mercoledì 14 giugno 2023

La ciclovia del Po ( Mantova-Pila-Adria). Terza parte

   


Terza parte: 2,3,4 giugno 2023 La Ciclovia del Po da Mantova a Andria via Pila  Km 243.







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2 giugno 2023 ore 12.00 Mantova-Bregantino Km 67

Abbiamo lasciato la macchina nei pressi della stazione di Mantova e ci apprestiamo a ritornare a Borgoforte per riprendere la dove avevamo lasciato la Ciclostrada del Po.



Giornata bellissima, il cielo è totalmente sereno e la temperatura ideale per pedalare. E' festa oggi e molti pedalano sull' argine del fiume. E' veramente singolare che questi paesini lungo il Po siano in realtà in qualche modo famosi per aver dato i natali a qualche personaggio importante. E' il caso di San Nicolò Po, paese natale di Learco Guerra, 1902.
Soprannominato "La Locomotiva umana" per via del suo possente fisico, muratore fino a 25 anni, Learco Antenore Giuseppe Guerra fu rivale di Alfredo Binda;  campione del mondo nel '31, vinse la Milano-Sanremo nel '33 e il giro di Lombardia e il giro d' Italia nel '34. 
Ci siamo portati dei panini da mangiare a pranzo ed infatti verso le 12.30 nei pressi di San Giacomo Po, tra il selvaggio dell' argine troviamo un atto d' amore.....



Qualche persona di buon cuore e amore per la ciclovia tiene pulito ed accogliente l' argine!


un bellissimo tavolo con panche, ci sono i cestini con i sacchetti per i rifiuti  e dunque cerchiamo mantenere pulita questa oasi. La cosa meravigliosa è che il tutto è all' ombra di una bellissima pianta di gelso dai frutti profumati e dolcissimi..in questo periodo poi....
Dai si riparte! 
Il pomeriggio passa veloce e attraversato il fiume Mincio si arriva a Governolo dove si incontrano immediatamente i resti del castello trecentesco con i suoi merletti. A Governolo si dice che ci fu l' incontro tra il papa Leone I e Attila che nel 452 mise fine alle incursioni del condottiero unno.
Arriviamo così a Bergantino. Abbiamo prenotato presso l' Hotel Ristorante El Camin. E' ancora presto, infatti è tutto chiuso anche se all' interno ci sono persone che preparano. Cerchiamo di farci vedere ma sembra che non ci vogliano vedere, allora chiamo al telefono l' albergo e ci vengono ad aprire.
Superate tutte le formalità prendiamo la camera.
Prenotiamo cena  nello stesso posto e usciamo per il consueto giro a piedi. L hotel è nella periferia est di Bergantino di fronte alla zona industriale. Scopriamo da subito che Bergantino è il paese delle giostre e degli spettacoli itineranti. Infatti i capannoni della zona industriale hanno al loro esterno tutte giostre o in costruzione, o in revisione. In uno spiazzo della zona industriale troviamo una decina di TIR tutti luccicanti, guardiamo incuriositi e si avvicina Marco un signore sui 50 anni di Milano, giostraio da generazioni. Iniziamo a parlare incuriositi dal mestiere di giostraio. Negli anni passati quando a carnevale le giostre venivano a Torino in Piazza Vittorio, suo papà e lui portavano le loro giostre in piazza. Ore viene al parco della Pellerina. Raccontiamo che i giostrai li abbiamo sempre immaginati diversi da quello che stavamo vedendo in quello spiazzo....e lui risponde che il mestiere è molto cambiato e che ama la comodità, ha appena acquistato per suo figlio una roulotte...chiamala roulotte! 400 mila euro di casa con tanto di sauna , jacuzzi e Porsche Cajenne nuovo di zecca parcheggiato fuori!
Stanno aspettando un pezzo per una giostra nuova che arriva da Tahiti!
Andiamo a cena.


3 giugno 2023 ore 8.00 Bregantino-Papozze Km 84




E' da questa mattina alle 4 che si sentono tuoni e fulmini, il cielo in direzione di Mantova è nerissimo ma verso Venezia, dove dobbiamo andare noi è tutto sereno!
Partiamo dopo la colazione improponibile ed insufficiente dell' hotel, un caffè ed una brioches confezionata. Qualche goccia arriva ma anche perchè stiamo andando in paese per fare spesa per il pranzo.

Ora saliamo sull' argine e lasciamo Bregantino




Arriviamo a Castelmassa, la cui foto della piazza venne utilizzata da Guareschi, scrittore e giornalista, come copertina nel suo famoso libro." Don Camillo - Mondo piccolo". Anche lui cicloturista già nel 1941 come certificato da questo cartello.


Sull' argine nei pressi di Ficarolo un simpatico punto sosta indica le direzioni


                                           


Alle 14.50 abbiamo già percorso gli 84 km che separano Bergantino a Papozze. Devo dire che non siamo abituati a queste velocità e a queste percorrenze in così breve tempo, evidentemente le ruote da 29" aiutano...e non poco!
 

Oggi fa molto caldo. Abbiamo prenotato presso il B&B di nome  "Amlè" una villa decadente ed apparentemente abbandonata, entriamo nel cortile suoniamo, da una finestra una voce ci dice di andare presso il ristorante Teatro Caruso dove lavora il proprietario del la casa. Per fortuna lo incontriamo sulla porta che sta chiudendo il ristorante. E' un tipo particolare , la fotocopia di Woody Allen, ha un bel sorriso e ci accompagna immediatamente alla casa. Le bici le mettiamo in una cucina fuori servizio, la camera è accogliente e grande. E così prenotiamo anche cena al suo ristorante.



4 giugno 2023 ore 8.00 Papozze-Pila Km 45 +Adria km 47 

totale Km 92

Al ristorante Teatro Caruso si mangia molto bene, specialità pesce davvero ottimo, sono i posti che non ti aspetti. Anche la camera in effetti era silenziosa e fresca.
Raccolte le nostre cose andiamo a fare colazione in un bar tabaccheria dove ieri abbiamo bevuto due ottime birre bianche.



In realtà la ciclovia finisce a Pila (45 km), ma noi dobbiamo andare ad Adria per prendere il treno che ci riporta a Mantova.
Partiamo, il caldo si sente già. L' uscita da Papozze è su statale con un discreto traffico. Dobbiamo raggiungere Bottrighe per ritornare sull' argine e pedalare più tranquilli.


Superiamo Porto Viro ed andiamo verso Ca' Tiepolo.
Veniamo raggiunti da Maurizio un ciclista solitario che nel superarci ci chiede da dove veniamo e iniziamo a pedalare assieme. Ha la sorella ed il fratello a Rivoli e conosce bene la Val Susa perchè quando va a trovare i parenti si porta la bici e finalmente fa un pò di salita. Qui è vero che è tutto in piano ci spiega ma è anche vero che c'è sempre il vento e seppure non si faccia altimetria la fatica la senti lo stesso. E' in pensione ma lavora ancora, perchè noi siamo veneti e lavoriamo sempre!! Arriviamo fino al ponte e ci salutiamo. Ormai siamo arrivati all' epilogo del nostro viaggio. Pila è l' ultima cittadina proprio dove il fiume si butta nel mar Adriatico.


Andiamo un po' oltre dove ci sono i magazzini dei pescatori e infine al rifugio di Punta Maestra



Ora dobbiamo fare gli ultimi 47 km per raggiungere la stazione di Adria. Purtroppo il tempo è peggiorato ed un grosso nuvolone nero è proprio in direzione di Adria. Infatti dopo alcuni km inizia a piovere anche copiosamente ma si capisce che è passeggero e dunque dopo aver ritrovato riparo ripartiamo.
Abbiamo anche fame oltre che sete e dunque ritornati a Porto Viro ci fermiamo in un bar per mangiare qualcosa. Devo dire che nonostante i gran lavoratori veneti, qui è tutto chiuso non c'è un bar o ristorante aperto. Gli unici locali aperti, così come è successo a Bottighe questa mattina ma anche nei giorni scorsi in altri posti, sono gestiti da cinesi...e nemmeno con troppo senso del pulito, va a capire come vanno le cose!
Arriviamo ad Adria e ci dirigiamo alla stazione ferroviaria. Il nostro treno parte alle 16.08, questa tratta la Adria-Rovigo non è gestita da Trenitalia ma bensì da Servizi territoriali SpA. Per poter caricare le bici prima di partire abbiamo dovuto mandare una mail al gestore in cui chiedevamo il permesso di caricare le biciclette sul treno, più che altro per la gestione degli spazi. Sul momento non avevamo capito il motivo di questa cosa ma adesso che ci siamo davanti capiamo il perchè!!!
Il treno, o meglio, l' automotrice, è un magnifico esemplare di veicolo ferroviario leggero costruito nel 1979, 68 posti a sedere, motore diesel con cambio manuale, in pratica quando parte è come essere su un camion di vecchia generazione ovviamente!


                                              


Bellissimo!

Da Rovigo prendiamo un treno che ci riporta a Mantova dove vicino alla stazione ritroviamo la nostra auto.


Conclusione: La ciclovia Torino- Venezia è una bella idea di viaggio molto semplice, sia da pedalare che da organizzare. Si trovano facilmente tutti i servizi che servono (mangiare, dormire, bar, acqua, posti manutenzione biciclette). Ci sono dei bei paesaggi che, come è successo a noi, facendolo in primavera sono arricchiti di fioriture multicolori. Sinceramente per noi soprattutto alla fine è risultato un pò monotono, il Po a destra condito da alte pioppaie e a sinistra grandi pianure coltivate. Anche la poesia dei piccoli paesini del polesine sperduti nella campagna dopo un svanisce...D' effetto invece alla fine del viaggio il Po che sfocia nel mare anche se a dire il vero lo si immagina perchè non è visibile il punto preciso.
























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