domenica 14 maggio 2017

La via Francigena dal Col du Montgenèvre (FRA) a Roma. Prima parte







Prima parte: dal 22 al 25 apr 2017 dal Col du Montgenévre a Vercelli
km 214










Se vuoi leggere tutto il viaggio clicca qui






Dal Col du Montgénevre (FRA) a Città del Vaticano - Piazza San Pietro km 1090

           




Per via Francigena, in realtà, si intendo tutte quelle vie che entravano in Italia da Nord Ovest e da Nord ed in particolare:
 1) da Nord Ovest  per i pellegrini provenienti dalla Spagna e dalla Francia del Sud (via Tolosana e via Domitia) verso Roma. 
Avevano tdue possibilità:
1a) dal Colle del Monginevro 
1b) dalla via Aurelia a Ventimiglia verso Sarzana ( Via della Costa)
2) da Nord/Ovest dal Colle del Moncenisio, per i pellegrini che arrivavano dal Nord/Ovest della Francia.
3) Via Francigena è anche la via che varcava le Alpi da Nord, dal Colle del Gran S. Bernardo e poi Aosta, che raccoglieva i pellegrini che arrivavano dall' Inghilterra ( Canterbury) o dalla Francia del nord, per tutti l' obiettivo era lo stesso, arrivare a Roma, alla tomba di S. Pietro.
Il punto di incontro dei pellegrini provenienti dal punto 1a e 2 era la città di Susa, dove si univano i pellegrini provenienti dal colle del Monginevro con quelli che arrivavano dal colle del Moncenisio. 
Il secondo punto di incontro è la città di Vercelli in cui, un pò come ad Arles ( non a caso le due città sono gemellate) si univano le due grandi vie percorse dai pellegrini che arrivavano da Susa con quelli provenienti da Canterbury e poi Aosta.
Il terzo ed ultimo punto di incontro è la città di Sarzana da dove confluivano tutti, ma proprio tutti coloro che, da ogni parte di Europa  volevano andare a Roma.
Noi essendo già partiti dal colle del Monginevro per percorrere la via Domitia ripartiamo da qui per raggiungere anche noi Roma ! 

Preparativi

Abbiamo qualche giorno a disposizione e quindi mettiamo nelle nostre borse da bici tutto l' occorrente per il viaggio, anche se, abitando sulla via Francigena nella periferia di Torino, il bagaglio sarà ovviamente ridotto. In ogni caso dobbiamo, in auto, raggiungere il colle. 

Guide e libri utili







Guida alla via Francigena, Terre di mezzo editore.
E' una guida fatta per chi cammina, 
Un  supporto molto valido e dettagliato per seguire il sentiero con chilometraggi, tempi di percorrenza (a piedi) e posti tappa dove dormire e mangiare.








Cartografia completa e dettagliata della Via Francigena: il percorso principale e tutte le varianti. 38 tappe staccabili tra loro molto comoda e ricca di particolari importanti, da tenere sul manubrio della bici.  Le cartine e tutte le informazioni necessarie per orientarsi GPS incluso. Ne consigliamo vivamente l' acquisto.
Dagli stessi autori della Guida alla Via Francigena.





Noi ci siamo affidati per raccogliere le informazioni al sito  http://www.confraternitadisanjacopo.it/ da cui si possono avere tutte le informazioni, inclusi gli ultimi aggiornamenti sulle modifiche o difficoltà sulla via.

La segnaletica

Al contrario di quella francese da noi giudicata molto scarsa, la segnaletica sulla via Francigena è molto ricca, correndo quasi il rischio di mettere in confusione. 
Proprio davanti a casa nostra appare questa segnaletica:


                                                                        

con la freccia che ruota in base alla direzione e che cambia colore a seconda della meta: bianca per Roma, gialla per Santiago de Compostela.
Dunque la nostra ricerca è partita da qui, passando per l' acquisto della guida e finendo raccogliendo informazioni dal sito http://www.confraternitadisanjacopo.it/.
Esiste inoltre un altro sito, che si definisce sito ufficiale della via Francigena http://www.viefrancigene.org/it che utilizza altra segnaletica:


    

                                    

Esiste anche una segnaletica per chi affronta il percorso in bicicletta:

                                                           

ma che noi non abbiamo seguito.
Inoltre  ce ne sono ancora di diversi sparsi qua e la sulla via tipo questo 



Per carità, come si dice, tutte le strade portano a Roma, ma tutto ciò porta  notevole confusione sulla scelta del percorso e non si capisce quale è la via "spirituale" verso Roma e quale sia quella "commerciale" verso Roma!
Si sa, il business è business!!
Noi per rimanere fedeli alla nostra scelta, in comune accordo, abbiamo scelto di seguire l' omino giallo con la freccia, e quindi ci siamo affidati alle indicazioni del sito http://www.confraternitadisanjacopo.it/, forse anche per un atto di romanticismo verso il Camino di Santiago de Compostela dove i segnavia sono molto rustici, freccia gialla di vernice e via pedalare!!

Dove dormire 

Seguendo le indicazioni della guida  si possono facilmente programmare le tappe. 
Ci sono svariate possibilità sia di alloggio che di ristoranti anche se, come ci hanno spiegato in diverse occasioni, il numero dei pellegrini è in grande aumento, i costi se si rimane sulle ospitalità religiose sono contenuti anzi in diversi casi donativi. In alcuni casi può essere richiesta la credenziale della Confraternita per essere ospitati.
In ogni caso è necessario prenotare. 

Denaro, bancomat e carte di credito

Nessun problema

La Credenziale






Abbiamo fatto richiesta della credenziale seguendo le indicazioni riportate sul sito http://www.confraternitadisanjacopo.it/ mandando al confratello deputato per regione, il modulo compilato via e.mail, il quale il giorno successivo ci ha invitati presso di lui per il ritiro della credenziale.




22 Aprile 2017 ore 8,00

Partenza in auto verso il colle del Monginevro, giornata ideale dal punto di vista meteo, il sole caldo dei giorni precedenti ha sciolto parecchia delle neve rimasta, tuttavia gli impianti di risalita sono ancora aperti.
La temperatura infatti è tornata mite in quota (-4 gradi) e dunque l' abbigliamento da bici è ancora invernale.


Tappa 1

Colle del Monginevro (1854 m)- Bussoleno (441 m) km 60



Profilo altitudine

                            

Dopo aver rimontato le nostre biciclette, partiamo dall' ufficio informazioni turistiche per farci apporre il timbro sulla credenziale. Sono le ore 9.30. Apparentemente sembra una tappa tutta in discesa. Il cielo è limpidissimo.


Seguiamo il sentiero che scende a sinistra della strada fino ad arrivare a Clavière (1760). Arrivati alla chiesa svoltiamo a destra ed imbocchiamo una stradina in terra che conduce al rifugio Capanna. superiamo il rifugio e attraversiamo una lingua di neve che in realtà è l' arrivo di una delle piste da sci.


ed arriviamo alle spettacolari Gorge di San Gervasio da dove partono una serie di ponti tibetani, i ponti non sono da percorrere....

               

..... ma per scendere nella gola è necessario scendere per una ripida scala

                                               

ci aspettavamo la discesa...ma non così ripida!!

Le scale sono ancora parzialmente ghiacciate e trasportare le bici non è per niente facile. A volte le usiamo come passerella per spostarci tra una zona ghiacciata ed una dove i piedi fanno presa. A fiano a noi una cascata d' acqua rende rumorosa tutta l' operazione.


Arrivati al fondo della scalinata, ci aspetta una bellissima passerella in legno e acciaio, parzialmente danneggiata dalla caduta della neve e dal ghiaccio, anche la temperatura non scherza.

      

le bici non passano a causa dei supporti piegati e dunque e necessario sollevarle, il legno sembra resistere!


  

Superato il tratto critico comunque rimane impossibile pedalare e dunque a spinta cerchiamo di scendere la gola con l' attraversamento di alcuni ponticelli.
Pian piano la gola si allarga ed anche il sentiero diventa una stradina in discesa che si ricongiunge alla SS 24 che in due km ci porta a Cesana (1354 m). Ora è tutto più tranquillo, il sole inizia a scaldare le nostre infreddolite ossa.

                                       

In ogni caso il passaggio in gola in termini di tempo ci è costato un paio d' ore.
Un timbro veramente anonimo all'ufficio del turismo di Cesana, i ciclisti che arrivano dalla pianura arrivano in tenuta estiva, buon segno, ma noi non ci siamo ancora scaldati.
Imbocchiamo a sinistra la via C. Alliaud

                                                   

che dopo breve ci porta a Mollieres (1354 m). da dove inizia un breve sterrato fino a Solomiac (1379 m ), un bellissimo borgo.

    


Ed ora una bella discesa in sterrato che ci riporta sulla SS24 e poi su asfalto fino ad Oulx (1510 m).
Ci fermiamo al supermercato Le Baite (sempre aperto) per fare un po' di spesa per il pranzo e ripartiamo.

Superiamo Gad un piccola frazione di Oulx ed entriamo sul sentiero dei Franchi che attraversa il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand. In effetti la salita in bici e  le borse non è così agevole anzi molto faticoso,  ma pian piano riusciamo a percorre gli svariati saliscendi.
In compenso si gode un' ottima vista sulla Dora Riparia colorata di un azzurro intenso, e così consumiamo il nostro pranzo.


Ripartiamo, anche perchè siamo un po' indietro sulla tabella di marcia e recuperare al momento non è per niente facile. Superiamo Salbertrand che riusciamo a vederlo dall' alto e ci dirigiamo sul Sentiero dei Valdesi verso Exilles. Arrivati alle baite, che nel frattempo sono state sapientemente restaurate, il sentiero finisce e si trasforma una una bella strada sterrata che ci permette di aumentare la velocità.


Da qui la discesa è molto facile e veloce ed in poco tempo raggiungiamo Exilles (870 m) con il suo famoso forte. Da Cesana circa 4 ore (inclusa la spesa ed il pranzo).

    

La strada ora è asfaltata, una stradina a destra della statale che, arrivati in fondo si collega facendoci risalire di qualche centinaio di metri, per poi proseguire a sinistra della valle.



Giungiamo così, al famigerato cantiere TAV di Chiomonte (750 m) teatro di violente battaglie tra forze dell' ordine e cittadini contrari alla costruzione del tunnel (NO TAV).





Entrati in paese, attraverso un ripido sentiero, si svolta a sinistra nella via principale del paese, per poi incrorciare ancora la SS24 che seguiremo per un paio di km per poi svoltare a sinistra in una strada in terra battuta.
Certo è che, seguendo la statale, in 5 minuti di ripida discesa si arriverebbe a Susa, invece si percorre una faticosissima strada di campagna in località Gravere di Susa, in falso piano in salita, ma molto bella, attraverso vigneti ben coltivati.


ed arrivati alla discesa verso Susa ci tocca farla a piedi per via della sua ripidità.
Al termine della discesa una piacevole bacheca dedicata al pellegrino con anche una poesia


Neanche mezz'ora e siamo a Susa (503 m) dove incontriamo l' acquedotto romano, il castello della marchesa Adelaide da dove ebbe inizio il movimento che si concluse con l' unità d' Italia , l' Arco di Augusto e più in basso la chiesa Regina Pacis, la Madonna della Pace.



Sono le ore 18.30 , il più è fatto, ma dobbiamo ancora raggiungere Bussoleno. La segnalazione in uscita da Susa non è il molto precisa e girovaghiamo a vuoto per un pò. Sbagliare strada costa fatica e dunque cerchiamo con calma. Sulla guida secondo noi manca la pagina con lo schizzo del percorso, e comunque alle ore 19.30 arriviamo alla stazione di Bussoleno (441 m).


Abbiamo ancora una cosa da fare, andare a recuperare le macchine, carichiamo le bici sul treno e riorniamo ad Oulx dove questa mattina abbiamo lasciato una macchina, per poi partire in auto verso il colle del Monginevro per recuperare l' altra. Questa sera dormiremo a casa nostra e quindi speriamo di aver fatto bene a non prenotare...!! 

23 Aprile 2017 ore 9,00

Ritorniamo a Bussoleno in auto, punto di partenza della giornata odierna. Una bellissima giornata di sole ci accompagna. Arriveremo a Torino in piazza Castello, per poi ritornare in treno a riprendere la macchina a Bussoleno.

Tappa 2

Bussoleno (441 m) - Torino (245 m) km 55


     

Profilo altitudine

                                     




Anche l' uscita da Bussoleno non è semplice, nella guida secondo noi manca un pezzo di descrizione e di schizzo a pag.49. Perdiamo un pò di tempo e poi ripartiamo. I segnavia gialli si perdono al semaforo, all' incrocio con la SS 24. Proseguiamo per un pezzo sulla strada statale e poi svoltiamo a sinistra alla ricerca del percorso giusto che ritroviamo a San Didero con la sua bellissima torre.




Da qui una stradina asfaltata ci conduce a Borgone di Susa passando di fronte alla chiesetta di San Rocco.


Attraversiamo Borgone ed in uscita dal paese troviamo di fronte ad una casa delle indicazioni


  

La via è ben pedalabile e subito dopo si entra in una strada di campagna che costeggia un canale parallelo alla Dora Riparia, passiamo sotto l' autostrada Torino- Bardonecchia e poi sul ponte di S. Valeriano che attraversa la Dora. Ci spostiamo dunque sulla sponda orografica di sinistra della Dora per raggiungere Sant' Antonino di Susa e poi Sant' Ambrogio. E' domenica ed è un pò tutto chiuso, vorremmo mettere un timbro sulla nostra credenziale ma le belle chiese sulla via sono piene di persone che assistono alla messa. Proseguiamo fino ad Avigliana dove ci fermiamo a mangiare un boccone.
Ripartiamo alle ore 14.00, passando a fianco del cimitero in direzione dell' abazia di Sant' Antonio di Ranverso su pista ciclabile.

  



Ultimi km di campagna per poi entrare nella città di Rivoli, da dove partono i 13 km di Corso Francia che conducono in Piazza Statuto in altro sulla collina si intravede la Basilica di Superga.






A circa metà strada si passa a fianco a Piazza del Monastero, dove ora è rimasta solo la sua chiesa un tempo contornata dal Monastero della Visitazione.





Arriviamo così in Piazza Statuto per l' ultimo km in via Garibaldi fino al nostro arrivo in Piazza Castello ore 16.00 (245 m).

    

Andiamo alla stazione di Porta Nuova e ritorniamo a casa.

24 Aprile 2017 ore 9,00

Oggi altra tappa partendo da Torino in P.zza Castello contiamo di arrivare a Saluggia, il sole ci accompagna ma la temperatura è ancora fresca al mattino. 

Tappa 3

Torino (245 m) - Saluggia (194 m) km 50

vedi mappa




Lasciamo P. Castello uscendo verso i Giardini Reali ed attraversando C.so Regina proseguiamo per C.so Regio Parco fino al cimitero di Torino.



Gli giriamo intorno fino a trovare l' imbocco del parco della Colletta a quell'ora praticamente deserto.

Seguiamo la riva del fiume Po fino al fondo del parco per entrare in un altro parco che si chiama della Confluenza punto di incontro tra la il fiume Stura  ed il Po. Superato il ponte da dove si vede discretamente bene la Basilica di Superga, si gira a destra sempre lungo il Po per poi entrare nella riserva naturale del Meisino e dell' Isolone, fino a raggiungere San Mauro Torinese dove si attraversa il fiume su di un ponte pedonale



Al fondo del ponte si gira a destra per passare sotto al ponte che abbiamo appena fatto e si imbocca via XXV Aprile. Al fondo diventa una strada sterrata che costeggia il canale Cimena. Arriviamo così a Castiglione Torinese e raggiungiamo poco più in alto la chiesa, che però è chiusa. Ne visitiamo altre, purtroppo anch' esse chiuse e dunque non riusciamo a timbrare il nostro passaggio.
Scendiamo in direzione Gassino che in pratica è attaccato a Castiglione, ci fermiamo alla chiesa a fianco del municipio ma sono entrambi chiusi. Oggi è lunedì, ma domani essendo il 25 Aprile fanno vacanza.
Meno male che un negozio di alimentari è ancora aperto e quindi facciamo la spesa per il nostro pranzo.
Arriviamo quindi a Chivasso dove riattraversiamo il Po ed incontriamo l' inizio del  mitico canale Cavour.
Per chi non comprende la definizione di mitico, spieghiamo che Camillo Benso Conte di Cavour fece costruire questo canale per portare l' acqua necessaria a rendere coltivabili i terreni del vercellese e del novarese per rendere possibile la coltivazione del riso. Il canale lungo 85 km, venne costruito, non si capisce come, in soli tre anni, tra il 1863 ed il 1866 in pietre e mattoni ed è tuttora funzionante...mentre scrivo sto pensando alla Salerno-Reggio Calabria iniziata 100 anni dopo e non ancora terminata dopo 50 anni!!

 

Altra cosa interessante di questo posto è che, leggendo il cartello turistico dove si legge la storia del canale, in francese si legge"monumentale costruction" mentre in italiano si traduce in "monumentale chiavica".
Scusate l' ignoranza ma alla parola "chiavica" avevo sempre dato un significato diverso.







Ripartiamo seguendo una strada asfalta che viaggia parallela al canale fino a Castelrosso per poi proseguire lungo la ferrovia fino a Torrazza Piemonte e poi Saluggia, da dove carichiamo le nostre bici sul treno e torniamo a casa.



25 Aprile 2017 ore 9,00

Oggi è festa nazionale, il tempo non è dei migliori, nuvoloni scuri si aggirano sulle nostre teste, ma dobbiamo arrivare a Vercelli.

Tappa 4

Saluggia (194 m) - Vercelli (130 m) km 49


Profilo altitudine

                        
E' stato più semplice uscire da Torino che non da Saluggia. La guida dice di passare sotto la ferrovia ma non c'è alcun sottopasso. Giriamo a vuoto e poi imbocchiamo la strada sbagliata.

Prendiamo la strada provinciale N3 fino a San Antonino, per poi tagliare a destra su strada sterrata fino a San Giacomo, è pieno di indicazioni della via francigena, ma non troviamo quelle che seguiamo noi. Al centro del paesino troviamo quattro ciclisti, ma anche loro non sanno bene da che parte dobbiamo andare, e poi alla fine una signora del posto ci indica la strada. Attraversiamo il canale Cavour e finalmente troviamo la strada che con i nostri segnavia ci porta a Lamporo.



Proseguiamo sempre dritto fino ad arrivare all' incrocio di Colombara da cui si iniziano ad intravedere i reattori nucleari abbandonati della centrale dell' Enel "Galileo Ferraris". Un posto irreale, fa anche un pò paura adire la verità.

Gli giriamo attorno lungo la rete che delimita la centrale, per poi prendere la noiosa strada provinciale N 1 che porta a Vercelli


dove visitiamo il duomo di Sant' Eusebio e l' abbazia di Sant' Andrea.


e poi alla stazione ferroviaria per tornare a casa.

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