omar all'hotel Ibis dove prenotiamo. Seguiamo il canale per arrivare a Guines . Per Sigerico in viaggio in direzione opposta alla nostra era la sua tappa numero 78 e Guines si chiamava Gisne.
Smette di piovere ma si alza il vento. Arrivati nel paesino troviamo tracce di via Francigena, ma le indicazioni su dove andare sono veramente scarse.



Giriamo a vuoto nella speranza di trovare la via d' uscita, ma niente, seguiamo l' asfalto sulla D215. Non ce molto traffico per fortuna, solo un pò di vento contrario.
Sicuramente Sigerico ha percorso quella che oggi è la statale, non ce motivo di allungare la strada. Andiamo verso sud e superiamo il paese di Liques per poi giungere a Clerques, dove ci fermiamo per il pranzo. Come pensavamo è tutto chiuso niente alimentari, bar o ristoranti a parte una piccola trattoria proprio vicino alla chiesa di Clerques, ma ormai abbiamo la baguette da mangiare....




                       Buon Ferragosto !!!   





        

Ripartiamo, della via Francigena nessuna traccia, prendiamo come direzione Tournehem sue la Hem e poi verso Saint Omer dove sappiamo che non troveremo la via Francigena ma almeno abbiamo trovato un posto per dormire.








Arriviamo così a destinazione, abbiamo trovato una camera presso l' hotel Ibis, non fa molto pellegrini ma almeno possiamo dormire in un letto.




Dopo aver messo le biciclette in una stanza al piano terreno e dopo aver fatto una bella doccia calda ripartiamo a piedi verso il vivacissimo centro storico ricco di ristoranti e gente che beve aperitivi. Ci aggreghiamo volentieri e ceniamo in uno dei tanti ristoranti

16 Agosto 2018 ore 8,15

Oggi l' obiettivo è quello di ritrovare la via Francigena altrimenti non ha senso girovagare così. Mangiato bene e dormito bene, colazione veloce in hotel e poi puntiamo dritti a Wisques, dove sappiamo per certo che troveremo il nostro sentiero.

Tappa 3

Saint Omer (27 m) - Bruay la Buissière ( 187 m) Km 77


vedi mappa ed il percorso 3D                                          


Partiamo alle ore 9.00, direzione Wisques che raggiungiamo sopo 6 km, le subito incrociamo finalmente le indicazione della via Francigena. La strada asfaltata sale leggermente per raggiungere l' abbazia di Saint Paul de Wisques.Arriviamo nel momento della messa e così andiamo a visitare anche l' altra abbazia che c'è a Wisques, l' Abbaye Notre Dame de Wisques gestito dalle suore, dove la messa è finita e dopo aver appreso da loro del crollo del ponte di Genova ci facciamo mettere il timbro che in questo caso è un adesivo.

Si riparte, gentilissime le suore, ora i segnali sono visibili e dunque li seguiamo. Si alterna strada sterrata con asfalto ed infine una bellissima discesa ne bosco prima di arrivare ad Esquerdes, dove però perdiamo nuovamente le indicazioni.

      



Facciamo uno strano giro in un parco vietato alle bici camminando ovviamente e poi all'uscita del paese superata una ferrovia riprendiamo il percorso corretto. Inizia un altra ripida salita , sarà così tutto il giorno brevi ripide salite e brevi discese.







Il paesaggio è molto bello , campi a distesa d' occhio tutti ben coltivati, qualche contadino non apprezza il nostro passaggio superandoci con un  mega trattore a tutta velocità sulla strada di terra ed arriviamo quindi nei pressi di Cléty





e poi entriamo in una specie di trincea per alcuni km



e poi a Delettes


      

dove verso Thérouanne ( ex Teranburh ai tempi di Sigerico), che ha vagamente  un nome algerino,  ci prendiamo una mezz'ora di riposo con patatine birra

      

superiamo Amettes e poi verso Burbure troviamo la strada sbarrata, poco importa la aggiriamo e proseguiamo

La discesa è molto bella nel bosco ma le gambe ormai sono stanche e non vediamo l' ora di arrivare a Bruay la Buissiére, ovvero Bruwaei quando nel 990 passò Sigerico.


Per dormire abbiamo trovato una camera  nell' hotel B&B in una zona commerciale della città ma è totalmente dalla parte opposta da dove siamo arrivati. Una simpatica ragazza italiana dal lago Maggiore ci accoglie ha lasciato la famiglia per stare con il suo fidanzato francese che conosciuto in Costa Azzurra in vacanza, ragazza piacevole e gentile ad offrirci una "pression". La camera è accogliente con un letto gigantesco, e dopo la doccia andiamo a piedi sotto la pioggia a mangiare in un Buffalo Steck in zona...

17 Agosto 2018 ore 8,15

Cose da pazzi ieri sera per due bistecche 71 euro incluso uno sconto del 10% perchè ospiti dell' hotel B&B. Facciamo colazione in hotel e poi partiamo con le nostre bici verso Arras.

Tappa 4

Bruay la Buissière ( 187 m) - Arras (72 m) Km 57

Anche oggi tappa frastagliata con salite breve ma intense e discese. Dall' hotel torniamo al centro del paese facendo una specie di circonvallazione del paese che comunque abbiamo già fatto ieri sera, per riprendere da dove abbiamo lasciato ieri. Non ci sono indicazioni precise ed andiamo ad intuito. Andiamo un pò avanti e indietro per cercare la via ma niente ci buttiamo in discesa giù per la Rue Augustin Caron. Certo è che se non ci sono posti per dormire per i pellegrini e bisogna cercare fuori dal percorso è molto improbabile ritrovarne le tracce.



Siamo completamente fuori dal percorso, scendiamo ad Houdain, poi con un' intuizione torniamo indietro e ritroviamo la via Francigena nei pressi di Rebreuve-Ranchicourt.



Bello qui, una bella vallata, saliamo sul crinale sinistro ed entriamo nel parco d' Ohlain, pieno di scolari con le loro maestre o animatori che vanno a giocare al fresco degli alberi.



per poi scendere aggirando un bel campo da golf. Arriviamo così a Verdrel dove ci perdiamo nuovamente. Ma poi riprendiamo su asfalto in direzione di Servins. Siamo in zona ma non nel posto giusto, purtroppo così non ne vale molto la pena è tutto molto discutibile e brutto ed arriviamo così ad Ablain Saint Nazaire


Sono circa le ore 14,00, è ovviamente tutto chiuso a parte la parrucchiera. Nulla da bere e nulla da mangiare. Abbiamo acquistato delle noccioline tostate che mangiamo nella piazza del comune all'ombra di una pianta. Alcuni dipendenti comunali, forse la sindaca del paese, entrano in ufficio alle due. Le seguo, vado nell'ufficio del sindaco e chiedo se ce un posto per mangiare qualcosa, ma niente, è tutto chiuso, mi mette un timbro e via andare.


Avremmo dovuto arrivare da quella torre che è un cimitero ma non ci siamo riusciti.
Proseguiamo. Troviamo, tornando indietro le tracce della via Francigena che ci portano a Carency e poi verso  la variante per il Mont Saint Eloi, dove i resti di un' antica cattedrale costruita da abati irlandesi sovrastano il panorama.

            

Ma anche a Mont Saint Eloi riusciamo a perdere la via, per cui proseguiamo verso Arras seguendo la provinciale. Incontriamo un ragazzo con la bici che cammina verso Arras, ha bucato la ruota anteriore, mancano ancora un bel pò di km e quindi ci fermiamo a riparare la sua camera d' aria. Felice ci ringrazia ed arriviamo così ad Arras( facciamo un giro strano, però arriviamo davanti alla stazione dei treni.
Prendiamo una camera che abbiamo prenotato precedentemente presso l hotel Moderne proprio in faccia alla stazione, la signora che ci accoglie è molto simpatica. prendiamo la camera e mettiamo in una stanza le bici. Domani è l' ultimo giorno poi dobbiamo rientrare a Torino, decidiamo quindi di portarci avanti prendendo il treno che in tre  ore ci riporta a Calais a riprendere la macchina.

    

Molto bella Arras che ai tempi di Sigerico si chiamava Atherats, la visitiamo bene il giorno dopo e poi dopo una visita a Bergues, location in cui hanno girato il film francese Giù al Nord, ripartiamo per Torino.

11 Agosto 2019 ore 9.00


Riprendiamo la nostra Via Francigena in auto da Torino ad Arras, ci sono circa 850 km e dunque arriveremo per sera. Alle 17 ci presentiamo all' Hotel F1 dove abbiamo prenotato per la modica cifra di 37 euro.Usciamo per una visita del Centro di Arras , giunta l' ora di cena, vorrei assaggiare l' anguillette, il tipico salame con le interiora di maiale e quindi troviamo il ristorante /pizzeria Vivani in centro ad Arras, un ristorante italiano, che però fa una ottima anguillette.

12 Agosto 2019 ore 8.30

Dopo aver lasciato la macchina nei pressi della stazione ferroviaria, facciamo colazione nella piazza e partiamo. Da questo giro in bici abbiamo un nuovo ausilio sulla bici e cioè un navigatore satellitare che ci consente di avere molte più informazione sul percorso.

Tappa 5

Arras (72 m) - Trefcon (102 m) Km 77

Oggi lasciamo il dipartimento di Passo di Calais per entrare nell' Aisne 

Partiamo dalla stazione di Arras in direzione di Baupane. La periferia è molto lunga da attraversare naturalmente su asfalto fino dopo Beaurains. La strada più breve e forse anche la più "storica" sarebbe la dipartimentale D917, ma per essere più tranquilli dopo Beaurains prendiamo a destra verso il paesino di Mercatel in aperta campagna.  Il cielo è azzurro intenso con qualche nuvoletta, al contrario di ieri che era tutto nero. Oggi sul percorso troveremo molti cimiteri della prima guerra mondiale, in questa area della Francia  i morti superarono le 600.000 unità. Infatti incontriamo il primo dei cimiteri a Boisleux Saint Marc. 
Terminato lo sterrato nei pressi di una cappella troviamo l' asfalto ed anche un addetto alla manutenzione, nonchè guida della via Francigena di questa zona. E' molto felice di trovare dei pellegrini sulla via anche perchè se ne incontrano raramente. Anche lui l ha seguita fino a Roma, siamo stati assieme qualche minuto a parlare e poi ci siamo salutati. La nostra guida cartacea direbbe di girare a destra verso Boisleux au Mont, ma i segnali sul terreno e la guida del posto, dopo la svolta a destra, ci fanno prendere un bellissimo sentiero nel bosco a sinistra. In ogni  caso si arriva a Hamelicourt.



Anche dopo questo paesino le strade sono leggermente diverse , ma l' obiettivo è arrivare a Bapaume.
Sinceramente non ci è piaciuto come posto, comperiamo da mangiare  per pranzo e continuiamo a pedalare.

Purtroppo il tempo è cambiato e nuvoloni neri minacciosi incombono sulla nostra testa, anche il vento si è alzato ed inizia a piovere. Arriviamo a Villers au Flos e troviamo riparo nel portico della chiesetta di San Pietro. A fianco la fermata del bus dove ha trovato riparo una signora con la bicicletta. Prepariamo i panini che abbiamo preso Baupame ed apriamo anche una bottiglia per scaldarci un pò. Intanto ha smesso di piovere e la signora viene da noi per parlare. Ha 69 anni e sta percorrendo anche lei la via francigena da sola in bicicletta. Vuole arrivare a Roma e non ha limiti di tempo, girovaga con la bicicletta, una vecchia mountain bike con dietro fissato un seggiolino per portare i bimbi in cui ha fissato il suo zainetto. Ha due figli grandi con le loro famiglie e combinazione la figlia la chiama proprio mentre stiamo parlando. Ci fa scrivere i nostri nomi sulla sua credenziale e quindi riparte. Finiamo di mangiare e partiamo anche noi ,e la raggiungiamo dopo qualche km e pedaliamo assieme raccontandoci le nostre storie Arriviamo così a Peronne, oggi per lei è già sufficiente così, e ci lasciamo con i soliti baci abbracci ed auguri di buon cammino.
Noi vorremmo arrivare a Trefcon mancano ancora una15 di km credo.


Le nuvole passano veloci un pò piove un pò ce il sole, ma alla fine alle 17.30 arriviamo a destinazione. Trefcon è un piccolo paese dimenticato da Dio, di 86 persone, c' è  un unico posto dove poter dormire ed è le Gite d'étape Val Domignon dove abbiamo precedentemente prenotato.

Ci accoglie un intera famiglia con 5 figli (forse), la stanza è molto carina e pulita, ma purtroppo nella zona non ci sono ristoranti, bar, negozi, e quei pochi che ci sono sono chiusi perchè è lunedì. Non possiamo non mangiare niente dopo 77 km di bicicletta!! Infatti dalla dispensa tirano fuori dei barattoli in vetro con la guarnizione gialla , tipo quelli che da noi si usano per mettere via le marmellate o i peperoni. Ce ne sono di tipo diverso, boeuf bourguignon, paella, minestrone ed altro. Noi prendiamo un minestrone ed un boeuf bourguignon, non è molto ma non sappiamo cosa ce dentro, una baguette ed una bottiglia grande di birra. Ciportano in una cucina indipendente nel cortile. I barattoli si scaldano nel micronde 4 minuti "et voilà" sono pronti .
Peccato averne presi solo due perchè erano molto buoni, almeno il doppio per sfamarci ma comunque almeno qualcosa abbiamo mangiato. Terminato la cena rimettiamo tutto a posto e torniamo in camera. Fuori diluvia, non ce niente da fare, alle 20,30 siamo nel letto sotto un folto strato di coperte.


13 Agosto 2019 ore 8.30

Comunque ci voleva una bella dormita, il letto ad una piazza e mezza era un pò stretto, ma non ci ha impedito di dormire profondamente. Ci presentiamo in cucina ed il proprietario con un bel sorriso ci prepara caffè, cappuccino, marmellate fatte da loro, succo d arancia. Ora risulta più sciolto e si lascia andare mostrandoci la foto di alcuni italiani che avevano per primi percorso la via Francigena e ovviamente si erano fermati a dormire da lui.

Tappa 6

Trefcon ( 102 m) - Laon (180 m)  Km 76

vedi mappa

                     



Partiamo, ma dopo un pò mi accorgo che ho lasciato il casco nel cortile e torno indietro.
 Pedaliamo su asfalto fino ad arrivare a Tugny et Pont che si trova lungo il camino Jacopeo francese che porta a Santiago de Compostela.

In questo villaggio importante incrcio per pellegrini europei si trova l' unico rifugio attrezzato della Via Francigena ancor oggi funzionante.



Peccato che non ci sia nessuno, è aperto, entriamo nel cortile e chiamiamo, ma ce solo una pecora che bela animatamente. Provo entrare nella reception, ce un televisore acceso, ma nessuna persona, chiamo , aspetto ma niente , dopo di che vedo un timbro, prendo le nostre credenziali e le timbro.



Ripartiamo, attraversiamo il fiume Somme e arrivati a Sanint Simon ci immettiamo nel verdeggiante Canal de Saint Quentin.

Superiamo il villaggio di Jussy, ma purtroppo l' erba è troppo alta, incluse le ortiche, che non riusciamo più a proseguire, per cui torniamo indietro e risaliamo l' argine per proseguire su strada, per poi rientrare nel canale all' altezza della linea ferroviaria ed arriviamo a Ternier. Si prosegue alternando tratti di asfalto e altri di sterrato, ci fermiamo a mangiare un panino ma le formiche rosse sembra siano tutte li e quindi velocemente ripartiamo alla volta di Laon dove arriviamo con la pioggia. Ci fermiamo in un bar a bere una pression ed anche per non bagnarci proprio adesso che siamo arrivati. Facciamo il punto della situazione per trovare un posto per dormire. Sembra finita ma Laon è composta da una parte bassa (nuova) ed una alta che sarebbe il centro storico. La salita non è per niente facile, ma come sempre arriviamo. 

Succedono cose strane l ' hotel che abbiamo scelto è aperto ma non c'è nessuno, un cartello indica un numero di telefono da chiamare ma non risponde nessuno. Proviamo da un altro sempre nella zona antica della città. Ci rispondono finalmente, e la buona notizia è che hanno una camera per noi. Il posto è a dir poco magnifico! La Maison des 3 Rois. Non siamo interessati a fare della pubblicità nella descrizione dei nostri viaggi, però questo è veramente un bel posto.


Relax, doccia calda, e poi a fare un giretto per Laon, dove su consiglio della proprietaria del Gite andiamo a cena presso il ristorante Les Chenizelles. 

14 Agosto 2019 ore 8.30

Ieri sera mangiato bene ma, certo che l' Anguillette mangiata ad Arras era tutta un altra roba! Finito la cena abbiamo fatto due passi a piedi per vedere la cattedrale di Notre Dame illuminata.

Il letto era perfetto e così ne abbiamo approfittato per dormire e riposare profondamente. Oggi arriviamo a Reims




Lasciamo la regione dell' Alta Francia per entrare nel Grand Est ed entriamo nel dipartimento della Marna




Tappa 7

Laon (180 m) - Reims (105 m)  Km 67

vedi mappa


Prendiamo Rue Saint Martin in contromano che poi diventa Rue de la Liberation dopo la chiesa di San Martino di Laon ed in discesa cerchiamo di raggiungere Faubourg de Leuilly, ma si sa che in discesa è facile non vedere una deviazione ed infatti invece di prendere una via a destra continuiamo a tutta velocità verso la pianura. Non troviamo più la segnaletica del GR ma in compenso un  gran supermercato dove fare un pò di spesa per il pranzo. Torniamo indietro un paio di km e quindi finalmente troviamo le Chemin de Semilly A' Leulliy che scende verso la N2 una strada molto trafficata, praticamente quasi impossibile da attraversare senza prendere dei rischi. Si supera l' abitato di Faubourg de Leully e poi su sterrato verso un boschetto. Arriviamo dunque prima a Vorges e poi a Bruyères et Montbérault. La nostra guida dice di prendere in fondo al paese la Rue de Cheret, ma noi invece usciamo per la Rue Port de Reims e poi a sinistra per il Vieux Chemin de Reims, non so bene dove abbiamo preso questa informazione, ma vi assicuro che da qui inizia uno dei percorsi più belli  fino ad ora affrontanti a partire da Canterbury. La direzione è verso Cheret.

  

Il vecchio cammino è in leggera salita da prima dentro ad un boschetto e poi in una bellissima valle, il sentiero è un pò accidentato ma il posto è stupendo!

    



Superato il primo tratto un pò difficoltoso, si arriva a Cheret, si gira a destra per la via principale, la D903,  fino a Bièvres, dopo dichè la tranquilla strada asfaltata cambia in D88 e si entra nella riserva naturale des Coteaux du Bièvres, si svolta a sinistra in salita e si affronta un bellissimo pendio fino a raggiungere una croce.




        



Superato questo magnifico posto entriamo nella foresta demaniale di Vauclair, dove pedalando su strada asfaltata al bordo strada famiglie di funghi porcini appaiono ai nostri occhi...

Non possiamo raccoglierli purtroppo ma il dispiacere è tanto! Arriviamo così a Corbeny. Sono ormai le ore 13.00. Oggi non abbiamo comperato nulla da mangiare a Laon e al momento non abbiamo incontrato nessun posto dove fare spesa, ma a dire il vero neanche un ristorante aperto e dunque saltiamo il pranzo. Abbiamo un pò di frutta disidratata e qualche barretta....meglio di niente. In compenso iniziamo a vedere i primi vigneti di champagne, in effetti siamo proprio sulla strada del vino.




A Cormicy ci fermiamo per una breve pausa su una panchina di un giardino, e poi ripartiamo, superiamo la bella chiesa di Hermonville e piano piano piano ci accingiamo di fare l' ultima salita nel bosco per arrivare a Merfy






Ormai manca veramente poco per arrivare a Reims, iniziamo a vedere le prime case della periferia imbocchiamo il Canale della Marna e poco dopo ci ritroviamo proprio davanti alla cattedrale di Notre Dame di Reims.

        




Sono quasi le ore 18.00 facciamo visita al turist information per mettere il timbro della cattedrale e poi andiamo a visitarla. Non abbiamo ancora un posto per dormire questa sera e dunque ci sediamo nel bar di fronte alla cattedrale per fare il punto della situazione. 







Scegliamo un hotel poco distante dalla cattedrale, le porte automatiche si aprono, vado al primo piano dove ce la reception, ma non c'è nessuno solo un numero di telefono a cui non risponde nessuno.


Cambiamo soluzione e cerchiamo un altro hotel che si trova sempre nel centro pedonale di Reims. Le vie sono piene di turisti ed i ristoranti iniziano a riempirsi per la cena. L' hotel che abbiamo scelto, per fortuna ha un ingresso in un cortile interno alla via e dunque non si sente il frastuono della movida di Reims.

In alcuni casi succede che se invece prenotare su booking ci vai di persona il prezzo potrebbe risultare più basso e così facciamo, ma in realtà, non è questo il caso perchè anzichè pagare i 60 euro di booking ne chiedono 93. Gli faccio vedere il prezzo sul sito di booking.com, ma il giovane ragazzo della reception non vuole sentire storie, e dunque mi metto fuori nel giardino e faccio una prenotazione su booking.com. A quel punto vanno bene i 60 euro del sito e ci da la chiave della camera numero 11 al primo piano e le biciclette le mettiamo in uno scantinato. Purtroppo entrati in camera l' odore dello scarico del wc e nauseabondo e dunque vado a chiedere un cambio di camera. Il ragazzo viene a fare un sopralluogo e ci da la stanza numero 12. Bene, almeno abbiamo un posto dove dormire, facciamo la solita doccia rilassante e ci buttiamo nella movida.   Mangiamo in uno dei centinaia di ristoranti nel centro della città, menù a base di tapas, non sono male per fortuna. Andiamo in hotel, ma il letto è molto più piccolo del materasso e dunque dalla mia parte si piega facendomi dormire in discesa, inoltre la ventola di un frigo del ristorante sottostante disturba moltissimo. Completamente negativa come esperienza!

15 Agosto 2019 ore 8.00

Nonostante la stanchezza non abbiamo dormito benissimo un pò per la questione materasso un pò per la ventola rumorosa, in compenso ha piovuto tutta la notte, ma ora sembra che il cielo sia abbastanza sereno. La colazione preferiamo farla in una pasticceria del centro  dove incontriamo degli italiani.

Tappa 8

Reims (105 m) - Chalon en Champagne (83 m) Km 61






Ultimo giorno di vacanza, dopo la colazione partiamo, il tempo è uggioso ma non piove. Facciamo i primi km sulla riva del Canale della Marna. Il percorso odierno  è in comune con il Cammino Jacopeo francese che conduce a Santiago de Compostela, infatti si riconoscono le segnaletiche gialle.







           
Andiamo in direzione di Verzaney e ben presto si iniziano a vedere i primi vigneti a champagne.





Entriamo così nel paese, purtroppo è Domenica, le cantine sono chiuse e anche i ristoranti. Attraversiamo il paese "fantasma" di Verzaney andando a visitare l' antico faro del 1909, posto sulla sommità della collina.

    

    


Peccato tutto questo champagne e non poterlo bere!! Il posto è veramente bello, direi il migliore dalla partenza di Canterbury.

Superiamo Verzy anch' esso molto carino e poi dobbiamo pensare a mangiare qualcosa, pur non avendo fatto spesa. Ormai abbiamo capito che non ci sono market aperti. Arriviamo al paese dopo, Villers Mamery e come se fosse un miraggio il ristorante "Le Solei d' Or è stranamente aperto. Entriamo, un meraviglioso profumo di ratatouille mi penetra dalle narci peccato sia accompagnato dal pollo che non amo, ma il, proprietario, nonchè cuoco mi rassicura e mi cambia il pollo con una buonissima bistecca che accompagno con del vino rosso locale. Ottimo pranzetto nella sua semplicità ma persone e ambiente molto molto accogliente. Complimenti!
Il tepore del sole nel cortile del ristorante ci scalda, ma dobbiamo partire verso Trapail e poi alle ore 16.00 entriamo in Chalon en Champagne ed attraversando una zona poco bella arriviamo alla stazione ferroviaria.
Dopo alcuni malintesi con la ragazza sempre sorridente della biglietteria della stazione riusciamo finalmente a comperare i  2 biglietti per noi e per le bici che ci portano a Parigi e poi con un cambio di nuovo ad Arras, dove alle 21,40 andiamo a cena e poi a dormire presso lo stesso hotel F1 dell' andata.


14 Agosto 2020 ore 7.00

Finalmente si riparte!!! Avevamo lasciato la Via Francigena a Chalons en Champagne ed è proprio li che dobbiamo iniziare la nostra nuova avventura. Partiamo con la nostra auto, ma anzichè andare fino a Chalons en Champagne ci fermiamo alla stazione ferroviaria di Chalindery Culmont per due principali motivi:
1) Una volta arrivati a Pontarlier, meta di questa settimana di bicicletta, sarà molto più facile e breve raggiungere in treno la nostra auto.
2) A Culmont abbiamo ipotizzato di fermarci a dormire

Dobbiamo percorrere circa 500 km (5 ore) per poi prendere il treno (alle ore 12.55 oppure ore 14.55) che da Culmont arriva a Chalons en Champagne.
Arriviamo per pochi minuti in ritardo per prendere il treno delle 12.55 e quindi con tutta calma parcheggiamo la macchina e prepariamo le nostre biciclette.
La stazione è chiusa, aprirà pochi minuti prima dell' arrivo del treno.
Alle 14,30 la biglietteria è aperta e con la mascherina ormai d' obbligo, andiamo a fare i biglietti ..le bici non pagano..Il viaggio in treno dura circa tre ore e dunque quasi alle ore 18 arriviamo a Chalons en Champagne. Ormai la stazione la conosciamo bene e dunque in pochi minuti usciamo e ci addentriamo nel bel centro storico di Chalon per raggiungere l' hotel dove abbiamo precedentemente prenotato, ovvero il solito Hotel F1 nella periferia nord ovest della città.



Non siamo mai arrivati in un F1 senza l' auto e dunque non sappiamo se hanno un posto dove ricoverare le nostre biciclette, infatti la simpatica signora della recepions ci dice che possiamo portarle tranquillamente nella nostra camera.
Non abbiamo molto tempo da perdere perchè sappiamo che i ristoranti chiudono presto e dobbiamo ancora percorre i circa 3 km a piedi che ci riportano nel centro ville alla ricerca di un ristorante.
Non troviamo nulla che ci appassioni, optiamo per un ristorante savoyardo in una via laterale della piazza centrale "Le Chaudron Savoyard", non ci fa impazzire la cucina savoyarda ma almeno i tavolini sono all' esterno sulla via e così anche i contatti sono inferiori.

 




Alla fine non era male, e dunque dopo un breve giro per il centro ci incamminiamo verso l hotel.



15 Agosto 2020 ore 8.00

Oggi è ferragosto e dunque i negozi sono quasi tutti chiusi, ma avevamo preso informazioni ieri, il supermercato dietro al F1 è aperto fino alle 13. Ne approfittiamo per comperare il nostro pranzo.

 

Tappa 9

 

 Chalon en Champagne (83 m) - Brienne le Chateau (126 m)

 Km 76

vedi mappa


Partiamo quindi in direzione sud con l' intento di raggiungere Brienne le Chateau.


All' uscita di Chalons en Champagne ci sono subito diverse possibilità di scelta del percorso, come se la Via Francigena non fosse un' unica via, questo francamente mette in difficoltà ma tutto sommato visto che i posti dove trovare da mangiare, da dormire e anche per bere sono rari, forse avere più possibilità di percorsi in caso di brutto tempo potrebbe aiutare.
Noi scegliamo di arrivare fino a Coolus e poi di seguire la strada romana (voie Romaine) passando per  Saint Laurent per poi proseguire ancora dritto su asfalto fino a raggiungere un bivio a destra su sterrato che si inoltra nella campagna fino Fontaine.


La strada sterrata è completamente dritta per svariati km, incrocia ogni tanto qualche strada ed è ondulata con panoramici sali scendi continui. Un enorme trattore con il rimorchio appare all' improvviso dietro uno dei tantissimi dossi, frena bruscamente per cercare di sollevare poca polvere, ma, una enorme nuvola bianca di polvere ci investe in pieno!!




Per fortuna non ce il vento o meglio è davvero lieve altrimenti se contrario sarebbe veramente faticoso.
Si prosegue sempre dritti passando sotto le pale eoliche, fino ad arrivare ad un incrocio dove si incontra l' unico albero isolato su cui è disegnata la mitica freccia gialla.



Si gira a destra ed in poco tempo arriviamo a Fontaine e poi a Coole dove finalmente troviamo una fontana dove poter rinfrescare quella nelle borracce e anche darci una breve risciacquata dalla polvere.
Cerchiamo un posto all' ombra dove consumare il nostro pasto e lo troviamo poco dopo attraversando la foresta di Vauhalaise. Dopo la sosta ripartiamo sempre su strada sterrata, ora la campagna sembra meno arida di prima, campi verdi e ben curati scorrono al lato della strada. Infatti diversi caprioli hanno capito che si potrebbe mangiare qualcosa di buono....


Siamo a Le Miex Tiercelin poco dopo a alcuni piacevoli segnali ci indicano la direzione verso Roma



   




Entriamo così a Brienne le Chateau, la giornata oggi è stata lunga, è anche il primo giorno, l hotel è comodo da raggiungere, tra l' altro proprio nella via il cui prolungamento porta al castello.
Arriviamo così all' hotel dove abbiamo prenotato la stanza e siccome fa anche da ristorante pensiamo di mangiare in hotel.
"Hotel des Voyageurs" questo è il nome.



E' stato gentile il proprietario ad insegnarci il modo per entrare e per prendere la nostra camera, infatti era necessaria una lunga doccia calda per  ristabilire le forze. 
Dopo un breve riposo sul letto scendiamo, e per iniziare ci beviamo subito una pression.
Il titolare è simpatico , un uomo sulla sessantina abituato a gestire bar, ristoranti, si muove con una certa disinvoltura, di poche parole ma simpatico.

15 Agosto 2020 ore 8.00

Sveglia! Si parte, mettiamo dentro alle nostre sacche la roba e scendiamo per la colazione.
Che ci serve, sempre lui.
L' hotel bisogna riconoscere che ha è un classico esempio di modernariato anni 70, non è stato modificato niente, tenuto bene ma tutto originale di quel periodo persino i colori arancioni dei corridoi, e anche il menù di ieri sera, antipasti e pasta al forno era rigidamente dell' epoca....ma cosa dire...nulla!!
Salutiamo e partiamo.


 Brienne le Chateau (126 m) - Chateauvillan (300 m) Km 63

vedi mappa

               

Oggi lasciamo il dipartimento dell' Aube per entrare in quello dell' Alta Marna:





Pedaliamo in direzione sud verso Dienville dove le indicazioni della Via Francigena ci rassicurano di essere sulla strada giusta.
Ci sarebbe anche il lago di Amance da vedere dove si praticano sport acquatici ma piove e sono le 9 mattino meglio proseguire.
Svoltiamo a sinistra dove nel portico c'è un piccolo mercato ma proseguiamo dritti fino ad arrivare a Unienville, dove incontriamo una coppia in bici, anche loro con le borse, anche loro sotto l' acqua. Non danno cenni di voler salutare o far conoscenza, anche se sono molto spaesati e sembra di non saper dove andare, anzi ci seguono a distanza e anche noi sbagliamo strada perchè invece di girare a sinistra verso l' altro mondo....si un piccola borgata che si chiama così, entriamo a Unienville e dopo la salita, la pioggi inizia a diventare più intensa tanto da farci trovare ricovero nella tettoia della chiesa, nel frattempo i due ciclisti girano intorno alla fontana dando l' idea appunto di essersi persi. Poi spariscono.
Torniamo indietro e riprendiamo il nostro percorso che ci porta a Dolancourt, dove un grande parco divertimenti movimenta le giornate.
La pioggia a volte cade leggera e altre volte invece aumenta l' intensità a tal punto da farci fermare.
La strada è bella lungo il fiume Aube ma l' umidità si fa sentire. All' ora di pranzo entriamo in Bar sur Arube, appunto alla ricerca di un bar dove mangiare qualcosa, ma stranamente i negozi sono aperti anche se è domenica. In una panetteria comperiamo dei panini da loro confezionati e ci mettiamo a mangiare sotto il portico del comune dove anche altri 4 ciclisti hanno trovato riparo.

Dopo il pranzo ripartiamo, mancano ancora 35 km a Chateauvillan, intanto forse ha smesso di piovere definitivamente e andiamo verso il bel tempo. La strada inizia ad incresparsi un pò, enormi vitigni circondano la strada, qui si produce ancora champagne, ma è tutto chiuso e non incontriamo nessuno.



Anche i timbri sulla nostra credenziale scarseggiano nemmeno a Chalons en Champagne lo abbiamo messo. 


Ci addentriamo così nella foresta di Clairvaux con un tratto di salita costante ma poi alla fine della discesa proprio arrivati alla fine buco la gomma posteriore.
Arriviamo così all' Abazia di Claivaux, un comprensorio inaspettatamente grande. Entriamo per visitare, ci vuole la prenotazione ed allora chiediamo un timbro per la nostra credenziale e ripartiamo.


Facciamo una sosta all' ombra delle piante del cimitero di Longchamp sur Aujion dove due panchine ed una fontanella di acqua fresca fanno di  questo posto un luogo di pace e di riposo....
Ancora 16 km ed eccoci arrivati a Chateauvillan.






Abbiamo  prenotato presso la Chambre d' Hotes "La Providence". 




Dopo un primo momento di smarrimento in quanto la chambre d' hotes dall' esterno appare come una birreria, suonando il campanello veniamo accolti dalla signora di casa, Margaret.
Entriamo nel cortile per lasciare le nostre biciclette e conosciamo anche il marito, Stephen.
Due persone veramente squisite al pari della location finemente arredata con molto gusto. Ci fanno visitare la casa, noi quasi timorosi di sporcare con le nostre borse impolverate, sudati, e con le mani unte di catena per la foratura della gomma.
In ogni caso prendiamo possesso della nostra camera al primo piano e dopo una doverosa doccia calda ci riposiamo.
Scendiamo per la cena che, anch' essa, era stata concordata via mail al momento della prenotazione il 17 Luglio incluse le bevande e come concordato ci è stato preparato una buonissima:
  • Vellutata di peperoni rossi leggermente piccante con crostini di pane e formaggio di capra.
  • Arrosto di cotolette di maiale alla  ungherese con salsa di melanzana paprika e patate cotte al    forno.
  • Mousse al cioccolato
  • Vino bianco.
Il tutto preparato con molta eleganza ma soprattutto.... eccellente!

La serata termina come al solito con una breve passeggiata nel paese e poi andiamo a dormire.


17 Agosto 2020 ore 8.00

E' ora di ripartire, scendiamo per la colazione, accompagnata da buonissime confetture, scambiamo ancora qualche parola con i simpatici proprietari e poi saliamo sulle nostre biciclette.
Spettacolare accoglienza a "La Providence", grazie!!
Siamo concordi nel pensare che avendo ormai girato in lungo ed in largo la Francia con la bici, questo è il miglior posto dove siamo capitati..oserei dire "provvidenziale".


Tappa 11



Chateauvillan (300m) - Culmont (313m) Km 60

vedi mappa            


Oggi entriamo in Alta Marna. Usciamo da Chateauvillan percorrendo la strada asfaltata che attraversa la foresta di Chateauvillan ed in circa 12 km arriviamo al termine del bosco ossia a Richebourg.


Fa nuovamente caldo e la giornata appare bella.
Pedalare all' ombra delle piante della foresta aiuta a mantenerci freschi ed in 13 km arriviamo a Richebourg, dove naturalmente non troviamo niente da mangiare.





Si prosegue fino a Mormant, dove naturalmente buco ancora la gomma posteriore proprio davanti alla casa di Dio!! 

Probabilmente il copertone è troppo usurato e non protegge più la camera d' aria.






A Mormant ci sono i resti di una abazia costruita in epoca romana con un ruolo molto importante come luogo di sosta  e ristoro per i viandanti pellegrini diretti a Roma, In seguito alla decadenza dell' impero romano venne destinata ai contadini. Oggi da vedere c'è solo una la Maison de Dieu, una minima costruzione rispetto alla grande abazia esistente.

Dopo la riparazione ripartiamo e, superato Marac, all' ora di pranzo si arriva a Beauchemin, dove scopriamo che il negozio di alimentari più vicino è a 14 km..impensabile arrivarci e dunque ci sediamo su una panchina alla fermata del bus nella piazzetta a mangiare le nostre barrette, albicocche disidratate, frutta secca....altro che "Velouté de poivrons rouge à la crème pimenté!!!
Pazienza ci rifaremo questa sera!




Usciti da Beauchemin, svoltiamo a destra verso Saint Martin lès Langres che si trova in cima ad una collina, in teoria avremmo dovuto andare dritti, ma la discesa veloce ci ha fatto saltare il bivio e ci siamo ritrovati a Humes. Con la N19 arriviamo a Langres. 







Per arrivare in centro alla città occorre fare una bella salita ripida per arrivare fino all' ufficio del
turismo dove ci facciamo mettere il timbro sulla credenziale. E poi visto che a fianco ce un bar consumiamo 2 pression.




Ci riposiamo un attimo perchè manca poco per arrivare a Chalindery  e sono alcuni giorni che il mal di schiena mi perseguita. Ripartiamo per fare ancora gli ultimi 15 km.
Arrivati dobbiamo andare a Culmont a cercare la chambre d' hotes " A la source du Saolon".

Si trova a circa tre km dalla stazione ferroviaria, dove tra le altre cose avevamo parcheggiato la macchina. Suoniamo il campanello ma non risponde nessuno ed allora ci portiamo sul retro della casa, e suoniamo un enorme campanaccio appeso alla porta della veranda. Dopo un pò arriva la signora Edith in macchina, era andata a comperare qualcosa. E' molto dispiaciuta che noi fossimo arrivati mentre lei non cera e dopo un pò  arriva anche il marito dalla campagna con una cesta di pomodori, patate, melanzane. Mettiamo le bici nella stalla vuota ed entriamo in casa dalla parte posteriore.
E' una vera e propria fattoria di campagna, non troppo curata per ricevere ospiti, di primo acchito non siamo molto contenti, ma la stanza è pulita e dopo aver riposato un pò scendiamo per la cena. Con il passare dei minuti anche i rapporti si sciolgono un pò e alla fine i due coniugi settantenni sono risultati anche simpatici. La cena invece è stata molto buona, niente a che vedere con quella di ieri sera però si sentivano gli ortaggi freschi di orto, una buonissima insalata di pomodori di diverso tipo, uova, maionese di primo e poi l' arrosto di carne con le patate fritte, una buona torta fatta da lei e direi anche un notevole vino rosso fatto da lui. Mangiamo tutti assieme raccontandoci delle nostre vite, nonostante il corona virus ad ottobre hanno in programma di venire in Italia in vacanza, costa Amalfitana, Firenze, Milano passiamo una buona serata in loro compagnia e poi andiamo a riposare.


18 Agosto 2020 ore 8.00


Sveglia alle ore 8. Lui è già andato a prendere il pane fresco ed i croissant e sulla tavola abbiamo trovato ogni ben di Dio sia dolce che salato, insomma nonostante un sincero scetticismo iniziale, la loro ospitalità è stata notevole! Prepariamo le nostre bici e dopo la foto di gruppo partiamo.





Culmont (313m) - Gy (405m) Km 75

vedi mappa
                    

Tappa12




Oggi si cambia sia regione che dipartimento infatti passiamo  dalla regione
 del Grand Est alla Borgogna-Franca Contea



 
e dal dipartimento della Alta Marna a quello dell' Alta Soana




Il mal di schiena oggi appare peggiore e dunque pensiamo bene di alleggerire le nostre borse scaricando un pò di roba che non dovrebbe più servire sulla macchina., poi passiamo al supermercato di Chalindery a fare la spesa per il pranzo e quindi partiamo.
Pedaliamo sulla D136 in direzione sud una bella strada solitaria asfaltata fino a Grosse Sauve dopo di chè decidiamo di svoltare a destra per prendere la variante che conduce a Grandchamp attraversando anche l' omonima foresta. Sembra non essere la via ufficiale, ma va da se che non ci sono tratti dove sembra quella ufficiale!! La cosa che più dispiace è vedere una chiesa templare utilizzata per il deposito per macchinari agricoli proprio al bivio di Grosse Sauve.


Ci fermiamo a Groschamp per un pò di pioggerella proprio nel porticato del municipio, dove un anziano signora ci fa notare gli affreschi che addobbano la facciata, una colombaia simbolo del paese e sul retro una signora affacciata alla finestra che dovrebbe essere la moglie del pittore che ha restaurato la facciata e che vive qui o forse.... viveva!






Ogni tanto qualche goccia di pioggia cade ancora ma si riparte. Superiamo Maats sempre su asfalto e sempre su questa bella strada solitaria ricca di sali e scendi fino a Coublanc, Leffond  e poi Champlitte.

Qui ci fermiamo per il pranzo, una invitante trattoria all' inizio paese sembra invitarci all' interno, ma invece andiamo a stenderci sulle panchien dietro alla chiesa sotto alle piante ombrose. 




Si riparte, superiamo la nuova Champlitte, Dampierre ed altri piccoli paesini sembra una giornata come tutte le altre quando , arrivati allo stop di Motey sur Saone in ripartenza si rompe la catena della mia bicicletta!
Per cercare di riparare una catena rotta serve uno smagliacatena che guarda caso ho scaricato 50 km fa sulla macchina.
E' dal 2008 che trasporto lo smagliacatena a destra e a sinistra per mezza Europa, l' ultima volta che l ho usato è stato a Santiago de Compostela nella piazza della cattedrale, era il 2010, quando abbiamo incontrato Ilario e Claudia che avevano appunto rotto la catena e mi sono prestato alla riparazione. Dopo di che è sempre rimasto avvolto in uno straccio dentro la borsa. Ma oggi? Oggi l' ho scaricato sulla macchina, tanto non sarebbe di sicuro servito!!!!! 

Per fortuna la mia catena aveva una finta maglia che sono riuscito ad adattare sul pezzo rimante della catena e quindi l ho montata sulla bicicletta, ma era talmente corta che ho potuto solo collegare la moltiplica più piccola con un ingranaggio del pignone posteriore senza passare per il tendicatena ovviamente e così siamo riusciti a ripartire.
Posso pedalare ma non cambiare velocità posso fare qualche leggera salita  ma non posso fare salite più ripide e in pianura pedalo quasi a vuoto, non importa mancano solo, si fa per dire, 20 km a Gy!
Finalmente arriviamo a Gy.

Lo scenario è abbastanza chiaro: a Gy non ci sono officine riparazione biciclette, non ci sono negozi che vendono catene, non c'è il treno, non c'è il bus, il nostro programma era arrivare a Pontarlier dunque ancora 2 tappe da affrontare e un hotel prenotato a Ornons, la città grossa più vicina è Besançon a 20 km.

Abbiamo prenotato nell' unico posto dove si poteva ovvero presso l' Hotel Pinocchio, un bel hotel con piscina che non possiamo utilizzare perchè ci siamo dimenticati i costumi da bagno, però la camera e la doccia sono perfette. Mangiamo cena presso il  vicino ristorante/ pizzeria che dovrebbero essere della stessa proprietà. Mi lascio tentare dalla pizza dando una enorme fiducia al pizzaiolo che però devo dire mi ripaga alla grande.
Si va a letto, il filo del discorso è sempre lo stesso: cosa è meglio fare?

19 Agosto 2020 ore 7.00

Abbiamo preso una decisione: dopo la colazione lasciamo le biciclette in hotel e con un taxi andiamo a 
Besançon, da dove prendiamo il treno che ci porta alla macchina ovvero Chalindery-Culmont 2 ore, prendiamo la macchina e torniamo a GY per recuperare le biciclette. A questo punto è pomeriggio e anche riuscendo a trovare velocemente la catena nuova sarebbe troppo tardi per arrivare a Ornons e dunque una volta recuperate le bici andiamo a Ornons in macchina facciamo i turisti a piedi dormendo nell' hotel prenotato, concludendo così la nostra settimana in bici.

11 Agosto 2023 ore 8.00

Superati i problemi alle ruote della nostra macchina, partiamo alla volta di Besançon. In realtà l' ultima volta a causa della rottura della catena della mia bicicletta, avevamo interrotto il percorso a Gy un trentina di km prima di Besançon, ma per una questione logistica ci è impossibile ripartire da Gy. Cerchiamo dunque come al solito un parcheggio vicino alla stazione ferroviaria per essere comodi a recuperarla in seguito. Alle 14.30 siamo pronti per partire.

                                                                         Tappa 13
                                                                   


Besançon - Ornans Km 33





Lasciamo il dipartimento dell' Alta Soana per entrare in quello del Doubs   






La partenza è molto bella attraversando la città e poi lungo il fiume. Il percorso diventa sterrato all' ombra delle piante ci troviamo sulla riva sinistra del Doubs, fino ad incontrare una passarella che ci permette di attraversare il fiume.






Superato il fiume inizia la salita! Imbocchiamo le Chamin des Vignes. A tratti la pendenza è del 23% e con i nostri bagagli pedalare diventa difficile. Alterniamo tratti in bici a tratti a piedi, per fortuna la salita è lunga circa 3 km e dopo una bella sudata ci ritroviamo in cima.





In un modo o nell' altro riusciamo lo stesso a sbagliare strada ed allungare il percorso, aggiungendo anche salita, comunque arriviamo ad Ornans verso le 17.30.
Abbiamo prenotato presso l' Hôtel de La Vallée dove abbiamo dormito anche la volta scorsa e poi a cena a La Table de Gustave.


Ornans - Jougne Km 63




Dopo una buona colazione passiamo presso l' ufficio del turismo ( che apre alle ) per farci mettere il timbro sulla credenziale.
L' inizio è più soft di quello che pensavamo, una lenta pendenza lungo il fiume Loue con paesaggi davvero belli.










Dopo un bel tratto di sterrato svoltiamo sul ponte nei pressi di Lods, un villaggio in cui sono stati rinvenuti reperti archeologici risalenti al a quinto secolo avanti Cristo.
Ora si sale su strada asfaltata e subito dopo un campeggio inizia la salita vera.
Abbiamo da poco superato Mouthier Haute Pierre


                                     

Più si sale e più la gola si stringe e le pareti diventano rocciose, fino ad arrivare in un punto in cui si vedono le gole di Nouailles, dove tra l' altro nasce il fiume Loue che purtroppo non è visibile a causa della vegetazione




Un vero spettacolo!!!

Non siamo ancora in cima, ci manca ancora un pò, ma dopo 25 km ecco che spiana. Purtroppo il vento ci rema contro e quella che poteva essere una leggera discesa, su asfalto e molto trafficata verso Pontarlier, diventa invece dura da pedalare.
Arrivati a Pontarlier ci fermiamo per comperare qualche cosa da mangiare in un supermercato e poi in un giardinetto all' ombra lo consumiamo.



Non è ancora finita. Dopo Pontarlier la strada rimane pianeggiante o quasi fino a La Cluse et Mijoux, dopo di che si svolta sinistra per salire a Les Fourgs. E' stata un piccola delusione, les Fourgs l'avevamo immaginata come una bella cittadina di montagna con piste e impianti da sci, invece all' apparenza sembra un pò dismessa alla vista e soprattutto deserta. 



Prendiamo comunque ancora una volta la strada sbagliata, anziché arrivare al fondo del paese e prendere la Rue des Cotes, svoltiamo prima in rue de l' Eglise, che sul momento sembra cambiare poco ma poi invece di essere una tranquilla stradina asfaltata di montagna in mezzo ai boschi, diventa un sentiero nella boscaglia. Qui incontriamo prima 4 ragazzi in bici con cui facciamo un pezzo assieme e poi Domenique anche lui in bici che ha voglia di parlare e dunque scambiamo 4 parole e veniamo a scoprire di un app da scaricare in cui ai ciclisti in viaggio viene offerto gratuitamente in case private una doccia calda ed un letto...da approfondire!
Alla fine riusciamo ad arrivare ad Les Hopitaux-Vieuxnei pressi di uno stadio dove in inverno si svolgono gare di sci nordico specialità biathlon, non avevamo mai visto da vicino uno stadio di questo tipo.
Nel giro di breve arriviamo nel paese di Jougne, la nostra meta, dove abbiamo prenotato presso l' hotel
La Couronne un antico hotel di pietra e legno molto bello vicino alla chiesa ed al Municipio.
Monsieur Pinto, un pò dal cognome, ma soprattutto per il simpatico sorriso che ha stampato sul viso non di certo francese.
Personaggio molto simpatico, sempre sorridente e sguardo intelligente, ci fa togliere le scarpe e ci fornisce di pantofole. In hotel per non rovinare i pavimenti in legno è vietato camminare con scarponi da montagna e scarpe da bici con tacchetti in ferro..come dargli torto!
Dopo aver preso il possesso della nostra camera gli chiediamo dove è il centro del paese e lui placidamente risponde:" E' qui!!!!" e poi aggiunge:" non c'è niente da vedere a Jougne e poi è tutto in salita!", in effetti dopo un breve giro a piedi ci beviamo una birra da lui e prenotiamo anche la cena presso il suo ristorante.





13 Agosto 2023 ore 7.00

Sveglia alle 7. Abbiamodormito ma soprattutto  mangiato benissimo ieri sera, una specie di budino a strati con carne e verdurine e poi il boeuf cucinato benissimo. Ma oggi abbiamo una giornata impegnativa e dopo che Pinto ci ha messo il timbro sulla credenziale partiamo. 

                                                                         Tappa 15
                                                                   

Jougne - Lousanne Km 52 




Il programma di oggi e molto complesso. Visto che il percorso sembrerebbe quasi tutto in discesa o quasi decidiamo di arrivare a Losanna, prende albergo e poi prendere il treno delle 14.15 che ci riporta a Besançon a prendere la nostra auto. Il motivo è che poi se riusciamo ad arrivare sul Colle del Gran San Bernardo ritornare e Besançon è veramente complicato.
Una volta recuperata la macchina la portiamo alla stazione di Martigny in Francia che è sulla strada per il colle. Quindi prendiamo un treno e torniamo in albergo a Losanna...semplice no?
La temperatura questa mattina è molto fresca, si vede già un pò di nebbiolina sui verdi pascoli ed è un piacere pedalare. Subito dopo arriviamo alla frontiera tra la Francia e la Svizzera. Siccome non siamo sulla strada asfaltata, anche la frontiera è adeguata alla circostanza:


                       
                                       




che spettacolo di frontiera!!!







Lasciamo quindi la Francia alle spalle per entrare in Svizzera e più precisamente nel cantone del Vaud




Il percorso è tutto un sali e scendi su pascoli e boschi fino a che dopo una curva stretta dobbiamo passare nella pancia di un ponte. E' il ponte che attraversa la gola del fiume Orbe, lo si può vedere benissimo nel video premendo il tasto per percorso in 3D.




non abbiamo mai fatto una cosa del genere, avrà un lunghezza di 200 metri! Subito dopo una bella e facile discesa nel bosco



Stiamo scendendo dentro alla gola dell' Orbe, ma siccome al fondo incontriamo una cascata che ci sbarra la strada, gli svizzeri hanno pensato bene di scavare un tunnel sotto la cascata




Ecco fatto abbiamo attraversato la cascata!!

Ora il sentiero diventa più tecnico da affrontare diventa stretto con  saliscendi, ponticelli e gallerie buie

                                

una bellissima discesa fino ad incontrare la strada inizialmente sterrata e poi asfaltata.
Pensavamo di fare questa tappa in meno tempo ma 13 km e 500 metri di dislivello in discesa di sentiero abbastanza articolato ha portato via parecchio tempo. Arriviamo così nella cittadina di Orbe.
Abbiamo ancora da fare 30 km di strada asfaltata prima di arrivare a Losanna.
Purtroppo il treno delle 14.15 lo abbiamo perso. Abbiamo prenotato presso l' Hotel du Marcé un antico hotel nella parte alta della città. Dobbiamo sbrigarci perchè il prossimo treno è il TGV delle 16.23.
Arrivati in stazione scopriamo che il biglietto non si può comperare nelle macchinette automatica ma bisogna andare alla biglietteria, dove però bisogna prendere il numero per essere serviti. Sono le ore 15.50 e la proverbiale efficienza svizzera sentiamo che viene a mancare. Nonostante le proteste perdiamo anche il treno delle 16.23. Il nostro programma è andato a farsi benedire. L' unica possibilità è un treno locale che praticamente fa il giro della Svizzera, 5 ore per arrivare alle 21.46 a Besançon.
Appena prendiamo l' auto scoppia il diluvio universale, una pioggia battente di grande intensità che ci costringe a fermarci, ne approfittiamo per mangiare un pezzo di pizza in macchina.
A questo punto non riusciamo più a portare la macchina a Martigny. Arriviamo a Losanna all' 1 di notte.


14 Agosto 2023 ore 7.00

Per effetto di quello che è successo ieri è necessario accorciare la tappa, perchè per arrivare a La Douay dove abbiamo prenotato l' hotel da Losanna ci sono 93 km e 700 m di dislivello: è impossibile per noi farli in bici, tenuto conto anche che arrivati a La Douay , dove non c'è la stazione ferroviaria, poi dobbiamo tornare a Losanna per riprendere la macchina. Abbiamo così calcolato che togliendo 25 km la tappa diventa di 68 e quindi pensiamo di farcela.

Trasferimento in auto Losanna -Vevey km 25

Tanto per iniziare bene la giornata alla nostra macchina è stata fatta la multa di 40 franchi svizzeri per il divieto di sosta! 30 minuti dopo siamo nella piazza di Vevey dove lasciamo la macchina e partiamo in direzione La Douay

                                                                         Tappa 16
                                                                   

Vevey- La Douay km 68






La prima parte (20km) è tutta in piano e su asfalto e quindi in assenza di vento riusciamo a fare una buona velocità.




e sono anche impressionanti i vigneti che vanno a dirupo sul lago



A Villeneuve ci fermiamo in un parco giochi per bimbi a mangiare un panino per pranzo. Quando avevo 15 anni mio cognato mi portava qui a Villeneuve sul lago Lemano a pescare gli abramidi di notte. Erano pesci enormi e piatti, gli svizzeri non li pescavano ma ce n' erano  talmente tanti che era divertente pescarli. Superato Villeneuve la strada inizia a salire leggermente ma costantemente, ed è lo spartiacque tra il cantone del Vaud e quello del Vallese; arriviamo così a Martigny, mancano 18 km a La Douay.
Ci fermiamo alla stazione ferroviaria e decidiamo di andare a prendere la macchina, purtroppo abbiamo questo problema che non ci fa godere la pedalata. Paola rimane in stazione con le bici ed io prendo il treno che in 37 minuti mi porta a Vevey, altra mezzora e sono di ritorno.
Ripartiamo in bici sono solo 18 km ma ora la pendenza inizia ad essere più importante, niente di che ma siamo sul 5% di media sui 18 km. Arriviamo così a La Douay, dove non ce niente solo l' Hotel La Catogne dove abbiamo prenotato la stanza e la cena.
Un ultimo sforzo, ritorniamo tutto in discesa fino a Martigny, carichiamo le bici in macchina e risaliamo all' albergo!


15 Agosto 2023 ore 7.00

Scendiamo a fare colazione. La ragazza che serve la colazione a parte che è italiana, ma per il resto è l' unica persona simpatica tra il personale di questo albergo che abbiamo trovato davvero poco ospitale per non dire altro e anche la cena ieri sera, la qualità non era male, ma il servizio  veramente penoso, abbiamo mangiato praticamente non assieme prima il piatto di Paola poi il mio poi il suo secondo e poi il mio il tutto in due ore e mezza. La scusa è stata che c'era molta gente, ma il tempo per venire a versare nel bicchiere il vino della bottiglia di Pinot nero da 33 euro lo trovavano, senza contare una bottiglia di acqua gasata 9 euro, mentre la camera 122 euro in cui la doccia era nuova ma tutto il resto legno cartonato anni 70!
Lasciamo stare, oggi è un giorno speciale, non solo perchè è ferragosto, ma:
  • dobbiamo affrontare la salita del Colle del Gran San Bernardo
  • entriamo finalmente in Italia


                                                                         Tappa 17
                                                                   

La Douay - Colle del Gran San Bernardo km 28




Oggi iniziamo la scalata al Colle del Grand San Bernardo che ci porterà dagli 800 m slm di La Douay ai 2473 m del colle.
Partiamo presto per pedalare al fresco almeno per le prime ora del mattino.
La strada è tutta asfaltata e sale sempre senza tregua con pendenze che vanno dal 4 al 10% a seconda dei tratti. Il panorama è meraviglioso








Abbiamo anche il tempo per una pausa caffè...










e subito dopo imbocchiamo il tunnel paravalanghe














 pian piano arriviamo al Lago di Toules








e subito dopo l' uscita per il colle. 
A questo punto ci fermiamo a mangiare il nostro pranzo, forse sbagliando perchè mancano gli ultimi 7 km in cui però la pendenza aumenta decisamente con punte del 18 %,  una pausa adesso potrebbe tagliare le gambe.




                                          

Ultimi 4 km ora la pendenza è stabilmente del 10% fino a raggiungere il colle. Paola riesce a spingere un rapporto più duro del mio e viaggia veloce io sono in riserva e non ce la faccio a tenere il suo passo, ma dopo non poca fatica anche io arrivo al colle. Brava Paola!!




         


Un bel traguardo davvero ora siamo sul confine tra Svizzera e Italia. Certo dobbiamo scendere in bici ed affrontare i quasi 30 km di discesa per ritornare a prendere la nostra macchina all' hotel.
Abbiamo prenotato presso una stanza presso L' Auberge de l' Hospice e ovviamente anche la cena.




All' interno della nostra camera una scritta sul miro, un proverbio afgano che dice:






16Agosto 2023 ore 8.00


Ci prendiamo un pò più di tempo questa mattina anche perchè la temperatura è decisamente fredda. Ieri sera abbiamo mangiato benissimo, ma la cosa che più ci ha colpito è stata la professionalità del servizio fatta da un ragazzo così giovane e preparato, a cui ho avuto modo di dirglielo personalmente, in netto contrasto con quelli di ieri sera. Complimenti davvero!!!!
Facciamo colazione e partiamo.

                                                                         Tappa 18
                                                                   


Colle del Gran San Bernardo - Saint Vincent km 67



Paola dopo ieri si merita la discesa...in macchina in modo da portarla alla stazione di Aosta. Io invece mi lancio a tutta velocità lungo i 35 km di discesa con 1800 metri di dislivello negativo...il mio pane!!!😂😂😂😂




Omaggiamo così anche la nostra macchina affidabile amica di viaggio! Passiamo finalmente l' agognata frontiera Svizzera - Italia e dall' alto la strada che porta ad Aosta è davvero suggestiva




Ci ritroviamo alla stazione di Aosta. Dopo aver parcheggiato ripartiamo in direzione Saint Vincent.
Prima però ci serve fare un pò di spesa per il pranzo, subito fuori Aosta troviamo un supermercato.
La via Francigena passa in alto rispetto alla strada statale e dunque  riprendiamo a fare delle discrete salite per prendere quota. E' anche la strada dei vini soprattutto nella zona di Nus il paesaggio è molto bello.

 


Siamo quasi arrivati e dunque rallentiamo  e alle 12 ci fermiamo per pranzo e poi raggiungiamo la stazione ferroviaria di Chatillon-Saint Vincent.

23 Agosto 2023 ore 10.30

Ripartiamo dalla stazione ferroviaria di Chatillon per concludere finalmente la nostra via Francigena che abbiamo iniziato  a Canterbury. Ultime due tappe! La prima è ancora insidiosa con i suoi 73 km e i quasi 900 metri di dislivello positivo.


                                                                          Tappa 19
                                                                            

Chatillons - Viverone Km 73 





Inizio subito in salita partendo dalla stazione fino a raggiungere la città termale di Saint Vincent e sede del famoso, in tutti i sensi, Casinò. Attraversata la città la salita riprende per arrivare a Cillian, delizioso paesino. 







All' uscita un attimo di indecisione perchè sappiamo di dover  girare a destra, ma arrivando in bici il sentiero che si butta in discesa, praticamente nel torrente, è poco visibile.





Una bella discesa tecnica, da prima nel bosco e poi attraverso meravigliose grange ristrutturate sempre su sterrato fino ad arrivare all' asfalto della località Laval, dopo di che attraversato un torrente, si risale ancora su sterrato su un panoramico terrazzamento



Si prosegue fino ad attraversare un prato privo di segnaletica e quindi svoltati a sinistra in decisa salita siamo arrivati nella frazione di Chenal dove una fontana di piacevole acqua fresca ci da il benvenuto. Da questo punto l' altimetria scenderà progressivamente ma questo non vuol dire che non ci siano più salite...
L' ultima parte di discesa ci fa arrivare in località Provaney proprio sotto al castello di Saint Germain





Superato il piazzale del castello proseguiamo dritto su una stradina con il segnale di strada chiusa. La strada diventa sempre più stretta per poi arrivare su un sentiero balconato molto molto bello che porta a Toffo. Questo sentiero è un tratto sopravvissuto della via romana delle Gallie.







e poi scendiamo a Montjovet ed attraversiamo la Dora Baltea in direzione Oley. Finora il percorso è stato veramente bello!!!! Qui su asfalto superiamo Issogne e dopo qualche km ci fermiamo a visitare il ponte Echallod. Qui nel 1755 c' era un ponte di legno distrutto da una alluvione e poi ricostruito in pietra tre anni dopo.






Bello! Ora è tutto su asfalto facile leggera discesa ed arriviamo a Bard che ormai è ora di pranzo, una panchina nei giardinetti proprio all' ingresso del paese fa il caso nostro ...poi vuoi mettere una panchina vista binari della stazione?!?!?  😂😂😁
Il meraviglioso forte di Bart incombe sulle nostre teste....





E' una vergogna per noi che abitiamo a pochi km da Bard scoprire dopo più di 60 anni che Bard sia così bella! Veramente uno spettacolo di paese.
A prescindere dal fatto che il negozio cha esposto questo meraviglioso cartello



aveva scritto fuori dalla porta: " qui si mette il timbro della via Francigena". Beh chi non ha ancora provato un percorso da pellegrino non può capire le difficoltà che si possono incontrare nel poter mettere un timbro nella propria credenziale. In Spagna sul Cammino di Santiago di Compostela in qualsiasi chiesa entri un tampone per il timbro lo trovi sempre e a dir del vero le chiese sono tutte sempre aperte!!!! A partire da Canterbury dopo esattamente 1400 km questo posto che non posso non citare





è stato l' unico ad offrire un timbro, ma a parte questo, il perchè, lo si capisce appena si entra.
A parte il fatto che  che offre il timbro, a parte il fatto che è sabato alle ore 14, a parte il fatto del messaggio in vetrina... quello del vino, lui, dopo che stupito gli ho detto:" ho letto fuori del timbro e sono entrato!" Lui mi ha risposto:" Hai fatto bene ad entrare oggi è un giorno importante, oggi è il primo giorno di primavera!"...Un poeta, una persona sopra la media!



   




Fuori da Bard poi, c'è quello che non ti aspetti, i resti del selciato della strada romana praticamente intatti



una vera chicca! Si intravedono a cora i segni delle ruote sulla pietra!

Arriviamo e superiamo Pont Saint Martin passando per il centro paese e così entriamo in Piemonte!!


Peccato che sia passato troppo tempo dal 14 agosto 2018, giorno della partenza da Canterbury. Proviamo emozione anche così ma non osiamo immaginare cosa possa voler dire dopo 19 giorni di viaggio entrare in Piemonte, la nostra regione, dopo un viaggio così intenso!
La pedalata si fa leggera quasi rilassata.
Arriviamo subito a Carema terra di vino pregiato e poi a Borgofranco d' Invrea con la salita al monte Brogliero, proprio davanti al castello di Montalto Dora


saliti in cima,  ora la discesa è facile fino ad Ivrea dove nella via centrale facciamo una pausa prima di ripartire ed arrivare a Viverone. Lungo la strada è facile individuare "la Serra" un rilievo morenico di origine glaciale che si è formato per effetto della spinta del ghiaccio della Val d' Aosta con funzione naturale contenitiva del ghiacciaio.



Arriviamo così a Viverone, cittadina sul lago omonimo.
Abbiamo prenotato presso l' Hotel Royal. Una simpatica e attiva signora anziana ci riceve con un bel sorriso e con tanta voglia di parlare..molto simpatica davvero!
Fatto un minimo di relax, ci incamminiamo a piedi lungo il lago e poi andiamo a cena presso il ristorante dell' hotel su una palafitta sul lago.

24 Settembre 2023 ore 08.00

Dormito bene, ci prepariamo e andiamo a fare colazione. e poi partiamo. Alcune persone incuriosite dalle nostre biciclette ci chiedono del nostro viaggio ed il proprietario dell' hotel ha voluto sollevare la bici per capire il suo peso con la borsa.
Oggi ultimo giorno, arriviamo a Vercelli...dove ci agganciamo alla via Francigena che arriva dal Colle del Monginevro in direzione Roma che abbiamo già percorso.

Tappa 20
                                                                     

Viverone - Vercelli Km 46


Tappa di relax con dislivello praticamente nullo a parte il primo km che collega la riva del lago alla statale un bel 13%. Avremmo voluto pernottare nella Casa del Movimento Lento a Roppolo ma purtroppo non c' era posto. Passiamo almeno per mettere un timbro del nostro passaggio, ma all' interno non abbiamo trovato nessuno, solo un timbro sul tavolino. Pazienza.






Superata Cavaglià, le risaie prendono il posto ai campi coltivati a grano, le piantine sono pronte per essere tagliate per ricavare il riso. Finalmente...non avevo mai visto da vicino una piantina di riso maturo.


Incontriamo anche i canali che raccolgono l' acqua dal canale Cavour che servono per l' irrigazione dei campi coltivati a riso e nel giro di breve arriviamo a Santhià, dove un' enorme passerella in ferro ci agevola nell' attraversare la ferrovia.


E' da questa mattina che il Monte Rosa ci guarda, ci accompagna verso l' arrivo a Vercelli...




                                                    



incontriamo finalmente anche il Canale Cavour, qui il percorso è molto ben segnalato, con in certi punte anche delle sagome ad altezza uomo del pellegrino giallo come nel caso della stazione di San Germano Vercellese.






Ormai ci siamo, superata Cascine Strà con foto di rito alla chiesetta




raggiungiamo l' ingresso di Vercelli attraverso i campi



è fatta siamo arrivati. 



Conclusioni

Purtroppo la partenza di questo viaggio è stata troppi anni indietro ovvero subito prima del Covid e dunque forse in modo del tutto spontaneo non ci rendiamo troppo conto della bellezza nel complessivo del viaggio. Ci sono stati momenti molto particolari come per esempio la guida della bici a sinistra per le strade della Gran Bretagna, l' attraversamento del Canale della Manica con l' imbarco della bici sul traghetto tra i camion, il percorrere delle campagne infinite del nord della Francia, penso anche all' attraversamento della zona di coltivazione dello champagne e il percorso nella gola del fiume Orbe in Svizzera e poi come dimenticare la salita al Colle del Gran San Bernardo...bellissimo viaggio!!!!!
Dobbiamo anche dire che quello in quel momento, in alcune situazioni, i servizi offerti (mangiare e dormire) hanno creato un problema dovuto anche alla scarsa consapevolezza dei francesi di trovarsi sulla via Francigena, considerando il flusso di viaggiatori in bici di oggi e quindi all' offerta di servizi sempre più puntuali e presenti,  forse forse ha dato un tocco in più di avventura e a posteriori lo stiamo apprezzando quel senso di viaggio disorganizzato che abbiamo percorso.





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