Prima parte: dal 7 al 17 Ago2016 da Arles a Toulouse km 492
Se vuoi leggere tutto il viaggio clicca qui
7 Agosto 2016 ore 8,00
Partiamo in auto per raggiungere Arles ed esattamente dalla Maison du pèlerin in place Pomme dove avevamo terminato il percorso della via Domitia.
Sono le ore 14,30 e giusto per iniziare ci facciamo apporre il primo timbro sulla credenziale e finalmente si parte!
Sono le ore 14,30 e giusto per iniziare ci facciamo apporre il primo timbro sulla credenziale e finalmente si parte!
Tappa 1
Arles (10 m) - Vauvert (34 m) Km 45
Siamo praticamente al livello del mare,e stiamo per entrare nella bellissima Camargue, dunque almeno per oggi le altimetrie saranno a zero se non sotto zero considerata la notevole depressione. Attraversiamo il centro di Arles in direzione del ponte Trinquetaille che attraversa il Rodano per poi svoltare a sinistra, In realtà ci sono due possibilità; la prima è quella che faremo noi appunto svoltando a sinistra in direzione del ponte Gimeaux, la seconda invece si svolta a destra e si segue la sponda del piccolo Rodano. Il primo percorso è più assolato ed asfaltato, mentre il secondo è in terra battuta ombroso e più tranquillo, in entrambi i casi comunque si arriva a Saint Gilles e poi a Vauvert.
In effetti anche sulla strada asfaltata non passa nessuna macchina ma il percorso è molto mal segnalato, perdiamo molto tempo nel tornare indietro a riprendere le segnalazioni, tuttavia il panorama è molto bello e dopo circa 18 km arriviamo al ponte del piccolo Rodano dove i due percorsi si ricongiungono.
Lasciamo quindi la regione delle Bouches du Rhone per entrare nella Languedoc.Roussillon. Alle porte di Sant Gilles attraversiamo una passarella a scalini per poi salire nel centro del paese dove troviamo la bellissima abazia.
Il mio altimetro segna -20 m sotto il livello del mare. Ancora 17 km per arrivare a Vauvert, come dicevamo il percorso è mal segnalato ed quindi arriviamo finalmente a destinazione alle ore 20.00.
Decidiamo di cercare un posto per dormire presso le relais du pèlerin davanti alla stazione ferroviaria di Vauvert, dove conosciamo Eric Nicolas anziano pellegrino della via Tolosona per Santiago di Compostela.
Ha un a bella casa, e le stanze riservate ai pellegrini sono in cortile dove un tempo cerano le stalle dei cavalli, noi dormiamo nella stalla che un tempo fu di Fanfonne. Dopo una bella doccia calda in cortile chiediamo a Eric un consiglio su dove andare a mangiare
Dopo una bella doccia calda in cortile chiediamo a Eric un consiglio su dove andare a mangiare...ma è domenica ed è tutto chiuso!! Eric sa bene cosa vuol dire per un pellegrino non trovare da mangiare dopo una giornata di viaggio, decide di prendere la sua auto e di portarci in giro per il paese per cercare un ristorante aperto. Purtroppo è veramente tutto chiuso!! Non ha parole non credeva nemmeno lui ai suoi occhi. L' unica possibilità è un furgone in un parcheggio che fa le pizze.Ci accontentiamo per forza e scendiamo dalla macchina. Eric va via e ordiniamo le pizze ma dopo un po' di tempo arriva ancora Eric che ci dice di aver preparato lui qualcosa a casa sua. Saliamo in macchina e ritorniamo a casa sua dove ci porta sul tavolo del cortile un magnifico piatto con pasta, salciccia peperoni e patate!!! Grande Eric!!
La tappa è pianeggiante, almeno fino a Gallargue, e ben pedalabile l' unico problema è l' acqua che non se ne trova, le fontane hanno tutte la scritta " acqua non potabile" nonostante sgorghi abbondante ed al momento negozi dove comprarne non ce ne sono. Attraversiamo bei campi coltivati a verdura e poco prima di arrivare a Gallargues incontriamo un' indicazione sui km che mancano a Santiago de Compostela
1604 km a Santiago!
Tappa 3
Una bellissima chiesa quella di Saint Julien e Saint Basilisse, qui finalmente si respira l' aria del cammino spagnolo.Infatti un cancello ci permette di entrare e di trovare un piccolo banco con tanto di timbro da apporre alla nostra credenziale. Sul cancello c'è scritto 1556 km a Compostela. non siamo abituati a trovare i timbri della credenziale è la prima volta che lo troviamo disponibile ai pellegrini, in genere è sempre tutto chiuso.
Troviamo anche una bellissima mappa della zona che indica il percorso.
Bene , ripartiamo , prossima tappa Montarnaud. Dopo Grabels il sentiero inizia a non essere più pedalabile sia a causa della salita ma soprattutto per i grossi sassi presenti sembrava già troppo bello! Pazienza scendiamo dalle nostre bici e spingiamo.
e poi arriviamo su un desolante altipiano
In compenso successivamente attraversiamo frutteti di buonissime pesche ed albicocche ed alle ore 16.30 arriviamo a Montarnaud dove ci fermiamo nell'unico bar del paese per bere una birra ma anche per fare il punto della situazione su dove andare a dormire.
Optiamo per le Gite d' étape Le Temps d' une Pause, telefoniamo ma non rispondono e dunque decidiamo di raggiungerlo in bici, ma è molto fuori dal paese. in ogni caso ci arrviamo ma la signora Cathy ci dice che non c'è posto l' unica soluzione che ci può offrire è una tenda canadese sotto ad una pianta. Noi non abbiamo incontrato ancora nessun pellegrino ma i posti a dormire si fa fatica a trovarli. Torniamo in paese e questa volta ci fermiamo presso l' Accueil du Pèlerin appena fuori dalla piazza centrale. All' indirizzo indicato non c'è alcuna indicazione, è una villetta gialla , entriamo in cortile, chiamiamo e dopo un pò escono marito e moglie diciamo anziani...comunque il posto è disponibile, anzi il piano superiore della casa riservata ai pellegrini è completamente vuoto. La signora ci accompagna e ci fa vedere che possiamo scegliere la stanza che vogliamo, l' unica cosa è che ci fornisce di un telo di nylon per appoggiare le nostre borse per terra...per non sporcare! Bene, almeno abbiamo un letto dove dormire, ora è necessario trovare un posto dove mangiare! Prima di uscire incrociamo la signora con un melone in mano che ci regala..mangiatelo che è dolcissimo!
Da qui parte una strada pianeggiante e rettilinea di terra rossa. In realtà siamo sulla sede di un' antica ferrovia dismessa, era la ferrovia Montpellier - Rabieux creata nel 1892 per trasportare vino, uva, passeggeri e bauxite da qui penso il terreno rosso. Bella da pedalare ma purtroppo buco la ruota posteriore e dunque la sosta è obbligatoria proprio all' altezza del laghetto, cava della bauxite! Durante la sostituzione della camera d' aria un' auto con una coppia di persone anziane si avvicina, si ferma, e dal finestrino la signora ci raccomanda di non fare la grigliata di carne perchè accendere il fuoco è pericoloso!! Ahahaha ci facciamo una risata ma a dire il vero sembravano loro pericolosi!!
Superato il ponte svoltiamo a destra per risalire su strada asfaltata le meravigliose gorges de l' Hérault in direzione Saint Guilhem le Désert.
Arriviamo così alle 15,00 a Saint Guilhem le Désert (89 m), al contrario di qualsiasi altro posto visitato fino ad ora la coda delle automobili per arrivare al paese è di circa tre km!! Un posto molto turistico speriamo di trovare da dormire. Ci sediamo sugli scalini proprio all' inizio della via centrale per fare il punto della situazione. a piedi percorro la via centrale in cerca del Le Lieu Plaisant che risulta in vendita ma a fianco, una signora di origine italiana, di Venezia, mi aiuta dicendomi di altri posti dove poter trovare da dormire. Alla fine troviamo posto presso il Club Alpino Francese (C.A.F.) gestito da una simpaticissima signora che gestisce anche un piccolo negozio di alimentari proprio sotto il dormitorio. Le bici le portiamo su per le scale e le lasciamo nel refettorio così come le borse e saliamo ancora di un piano per raggiungere il dormitorio e dopo aver preso posto ed una buona doccia calda usciamo per visitare il villaggio. Molto bello è per questo che ci sono tantissimi visitatori, ci fermiamo in un locale per bere la solita birra e per rilassarci un po' e poi continuiamo la passeggiata su e giù per il paese.
La tappa di oggi, leggendo la guida sembra molto difficile da fare anche a piedi. Vedremo sul momento il da farsi. Da qui infatti si lascia la pianura per iniziare la zona pre pirenaica. Bisogna superare il Pic de la Vierge dopo Arboras e il percorso dovrebbe essere interdetto alla bici!
Risaliamo la via centrale di Saint Guilhem e ci lasciamo alle spalle le ultime case. Il sentiero inizia subito duro sul versante sinistro della valle, sale a piccoli tornanti, per circa 1,5 km, bisogna far attenzione alle indicazioni da seguire perchè ci sono parecchi sentieri, ma l' indicazione è quella di seguire l' enorme falesia che si vede sulla sinistra fino a raggiungere il castello di Castelas per poi arrivare alla strada asfaltata prima di Montpeyroux, per poi proseguire fino a Arboras Al bivio piccola sosta alla croce tra le vigne.
Arriviamo quindi ad Arboras (173 m). Siamo proprio di fronte al bivio e occorre decidere se seguire il sentiero oppure non ascoltando i consigli della guida che dice appunto che ad un certo punto è vietato il percorso in bici, oppure, cosa secondo noi più saggia, proseguire su strada asfaltata fino a Saint Jean de la Blaquière. Per non correre inutili rischi proseguiamo su asfalto, anche se la salita non mancherà di certo. Infatti in circa 4,5 km arriviamo ai circa 650 m del bivio che in discesa ci porta a Saint Jean de la Blaquière (170 m) ovvero una piccola salita del circa 9% non male!
Ormai sono le ore 13,30 ci fermiamo nell' unico bar aperto per mangiare un' insalata per poi ripartire alla volta di Lodéve ancora circa 14 km. Dopo un piccolo guado iniziamo la salita che ci porta a Uscias du Bosc a circa 430 m, naturalmente anche fosse possibile pedalare per la pendenza non lo è per i numerosi sassi sul sentiero. Al termine della salita una inaspettata panchina ombrosa a fianco di una croce vi ripagherà dello sforzo mentre a poche centinaia di metri si intravede Uscias du Bosc con la sua bellissima chiesetta dedicata a Saint Gilles, naturalmente chiusa!
Si sale ancora, un' improponibile salita al 12% ci aspetta all' uscita dal paese questa volta addirittura asfalta ma dura solo qualche centinaio di metri, dopo di ché ritorna in terra battuta. Stiamo andando verso il priorato di Saint Michel de Grandmont. Superata la salita un bellissimo sentiero attraversa un piacevole pineta in leggera discesa che poi peggiora un po' fino al priorato.
Dopo la breve visita la discesa continua, è un sito particolare, sembra fatto a terrazze su livelli diversi finché arriviamo in una terrazza enorme, quasi un balcone sulla valle in cui troviamo uno strano disegno extraterrestre fatto con delle pietre , in realtà tutto il sito è una palestra di roccia dove ragazzini con i loro istruttori si divertono e imparano le tecniche di arrampicata siamo a Les Rials 434 m.
All' uscita di Lodéve ci fermiamo per visitare la bellissima cattedrale fortificata di Saint Fulcran.
Sembra che l' unico modo per raggiungere Lunas sia quello di seguire la strada dipartimentale D35 e dunque iniziamo a pedalare in questa direzione. La salita parte subito dura in circa 13 km si arriva al col de la Baranque de Bral a 560 metri di altitudine. Non mi sento molto in forma le gambe non girano e faccio molta fatica, Paola invece sembra andare nonostante la ripida salita. arrivati al colle un bivio a sinistra ci consente di arrivare a Lunas in cisrca 6 km e quindi anzichè prendere il sentiero ci buttiamo in altrettanto ripida discesa verso Lunas.
Sono le 13.30 e spero che mangiando qualcosa la pesantezza di gambe mi passi. Facciamo il punto della situazione, la tappa successiva dovrebbe essere Saint Gervais sur Mare ma sono 30 km e bisogna superare il col du Liourel e poi ancora fino a raggiungere i 900 metri. Sono poco convinto di potercela fare ma partiamo. Lunas è un posto carino e tranquillo. Pedaliamo lungo il rettilineo che conduce a le Bousquet d' Orb quando sulla sinistra vediamo una bellissima piscina comunale. Ecco cosa ci vorrebbe un bel bagno in piscina per poi stenderci al sole sul verde prato circostante, e così facciamo, per questa sera ci fermiamo qui a Lunas. Dopo aver passato il pomeriggio in piscina, all' imbrunire torniamo con le nostre bici nel centro del paese dove presso l' Auberge Gourmande troviamo una stanzetta per noi due. Cena presso le restaurant Sous les Platanes.
Ci voleva un po' di relax, abbiamo dormito benissimo e dopo la consueta colazione facciamo qualche foto al paesaggio compreso il castello di Lunas che si trova proprio di fronte al nostro auberge.
Si riparte in direzione di La Salvetat sur Agout circa 9 km, ma come detto il percorso è molto piacevole anche se dobbiamo salire fino ai 928 m di un punto chiamato Croix du Poul per poi raggiungere in discesa La Salvetat sur Agout (720 m).
Ora il percorso si fa duro, non è più pedalabile, tutto in salita e con grosse pietre smosse. Procediamo a spinta anche perchè ormai non c'è più traccia del sentiero. Al suo posto una strada in terra smossa e una polvere infinita. Delle ruspe stanno disboscando la zona, per far passare una nuova strada ed alla fine riusciamo ad arrivare nel punto più alto di Les Crouzettes (880 m) per poi arrivare ad Anglés (750 m)
Il posto non sa di nulla un piccolo borgo senza vita. Imparata la lezione del giorno precedente andiamo nell' unico bar aperto del paese per una meritata "pression". Il gestore del bar ci dice che il gite d' étape comunal e tutto occupato e non c'è posto. Gli chiedo di portarmi a vedere il gite d'étape, ma lui sostiene che è inutile andare a vedere, non c'è posto!
Nel frattempo siamo anche riusciti a prenotare una camera nel cuore della città presso l' Hotel La Croix Baragnon in pratica si trova sulla via Tolosana, molto comodo anche per ripartire.
Dopo aver preso posto in albergo usciamo per le suggestive vie di Toulouse alla ricerca di un posto dove poter mangiare, non possiamo sbagliare, oggi abbiamo superato i 100 km e non possiamo cavarcela con un uovo e un po' di verdura....
Poco distante dall' hotel troviamo il ristorante o meglio la Table d'Hòtes che fa per noi:
Tutto quel che c'è da mangiare è su un tavolo, ti servi da solo e ne puoi prendere quanto ne vuoi. Da segnalare tra le altre cose una meravigliosa insalata di lenticchie, pesce in carpione, zuppa e prosciutto stufato con il riso. Spettacolo!!
Alain il titolare è molto simpatico e cordiale a fine cena lo facciamo sedere al nostro tavolo e facciamo una lunga chiacchierata.
Complimenti ad Alain e al suo Chez Navarre!
Facciamo ancora un piccolo giro a piedi per le viuzze tolosane e poi andiamo in albergo.
Oggi è stata una bellissima giornata. Arrivare sul Canal du Midì e pedalare al suo fianco per quasi 100 km era uno degli obiettivi del nostro viaggio, e così è stato.
Il mio altimetro segna -20 m sotto il livello del mare. Ancora 17 km per arrivare a Vauvert, come dicevamo il percorso è mal segnalato ed quindi arriviamo finalmente a destinazione alle ore 20.00.
Decidiamo di cercare un posto per dormire presso le relais du pèlerin davanti alla stazione ferroviaria di Vauvert, dove conosciamo Eric Nicolas anziano pellegrino della via Tolosona per Santiago di Compostela.
Ha un a bella casa, e le stanze riservate ai pellegrini sono in cortile dove un tempo cerano le stalle dei cavalli, noi dormiamo nella stalla che un tempo fu di Fanfonne. Dopo una bella doccia calda in cortile chiediamo a Eric un consiglio su dove andare a mangiare
Dopo una bella doccia calda in cortile chiediamo a Eric un consiglio su dove andare a mangiare...ma è domenica ed è tutto chiuso!! Eric sa bene cosa vuol dire per un pellegrino non trovare da mangiare dopo una giornata di viaggio, decide di prendere la sua auto e di portarci in giro per il paese per cercare un ristorante aperto. Purtroppo è veramente tutto chiuso!! Non ha parole non credeva nemmeno lui ai suoi occhi. L' unica possibilità è un furgone in un parcheggio che fa le pizze.Ci accontentiamo per forza e scendiamo dalla macchina. Eric va via e ordiniamo le pizze ma dopo un po' di tempo arriva ancora Eric che ci dice di aver preparato lui qualcosa a casa sua. Saliamo in macchina e ritorniamo a casa sua dove ci porta sul tavolo del cortile un magnifico piatto con pasta, salciccia peperoni e patate!!! Grande Eric!!
8 Agosto 2016 ore 8,00
Ieri giornata difficile! Speriamo che oggi vada meglio . Eric non c'è è già uscito. Facciamo una buona colazione, prepariamo le nostre bici e partiamo alla volta di Montpellier. Giornata di sole calgo e cielo azzurro.
Tappa 2
Vauvert (34 m) - Montpellier (37 m) Km 68,5
Profilo altitudine
Prima di lasciare Vauvert facciamo un giro per i paese. Visitiamo la cattedrale e ci prendiamo un caffè in un bar della piazzetta antistante alla chiesa, anche perchè ieri sera non eravamo in grado di apprezzare il posto.
Prima tappa Gallargues le Monteux 13 km circa
La tappa è pianeggiante, almeno fino a Gallargue, e ben pedalabile l' unico problema è l' acqua che non se ne trova, le fontane hanno tutte la scritta " acqua non potabile" nonostante sgorghi abbondante ed al momento negozi dove comprarne non ce ne sono. Attraversiamo bei campi coltivati a verdura e poco prima di arrivare a Gallargues incontriamo un' indicazione sui km che mancano a Santiago de Compostela
1604 km a Santiago!
Ma per noi solo 4 per Gallargue (64 m).
Un paesino molto carino su una collina , rialzato quindi dalla pianura, con un bel centro storico protetto dalla cattedrale in alto, dalla piazza centrale con un caratteristico palazzo comunale e soprattutto l' anziano ospedale Saint Jacques per i pellegrini
Lasciamo Gallargues le Monteux verso il cammino del Ponte Romano che tra l' altro non è visibile a causa della folta vegetazione, superata una piccola diga attraversiamo l' autostrada passandoci sotto e su una pista in terra raggiungiamo Villetelle. Anche qui a causa della scarsa segnalazione invece di prendere in direzione Lunel sulla D110-E1 ci addentriamo , seguendo comunque un sentiero marcato bianco-rosso, verso una maledetta collina su un sentiero a strapiombo sul fiume Le Vidurle dove in vetta arrivava una via ferrata, insomma tutto a piedi spingendo le nostre biciclette!
Dopo aver perso circa 2 ore arriviamo a Vérergues dove riprendiamo la D110 in direzione di Lunel per riprendere la via Tolosana che costeggia l' autostrada A9.
Raggiunta la giusta via, proseguiamo verso Vendargues. Anche oggi a pranzo non abbiamo mangiato se non delle barrette energetiche e quindi arrivati in centro al paese cerchiamo un bar dove poter mangiare e bere qualcosa, ma non c'è nemmeno un bar aperto e dopo aver chiesto informazioni proseguiamo in direzione Le Crès. Sono ormai le ore 18.30 nella periferia di Le Crès troviamo un Carrefour aperto dove comperiamo da mangiare e da bere. Ormai Montpellier è vicina ma abbiamo ancora il tempo di sbagliare strada e di girovagare inutilmente per Le Crès per poi raggiungere finalmente Montpellier.
Insomma, la tappa doveva essere di 48 km ma alla fine siamo riusciti a fare 68 km!!.
Ci fermiamo nella Place les Beaux Erbes dove beviamo una "pression" mentre cerchiamo un posto per dormire nei dintorni. Dopo varie ricerche troviamo una camera presso l' Hotel du Parc non proprio vicino alla piazza ma comunque ci avviamo. Ormai è buio sono le ore 21,30 e se non ci affrettiamo corriamo il rischio di non trovare un ristorante aperto per la cena. Dopo aver preso posto in albergo, senza doccia e vestiti ancora da bici, ci facciamo indicare dalla reception una zona dove trovare dei ristoranti e dopo una camminata di mezz'ora arriviamo a "Le Chat Perché", dove finalmente mettiamo qualcosa nello stomaco.
Raggiunta la giusta via, proseguiamo verso Vendargues. Anche oggi a pranzo non abbiamo mangiato se non delle barrette energetiche e quindi arrivati in centro al paese cerchiamo un bar dove poter mangiare e bere qualcosa, ma non c'è nemmeno un bar aperto e dopo aver chiesto informazioni proseguiamo in direzione Le Crès. Sono ormai le ore 18.30 nella periferia di Le Crès troviamo un Carrefour aperto dove comperiamo da mangiare e da bere. Ormai Montpellier è vicina ma abbiamo ancora il tempo di sbagliare strada e di girovagare inutilmente per Le Crès per poi raggiungere finalmente Montpellier.
Insomma, la tappa doveva essere di 48 km ma alla fine siamo riusciti a fare 68 km!!.
Ci fermiamo nella Place les Beaux Erbes dove beviamo una "pression" mentre cerchiamo un posto per dormire nei dintorni. Dopo varie ricerche troviamo una camera presso l' Hotel du Parc non proprio vicino alla piazza ma comunque ci avviamo. Ormai è buio sono le ore 21,30 e se non ci affrettiamo corriamo il rischio di non trovare un ristorante aperto per la cena. Dopo aver preso posto in albergo, senza doccia e vestiti ancora da bici, ci facciamo indicare dalla reception una zona dove trovare dei ristoranti e dopo una camminata di mezz'ora arriviamo a "Le Chat Perché", dove finalmente mettiamo qualcosa nello stomaco.
9 Agosto 2016 ore 8,00
Ieri è stata la classica giornata da dimenticare. Ci svegliamo come al solito alle ore 8 e dopo aver preparato i nostri bagagli e gonfiato la ruota posteriore della mia bici che da alcuni giorni si sgonfia, andiamo a visitare Montpellier.
Tappa 3
Montpellier (37 m) - Montarnaud (124 m) Km 22
Profilo altitudine
Proprio sotto al viadotto ci fermiamo in un bar a dare colazione ed a riempire le nostre borracce di acqua, visto che nel percorso fin qui fatto, di fontane dover poter bere acqua non ne abbiamo viste. Comperiamo anche della frutta al mercatino. Cerchiamo rue Amarryllis per uscire dalla città ma anche qui troviamo delle difficoltà, chiediamo ma nessuno la conosce, una signora dopo a sua volta aver chiesto ad altri passanti desolata ci dice:" bon curage". Eppure siamo in zona, siamo al fondo del viadotto ma niente. Troviamo un' indicazione che ci porta ad attraversare un giardino pubblico in salita, niente a che vedere con le indicazioni della guida ed arriviamo su un corso parallelo a dove eravamo ed iniziamo a pedalare. Al semaforo un ciclista ci chiede da dove veniamo e dove vogliamo andare. Si chiama Ramon, è uno spagnolo che vive a Montpellier e sta facendo il suo solito giro in bici mattutino. La via Tolosana passa vicino a casa mia, ci dice, vi accompagno io. E così pedaliamo una ventina di minuti assieme raccontandoci della vita a Montpellier e di quellla in Italia. Arrivati ad una grande rotonda effettivamente troviamo le indicazione per il sentiero di Compostela. Ci salutiamo cordialmente ed iniziamo la salita e dopo 10 km arriviamo a Grabels.
Una bellissima chiesa quella di Saint Julien e Saint Basilisse, qui finalmente si respira l' aria del cammino spagnolo.Infatti un cancello ci permette di entrare e di trovare un piccolo banco con tanto di timbro da apporre alla nostra credenziale. Sul cancello c'è scritto 1556 km a Compostela. non siamo abituati a trovare i timbri della credenziale è la prima volta che lo troviamo disponibile ai pellegrini, in genere è sempre tutto chiuso.
Troviamo anche una bellissima mappa della zona che indica il percorso.
Bene , ripartiamo , prossima tappa Montarnaud. Dopo Grabels il sentiero inizia a non essere più pedalabile sia a causa della salita ma soprattutto per i grossi sassi presenti sembrava già troppo bello! Pazienza scendiamo dalle nostre bici e spingiamo.
e poi arriviamo su un desolante altipiano
In compenso successivamente attraversiamo frutteti di buonissime pesche ed albicocche ed alle ore 16.30 arriviamo a Montarnaud dove ci fermiamo nell'unico bar del paese per bere una birra ma anche per fare il punto della situazione su dove andare a dormire.
Optiamo per le Gite d' étape Le Temps d' une Pause, telefoniamo ma non rispondono e dunque decidiamo di raggiungerlo in bici, ma è molto fuori dal paese. in ogni caso ci arrviamo ma la signora Cathy ci dice che non c'è posto l' unica soluzione che ci può offrire è una tenda canadese sotto ad una pianta. Noi non abbiamo incontrato ancora nessun pellegrino ma i posti a dormire si fa fatica a trovarli. Torniamo in paese e questa volta ci fermiamo presso l' Accueil du Pèlerin appena fuori dalla piazza centrale. All' indirizzo indicato non c'è alcuna indicazione, è una villetta gialla , entriamo in cortile, chiamiamo e dopo un pò escono marito e moglie diciamo anziani...comunque il posto è disponibile, anzi il piano superiore della casa riservata ai pellegrini è completamente vuoto. La signora ci accompagna e ci fa vedere che possiamo scegliere la stanza che vogliamo, l' unica cosa è che ci fornisce di un telo di nylon per appoggiare le nostre borse per terra...per non sporcare! Bene, almeno abbiamo un letto dove dormire, ora è necessario trovare un posto dove mangiare! Prima di uscire incrociamo la signora con un melone in mano che ci regala..mangiatelo che è dolcissimo!
Non ci sono grosse alternative per cenare, ma l' Abri-Cotier se passate da queste parti è un posto irrinunciabile! Ottima cena a base di pesce e dopo una passeggiata andiamo a dormire.
10 Agosto 2016 ore 8,00
Quella di ieri è stata una bella giornata, i km fatti non sono molti ma è stato molto piacevole. Facciamo colazione nel solito bar centrale andando a comperare presso la nuova boulangerie buonissimi croissants. Destinazione di oggi Saint Guilhem le Desert
Tappa 4
Montarnaud (124 m) - Saint Guilhem le Désert (89 m) Km 23
Usciamo dal Montarnaud attraverso un cancelletto da cui le bici con le borse non passano e subito dopo il sentiero si fa difficile. Sale molto ripido non è pedalabile ed è corroso dall' acqua piovana e dunque a spinta risaliamo la collina una sorta di macchia mediterranea per arrivare La Boissiére (203 m) dopo 5 km.
Da qui parte una strada pianeggiante e rettilinea di terra rossa. In realtà siamo sulla sede di un' antica ferrovia dismessa, era la ferrovia Montpellier - Rabieux creata nel 1892 per trasportare vino, uva, passeggeri e bauxite da qui penso il terreno rosso. Bella da pedalare ma purtroppo buco la ruota posteriore e dunque la sosta è obbligatoria proprio all' altezza del laghetto, cava della bauxite! Durante la sostituzione della camera d' aria un' auto con una coppia di persone anziane si avvicina, si ferma, e dal finestrino la signora ci raccomanda di non fare la grigliata di carne perchè accendere il fuoco è pericoloso!! Ahahaha ci facciamo una risata ma a dire il vero sembravano loro pericolosi!!
Ripartiamo sotto il sole rovente e dopo un paio di km si prospettano due strade per arrivare ad Aniane. La prima a sinistra su una buona strada in terra battuta che però poi sale ripidamente, la seconda sempre dritto ma con l' attraversamento di una galleria.
Scegliamo la seconda. Il fondo è ghiaioso e dopo qualche metro il buio pesto ci avvolge non si riesce a pedalare perchè ci sono mucchi di ghiaia che al buio fanno arenare le nostre bici, per fortuna non è molto lungo e con le nostre torce la attraversiamo.
Arriviamo così ad Aniane dopo 12 km, è tutto chiuso e non c'è nessuno in giro, il paese è carino c'è anche una bellissima antica fontana da dove sgorga acqua fresca ma con il solito cartello non potabile. le borracce sono vuote. Chiediamo a dei muratori che rispondono che loro hanno sempre bevuto a questa fontana ed allora riempiamo le borracce!! Proseguiamo lungo la via centrale e come d' incanto in un altra piazza ormai all' uscita del paese, alcuni bar- ristoranti ma la gente sembra raccolta tutta qui e per mangiare bisogna aspettare parecchio e dunque proseguiamo e dopo 6 km raggiungiamo il pont du Diable.
Arriviamo così alle 15,00 a Saint Guilhem le Désert (89 m), al contrario di qualsiasi altro posto visitato fino ad ora la coda delle automobili per arrivare al paese è di circa tre km!! Un posto molto turistico speriamo di trovare da dormire. Ci sediamo sugli scalini proprio all' inizio della via centrale per fare il punto della situazione. a piedi percorro la via centrale in cerca del Le Lieu Plaisant che risulta in vendita ma a fianco, una signora di origine italiana, di Venezia, mi aiuta dicendomi di altri posti dove poter trovare da dormire. Alla fine troviamo posto presso il Club Alpino Francese (C.A.F.) gestito da una simpaticissima signora che gestisce anche un piccolo negozio di alimentari proprio sotto il dormitorio. Le bici le portiamo su per le scale e le lasciamo nel refettorio così come le borse e saliamo ancora di un piano per raggiungere il dormitorio e dopo aver preso posto ed una buona doccia calda usciamo per visitare il villaggio. Molto bello è per questo che ci sono tantissimi visitatori, ci fermiamo in un locale per bere la solita birra e per rilassarci un po' e poi continuiamo la passeggiata su e giù per il paese.
Individuiamo così il ristorante dove cenare. Si tratta del ristorante:" Sur le Chemin" ovviamente...
....ma non si tratta di un ristorante tipicamente da pellegrini! Chapeau!!
Dopo la cena usciamo per strada ma come per incanto sono spariti tutti non c'è più nessuno e quindi dopo una breve passeggiata notturna andiamo a dormire.
11 Agosto 2016 ore 7,30
Mangiato benissimo ieri sera, Sur le Chemin se la gioca alla grande con l' Abri-Cotier di Montarnaud come miglior ristorante da noi frequentato in questa vacanza. Lasciamo partire gli altri ospiti che hanno dormito presso il CAF, non sono pellegrini , semplicemente amanti della montagna e dopo una buona colazione ed aver riempito le borracce nel fontanone della piazza della Libertà partiamo alla volta di Lodéve.
Saint Guilhem le Désert (89 m) - Lodéve (700 m) Km 42
Profilo altitudine
La tappa di oggi, leggendo la guida sembra molto difficile da fare anche a piedi. Vedremo sul momento il da farsi. Da qui infatti si lascia la pianura per iniziare la zona pre pirenaica. Bisogna superare il Pic de la Vierge dopo Arboras e il percorso dovrebbe essere interdetto alla bici!
Risaliamo la via centrale di Saint Guilhem e ci lasciamo alle spalle le ultime case. Il sentiero inizia subito duro sul versante sinistro della valle, sale a piccoli tornanti, per circa 1,5 km, bisogna far attenzione alle indicazioni da seguire perchè ci sono parecchi sentieri, ma l' indicazione è quella di seguire l' enorme falesia che si vede sulla sinistra fino a raggiungere il castello di Castelas per poi arrivare alla strada asfaltata prima di Montpeyroux, per poi proseguire fino a Arboras Al bivio piccola sosta alla croce tra le vigne.
Arriviamo quindi ad Arboras (173 m). Siamo proprio di fronte al bivio e occorre decidere se seguire il sentiero oppure non ascoltando i consigli della guida che dice appunto che ad un certo punto è vietato il percorso in bici, oppure, cosa secondo noi più saggia, proseguire su strada asfaltata fino a Saint Jean de la Blaquière. Per non correre inutili rischi proseguiamo su asfalto, anche se la salita non mancherà di certo. Infatti in circa 4,5 km arriviamo ai circa 650 m del bivio che in discesa ci porta a Saint Jean de la Blaquière (170 m) ovvero una piccola salita del circa 9% non male!
Ormai sono le ore 13,30 ci fermiamo nell' unico bar aperto per mangiare un' insalata per poi ripartire alla volta di Lodéve ancora circa 14 km. Dopo un piccolo guado iniziamo la salita che ci porta a Uscias du Bosc a circa 430 m, naturalmente anche fosse possibile pedalare per la pendenza non lo è per i numerosi sassi sul sentiero. Al termine della salita una inaspettata panchina ombrosa a fianco di una croce vi ripagherà dello sforzo mentre a poche centinaia di metri si intravede Uscias du Bosc con la sua bellissima chiesetta dedicata a Saint Gilles, naturalmente chiusa!
C'è ancora da scendere, attraversare il letto di un torrente in secca, ed infine risalire a piedi in paese. Sono le 15,15 non c'è anima viva in giro a parte un simpatico cagnolino che dalla finestra segue i nostri movimenti.
Si sale ancora, un' improponibile salita al 12% ci aspetta all' uscita dal paese questa volta addirittura asfalta ma dura solo qualche centinaio di metri, dopo di ché ritorna in terra battuta. Stiamo andando verso il priorato di Saint Michel de Grandmont. Superata la salita un bellissimo sentiero attraversa un piacevole pineta in leggera discesa che poi peggiora un po' fino al priorato.
Dopo la breve visita la discesa continua, è un sito particolare, sembra fatto a terrazze su livelli diversi finché arriviamo in una terrazza enorme, quasi un balcone sulla valle in cui troviamo uno strano disegno extraterrestre fatto con delle pietre , in realtà tutto il sito è una palestra di roccia dove ragazzini con i loro istruttori si divertono e imparano le tecniche di arrampicata siamo a Les Rials 434 m.
Continuiamo la discesa che diventa molto tecnica ma bella, fino a raggiungere la strada asfaltata che ci porta in ripida discesa dai 700 m fino a 170m di Lodève. Sono le ore 18,00.
Ci fermiamo come sempre in un bar per la solita birra serale per decidere dove andare a dormire e dove mangiare. Lodève è una città abbastanza grande, 7500 abitanti, e quindi le possibilità sono svariate ma, in ogni caso, sono tutte sulla stessa cifra sui 50 euro, non conosciamo altre sistemazioni da "pellegrini" e dunque optiamo per l' Hotel du Nord sulla via principale. Dove un simpatico signore di origini italiane ci accoglie, parlando del più e del meno ci consiglia diverse soluzioni per la cena, ma in particolare ci consiglia un ristorante di pesce " Entre Terre et Mer"...e lo ascoltiamo!
Nonostante la signora che ci ha serviti non fosse per niente simpatica, sembrava quasi fosse indispettita di dover lavorare, il cibo è stato veramente ottimo!!!
12 Agosto 2016 ore 9,00
Dopo un' abbondante colazione sulla terrazza dell' hotel scendiamo in garage dove ritroviamo le nostre bici. Purtroppo una ha la ruota bucata e quindi andiamo in un negozio poco distante l' albergo che vende camere d' aria per biciclette e dopo la sostituzione partiamo alla volta di Lunas.
Tappa 6
Lodéve (170 m) - Lunas (270 m) Km 18
Profilo altitudine
All' uscita di Lodéve ci fermiamo per visitare la bellissima cattedrale fortificata di Saint Fulcran.
Sembra che l' unico modo per raggiungere Lunas sia quello di seguire la strada dipartimentale D35 e dunque iniziamo a pedalare in questa direzione. La salita parte subito dura in circa 13 km si arriva al col de la Baranque de Bral a 560 metri di altitudine. Non mi sento molto in forma le gambe non girano e faccio molta fatica, Paola invece sembra andare nonostante la ripida salita. arrivati al colle un bivio a sinistra ci consente di arrivare a Lunas in cisrca 6 km e quindi anzichè prendere il sentiero ci buttiamo in altrettanto ripida discesa verso Lunas.
Sono le 13.30 e spero che mangiando qualcosa la pesantezza di gambe mi passi. Facciamo il punto della situazione, la tappa successiva dovrebbe essere Saint Gervais sur Mare ma sono 30 km e bisogna superare il col du Liourel e poi ancora fino a raggiungere i 900 metri. Sono poco convinto di potercela fare ma partiamo. Lunas è un posto carino e tranquillo. Pedaliamo lungo il rettilineo che conduce a le Bousquet d' Orb quando sulla sinistra vediamo una bellissima piscina comunale. Ecco cosa ci vorrebbe un bel bagno in piscina per poi stenderci al sole sul verde prato circostante, e così facciamo, per questa sera ci fermiamo qui a Lunas. Dopo aver passato il pomeriggio in piscina, all' imbrunire torniamo con le nostre bici nel centro del paese dove presso l' Auberge Gourmande troviamo una stanzetta per noi due. Cena presso le restaurant Sous les Platanes.
13 Agosto 2016 ore 9,00
Ci voleva un po' di relax, abbiamo dormito benissimo e dopo la consueta colazione facciamo qualche foto al paesaggio compreso il castello di Lunas che si trova proprio di fronte al nostro auberge.
Tappa 7
Lunas (270 m) - Le Murat sur Vèbre (870 m) Km 53
Inutile dire che dobbiamo cercare di recuperare il tempo perso ieri pomeriggio e dunque oggi cercheremo di fare una tappa un pò più lunga. Prima di partire passiamo all' ufficio turistico per chiedere informazioni circa la possibilità di percorre in bicicletta il percorso che porta da Lunas a Saint Gervais sur Mare passando per il col du Liourel e quello del Layrac. La signorina è appena stata assunta nell' ufficio e non sapendo cosa rispondere gentilmente chiama al telefono il suo responsabile il quale ci sconsiglia quel percorso in quanto ci sono lunghi tratti non pedalabili. Sulla nostra guida non ne parla affatto circa le difficoltà in bicicletta, ed in questi casi non sappiamo mai come comportarci, anche perchè di lunghi tratti a spinta ne abbiamo già fatti parecchi. Insomma decidiamo di andare fino a Saint Gervais sur Mare seguendo la D35 fino a La Tour sur Orb e poi la D23 fino a Saint Etienne Estréchaux per poi prendere la D922 fino a Saint Gervais sur Mare (331 m) , risparmiando così 5 km rispetto al percorso descritto sulla guida.
Proseguiamo fino ad arrivare a Castanet le Haut dove stanno preparando un festa paesana e passando poi sotto ad una casa all' altezza di una croce giriamo in ripida salita a sinistra in mezzo alle case fino a raggiungere un ponticello sul Mare. Ci fermiamo all' ombra per riposare e leggere la guida che ci rassicura che non ci sono possibilità di sbagliare perchè da qui si raggiunge la maison Sayret e poi Ginestet.
Ripartiamo su una larga strada sterrata che sale a tornanti è piacevole pedalare anche se sale ripidamente. Ma arrivati ad un bivio non troviamo più le indicazioni bianco-rosse del sentiero. Possiamo andare solo a destra (in discesa) o a sinistra (in salita). Proviamo a destra ma dopo alcuni km in discesa continuiamo a non vedere le indicazioni. Torniamo indietro e proseguiamo in salita, anche perchè sappiamo di dover arrivare ai 1081 metri del Cap de Faulat ma anche qui senza trovare nessuna indicazione.Ora la salita sta diventando veramente faticosa e per di più non sappiamo se siamo sulla strada giusta! In una situazione del genere in Spagna ci sarebbero state decine di frecce gialle per aiutarti e da qui si può capire l' interesse francese per il Cammino di Santiago! Non abbiamo visto nè la maison Sayret nè tanto meno Ginestet, l' altimetro mi dice che siamo a 1000 metri, la strada sale ancora ma prendiamo a destra per uno dei molteplici bivi senza indicazioni. Non è più il caso di salire, ci siamo persi!!!Possiamo tornare a Castanet le Haut oppure tentare la fortuna scavalcando il crinale destro e sperare di incontrare la strada asfaltata. Oserei dire una situazione vergognosa, in fondo una latta di vernice bianca ed una rossa costano pochi euro!!!!
Per fortuna dopo qualche km, vediamo per terra delle grosse impronte di camion, le seguiamo e dopo un pò troviamo la strada asfaltata, qualche km prima dell' incrocio tra la D35 e la D922. Chiediamo ad un ciclista di passaggio che ci indica la direzione per le Murat sur Vèbre (800 m), ancora 7 km.
Sono le 18.30, il paesino è deserto ma ci sono parecchie bandierine che indicano che il paese è in festa, dove saranno tutti? Sulla strada principale troviamo un bar e ci fermiamo per la solita birra serale e per cercare un posto per dormire.
Arrivano due uomini con lo zaino, non crediamo ai nostri occhi, sono pellegrini! Entrano nel bar e parlano con il gestore, escono e ci mettiamo a parlare sono un francese (Jeanluis) ed un danese (Peter) che si sono incontrati sul cammino ed anche loro si sono persi lungo il percorso odierno.Jeanluis arriva fino a Toulouse, mentre Peter vuole arrivare a Santiago de Compostela. Il gestore ha sconsigliato loro di andare al gite d' étpe comunal perchè c'è una grande festa con musica e ballo e sarebbe impossibile dormire, l' unica possibilità è di trovare posto presso le chambre d' hotes Les Menhirs, perchè il paese e i paesi limitrofi sono in festa e ci sono molte persone. I due si incamminano per raggiungere quel posto. Noi proviamo a raggiungere l' abitazione di Mme Roque 1 km circa fuori dal paese ma effettivamente è tutto occupato. Facciamo qualche telefonata ma senza risultato. Chiediamo anche all' hotel Durand ma niente. Andiamo anche noi a vedere se a Les Menhirs c'è posto. La signora dalla finestra ci dice che non c'è posto e che visto che abbiamo la bicicletta possiamo provare ad andare più avanti a Salvetat sur Agout , anche se pensa che non troveremo posto. Oppure ci possiamo sdraiare in giardino come ha fatto un ragazzo canadese anche lui pellegrino, ma lui ha la tenda e il sacco a pelo, non possiamo.
Salvetat sur Agout 21 km più avanti, ma dopo questa pesante giornata non siamo in grado di proseguire in bici, proviamo presso il gite d'étape comunal ma è chiuso e dunque ritorniamo al bar che si chiama Chez Chappy è un bar che fa anche da mangiare. Un gruppetto di persone incluso il gestore e la moglie, si trovano all' esterno, e quindi chiediamo se ci sono possibilità di alloggio in quanto anche il gite d'étape comunal è chiuso, ma il gestore allarga le braccia come dire non posso farci niente. Chiediamo se ci sono dei taxi per provare a proseguire. La moglie del gestore mi scrive su un foglio il numero del taxi. Stiamo per andare via quando una delle persone dice che c'è anche il gite d' étape comunal....se volevamo!
Si ma è chiuso gli rispondo, e lui mi dice, indicando il gestore del bar,:" ma lui ha la chiave!!!!".
Il gestore interviene dicendomi:" se pagate ve le posso dare".
La tentazione è stata quella di scendere dalla bici, prendere una sedia e spaccare la schiena a quell'imbecille del gestore, ma mantenendo la calma rispondo che non ho mai detto di voler dormire gratuitamente.
Paghiamo e andiamo presso il gite d' étape che si trova sotto i locali del comune, entriamo e troviamo il Jeanluis e Peter che si stanno preparando la cena.
Anche Peter è indignato per il comportamento del gestore del bar, mentre Jeanluis a costo di non parlare male del suo connazionale sta zitto. Oltretutto la festa è finita e non c'è alcun rumore.
Doccia calda, ci cambiamo e usciamo a piedi per cercare un posto per mangiare, è sabato e ovviamente è tutto chiuso, l' unica possibilità è tornare presso quel maledetto bar. Mangiamo e prendiamo una piccola caraffa di vino rosso che finisce ne chiediamo un' altra, ma la signora ci risponde che è finito!
In seguito a questa esperienza abbiamo capito che per accedere ai gite d' étape comunal, durante la settimana ci si rivolge al comune ma nel weekend la chiave viene data all' unico bar aperto del paese.
Dunque le domande sono:
Come mai il bar ristò Chez Chappy invece di dare la chiave ha dirottato i due pellegrini presso Les Menhirs?
Come mai dopo avergli detto che non trovavamo da dormire ci ha dato il numero di taxi invece di dire che aveva la chiave?
Non lo sapremo mai! Con i nostri compagni di viaggio ( Jeanluis e Peter) abbiamo supposto che il gestore del bar è pagato dal comune per il servizio, ma prende anche una percentuale sui clienti che manda a Les Menhirs, inoltre se si occupa anche della pulizia del gite d' étape è anche lavoro risparmiato! E cosa dire della festa che alle ore 20 era finita?
No comment!!
Proseguiamo fino ad arrivare a Castanet le Haut dove stanno preparando un festa paesana e passando poi sotto ad una casa all' altezza di una croce giriamo in ripida salita a sinistra in mezzo alle case fino a raggiungere un ponticello sul Mare. Ci fermiamo all' ombra per riposare e leggere la guida che ci rassicura che non ci sono possibilità di sbagliare perchè da qui si raggiunge la maison Sayret e poi Ginestet.
Ripartiamo su una larga strada sterrata che sale a tornanti è piacevole pedalare anche se sale ripidamente. Ma arrivati ad un bivio non troviamo più le indicazioni bianco-rosse del sentiero. Possiamo andare solo a destra (in discesa) o a sinistra (in salita). Proviamo a destra ma dopo alcuni km in discesa continuiamo a non vedere le indicazioni. Torniamo indietro e proseguiamo in salita, anche perchè sappiamo di dover arrivare ai 1081 metri del Cap de Faulat ma anche qui senza trovare nessuna indicazione.Ora la salita sta diventando veramente faticosa e per di più non sappiamo se siamo sulla strada giusta! In una situazione del genere in Spagna ci sarebbero state decine di frecce gialle per aiutarti e da qui si può capire l' interesse francese per il Cammino di Santiago! Non abbiamo visto nè la maison Sayret nè tanto meno Ginestet, l' altimetro mi dice che siamo a 1000 metri, la strada sale ancora ma prendiamo a destra per uno dei molteplici bivi senza indicazioni. Non è più il caso di salire, ci siamo persi!!!Possiamo tornare a Castanet le Haut oppure tentare la fortuna scavalcando il crinale destro e sperare di incontrare la strada asfaltata. Oserei dire una situazione vergognosa, in fondo una latta di vernice bianca ed una rossa costano pochi euro!!!!
Per fortuna dopo qualche km, vediamo per terra delle grosse impronte di camion, le seguiamo e dopo un pò troviamo la strada asfaltata, qualche km prima dell' incrocio tra la D35 e la D922. Chiediamo ad un ciclista di passaggio che ci indica la direzione per le Murat sur Vèbre (800 m), ancora 7 km.
Sono le 18.30, il paesino è deserto ma ci sono parecchie bandierine che indicano che il paese è in festa, dove saranno tutti? Sulla strada principale troviamo un bar e ci fermiamo per la solita birra serale e per cercare un posto per dormire.
Arrivano due uomini con lo zaino, non crediamo ai nostri occhi, sono pellegrini! Entrano nel bar e parlano con il gestore, escono e ci mettiamo a parlare sono un francese (Jeanluis) ed un danese (Peter) che si sono incontrati sul cammino ed anche loro si sono persi lungo il percorso odierno.Jeanluis arriva fino a Toulouse, mentre Peter vuole arrivare a Santiago de Compostela. Il gestore ha sconsigliato loro di andare al gite d' étpe comunal perchè c'è una grande festa con musica e ballo e sarebbe impossibile dormire, l' unica possibilità è di trovare posto presso le chambre d' hotes Les Menhirs, perchè il paese e i paesi limitrofi sono in festa e ci sono molte persone. I due si incamminano per raggiungere quel posto. Noi proviamo a raggiungere l' abitazione di Mme Roque 1 km circa fuori dal paese ma effettivamente è tutto occupato. Facciamo qualche telefonata ma senza risultato. Chiediamo anche all' hotel Durand ma niente. Andiamo anche noi a vedere se a Les Menhirs c'è posto. La signora dalla finestra ci dice che non c'è posto e che visto che abbiamo la bicicletta possiamo provare ad andare più avanti a Salvetat sur Agout , anche se pensa che non troveremo posto. Oppure ci possiamo sdraiare in giardino come ha fatto un ragazzo canadese anche lui pellegrino, ma lui ha la tenda e il sacco a pelo, non possiamo.
Salvetat sur Agout 21 km più avanti, ma dopo questa pesante giornata non siamo in grado di proseguire in bici, proviamo presso il gite d'étape comunal ma è chiuso e dunque ritorniamo al bar che si chiama Chez Chappy è un bar che fa anche da mangiare. Un gruppetto di persone incluso il gestore e la moglie, si trovano all' esterno, e quindi chiediamo se ci sono possibilità di alloggio in quanto anche il gite d'étape comunal è chiuso, ma il gestore allarga le braccia come dire non posso farci niente. Chiediamo se ci sono dei taxi per provare a proseguire. La moglie del gestore mi scrive su un foglio il numero del taxi. Stiamo per andare via quando una delle persone dice che c'è anche il gite d' étape comunal....se volevamo!
Si ma è chiuso gli rispondo, e lui mi dice, indicando il gestore del bar,:" ma lui ha la chiave!!!!".
Il gestore interviene dicendomi:" se pagate ve le posso dare".
La tentazione è stata quella di scendere dalla bici, prendere una sedia e spaccare la schiena a quell'imbecille del gestore, ma mantenendo la calma rispondo che non ho mai detto di voler dormire gratuitamente.
Paghiamo e andiamo presso il gite d' étape che si trova sotto i locali del comune, entriamo e troviamo il Jeanluis e Peter che si stanno preparando la cena.
Anche Peter è indignato per il comportamento del gestore del bar, mentre Jeanluis a costo di non parlare male del suo connazionale sta zitto. Oltretutto la festa è finita e non c'è alcun rumore.
Doccia calda, ci cambiamo e usciamo a piedi per cercare un posto per mangiare, è sabato e ovviamente è tutto chiuso, l' unica possibilità è tornare presso quel maledetto bar. Mangiamo e prendiamo una piccola caraffa di vino rosso che finisce ne chiediamo un' altra, ma la signora ci risponde che è finito!
In seguito a questa esperienza abbiamo capito che per accedere ai gite d' étape comunal, durante la settimana ci si rivolge al comune ma nel weekend la chiave viene data all' unico bar aperto del paese.
Dunque le domande sono:
Come mai il bar ristò Chez Chappy invece di dare la chiave ha dirottato i due pellegrini presso Les Menhirs?
Come mai dopo avergli detto che non trovavamo da dormire ci ha dato il numero di taxi invece di dire che aveva la chiave?
Non lo sapremo mai! Con i nostri compagni di viaggio ( Jeanluis e Peter) abbiamo supposto che il gestore del bar è pagato dal comune per il servizio, ma prende anche una percentuale sui clienti che manda a Les Menhirs, inoltre se si occupa anche della pulizia del gite d' étape è anche lavoro risparmiato! E cosa dire della festa che alle ore 20 era finita?
No comment!!
14 Agosto 2016 ore 9,00
Cosa dire, la giornata di ieri è stata la peggiore giornata di tutti i nostri viaggi, eppure sulla guida a proposito di Murat sur Vèbre c'è scritto:" Zona di conservazione ambientale, cucina tradizionale e qualità dell' accoglienza sono i formidabili punti di forza di questa bella regione".
Tappa 8
Murat sur Vèbre (830 m) - Boissezon (250 m) Km 70
Jeanluis e Peter sono partiti alle ore 7,30. Sono stati molto carini a lasciarci il caffè e quindi vado fino al supermercato e prendere dei biscotti e succo di frutta. Appeso al letto di Jeanluis vediamo che ha lasciato il suo contapassi, lo prendiamo con l' intento di raggiungerlo, ma dopo dieci minuti Jeanluis arriva. E' tornato indietro da solo Peter ha continuato. Povero, ha sprecato più di un' ora di cammino! Lui riparte ed alle 9,15 partiamo anche noi. Lo raggiungiamo abbastanza velocemente e facciamo un pezzo assieme, anche lui ammette che non gli è sembrato troppo regolare il comportamento di Chez Chappy. Ci salutiamo.
La tappa di oggi almeno fino a La Salvetat sur Agout è bellissima , quasi tutto in ombra e totalmente pedalabile.
Incluso il tratto nel bosco che costeggia il bellissimo lago di Laouzas, fino ad arrivare a Villelongue (820 m) dopo circa 12 km dalla partenza. Ci fermiamo per una sosta per visitare la chiesetta del paese. Vediamo arrivare Peter a passo molto spedito e ci chiede di Jeanluis. Quando ci si incontra è sempre una festa, ci scambiamo le impressioni del mattino e ci salutiamo.
Si riparte in direzione di La Salvetat sur Agout circa 9 km, ma come detto il percorso è molto piacevole anche se dobbiamo salire fino ai 928 m di un punto chiamato Croix du Poul per poi raggiungere in discesa La Salvetat sur Agout (720 m).
Finalmente un paese in festa, mercato, bar aperti, gente che passeggia. Ci arrampichiamo fino in cima al paese per la via del mercato. Sono le ore 13,00 e ci fermiamo per un' altra pausa ristoratrice.
Dopo un' ora di pausa ripartiamo. Gironzoliamo ancora un po' per il paese, è piacevole, la tentazione è quasi di fermarci qui per la sera ma è meglio proseguire ancora un pò e percorrere altri 20 km fino ad Anglés.
In un piccolo bar del centro ritroviamo Peter assieme al ragazzo canadese con il suo cappellaccio in testa, che a Murat sur Vèbre aveva dormito nel giardino di Les Menhirs.
Ora il percorso si fa duro, non è più pedalabile, tutto in salita e con grosse pietre smosse. Procediamo a spinta anche perchè ormai non c'è più traccia del sentiero. Al suo posto una strada in terra smossa e una polvere infinita. Delle ruspe stanno disboscando la zona, per far passare una nuova strada ed alla fine riusciamo ad arrivare nel punto più alto di Les Crouzettes (880 m) per poi arrivare ad Anglés (750 m)
Il posto non sa di nulla un piccolo borgo senza vita. Imparata la lezione del giorno precedente andiamo nell' unico bar aperto del paese per una meritata "pression". Il gestore del bar ci dice che il gite d' étape comunal e tutto occupato e non c'è posto. Gli chiedo di portarmi a vedere il gite d'étape, ma lui sostiene che è inutile andare a vedere, non c'è posto!
Andiamo a suonare presso la Gariguette ma invano, è chiuso, per fortuna l' altra possibilità è L' Accueil pèleren chez M. Passeport. Proviamo a telefonare ma la segreteria telefonica ci dice che è assente, di lasciare un messaggio che saremo richiamati. Decidiamo quindi di recarci presso la sua abitazione, una villetta fuori dal paese ma effettivamente e tutto chiuso. Ci squilla il telefono è M. Passport che ci conferma che lui è via e per la sera non c'è alcuna possibilità di pernottamento.
Le energie per proseguire non sono molte, ma sembra non ci sia alternativa. Guardando la nostra guida il prossimo paese è Boissezon, altri 21 km, ma la nota positiva è che sembrano quasi tutti in discesa. Naturalmente abbandoniamo il sentiero, non possiamo correre il rischio di fare il percorso spingendo le bici . In effetti sembra strano ma a parte qualche km in piano tutti i restanti sono in discesa, le bici vanno da sole, ed in poco tempo arriviamo a Boissezon (250 m).
Boissezon non è molto diverso da Anglés, tutto chiuso, nemmeno un bar aperto ed è praticamente deserto. Passa una macchina con due ragazzi a bordo, li fermo e chiediamo dove possiamo cercare un posto per dormire, e tutto chiuso, oggi è domenica!.Uno dei due però scende dalla macchina che si era fermata proprio di fronte al ristorante Les Deux Mousquetaires (chiuso la domenica sera) e va a suonare al campanello. Si affaccia la Signora Milhet la quale capisce subito la situazione e ci rassicura dicendo che chiama subito al telefono Coralie che si trova in montagna e gestisce il rifugio di Boissezon. Nel frattempo che Coralie arriva M.me Milhet ci chiede, nonostante il ristorante fosse chiuso, se vogliamo che ci prepari qualcosa per cena, anche perchè non ci sono altre possibilità per poter mangiare.
Sinceramente l' avrei baciata!!! Nel frattempo Coralie è arrivata e ci porta presso il Gite d'étape comunal Saint Jacques, che è dietro al ristorante, un grosso e molto ben tenuto rifugio, siamo i soli ospiti è tutto per noi! Anche questa volta ce la siamo cavata, un letto caldo per dormire lo abbiamo trovato ora non ci rimane di andare al ristorante Les Deux Mousquetaires a prendere la cena.
Due magnifici vassoi da portare al rifugio stracolmi di cibo dal primo al dessert accompagnati da una bottiglietta di plastica piena di vino rosè!!
Chapeau M.me Milhet!!
Passiamo così la serata e dopo aver cenato... a nanna.
Le energie per proseguire non sono molte, ma sembra non ci sia alternativa. Guardando la nostra guida il prossimo paese è Boissezon, altri 21 km, ma la nota positiva è che sembrano quasi tutti in discesa. Naturalmente abbandoniamo il sentiero, non possiamo correre il rischio di fare il percorso spingendo le bici . In effetti sembra strano ma a parte qualche km in piano tutti i restanti sono in discesa, le bici vanno da sole, ed in poco tempo arriviamo a Boissezon (250 m).
Boissezon non è molto diverso da Anglés, tutto chiuso, nemmeno un bar aperto ed è praticamente deserto. Passa una macchina con due ragazzi a bordo, li fermo e chiediamo dove possiamo cercare un posto per dormire, e tutto chiuso, oggi è domenica!.Uno dei due però scende dalla macchina che si era fermata proprio di fronte al ristorante Les Deux Mousquetaires (chiuso la domenica sera) e va a suonare al campanello. Si affaccia la Signora Milhet la quale capisce subito la situazione e ci rassicura dicendo che chiama subito al telefono Coralie che si trova in montagna e gestisce il rifugio di Boissezon. Nel frattempo che Coralie arriva M.me Milhet ci chiede, nonostante il ristorante fosse chiuso, se vogliamo che ci prepari qualcosa per cena, anche perchè non ci sono altre possibilità per poter mangiare.
Sinceramente l' avrei baciata!!! Nel frattempo Coralie è arrivata e ci porta presso il Gite d'étape comunal Saint Jacques, che è dietro al ristorante, un grosso e molto ben tenuto rifugio, siamo i soli ospiti è tutto per noi! Anche questa volta ce la siamo cavata, un letto caldo per dormire lo abbiamo trovato ora non ci rimane di andare al ristorante Les Deux Mousquetaires a prendere la cena.
Due magnifici vassoi da portare al rifugio stracolmi di cibo dal primo al dessert accompagnati da una bottiglietta di plastica piena di vino rosè!!
Chapeau M.me Milhet!!
Passiamo così la serata e dopo aver cenato... a nanna.
15 Agosto 2016 ore 8,00
Dormito benissimo, eravamo stanchi. M.me Milhet ci aspetta per la colazione al ristorante. Ci prepariamo e con calma ci avviamo. Oggi e ferragosto è una bellissima giornata dal punto di vista meteo, ma non è cambiato molto rispetto a ieri non c'è nessuno in giro ed è tutto chiuso.
La signora ci accoglie con il suo solito sorriso rassicurante, ci mette in terrazza per la colazione caffè, latte, biscotti, pane, burro, marmellate varie e succo d' arancia. C intratteniamo a parlare con una sua amica di Parigi che è li per le vacanze anche lei molto gentile e affabile.
Boissezon (250 m) - Sorèze (250 m) Km 49
Profilo altitudine
Un cordalissimo saluto con M.me Milhet nonchè un grande ringraziamento.
Ore 10,30, partiamo alla volta di Castres i primi 17 km li affrontiamo su strada, le gambe sono pigre abbiamo bisogno di riprendere il ritmo. La strada non è per niente trafficata. Ieri era domenica ed era tutto chiuso, oggi è ferragosto ed è tutto chiuso lo stesso. Arriviamo a Castres (200 m) che è quasi mezzogiorno e ci fermiamo in una piazzetta a bere qualcosa, non c'è quasi nessuno in giro.
Decidiamo quindi di visitare un po' la città partendo dalla cattedrale di Saint Benoit, che però è chiusa. Ci spostiamo allora per visitare la chiesa di Saint Jacques,ma purtroppo è anche lei chiusa e quindi facciamo un piccolo giro per il centro storico e poi ci mettiamo in viaggio per Viviers les Montagnes (210 m) a circa 10 km.
Un piccolo villaggio in festa con un mercatino di roba usata che si arrampica per le strette vie, ci fermiamo anche noi per fare un giro tra i banchi del mercato.
Ripartiamo, per raggiungere Dourgne (220 m) dopo circa 9 km. All' arrivo in paese troviamo subito l' Hotel Restaurant de la Montagne Noire, è aperto e questo ci rincuora. Ordiniamo una birra da bere nei tavolini sotto le piante della piazzatta e chiediamo al cameriere se c'è una camera libera per noi due. Si va ad informare all' interno e quando torna la risposta è stata:" la camera c'è ma questa sera non serviamo da mangiare perchè domani (martedì) è giorno di chiusura settimanale dell' hotel.
Avere la camera ma non avere niente da mangiare non ci piace proprio per niente. A fianco del nostro tavolo un gruppo di amici nostri coetanei ha seguito il discorso e chiediamo loro se ci sono altri ristoranti in paese, ma la risposta è negativa. Uno di loro mi dice di aspettare che prova a telefonare ad un suo amico a Sorèze, il paese dopo, che c'è una festa paesana ma non sa se c'è da mangiare ma anche qui la risposta è negativa.
Leggendo la nostra guida scopriamo che l' unico posto a Sorèze dove possiamo trovare da dormire e da mangiare è l' Hotellerie de l' Abbaye-école, telefoniamo e prenotiamo una stanza. Il ragazzo del tavolo a fianco che aveva telefonato al suo amico si tranquillizza e ci dice che se non avessimo trovato ci avrebbe ospitato a casa sua aggiungendo che era una vergogna avere queste difficoltà in un paese come la Francia.
Li ringraziamo per l' ospitalità, riprendiamo le nostre bici e ripartiamo per affrontare ancora gli ultimi 11 km per arrivare a Sorèze.
Andiamo direttamente all' hotel per prendere la nostra camera.E' diviso in due parti un' hotel a 3 stelle ed uno a 2. Dopo la consueta doccia calda usciamo per visitare il paese e per vedere se troviamo un ristorante dove poter mangiare qualcosa per cena, ma anche qui niente di niente. Torniamo all' hotel e prenotiamo nel ristorante interno " Colletti Rossi" alle ore 20.30.
Ci presentiamo puntuali, abbiamo un abbigliamento molto informale vista il nostro viaggio in bicicletta e sinceramente siamo sempre molto scettici verso questi posti ma è proprio il caso di dire...questo passa il convento!!
La carta del menù e suddivisa in vari menù a tema. Io scelgo il menù del mercato: un antipasto, un piatto e il dessert mentre Paola sceglie il pesce del giorno.
Dopo un' ora abbondante in cui il cameriere continuava a versare il vino nei nostri bicchieri (ho dovuto dirgli apertamente di smetterla!) a Paola arriva la solita spigola, mentre a me arriva un uovo in camicia e poi un piatto di verdure, grande delusione e soprattutto andiamo a dormire ancora con grande fame.
Ma ovviamente mancano ancora i fuochi d' artificio che puntualmente arrivano.
Revel è anche un famoso punto di arrivo o di partenza delle tappe pirenaiche del Tour de France e dunque sotto la tettoia è tutto addobbato con bandierine e fotografie storiche dei famosi ciclisti che hanno preso parte alle tappe
L' uscita da Revel è ma segnalata andiamo in direzione del cimitero e da li riusciamo a prendere il sentiero che in pochissimo tempo ci fa raggiungere la rigole, il canale di alimentazione del Canal du Midì.
Molto piacevole pedalare all' ombra delle piante, la temperatura è fresca, la strada pianeggiante. Arrivati ad un ponticello si cambia sponda, dalla destra alla sinistra del canale. Superiamo le Lac de Lencias con relativa area pique- nique. Subito dopo però le indicazioni risultano insufficienti e sbagliamo strada. Torniamo indietro per circa 7 km efacendo uno strano giro arriviamo a Les Cassés. Ci sono due possibilità, la prima è seguire il canale ed arrivare a Montferrand, oppure animare un minimo la tappa con un po' di salitella e da Les Cassés raggiungere Baziège. Optiamo per la seconda, ma non troviamo le indicazioni necessarie. Il paesino è deserto, ci sono solo alcuni operai che fanno manutenzione alla strada a cui chiediamo informazioni. Dobbiamo raggiungere Bélesta e uno di loro ci indica la strada. Sempre dritto!! Ma dopo alcuni km ci accorgiamo che la direzione è sbagliata ed anzichè andare verso Baziège stiamo andando verso Villefranche de Lauragais. Poco male, abbiamo fatto qualche km in più e francamente preso un bel po' di caldo ma l' importante alla fine è incrociare il Canal du Midì.
Pedalare lungo il canale è veramente bello, intanto perché la temperatura è davvero ottimale, poi perché è quasi tutto in pianura, e di tanto in tanto si incrocia qualcuno che passa o house boat che solcano il canale attraversando le varie chiuse che si incontrano.
Intanto la strada scorre veloce sotto le nostre gomme, ma anche le ore. Sono circa le ore 16.30 e dovremmo iniziare a pensare dove fermarci per la notte. Proviamo ad uscire dal canale per incontrare un paese dove fermarci, ma non ci rendiamo conto che la temperatura fuori dall' ombra delle piante è di 43°. Decidiamo quindi rientrare nel canale e di proseguire fino a Toulouse.
Decidiamo quindi di visitare un po' la città partendo dalla cattedrale di Saint Benoit, che però è chiusa. Ci spostiamo allora per visitare la chiesa di Saint Jacques,ma purtroppo è anche lei chiusa e quindi facciamo un piccolo giro per il centro storico e poi ci mettiamo in viaggio per Viviers les Montagnes (210 m) a circa 10 km.
Un piccolo villaggio in festa con un mercatino di roba usata che si arrampica per le strette vie, ci fermiamo anche noi per fare un giro tra i banchi del mercato.
Ripartiamo, per raggiungere Dourgne (220 m) dopo circa 9 km. All' arrivo in paese troviamo subito l' Hotel Restaurant de la Montagne Noire, è aperto e questo ci rincuora. Ordiniamo una birra da bere nei tavolini sotto le piante della piazzatta e chiediamo al cameriere se c'è una camera libera per noi due. Si va ad informare all' interno e quando torna la risposta è stata:" la camera c'è ma questa sera non serviamo da mangiare perchè domani (martedì) è giorno di chiusura settimanale dell' hotel.
Avere la camera ma non avere niente da mangiare non ci piace proprio per niente. A fianco del nostro tavolo un gruppo di amici nostri coetanei ha seguito il discorso e chiediamo loro se ci sono altri ristoranti in paese, ma la risposta è negativa. Uno di loro mi dice di aspettare che prova a telefonare ad un suo amico a Sorèze, il paese dopo, che c'è una festa paesana ma non sa se c'è da mangiare ma anche qui la risposta è negativa.
Leggendo la nostra guida scopriamo che l' unico posto a Sorèze dove possiamo trovare da dormire e da mangiare è l' Hotellerie de l' Abbaye-école, telefoniamo e prenotiamo una stanza. Il ragazzo del tavolo a fianco che aveva telefonato al suo amico si tranquillizza e ci dice che se non avessimo trovato ci avrebbe ospitato a casa sua aggiungendo che era una vergogna avere queste difficoltà in un paese come la Francia.
Li ringraziamo per l' ospitalità, riprendiamo le nostre bici e ripartiamo per affrontare ancora gli ultimi 11 km per arrivare a Sorèze.
Andiamo direttamente all' hotel per prendere la nostra camera.E' diviso in due parti un' hotel a 3 stelle ed uno a 2. Dopo la consueta doccia calda usciamo per visitare il paese e per vedere se troviamo un ristorante dove poter mangiare qualcosa per cena, ma anche qui niente di niente. Torniamo all' hotel e prenotiamo nel ristorante interno " Colletti Rossi" alle ore 20.30.
Ci presentiamo puntuali, abbiamo un abbigliamento molto informale vista il nostro viaggio in bicicletta e sinceramente siamo sempre molto scettici verso questi posti ma è proprio il caso di dire...questo passa il convento!!
La carta del menù e suddivisa in vari menù a tema. Io scelgo il menù del mercato: un antipasto, un piatto e il dessert mentre Paola sceglie il pesce del giorno.
Dopo un' ora abbondante in cui il cameriere continuava a versare il vino nei nostri bicchieri (ho dovuto dirgli apertamente di smetterla!) a Paola arriva la solita spigola, mentre a me arriva un uovo in camicia e poi un piatto di verdure, grande delusione e soprattutto andiamo a dormire ancora con grande fame.
Ma ovviamente mancano ancora i fuochi d' artificio che puntualmente arrivano.
16 Agosto 2016 ore 8,00
Ci svegliamo, prepariamo la nostra roba e passiamo alla reception per pagare il conto: 163 euro!
Verifichiamo, il conto ed è sbagliato, hanno incluso anche 40 euro di colazione che non abbiamo fatto. In ogni caso ci sembra inverosimile che i pellegrini sul sentiero per Santiago de Compostela siano praticamente costretti a frequentare questi posti!!
Tappa 10
Sorèze (250 m) - Toulouse (160 m) Km 101
Facciamo colazione in un bar in centro al paese ed alle ore 9,00 siamo in sella. Dopo appena 7 km siamo a Revel una bellissima cittadina, sarà anche perchè oggi è martedì, tutti i negozi, bar ristoranti ecc ecc , sono aperti è c'è un certo movimento di persone. Arriviamo direttamente nella famosa halle de Revel dove si svolgeva l' antico mercato.
Revel è anche un famoso punto di arrivo o di partenza delle tappe pirenaiche del Tour de France e dunque sotto la tettoia è tutto addobbato con bandierine e fotografie storiche dei famosi ciclisti che hanno preso parte alle tappe
L' uscita da Revel è ma segnalata andiamo in direzione del cimitero e da li riusciamo a prendere il sentiero che in pochissimo tempo ci fa raggiungere la rigole, il canale di alimentazione del Canal du Midì.
Molto piacevole pedalare all' ombra delle piante, la temperatura è fresca, la strada pianeggiante. Arrivati ad un ponticello si cambia sponda, dalla destra alla sinistra del canale. Superiamo le Lac de Lencias con relativa area pique- nique. Subito dopo però le indicazioni risultano insufficienti e sbagliamo strada. Torniamo indietro per circa 7 km efacendo uno strano giro arriviamo a Les Cassés. Ci sono due possibilità, la prima è seguire il canale ed arrivare a Montferrand, oppure animare un minimo la tappa con un po' di salitella e da Les Cassés raggiungere Baziège. Optiamo per la seconda, ma non troviamo le indicazioni necessarie. Il paesino è deserto, ci sono solo alcuni operai che fanno manutenzione alla strada a cui chiediamo informazioni. Dobbiamo raggiungere Bélesta e uno di loro ci indica la strada. Sempre dritto!! Ma dopo alcuni km ci accorgiamo che la direzione è sbagliata ed anzichè andare verso Baziège stiamo andando verso Villefranche de Lauragais. Poco male, abbiamo fatto qualche km in più e francamente preso un bel po' di caldo ma l' importante alla fine è incrociare il Canal du Midì.
Pedalare lungo il canale è veramente bello, intanto perché la temperatura è davvero ottimale, poi perché è quasi tutto in pianura, e di tanto in tanto si incrocia qualcuno che passa o house boat che solcano il canale attraversando le varie chiuse che si incontrano.
Intanto la strada scorre veloce sotto le nostre gomme, ma anche le ore. Sono circa le ore 16.30 e dovremmo iniziare a pensare dove fermarci per la notte. Proviamo ad uscire dal canale per incontrare un paese dove fermarci, ma non ci rendiamo conto che la temperatura fuori dall' ombra delle piante è di 43°. Decidiamo quindi rientrare nel canale e di proseguire fino a Toulouse.
Man mano che ci si avvicina alla città, si incontrano innumerevoli barche abitate, di tutte le fatture e dimensioni ormeggiate alla riva del canale, sembra perfino impossibile che siano riuscite ad arrivare fino a li.
e così alle ore 19.30 entriamo a Toulouse.
Nel frattempo siamo anche riusciti a prenotare una camera nel cuore della città presso l' Hotel La Croix Baragnon in pratica si trova sulla via Tolosana, molto comodo anche per ripartire.
Dopo aver preso posto in albergo usciamo per le suggestive vie di Toulouse alla ricerca di un posto dove poter mangiare, non possiamo sbagliare, oggi abbiamo superato i 100 km e non possiamo cavarcela con un uovo e un po' di verdura....
Poco distante dall' hotel troviamo il ristorante o meglio la Table d'Hòtes che fa per noi:
Tutto quel che c'è da mangiare è su un tavolo, ti servi da solo e ne puoi prendere quanto ne vuoi. Da segnalare tra le altre cose una meravigliosa insalata di lenticchie, pesce in carpione, zuppa e prosciutto stufato con il riso. Spettacolo!!
Alain il titolare è molto simpatico e cordiale a fine cena lo facciamo sedere al nostro tavolo e facciamo una lunga chiacchierata.
Complimenti ad Alain e al suo Chez Navarre!
Facciamo ancora un piccolo giro a piedi per le viuzze tolosane e poi andiamo in albergo.
Oggi è stata una bellissima giornata. Arrivare sul Canal du Midì e pedalare al suo fianco per quasi 100 km era uno degli obiettivi del nostro viaggio, e così è stato.
17 Agosto 2016 ore 8,00
La nostra vacanza in bici per il momento termina qui. E' tempo di tornare a casa, ma dovremo poi tornare a Toulouse per completare il percorso fino a St. Jean Pied de Port.
Facciamo colazione e partiamo con le nostre biciclette verso la stazione ferroviaria. Dobbiamo tornare ad Arles dove abbiamo lasciato la nostra auto. Il primo treno utile è alle 9.30 ma non c'è posto per le biciclette e dunque aspettiamo quello delle 12.57. Nell' attesa andiamo a fare un giro per la città anche perchè vorremmo far timbrare la nostra credenziale. All' ufficio del turismo ci dicono che i timbri li mettono presso l' Abazia. Arrivati all' Abazia un cartello segnala che i timbri si mettono dalle ore 15 alle ore 18! Quindi niente timbro. Poveri pellegrini!!
Torniamo in stazione e saliamo sul treno con le nostre bici. Ma il treno non parte per un problema al locomotore. Lo speaker nel frattempo segnala che in un altro binario c'è un TGV sostitutivo in attesa che parte alle ore 14.49. Mi precipito all' ufficio informazioni per chiarire se potevo caricare le bici, ma la risposta fu che era molto difficile e che altrimenti avrei dovuto aspettare il treno successivo.
Corro al binario dove il TGV era in partenza mentre Paola aveva scaricato i bagagli e le bici. Erano tutti in subbuglio perchè c'era molta gente. Il capo stazione mi dice che le bici è impossibile caricarle sul treno, ma non rimango senza parole e gli rispondo per le rime. Mi dice di aspettare e quando tutti sono saliti il macchinista mi accompagna sul locomotore del TGV apre una porticina e mi fa caricare le bici!!! Si parte.
Mentre viaggiamo il cielo improvvisamente diventa nero e scende una specie di diluvio universale. Il treno si ferma a Bezier e poi procede lento lento fino ad Agde. Sembra che per il nubifragio sia caduta una pianta a nord di Montpellier e che sia anche deragliato un treno con alcuni feriti. Da Monpellier si attendono istruzioni
se si può procedere oppure no, ma alle 18,18 siamo ancora fermi ad Agde e la nostra coincidenza per Arles è saltata. Alle ore 21 ripartiamo, il treno si fermerà a Montpellier e non andrà oltre. Arrivati in stazione troviamo il finimondo, centinaia di persone in attesa, la croce rossa che distribuiva scatole con la cena, coperte termiche, la polizia e l' esercito che pattugliavano la stazione. Abbiamo dormito per terra ed alle 5.30 abbiamo preso il treno che ci porta finalmente ad Arles dove abbiamo la nostra auto.
Nessun commento:
Posta un commento