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27 Aprile 2019 ore 13,00
Ritorniamo in auto alla stazione di San Miniato basso, da dove ricominciamo l' ultimo tratto che ci porterà finalmente a Roma. Ci prendiamo qualcosa da mangiare al supermercato e via...si parte! Considerato il periodo di vacanza per molte persone la difficoltà di trovare da dormire è molto alta anche presso i centri per pellegrini.
San Miniato Basso (140 m) - Gambassi Terme (332 m) km 31
Profilo altitudine
Percorso subito in salita e con vento,verso San Miniato Alto, a tratti spingiamo la bici, fino ad arrivare nel centro della Cittadina dove all'ufficio informazioni troviamo il timbro per la nostra credenziale. Proseguiamo per visitare la cattedrale e la meravigliosa vista sulla pianura circostante.
Continuiamo poi con numerosi sali scendi sulle colline dove ci fermiamo a mangiare un panino. Panorami bellissimi ovunque ti giri. E' il primo giorno e le salite si fanno sentire.
Superiamo la bellissima Pieve di Caiano, purtroppo con la scalinata chiusa ed continuando a pedalare sulle colline arriviamo a Gambassi Terme.
Come dicevamo il periodo è molto intenso dal punto di vista turistico e non è molto semplice trovare da dormire, dunque abbiamo preventivamente prenotato presso:" La casa di Rosa" nel centro di Gambassi. Bisogna prima presentarsi presso il B&B Villa della Certosa. Una gentilissima e simpatica signora ci accoglie dicendoci che ce stato un problema nella altra abitazione e dunque la nostra camera era qui presso il B&B. Una casa molto bella e tenuta anche molto bene. C'è il garage per le bici, dunque subito una doccia e poi andiamo a fare un bel giro a piedi per visitare Gambassi.
Al bar centrale beviamo un aperitivo dal costo anomalo per la via Francigena, 3 euro, sembra essere tornati in Spagna!!! Nel frattempo abbiamo anche individuato il ristorante dove cenare:" Il gatto e la volpe".
28 Aprile 2019 ore 8,30
Dormito benissimo, andiamo a fare una ricca colazione nella sala vicino alla nostra camera, la signora è indaffarata a servire le colazioni, ma ha il tempo di dirci;" Non guardate fuori!".....piove! Effettivamente è così il cielo è grigio e la temperatura bella fredda. Con la credenziale non si paga la tassa di soggiorno, meglio così!! Scambiamo ancora due parole e partiamo.
Gambassi Terme (332 m) - Strove (290 m) km 40
dislivello totale 872m.
Profilo altitudine
Lunga discesa da Gambassi verso San Gimignano, il vento è sempre presente e nuvoloni scuri minacciosi, al fondo della discesa un piccolo acquitrino e poi inizia la ripida salita che in parte affrontiamo a piedi. Ci sono parecchi pellegrini a piedi che vanno verso San Gimignano. I panorami sono come al solito magnifici.
Arriviamo a Pancole al termine della salita dove visitiamo un bellissimo presepio a grandezza naturale. In realtà la salita non è ancora finita, ma ci da la possibilità di vedere poco lontano le torri di San Gimignano.
San Gimignano è piena di turisti a spasso nella città vecchia. Ci fermiamo anche noi sulle scalinate della cattedrale per riposarci un pò e per mettere il timbro sulla credenziale.
Si riparte, la strada è ancora lunga oggi . San Gimignano è molto bella inutile dirlo ma vista dall'altro versante è altrettanto bella!
Abbiamo perso più di un ora per fare poi due km. Ci fermiamo a mangiare nella birreria, i mitici pici cacio e pepe ad un prezzo , diciamo la verità, non proprio da pellegrini!
Si riparte in salita, vorremmo arrivare a Monteriggioni, ma purtroppo è troppo tardi, abbiamo perso troppo tempo e dunque arrivati a Colle di Val d' Elsa cerchiamo un posto per dormire e lo troviamo a Strove. Il cielo è improvvisamente cambiato. nuvoloni neri ci coprono minacciosi, arriviamo dunque a Strove presso l' hotel Casalta. Appena entriamo inizia a piovere fortissimo.Meglio così!! Non sappiamo se ci sono altre possibilità di cena a Strove, ma piove e quindi ceniamo presso il ristorante del hotel.
29 Aprile 2019 ore 8,30
Una buona cena ed un ottimo letto sono gli ingredienti principali per affrontare la giornata odierna che ci porta a San Quirico d' Orcia. Al momento della colazione piove ma poi smette e partiamo all'asciutto.
Tappa 17
Incontriamo nel negozio un signore che negli anni 60 ha lavorato in Fiat e che parla volentieri del suo passato a Torino.
E' ora di pranzo, ci prendiamo un trancio di piazza e ci mettiamo nella piazza del palio a gustarcela. Scopriamo che le biciclette non posso stare sul selciato della piazza, i vigili ce le fanno spostare all'esterno. Poco male.
Altri 25 km tra pianura e discesa ed arriviamo a Buonconvento, di cui si ha notizie fin dal 1200 in cui il re di Francia Filippo Augusto di ritorno dalla terza crociata racconta di aver sostato a Bon-convent. Breve sosta percorrendo le piccole stradine e poi proseguiamo.
Il lungo rettilineo in uscita a Buonconvento si conclude con un distributore di benzina ed una bella salita sulla via Cassia ma, un' indicazione forviante della via Francigena indica di girare a destra ad un incrocio. Imbocchiamo così la strada Provinciale del Brunello, un eterna salita che conduce a Montalcino e che nulla ha a che fare con la via Francigena.
Certo il panorama come sempre è impareggiabile ma l' allungamento di un percorso quando già è lungo di suo non fa molto piacere
Siamo arrivati a Montalcino in riserva di energie e dunque ci fermiamo al bar del distributore per recuperare energie.
Ora però una lunga discesa ci aspetta fino a raggiungere la via Cassia che ci porta con un forte vento e minacciose nuvole diritti a San Quirico d' Orcia.
Il peggio sembra passato, non piove. Abbiamo prenotato al hotel Garibaldi dalla parte opposta del paese e dovrebbe avere anche un buon ristorante, ma è chiuso per turno settimanale. Mettiamo le biciclette nel magazzino e saliamo in camera. Dopo un pò di riposo con una bella doccia calda decidiamo di andare a cena nella via centrale di San Quirico e precisamente nella trattoria Osenna, decisamente buono, ed il loro vino rosso ancor di più!!!
vedi mappa
Prima di lasciare San Quirico d' Orcia ritorniamo in centro per mettere un timbro sulla nostra credenziale. L' ufficio alle 9 è ancora chiuso e dunque ci rimettiamo in bici verso Radicofani.
Usciti dal paese la strada diventa sterrata ed in salita leggera fino a Vignoni con la sua bellissima torre.
...e poi giù in discesa verso Bagno Vignoni dove una inaspettata vasca piena di acqua con in mezzo manichini vestiti da danzatori ci aspetta.....
Superato il ponte pedonale sull' Orcia ci rimettiamo sulla via Cassia verso Gallina, da dove si può ammirare sia la torre Vignoni che la Gallina...
Superata la collina si scende ancora sulla via Cassia dove, dopo un distributore di benzina si gira a sinistra per iniziare la salita a Radicofani. Facciamo parecchia fatica la salita è bella ripida ed il caldo si fa sentire.
Quando siamo quasi arrivati alle spalle arriva un gruppo di 33 ciclisti di Pordenone che, con la "forza della tecnologia" ci superano. E' ora di pranzo, ci fermiamo a mangiare nel bel mezzo di Radicofani e cioè presso la trattoria " La Grotta". Troviamo casualmente un posticino per due fuori sotto la tenda e nel giro di breve tempo anche i 33 ciclisti arrivano anche loro. Hanno una età media superiore alla nostra non a caso la maggior parte hanno la e-bike. Sono accompagnati da 4 guide che si alternano alla guida di un furgone di supporto e gli altri in bici. Sono tutti molto simpatici e scambiamo quindi le impressioni di viaggio. Sono anche loro diretti a Roma e sono partiti da Siena. Leonardo, uno degli accompagnatori, ci è particolarmente simpatico. I pici agli asparagi sono buonissimi così come la pasta ai carciofi.
E' tempo di ripartire,dunque salutiamo tutti ed affrontiamo in discesa la ex Cassia, una strada bianca veloce che in poco tempo ci porta a Ponte Rigo, dove si incrocia la nuova Cassia. svoltiamo a sinistra e arriviamo così a Centeno al confine tra Toscana e Lazio, dove si trovava l' antica dogana pontificia della via Cassia. Durante la discesa si stacca un pattino del freno posteriore ma arrivo tranquillamente.
vedi mappa
Ripartiamo, mancano 18 km (di discesa!) a Viterbo e decidiamo di percorre la trafficata via Cassia fino appunto a Viterbo, dove troviamo da dormire presso il B & B "Il Marchese", dove una accogliente proprietaria ci affibbia una camera e ci facciamo anche consigliare un posto dove mangiare. Tanto carino il B & B tanto squallido il ristorante dove ci ha consigliato, il peggiore dal Colle del Monginevro.
Solita doccia calda per riprendere le forze e poi passeggiata per la via centrale e poi cena presso l' Osteria Iotto. Secondo il nostro parere il miglior posto in cui abbiamo mangiato dal colle del Monginevro a Roma!!Bravi Bravi.
Tappa 17
Strove (290 m) - San Quirico d' Orcia ( 409 m) km 77
Non piove più ma il vento è sempre presente e dunque indossiamo le nostre giacche. Dopo una bella discesa su asfalto prendiamo a destra vero i campi su sterrato per fare un lungo giro ed arrivare alla base della salita per Monteriggioni, da fare a piedi. per passare le mura di protezione di Monteriggioni.Oggi la tappa è un pò più lunga per recuperare i km che non abbiamo fatto ieri e quindi per restare in tabella di marcia. L' ufficio del turismo è ancora chiuso, aspettiamo bevendo un caffè l' apertura per mettere il nostro timbro di passaggio. Ci sono parecchi turisti interessati a noi che in bici andiamo a Roma... Ripartiamo veloci sulla via Cassia per arrivare velocemente a Siena. Prima di entrare in Siena la bici di Paola fa i capricci...le pastiglie dei freni posteriori sono finite e non abbiamo quelle di ricambio. Entriamo in Siena da Viale Vottorio Emanuele II ed entriamo nelle mura. Appena entrati incontriamo un posto speciale....il rappresentante delle Biciclette Bianchi, i F.lli Rossi! Aperti dal 1932 hanno un negozio che assomiglia di più ad un museo contemporaneo ma soprattutto antico della bicicletta. Il Sig. Rossi, un ragazzo di 45 anni circa con un bellissimo camice azzurro, gestisce il negozio. Ci chiede di aspettare perchè è da solo il tecnico è andato a mangiare e finisce di servire i clienti davanti a noi. Nel frattempo ammiriamo estasiati il negozio dove in quasi 100 anni si sono accumulati pezzi di ricambio di qualsiasi bicicletta. Parlando con lui un vero e proprio personaggio delle fiabe, ci dice purtroppo che la generazione è al termine, perchè lui ha una sola figlia e non è interessata alle biciclette. E' come ricevere un a coltellata la cuore, per chi è appassionato il negozio dei F,lli Rossi è assolutamente da visitare. Gli preparo la bici sul cavalletto e, vi assicuro con una passione incredibile d' altri tempi sostituisce le pastiglie posteriori della bici. Costo totale, incluse le pastiglie euro 12,00, ci siamo innamorati!!!
Incontriamo nel negozio un signore che negli anni 60 ha lavorato in Fiat e che parla volentieri del suo passato a Torino.
E' ora di pranzo, ci prendiamo un trancio di piazza e ci mettiamo nella piazza del palio a gustarcela. Scopriamo che le biciclette non posso stare sul selciato della piazza, i vigili ce le fanno spostare all'esterno. Poco male.
una volta terminata la pizza ci rimettiamo in marcia...si fa per dire... in bici!
Inutile dire che il paesaggio è bellissimo, procediamo lentamente per sentire i profumi guardare i colori
Altri 25 km tra pianura e discesa ed arriviamo a Buonconvento, di cui si ha notizie fin dal 1200 in cui il re di Francia Filippo Augusto di ritorno dalla terza crociata racconta di aver sostato a Bon-convent. Breve sosta percorrendo le piccole stradine e poi proseguiamo.
Il lungo rettilineo in uscita a Buonconvento si conclude con un distributore di benzina ed una bella salita sulla via Cassia ma, un' indicazione forviante della via Francigena indica di girare a destra ad un incrocio. Imbocchiamo così la strada Provinciale del Brunello, un eterna salita che conduce a Montalcino e che nulla ha a che fare con la via Francigena.
Certo il panorama come sempre è impareggiabile ma l' allungamento di un percorso quando già è lungo di suo non fa molto piacere
Siamo arrivati a Montalcino in riserva di energie e dunque ci fermiamo al bar del distributore per recuperare energie.
Ora però una lunga discesa ci aspetta fino a raggiungere la via Cassia che ci porta con un forte vento e minacciose nuvole diritti a San Quirico d' Orcia.
30 Aprile 2019 ore 8,00
Decisamente un altra giornata, limpida senza nuvole. Il sole scalda ma l' aria è ancora gelida. Facciamo colazione nel bar del ristorante Il Garibaldi, carichiamo le nostre biciclette e partiamo. Abbiamo le gambe un pò imballate, ieri abbiamo esagerato e quindi.... pedalata leggera.
San Quirico d' Orcia ( 409 m) - Acquapendente (420 m) km 54
dislivello totale 1181m.
vedi mappa
Profilo altitudine
Prima di lasciare San Quirico d' Orcia ritorniamo in centro per mettere un timbro sulla nostra credenziale. L' ufficio alle 9 è ancora chiuso e dunque ci rimettiamo in bici verso Radicofani.
Usciti dal paese la strada diventa sterrata ed in salita leggera fino a Vignoni con la sua bellissima torre.
...e poi giù in discesa verso Bagno Vignoni dove una inaspettata vasca piena di acqua con in mezzo manichini vestiti da danzatori ci aspetta.....
Superato il ponte pedonale sull' Orcia ci rimettiamo sulla via Cassia verso Gallina, da dove si può ammirare sia la torre Vignoni che la Gallina...
Superata la collina si scende ancora sulla via Cassia dove, dopo un distributore di benzina si gira a sinistra per iniziare la salita a Radicofani. Facciamo parecchia fatica la salita è bella ripida ed il caldo si fa sentire.
Quando siamo quasi arrivati alle spalle arriva un gruppo di 33 ciclisti di Pordenone che, con la "forza della tecnologia" ci superano. E' ora di pranzo, ci fermiamo a mangiare nel bel mezzo di Radicofani e cioè presso la trattoria " La Grotta". Troviamo casualmente un posticino per due fuori sotto la tenda e nel giro di breve tempo anche i 33 ciclisti arrivano anche loro. Hanno una età media superiore alla nostra non a caso la maggior parte hanno la e-bike. Sono accompagnati da 4 guide che si alternano alla guida di un furgone di supporto e gli altri in bici. Sono tutti molto simpatici e scambiamo quindi le impressioni di viaggio. Sono anche loro diretti a Roma e sono partiti da Siena. Leonardo, uno degli accompagnatori, ci è particolarmente simpatico. I pici agli asparagi sono buonissimi così come la pasta ai carciofi.
E' tempo di ripartire,dunque salutiamo tutti ed affrontiamo in discesa la ex Cassia, una strada bianca veloce che in poco tempo ci porta a Ponte Rigo, dove si incrocia la nuova Cassia. svoltiamo a sinistra e arriviamo così a Centeno al confine tra Toscana e Lazio, dove si trovava l' antica dogana pontificia della via Cassia. Durante la discesa si stacca un pattino del freno posteriore ma arrivo tranquillamente.
Dopo la visita al borgo ripartiamo sotto un gran caldo, arriviamo al ponte Gregoriano da dove parte la salita per Acquapendente, ma prima presso un chiosco in legno ci beviamo una birra fresca. La salita è ripida e anche poco pedalabile ma come sempre alla fine arriviamo ad Acquapendente.
Non abbiamo prenotato niente per la notte, chiediamo in piazza un posto per dormire e ci mandano in un negozio che fa pizze da asporto Pizza N' Piazza. La signora è molto gentile e ci offre un appartamento intero su più piani tutto per noi poco distante dal negozio. Doccia di rito ed un pò di riposo. Non abbiamo molta fame, e dunque andiamo a mangiare una pizza presso la pizzeria "Lo Scarabeo".
L' alloggio non è male soggiorno camera spaziosa al primo piano ed altre due camere con bagno al piano superiore. Purtroppo verso le 23 proprio nel terrazzo a fianco alla nostra camera da letto inizia una festa di ragazzi, musica a palla tutta la notte. Non si può dormire in quelle condizioni e quindi ci barrichiamo letteralmente nella camera al piano superiore.
1 Maggio 2019 ore 8,00
Alla fine siamo anche riusciti a dormire nonostante il frastuono. Ci prepariamo ed andiamo a fare colazione presso un bar della piazza. Oggi è festa nazionale 1 Maggio. Non sarà facile trovare qualcosa di aperto. Il primo problema da risolvere è quello del freno. Con una gabbietta per i tappi delle bottiglie di spuntante creo un piccolo perno che mi serve per bloccare il pattino. Non è una soluzione definitiva ma almeno si può partire. Poco dopo una ferramenta casualmente aperta mi aiuta a risolvere definitivamente il problema..che fortuna!!
Acquapendente (420 m) - Viterbo (326 m) km 60
dislivello totale 846m.
vedi mappa
Profilo altitudine
Si parte dolcemente per le vie di Acquapendente uscendo dalla Porta Romana, il paesaggio è cambiato rispetto alla Toscana, ora è più dolce, meno impervio. Dopo un tratto su asfalto si inizia uno sterrato molto piacevole che va verso Casale Campo S. Moro.....
........e poi di nuovo sulla Cassia fino a S. Lorenzo Nuovo, dove visitiamo una bella chiesa che purtroppo ha la volta tutta crepata ed è pericolante. Dalla via centrale una bellissima vista sul Lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d' Europa.
Poi in discesa sulla Cassia fino a prendere un bivio sterrato a sinistra in salita. Questo percorso ci permette di arrivare a Bolsena praticamente sempre alla stessa quota.Arriviamo così a Bolsena.
Non possiamo distrarci un attimo che subito i 33 amici di Pordenone ci raggiungono.
Sinceramente a noi non piace viaggiare in gruppo così numeroso, anche se sono personaggi simpatici ma ormai abbiamo preso lo stesso ritmo e ci incrociamo spesso.
Aspettiamo che se ne vadano, e ripartiamo anche noi fino a raggiungere in salita EST! EST! EST!
...e Paola va.....
........e poi di nuovo sulla Cassia fino a S. Lorenzo Nuovo, dove visitiamo una bella chiesa che purtroppo ha la volta tutta crepata ed è pericolante. Dalla via centrale una bellissima vista sul Lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d' Europa.
Poi in discesa sulla Cassia fino a prendere un bivio sterrato a sinistra in salita. Questo percorso ci permette di arrivare a Bolsena praticamente sempre alla stessa quota.Arriviamo così a Bolsena.
Bella cittadina piena di gente che per il primo di Maggio passa la giornata in festa. Ci fermiamo presso un alimentari per prendere qualcosa da mangiare, in particolare la porchetta ovviamente, ovunque ci fermiamo troviamo sempre qualcuno che ha lavorato a Torino, due coppie di signori chiedono spiegazioni della conchiglia appesa alle nostre sacche ci raccontano che vorrebbero anche loro fare in bici il camino de Santiago de Compostela.
Andiamo fino alla riva del lago, fuori percorso, per almeno ammirare da vicino il lago, e poi riprendiamo la Cassia verso sud fino a prendere un bivio verso destra che ci conduce nel bosco di Turona, dove si percorre anche un tratto della antica via Cassia. Qui ci fermiamo perchè un accogliente tavolino vista lago ci permette di mangiare la porchetta accompagnata da un buonissimo vino bianco.
Non possiamo distrarci un attimo che subito i 33 amici di Pordenone ci raggiungono.
Sinceramente a noi non piace viaggiare in gruppo così numeroso, anche se sono personaggi simpatici ma ormai abbiamo preso lo stesso ritmo e ci incrociamo spesso.
Aspettiamo che se ne vadano, e ripartiamo anche noi fino a raggiungere in salita EST! EST! EST!
MONTEFIASCONE
racconta la storia che, un nobile tedesco in viaggio per Roma, grande appassionato di vino, si faceva precedere dal suo servitore tal Martino che, era incaricato di segnale con una scritta EST! qualsiasi posto dove si potesse gustare del buon vino. Giunto a Montefiascone scrisse EST! EST! EST!. Il padrone arrivando e leggendo bevve così tanto vino che morì. Sulla sua tomba Martino scrisse
"EST! EST! EST!
per troppo EST
qui giace morto il mio
signore Giovanni Deuc".
Ne approfittiamo per bere non il famoso vino bianco ma una bella birra fresa e puntualmente incontriamo ancora i nostri compagni di viaggio...
Ripartiamo, mancano 18 km (di discesa!) a Viterbo e decidiamo di percorre la trafficata via Cassia fino appunto a Viterbo, dove troviamo da dormire presso il B & B "Il Marchese", dove una accogliente proprietaria ci affibbia una camera e ci facciamo anche consigliare un posto dove mangiare. Tanto carino il B & B tanto squallido il ristorante dove ci ha consigliato, il peggiore dal Colle del Monginevro.
2 Maggio 2019 ore 8,30
Oggi una bella giornata di sole, la temperatura è finalmente salita ma l' aria è ancora freddina. Prepariamo la nostra roba, e partiamo alla volta di Campagnano.
Tappa 20
Viterbo (326 m) - Campagnano di Roma (280m) km 68
dislivello totale 671m.
Usciamo da Viterbo per la porta Faul, St. del Signorino e poi optiamo per la St. Freddano visitando così il il sito archeologico del Ponte Camillario con la cappella dei martiri Ilario e Valentino.
Proseguiamo quindi fino ad arrivare a Vetralla. A metà della salita di Vetralla ci fermiamo per prendere qualcosa per il pranzo in un negozio di alimentari e siccome vendono anche del vino Pecorino sfuso, di cui ho sentito parlare ma non lo abbiamo mai assaggiato, decidiamo di prenderne una borraccia. la salita è molto trafficata di macchine e camions.
Usciamo così da Vetralla prendendo un bivio a sinistra che ci fa entrare in un bosco molto ombreggiato e superato l' acquedotto scendiamo sulla destra fino a raggiungere ancora la via Cassia.
Passiamo dietro alla cappella della Madonna di Loreto ed attraverso un cancello passiamo all' interno di un bellissimo noccioleto fino a raggiungere le Querce d' Orlando e poi Capranica. Vorremmo mettere un timbro per celebrare il nostro passaggio ma il turist information ( dentro ad un Hotel) è chiuso visto che ormai sono le ore 13. Un gruppetto di persone chiacchiera li vicino e chiediamo informazioni. Uno era il gestore dell' hotel e l' altro era il sindaco di Capranica nonchè presidente della Regione Lazio i quali dopo aver scambiato due parole sul nostro pellegrinaggio a Roma e sulle risorse che il pellegrinaggio offre a Capranica, ci aprono l' hotel e appongono il timbro.
Fuori Capranica sotto a dei noccioleti ci fermiamo a mangiare i nostri panini ed a bere , finchè ancora fresco, il Pecorino...Una coppia di cinghiali ci passa incuranti molto vicini.
La tappa oggi è lunghissima, non finisce mai, ci sono troppe indicazioni e si fa confusione nella scelta del percorso, alcune sono illeggibili a causa del sole.
Infatti superato Monterosi anzichè stare sulla Cassia, svoltiamo a sinistra seguendo chissà quale indicazione ed allungando di un bel pò di km. Giro inutile! Alle 18 arriviamo finalmente a Campagnano di Roma. Ci fermiamo a bere una birra in un bar della piazzetta per cercare un posto da dormire. Presso la parrocchia di S. Giovanni non ce più posto e dunque ci informano che al fondo del paese c'è un hotel. Attraversiamo Campagnano ma arrivati all' hotel scopriamo che è completo...indovinate perchè? I nostri 33 amici di Pordenone sono in arrivo e hanno occupato tutto l' albergo.
Pazienza, assieme all'autista del furgone che ha preceduto il gruppo cerchiamo un B & B che identifichiamo in Andre's House. Una gentilissima e simpatica signora ci riceve nel bar dove prima abbiamo bevuto la birra e terminata l' attesa per dare modo di fare le pulizie ci accompagna. Veramente bello!
La casa è una parte di un antico castello che una famiglia danese ha elegantemente ristrutturato, è molto ben arredato e confortevole, tutto per noi. A lei chiediamo anche dove cenare e suggerisce Osteria Iotto.
Proseguiamo quindi fino ad arrivare a Vetralla. A metà della salita di Vetralla ci fermiamo per prendere qualcosa per il pranzo in un negozio di alimentari e siccome vendono anche del vino Pecorino sfuso, di cui ho sentito parlare ma non lo abbiamo mai assaggiato, decidiamo di prenderne una borraccia. la salita è molto trafficata di macchine e camions.
Usciamo così da Vetralla prendendo un bivio a sinistra che ci fa entrare in un bosco molto ombreggiato e superato l' acquedotto scendiamo sulla destra fino a raggiungere ancora la via Cassia.
Passiamo dietro alla cappella della Madonna di Loreto ed attraverso un cancello passiamo all' interno di un bellissimo noccioleto fino a raggiungere le Querce d' Orlando e poi Capranica. Vorremmo mettere un timbro per celebrare il nostro passaggio ma il turist information ( dentro ad un Hotel) è chiuso visto che ormai sono le ore 13. Un gruppetto di persone chiacchiera li vicino e chiediamo informazioni. Uno era il gestore dell' hotel e l' altro era il sindaco di Capranica nonchè presidente della Regione Lazio i quali dopo aver scambiato due parole sul nostro pellegrinaggio a Roma e sulle risorse che il pellegrinaggio offre a Capranica, ci aprono l' hotel e appongono il timbro.
Fuori Capranica sotto a dei noccioleti ci fermiamo a mangiare i nostri panini ed a bere , finchè ancora fresco, il Pecorino...Una coppia di cinghiali ci passa incuranti molto vicini.
La tappa oggi è lunghissima, non finisce mai, ci sono troppe indicazioni e si fa confusione nella scelta del percorso, alcune sono illeggibili a causa del sole.
Infatti superato Monterosi anzichè stare sulla Cassia, svoltiamo a sinistra seguendo chissà quale indicazione ed allungando di un bel pò di km. Giro inutile! Alle 18 arriviamo finalmente a Campagnano di Roma. Ci fermiamo a bere una birra in un bar della piazzetta per cercare un posto da dormire. Presso la parrocchia di S. Giovanni non ce più posto e dunque ci informano che al fondo del paese c'è un hotel. Attraversiamo Campagnano ma arrivati all' hotel scopriamo che è completo...indovinate perchè? I nostri 33 amici di Pordenone sono in arrivo e hanno occupato tutto l' albergo.
Pazienza, assieme all'autista del furgone che ha preceduto il gruppo cerchiamo un B & B che identifichiamo in Andre's House. Una gentilissima e simpatica signora ci riceve nel bar dove prima abbiamo bevuto la birra e terminata l' attesa per dare modo di fare le pulizie ci accompagna. Veramente bello!
La casa è una parte di un antico castello che una famiglia danese ha elegantemente ristrutturato, è molto ben arredato e confortevole, tutto per noi. A lei chiediamo anche dove cenare e suggerisce Osteria Iotto.
Solita doccia calda per riprendere le forze e poi passeggiata per la via centrale e poi cena presso l' Osteria Iotto. Secondo il nostro parere il miglior posto in cui abbiamo mangiato dal colle del Monginevro a Roma!!Bravi Bravi.
3 Maggio 2019 ore 8,00
Dormito alla grande! Oggi è il giorno dell' arrivo a San Pietro nella città del Vaticano. Fine del nostro viaggio!
Tappa 21
Campagnano di Roma (280m) - Città del Vaticano (22 m) km 42
dislivello totale 568m.
vedi mappa
Dopo la colazione partiamo attraversando Campagnano in direzione La Storta. Si attraversa il parco di Veio in un bellissimo paesaggio, dove incontriamo i nostri amici ciclisti. Pedaliamo in gruppo e spaventiamo un gregge di pecore che corre all' impazzata di fronte a noi.
Le pecore hanno corso per un paio di km e poi finalmente si sono fermate. Ne approfittiamo per salutare il gruppo e proseguiamo su un piacevolissimo tragitto boschivo fino a giungere sopo una salitella a Isola Farnese, dove purtroppo la prima immagine è questa:
Da qui in poi si viaggia su strada asfaltata in mezzo ad un fiume di auto, camions e bus, fino ad incontrare l' ingresso per Monte Mario (Mons Gaudi!)da cui si vede finalmente San Pietro!!!
si può paragonare un pò al Monte de Gozo sul Camino di Santiago de Compostela da dove si potevano vedere le guglie della cattedrale.
Ora è tutta discesa fino ad incontrare il porticato di San Pietro.
Profilo altitudine
Dopo la colazione partiamo attraversando Campagnano in direzione La Storta. Si attraversa il parco di Veio in un bellissimo paesaggio, dove incontriamo i nostri amici ciclisti. Pedaliamo in gruppo e spaventiamo un gregge di pecore che corre all' impazzata di fronte a noi.
Le pecore hanno corso per un paio di km e poi finalmente si sono fermate. Ne approfittiamo per salutare il gruppo e proseguiamo su un piacevolissimo tragitto boschivo fino a giungere sopo una salitella a Isola Farnese, dove purtroppo la prima immagine è questa:
Da qui in poi si viaggia su strada asfaltata in mezzo ad un fiume di auto, camions e bus, fino ad incontrare l' ingresso per Monte Mario (Mons Gaudi!)da cui si vede finalmente San Pietro!!!
Ora è tutta discesa fino ad incontrare il porticato di San Pietro.
Ora dobbiamo andare a farci timbrare la credenziale presso nell' ufficio del pellegrino in p.zza Pio XII al numero 9. Dopo una breve coda allo sportello l' impiegata ci dice di attendere il prete, perchè solo lui mette il timbro. Ci accoglie immediatamente e ci domanda da dove siamo partiti, come è andata ecc ecc. Non sono in molti coloro che sono partiti dalla Francia per arrivare in Vaticano , si complimenta sinceramente chiedendoci di non abbandonare mai l' idea di pellegrinaggio. Avevamo notizie che il testimonium venisse consegnato in un altro ufficio, invece in modo del tutto inaspettato il Don compila l' agognato certificato in pergamena!!!
BELLA SODDISFAZIONE!!!
Abbiamo intenzione di ripartire subito sono le ore 13.30 e dunque in bici ci avventuriamo nel traffico romano per raggiungere la stazione Roma Termini . il primo treno utile per Pisa Centrale è alle 14.50 che prendiamo al volo. Da Pisa ancora un breve tratto in treno per San Miniato/Fucecchio dove nel parcheggio ritroviamo la nostra auto con la quale torniamo a casa.
Conclusioni
Arrivare alla meta è sempre una bella soddisfazione e anche in questo caso, partire dai 2000 metri del Monginevro con la neve e ghiaccio ed arrivare a San Pietro è stata enorme. La via Francigena sta avendo successo, i pellegrini che la percorrono sono sempre di più, anche se le strutture ricettive a basso costo o per lo meno a costo relativamente basso sono ancora poche e in molti casi nei periodi di maggior affluenza turistica non si trova facilmente da dormire e quindi si è costretti a cercare nei B&B o negli hotel facendo lievitare di parecchio il costo del viaggio
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