domenica 29 settembre 2013

La via Domitia seconda parte




Seconda parte: 7/8 sett 2013 da Gap a Sisteron km 86









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7 Settembre 2013 ore 7,00

Ed eccoci di nuovo pronti per un weekend in bicicletta per colmare la distanza tra Gap e Sisteron. Con la macchina  raggiungiamo Briançon, e poi con in treno andiamo a Gap dove avevamo terminato il percorso la volta scorsa.

Tappa 5

Gap  (735 m) - Venterol (1059 m)  Km 30


Profilo altitudine

                     



Scesi dal treno, con la bici, raggiungiamo per prima cosa la piazza Saint Arnoux per visitare la Cattedrale.
Alla fine della salita ripartiamo seguendo la guida per mantenerci sul sentiero. Ci si sta spostando sulle vie più collinari di Gap e dopo i primi 7 km siamo alla fermata del bus des Grandes Terres.





Da qui si prende una strada sterrata che lascia a destra quella principale buttandosi in discesa verso un  viadotto, per poi risalire a sinistra fino alla frazione di Saint Jean (770 m) e quindi si raggiunge la passarella della Tour Ronde dopo 12 km dalla partenza.


Prendiamo in direzione di Villar e subito dopo a sinistra per Abadous e per poi continuare nonostante il cartello:"strada senza uscita". Il sentiero è parzialmente pedalabile, comunque al km 17,5 arriviamo al carrefour des Marinos.



Si prosegue dritto e da qui in poi, fino a Tallard, su un bellissimo percorso in balcone sulla piana della Durance, certo il panorama è molto bello ma il sentiero fino  a Tallard (690 m) altrettanto, ciclisticamente parlando.

  

Sono ormai le ore 14,00 e necessita una pausa pranzo per riconquistare un pò di forze. Ci fermiamo nella piazzetta di ingresso di Tallard dove oltre al bancomat ci sono anche una paio di ristorantini. Ripartiamo fino ad attraversare nuovamente la Durance e quindi prendiamo la direzione per Cubanas ma subito prima di un piccolo ponte si svolta a sinistra per un sentiero. Sarà la pancia piena ma è talmente ripido che anche spingere la bici diventa veramente difficile. Paola non riesce e quindi spingo un pò la mia, poi torno indietro e recupero la sua, mentre lei prosegue a piedi. Ma ormai il danno è fatto! Una scarpa di Paola si è spaccata durante la salita....



e quindi nonostante la avessimo in qualche modo rattoppata è costretta a cambiarla con una scarpa normale Il termine giusto di questa salita  è tiraculo, cioè un sentiero quasi dritto molto verticale!!!
Non smette mai di salire e superati i 5,5 km si arriva a Venterol (1044 m), al primo tentativo, non c'è posto per dormire, ma al secondo, presso il gite d' etape:" L' Asphodele" nel castello, troviamo un' ottima sistemazione.


Accogliente camera con bagno caldo, la giusta ricompensa, anche se l' aspettativa della cena è davvero alta!!
In tutto siamo sei ospiti, tre coppie ci preparano cena tutti allo stesso tavolo. Una deliziosa cena bio-vegetariana sapientemente preparata e servita. Loro sono arrivati in macchina e naturalmente sono incuriositi dal nostro viaggio. Finita la cena facciamo due passi tra il silenzio delle montagne seguiti costantemente dal loro cane nero.

8 Settembre 2013 ore 8,30

Piove, non molto forte , ma piove. Consumata la deliziosa colazione, inforchiamo le biciclette e partiamo. 

Tappa 6

Venterol (1059 m) - Sisteron (485 m)  Km 56

vedi mappa


Profilo altitudine

                     




Dobbiamo prima di tutto superare il col des Marmettes a 1.208 m, la pioggia rende il terreno fangoso e viscido. Già dalla partenza, il loro cane nero con cui abbiamo fatto amicizia ci segue lungo la strada, più volte gli diciamo di tornare indietro ma lui sparisce e dopo poco riappare. 

Giungiamo così in località Castre a 1320 m di altitudine, il cane ci segue ancora dopo 5 km. Siamo costretti a telefonare a L' Asphodele per dire al proprietario che il cane è con noi. Spieghiamo a lui dove siamo, vicino a Urtis, sul sentiero che porta al col de la Berche, con la macchina non ci può raggiungere e quindi ci mettiamo d' accordo che ritorno indietro sperando che il cane mi segua. Infatti, per fortuna, dopo un paio di km raggiungo una strada con il cane che mi segue e dopo alcuni minuti arriva il proprietario con un fuoristrada che mi ringrazia e carica il cane in macchina. 


Non piove più, ma il terreno rimane bagnato e scivoloso. Arriviamo in vetta alla collina della Guarduelle e subito prima che una sbarra chiuda la strada, prendiamo un sentiero a destra tutto in diagonale, ricoperto di foglie, che in ripida discesa conduce al col de la Berche a 1265 m. Quasi impossibile stare in piedi anche a piedi



   

Superato il colle ora è tutta discesa in un meraviglioso sottobosco con il sentiero completamente ricoperto di foglie, ma si sa che , dopo aver affrontato la salita, la voglia di  godersi in velocità la discesa, anche correndo parecchi rischi con le borse attaccate dietro, è molto forte!

  


Raggiungiamo così rapidamente la bergerie de la Fougère, un posto bello ma un pò inquetante, non sappiamo perchè.




Ora il sentiero è diventata strada bianca ed in ripida discesa raggiungiamo la Roche e quindi la D951, scavalcando anche la recinzione che i margari del posto hanno costruito.



Mancano ancora 1,5 km per completare i 14 km che separano Venterol a Caire (710 m), dove ci fermiamo a mangiare qualcosa, proprio sulla piazza del monumento ai morti, senza prima aver ammirato le particolari linee de la Grand Fistoire.


Ripartiamo seguendo la strada asfaltata fino ad arrivare La Motte du Caire per circa 4 km. Sono ormai le ore 15,30 e rimangono ancora 38 km da fare prima di arrivare a Sisteron seguendo il GR653D, vuol dire almeno 6 ore. Troppo tardi per arrivare ad un orario decente alla stazione e poi prendere il treno per Briançon e quindi decidiamo di seguire la strana asfalta che in  22 km ed un paio di ore ci consente di arrivare a Sisteron. Prima di entrare a Sisteron attraversiamo per l' ennesima volta la Durance e procediamo fino a raggiungere place de la République dove ci concediamo in tutta tranquillità una meritata birra. Dalla stazione di Sisteron prendiamo il treno che ci riporta a Briançon e poi con un minibus fino al  Colle del Monginevro dove abbiamo lasciato la nostra auto.

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