Seconda parte: dal 7 al 12 ago 2017 da Toulouse a Sain Jean Pied de Port km 327
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6 Agosto 2017 ore 12,00
Ripartiamo alla volta di Toulouse per riprendere il precorso che ci porterà a Saint Jean Pied de Port in modo da terminare il tragitto iniziato al Colle del Monginevro e terminato a Santiago de Compostela.
In auto percorriamo i quasi 800 km che ci portano a Toulouse dove arriviamo alle ore 19,00 circa. Dopo aver parcheggiato l' auto in zona tranquilla con le nostre bici andiamo nello stesso hotel dell' ultima volta e cioè alla Croix de Baragnon e lasciati i nostri bagagli e le bici in hotel andiamo a cena ovviamente da Chez Navarre...ma purtroppo è domenica e il locale è chiuso per turno settimanale. Un vero peccato!
7 Agosto 2017 ore 8,00
La coloazione non si può fare per un guasto elettrico e dunque preparata la nostra roba ci avviamo in bici per le trade di Toulouse alla ricerca di un bar per la colazione, che troviamo proprio vicino al Pont Neuf da dove dobbiamo uscire per lasciare la città.
Tappa 11
Toulouse (160 m) - Gimont (180 m) Km 57
vedi mappa
L' uscita dalla città è veramente lunga e noiosa, in realtà si esce da Toulouse per entrare in Colomiers, poi Pibrac, Brax ed infine Léguevin in pratica è un unico centro abitato, in più fa molto caldo, ci sono 34°. Attraversiamo la foresta demaniale de Bouconne, molto ombrosa e fresca. Arriviamo così a L' Isle Jourdain sotto un sole cocente e ci fermiamo per bere qualcosa in un bar. Riprendiamo in direzione di Gimont, arrivati quasi a Giscaro, mi fermo per fare una fotografia, ma purtroppo non trovo più la macchina fotografica.....l' ho persa!
Ho fatto l' ultima foto all' uscita della foresta de Bouconne cioè circa 20 km fa. Scarico la bici dalle borse e percorro a ritroso il precorso senza però ritrovarla. E' un vero mistero di come si sia potuta staccare dalle borse.
Ritorno mestamente a Giscaro dove Paola mi ha aspettato seduta sulla panchina e ripartiamo per arrivare a Gimont dove troviamo da dormire presso l' étape Gimontoise proprio nella via centrale a pochi passi dalla bellissima copertura della piazza centrale.
Per cena ci mandano al fondo del paese, dopo il ponte al ristorante "LeRelais du Pont", e poi andiamo a dormire.
Profilo altitudine
Ho fatto l' ultima foto all' uscita della foresta de Bouconne cioè circa 20 km fa. Scarico la bici dalle borse e percorro a ritroso il precorso senza però ritrovarla. E' un vero mistero di come si sia potuta staccare dalle borse.
Ritorno mestamente a Giscaro dove Paola mi ha aspettato seduta sulla panchina e ripartiamo per arrivare a Gimont dove troviamo da dormire presso l' étape Gimontoise proprio nella via centrale a pochi passi dalla bellissima copertura della piazza centrale.
Per cena ci mandano al fondo del paese, dopo il ponte al ristorante "LeRelais du Pont", e poi andiamo a dormire.
8 Agosto 2017 ore 8,00
E' un momento un pò sfortunato, ieri abbiamo perso la macchina fotografica, ieri sera la cena al ristorante è stata un pò troppo costosa per dei pellegrini in viaggio ed inoltre abbiamo dormito malissimo. Un temporale nella notte ha fatto suonare un antifurto vicino a noi e non siamo più riusciti a dormire. Dopo aver mangiato la colazione che M. Salvador ci ha lasciato nel frigo prepariamo la nostra roba e partiamo.
vedi mappa
Tappa 12
Gimont (180 m) - L' Isle de Noé (160 m) Km 54
vedi mappa
Profilo altitudine
Giornata un pò coperta si sente l' umidità della pioggia. Lasciamo L' Isle Noè per il ponte sul Marcaoue ci passiamo prima sopra e poi sotto in direzione di L' Isle Arné. E' tutto un saliscendi piacevole in mezzo a campi di girasole. In Spagna ci hanno insegnato a mangiare i semi anneriti dei girasoli e così facciamo.
Passiamo poi per Lussan dove apprezziamo la bellissima chiesetta con porticato. Prima di arrivare ad Auch ci fermiamo sulle colline in località La Bourdasse presso il gite d' étape La Croisée de St. Cricq gestito da Chris e Marco.
Marco non c'è è al lavoro mentre Chris ci prepara da mangiare. E' molto socievole e parla volentieri. Ci porta subito delle noccioline e cetriolini come aperitivo con un delizioso vino rosé del posto. Poi ci porta un barattolo di patè du porc fatto in casa da lei e Marco e poi una buonissima frittata con le verdure dell' orto. Veramente tutto ottimo, inclusa una coppia di cagnolini (fratello e sorella) veramente simpatici!
Prima di partire Chris telefona alla sua amica Elna Muddy a L' Isle de Noè dove ci prenota da dormire. Dopo i saluti ripartiamo ed in poco tempo arriviamo ad Auch.
Saliamo in cima alla collina per visitare il centro storico con la sua importante e bellissima cattedrale, per poi rimetterci in viaggio verso L'Isle de Noè dove arrviamo alle ore 18,00.
Elna ci attende nell' enorme stanzone di ingresso e ci fa accomodare in cortile dove facciamo conoscenza con Topelo, un giapponese partito da Arles e diretto a Puente la Reina in Spagna. Lasciamo le bici nel salone prendiamo posto nella stanza da letto, spartana ma accogliente con un bel lettone. Andiamo a fare un giro a piedi. A L' Isle de Noè non c'è quasi nulla a parte un ristorante, il castello e un sacco di negozi chiusi definitivamente. Elna è inglese ma da molti anni si è trasferita qui da sola, in ogni caso parla una lingua quasi incomprensibile perchè metà inglese e metà francese. Poverina, deve provvedere a tutto da sola, ci spiega che purtroppo non passano molti pellegrini e gli affari non vanno benissimo. Sinceramente mette un pò di tristezza. Topelo Sun come lo chiamo io, parla poco sia l' inglese che il francese ma è molto simpatico a modo suo. Ceniamo assieme, Elna ha preparato pesce con patate e zucchine più un antipasto di paté di pomodori e olive.
Passiamo poi per Lussan dove apprezziamo la bellissima chiesetta con porticato. Prima di arrivare ad Auch ci fermiamo sulle colline in località La Bourdasse presso il gite d' étape La Croisée de St. Cricq gestito da Chris e Marco.
Marco non c'è è al lavoro mentre Chris ci prepara da mangiare. E' molto socievole e parla volentieri. Ci porta subito delle noccioline e cetriolini come aperitivo con un delizioso vino rosé del posto. Poi ci porta un barattolo di patè du porc fatto in casa da lei e Marco e poi una buonissima frittata con le verdure dell' orto. Veramente tutto ottimo, inclusa una coppia di cagnolini (fratello e sorella) veramente simpatici!
Prima di partire Chris telefona alla sua amica Elna Muddy a L' Isle de Noè dove ci prenota da dormire. Dopo i saluti ripartiamo ed in poco tempo arriviamo ad Auch.
Saliamo in cima alla collina per visitare il centro storico con la sua importante e bellissima cattedrale, per poi rimetterci in viaggio verso L'Isle de Noè dove arrviamo alle ore 18,00.
Elna ci attende nell' enorme stanzone di ingresso e ci fa accomodare in cortile dove facciamo conoscenza con Topelo, un giapponese partito da Arles e diretto a Puente la Reina in Spagna. Lasciamo le bici nel salone prendiamo posto nella stanza da letto, spartana ma accogliente con un bel lettone. Andiamo a fare un giro a piedi. A L' Isle de Noè non c'è quasi nulla a parte un ristorante, il castello e un sacco di negozi chiusi definitivamente. Elna è inglese ma da molti anni si è trasferita qui da sola, in ogni caso parla una lingua quasi incomprensibile perchè metà inglese e metà francese. Poverina, deve provvedere a tutto da sola, ci spiega che purtroppo non passano molti pellegrini e gli affari non vanno benissimo. Sinceramente mette un pò di tristezza. Topelo Sun come lo chiamo io, parla poco sia l' inglese che il francese ma è molto simpatico a modo suo. Ceniamo assieme, Elna ha preparato pesce con patate e zucchine più un antipasto di paté di pomodori e olive.
9 Agosto 2017 ore 8,00
Sveglia è ora di partire! Facciamo colazione, Topelo Sun è già partito da un' ora. Caffè, latte, pane con confettura. Vorremmo arrivare a Marciac, ma Elna ci dice che è impossibile trovare da dormire perchè c'è il festival del Jazz e dunque bisogna andare oltre. Proviamo, su suo consiglio, a prenotare al Happy Coulson a Lahitte Toupière.
L' Isle de Noé (160 m) - Lahitte Toupière ( 650 m) Km 56
Attraverso sentieri di campagna attraversiamo Pouylebon, poi Saint. Christaud, dove ammiriamo la sua bellissima chiesa che ovviamente è chiusa, poi Monlezun ed infine, alle 13.30, arriviamo a Marciac (32 km).
Il meteo non promette bene, la città è gremita di gente e di stands gastronomici. Nella piazza centrale ci sono palchi ovunque dove suonano. Ci fermiamo a mangiare in un ristorante sotto i portici ed inizia a piovere in modo anche deciso, sembra una nube passeggera infatti dopo una mezz' ora smette e noi ripartiamo. Non piove più ma un fastidioso vento contrario continua a soffiare.
Dopo 11 km arriviamo ad Auriébat con la sua chiesetta e la sua madonnina bianca
Stiamo andando incontro al temporale ma siccome c'è il vento non sappiamo come andrà a finire. E' faticoso pedalare contro vento è come andare sempre in salita e dopo 7 km arriviamo a Maubourguet. Un bel centro cittadino. Il tempo nel frattempo sembra migliorato ma non abbiamo più voglia di continuare fino a Lahitte. Ovviamente sarà un problema trovare da dormire ma ci proviamo presso l' ufficio del turismo.
L' unica possibilità è presso il camping comunale dove ci sono dei bungalows attualmente occupati ma sono da 4 posti letto e se vogliamo dobbiamo condividere un bungalow delle dimensioni di 2x2 m con altri due uomini. Non siamo molto d' accordo visto il poco spazio e dunque volenti o nolenti facciamo spesa presso il vicino supermercato e risaliamo in bici alla volta di Lahitte Toupiére. Vento forte e sentiero in salita per 5 km, rimaniamo sull' asfalto dove almeno possiamo pedalare e così alle ore 19,00 arriviamo presso l' Happy Coulson.
Ci accoglie il proprietario un ragazzo quasi completamente tatuato con una barba grigia lunga che finisce a punta. Parla poco francese, ci fa accomodare e ci ricorda che loro non preparano cena e che se vogliamo possiamo sfruttare la loro cucina per prepararci da mangiare. Ci accomodiamo nel dormitorio riservato ai pellegrini, ci siamo solo noi. Sembra un' allegra famigliola, ci sono 4 ragazzini, lui e una donna dalla lunga treccia ed un ragazzo sui 25 anni che sembra faccia un pò da inserviente, lui lo chiama boss. Al ritmo della musica a tutto volume e ballando preparano una cena messicana. Noi dopo la doccia stiamo un pò nel letto, loro iniziano a mangiare e poi dopo cena stanno a tavola a chiacchierare. Sono le ore 9,00 pm ed iniziamo ad avere fame, ma ci sembra maleducato intervenire. Dopo mezz' ora decido di scendere per chiedere a che ora possiamo prepararci la cena e lui ci dice anche subito!!. Scendiamo e ci prepariamo un buon piatto di spaghetti al sugo, mentre lui lava i loro piatti e prapara la tavola per noi. La casa in effetti è molto molto bella, ma l ospitalità non è delle migliori, in pratica nessun discorso. Finito di mangiare laviamo i piatti mettiamo in ordine, paghiamo e ci facciamo mettere il timbro sulla credenziale ed andiamo a dormire.
10 Agosto 2017 ore 8,30
Sveglia!! Oggi piove leggermente, facciamo colazione, il ragazzo detto "boss" ci ha preparato caffè, caffè latte, pane marmellate fatte in casa, succo, insomma una buona colazione. Ci prepariamo e partiamo alla volta di Lescar.
Tappa 14
Lahitte Toupière ( 650 m) - Morlaàs (280 m) Km 34
vedi mappa
Lasciamo così Lahitte Toupière sotto una leggera pioggia che però smette subito, e superata una stretta passerella giungiamo a Vidouze.
Il percorso è praticamente sempre nella foresta, in ombra ma anche al riparo di piccole gocce che cadono. Attraversiamo Momy, poi Anoye ed alle 13.30 arriviamo a Morlaàs. il cielo è grigio c'è aria di temporale. Non c'è nessuno per la strada e per mangiare qualcosa l' unico posto aperto è Morlaàs Kebab.
Ci sono due bici da strada fuori, entriamo e incontriamo due ragazzi italiani che sono partiti da Biella e vogliono andare a Bilbao per poi tornare in aereo. Ci fermiamo a chiacchierare un po' con loro poi dopo aver mangiato il locale chiude...è ora di partire. Loro si preparano e partono mentre noi aspettiamo un attimo dopo alcuni minuti un violento temporale si abbatte su Morlaàs.
Aspettiamo riparati ad una fermata del bus, ci sono 14 gradi, si può riprendere se smette, ma inoltrarsi nella forseta infangata non è il massimo e dunque decidiamo di andare a prendere una camera presso l' hotel restaurant " Le Bourgneuf" dove facciamo una doccia calda e ci scaldiamo sotto le coperte. Per oggi basta così, facciamo una passeggiata per la città ma è tutto chiuso per ferie e dunque andiamo a mangiare presso il ristorante dell' hotel. Ottima cena devo dire, e dopo una breve passeggiata andiamo a dormire.
Profilo altitudine
Lasciamo così Lahitte Toupière sotto una leggera pioggia che però smette subito, e superata una stretta passerella giungiamo a Vidouze.
Il percorso è praticamente sempre nella foresta, in ombra ma anche al riparo di piccole gocce che cadono. Attraversiamo Momy, poi Anoye ed alle 13.30 arriviamo a Morlaàs. il cielo è grigio c'è aria di temporale. Non c'è nessuno per la strada e per mangiare qualcosa l' unico posto aperto è Morlaàs Kebab.
Ci sono due bici da strada fuori, entriamo e incontriamo due ragazzi italiani che sono partiti da Biella e vogliono andare a Bilbao per poi tornare in aereo. Ci fermiamo a chiacchierare un po' con loro poi dopo aver mangiato il locale chiude...è ora di partire. Loro si preparano e partono mentre noi aspettiamo un attimo dopo alcuni minuti un violento temporale si abbatte su Morlaàs.
Aspettiamo riparati ad una fermata del bus, ci sono 14 gradi, si può riprendere se smette, ma inoltrarsi nella forseta infangata non è il massimo e dunque decidiamo di andare a prendere una camera presso l' hotel restaurant " Le Bourgneuf" dove facciamo una doccia calda e ci scaldiamo sotto le coperte. Per oggi basta così, facciamo una passeggiata per la città ma è tutto chiuso per ferie e dunque andiamo a mangiare presso il ristorante dell' hotel. Ottima cena devo dire, e dopo una breve passeggiata andiamo a dormire.
11 Agosto 2017 ore 8,00
Dormito benissimo. Come al solito dopo la colazione ci prepariamo e partiamo. Oggi è ancora nuvoloso e fa un po' freddino. Se arriviamo a Oloron Sainte Marie è anche l' ultimo giorno sulla via Tolosana. Infatti la Via Tolosana prosegue verso il Col du Samport, mentre noi proseguiamo verso Saint Jean de Pied a Port seguendo il cammino del Piemonte Pirenaico, secondo il nostro modesto parere, ha poco a che fare con il Piemonte, ma semplicemente è il sentiero che si sviluppa ai piedi dei monti pirenaici Pie(di)monte. Il sentiero è il GR 78. Le tappe sono le 21, 22, 23 scaricabili dal sito http://vppyr.free.fr/vpp_sommaire
Tappa 15
Morlaàs (280 m) - Oloron Sainte Marie (215 m) Km 53
vedi mappaProfilo altitudine
Partiamo da Morlaàs con un bella discesa veloce nei boschi, giunti alla strada asfaltata giriamo a destra, percorrendo questa stradina periferica alla città di di Pau, fino ad entrare nella foresta demaniale del Bastardo!!
Un percorso ombroso su sterrato. Incontriamo un signore anziano che ci ferma e ci chiede se siamo pellegrini. Lui tutte le mattine fa questo percorso nella speranza di incontrare i pellegrini che sono diretti in Spagna. Naturalmente è orgoglioso di raccontare che anche lui l ha fatto due volte ed è curioso di sentire le storie delle persone che passano per la foresta. Molto simpatico!!
All' uscita dalla foresta in pratica si arriva al modernissimo ippodromo della città di Pau. Ci giriamo intorno e percorriamo la strada sotto gli alberi fino a giungere a Lescar. Qui ci fermiamo un attimo sul giardino della balconata che da sulla pianura e in lontananza sui Pirenei. Ci spostiamo per prendere qualcosa da mangiare per pranzo e ripartiamo verso Oloron Saint Marie. Il cielo non promette nulla di buono e teniamo pronte le nostre mantellina in caso di pioggia. All' uscira da Lescar attraversiamo un piccolo parco e per rggiungere Artiguelouve passiamo, nei pressi di un centro sportivo, attraverso un cunicolo allagato.
Arrivati ad Artiguelove attraversiamo tutto il paese per poi prendere una stradina in salita che passa proprio a fianco all'azienda vinicola del Cinquau in una posizione stupenda. Finisce la strada asfaltata e si prosegue in ripida salita nel bosco costeggiando i curatissimi vigneti della proprietà. Arriviamo quindi a Laccomande. Passiamo proprio a fianco alla Maison des Vins du Jurancau, come è possibile non entrare a prendere qualche bottiglia di vino? Ripartiamo attraversando il paese,poi la strada diventa in terra battuta ed in ripida salita. Si entra ne bosco, a tratti qualche goccia ma poi esce un raggio di sole e quindi ci fermiamo a mangiare pranzo quello che avevamo comperato a Lescar. Sono le ore 13,00, abbiamo percorso circa 33 km e ne mancano ancora 20 per arrivare a Olorn. Dunque ripartiamo su strada a tratti asfaltata a tratti sterrata un pò in salita e un pò in discesa ed alle ore 15.15 arriviamo a Oloron.
A 3 km dall' uscita del paese dovremmo prendere a sinistra per salire verso Garaibie e poi il Col de Napale, ma non sapendo come sarà il tratto sterrato preferiamo continuare sulla strada asfaltata. Ora si viaggia rapidamente ed arriviamo ad Mauléon Licharre dove per la prima volta vediamo le indicazioni per Saint Jean Pied de Port.
Ci siamo quasi, la strada è in leggera e costante salita tranne gli ultimi 5 km che la salita diventa al 7%, ma arrivati in cima uno strategico bar ristorante ci attende per la meritata "pression". Ancora una dozzina di km quasi tutta in discesa dice il barista e poi arrivate a Saint Jean!
Sono solo le ore 15.30 e dunque con tutta calma affrontiamo la discesa. A dire il vero non è proprio tutta discesa ci sono diversi sali scendi ma alle ore 17.30 arriviamo alla Porta di San Giacomo a Saint Jean Pied de Port.
Entriamo dalla porta e percorriamo la via centrale a piedi ed in discesa per raggiungere l' ufficio per l' accoglienza del pellegrino per farci apporre il timbro di fine cammino. Il personale interessato ci pone alcune domande sul percorso, sono abituati alle partenze , non agli arrivi. Ci trovano un posto per dormire presso il Gite Zuharpeta, di fronte, nel parcheggio, un luna park! La signora è simpatica, ci fa scegliere il letto e mettiamo le bici nel giardino. Dopo una buona doccia calda usciamo per andare alla stazione dei treni per capire domani a che ora possiamo partire.
Il treno è alle ore 9,03 ed arriva a Bayonne alle ore 10.00 circa, le bici possono salire sul treno, ma il bigliettaio ci dice che poi da Bayonne a Toulouse per caricare le bici ci potranno essere dei problemi.
Andiamo dunque a cena e poi dopo un breve giro a piedi andiamo a dormire.
Purtroppo è ancora domenica e il nostro ristorante preferito è chiuso e dunque alle ore 17 prendiamo la nostra auto e torniamo a Torino.
Arrivati ad Artiguelove attraversiamo tutto il paese per poi prendere una stradina in salita che passa proprio a fianco all'azienda vinicola del Cinquau in una posizione stupenda. Finisce la strada asfaltata e si prosegue in ripida salita nel bosco costeggiando i curatissimi vigneti della proprietà. Arriviamo quindi a Laccomande. Passiamo proprio a fianco alla Maison des Vins du Jurancau, come è possibile non entrare a prendere qualche bottiglia di vino? Ripartiamo attraversando il paese,poi la strada diventa in terra battuta ed in ripida salita. Si entra ne bosco, a tratti qualche goccia ma poi esce un raggio di sole e quindi ci fermiamo a mangiare pranzo quello che avevamo comperato a Lescar. Sono le ore 13,00, abbiamo percorso circa 33 km e ne mancano ancora 20 per arrivare a Olorn. Dunque ripartiamo su strada a tratti asfaltata a tratti sterrata un pò in salita e un pò in discesa ed alle ore 15.15 arriviamo a Oloron.
Ci fermiamo a bere "une pression" e per cercare un posto per dormire. Sembra tutto occupato, ci spostiamo nella piazzetta Leon Mendiondou per fare alcune telefonate. Trviamo una stanza presso l' hotel Le Bristol segnalato sulla nostra guida. Partiamo per raggiungere l' hotel ma alla prima pedalata Paola riceve il pedale della bici sulla tibia e crolla a terra. I francesi ci hanno veramente stupito in quel frangente, una signora è subito andata in un ristorante a prendere del ghiaccio, un' altra ha portato dell' acqua con un antidolorifico, il dolore è veramente forte e siccome non ha sanguinato la gamba è gonfiata a dismisura.
Passato il dolore forte una signora ha portato un pezzo di torta ed un' altra che era al telfono si è scusata che non è ha potuto aiutare, ma ci ha detto che per andare all' hotel passa proprio da qui la navetta e che il proprietario del negozio di formaggi avrebbe tenuto le nostre biciclettte. Che dire? Siamo senza parole!! Ci avviamo lentamente con le nostre bici presso l hotel, prendiamo la camera e la signora anche lei gentilissima e simpatica ci porta del ulteriore ghiaccio. Stiamo un pò in camera e poi andiamo a prendere una pomata all' arnica in farmacia. Ceniamo presso il ristorante dell' hotel e dopo un breve giro a piedi andiamo a dormire.
12 Agosto 2017 ore 8,00
Sembra che la gamba vada meglio, ci prepariamo ed andiamo a fare colazione. Le nuvole grigie sono sparite lasciando un bel sole. Come detto oggi lasciamo il GR653 iniziato ad Arles , per prendere il GR78 quello del cammino del Piemonte Pirenaico. I colori dei segnavia sono sempre gli stessi, bianco e rosso.
Una nota importante: la tappa di oggi, Oloron -Saint Jean non è molto frequentata, ed è anche abbastanza difficile trovare della documentazione al riguardo. Solitamente chi parte da Oloron per andare verso Puente la Reina e congiungersi con il camino francese, scavalca i Pirenei passando dal col du Somport, invece questo tragitto permette di arrivare a Saint Jean Pied de Port.
Una nota importante: la tappa di oggi, Oloron -Saint Jean non è molto frequentata, ed è anche abbastanza difficile trovare della documentazione al riguardo. Solitamente chi parte da Oloron per andare verso Puente la Reina e congiungersi con il camino francese, scavalca i Pirenei passando dal col du Somport, invece questo tragitto permette di arrivare a Saint Jean Pied de Port.
Tappa 16
Oloron Sainte Marie (215 m) - Saint Jean Pied de Port (180m) Km 83
Profilo altitudine
Partiamo! Usciamo da Oloron passando davanti alla sua cattedrale che naturalmente è chiusa per poi prendere a sinistra la via in discesa che porta ad una grande rotonda. Da qui prendiamo il Boulevard Henri Laclau che in modo rettilineo piano piano ci porta fuori dalla citta. Sulla sinistra costeggiamo un canale, La Mielle arrivati ad un ponte lo attraversiamo e continuamo aseguire il canale che ora è alla nostra destra fino ad arrivare a Moumour. Arrivati alla chiesa prensiamo a sinistra in discesa fino ad attraversare il torrente Le Vert. Svoltiamo a sinistra in salita fino ad incontrare un cartello blu, quasi nascosto da un segnale di divieto ai camions, con le indicazioni che ci ricordano di essere sul sentiero di Santiago.Qui svoltiamo a destra ed arrivati al bivio la strada asfaltata lascia il posto ad una strada in terra battuta che ci conduce prima a Orin poi ad Aran ed infine a Préchacq Josbaig. Fino a qui un bellissimo percorso, fatto di saliscendi in mezzo ad un bel paesaggio di verde intenso.
Lasciamo il paese su una strada asfaltata che poi attraversato la D936 diventa sterrata. ad un bivio con un sentiero giriamo a sinistra ed entriamo nel bosco. All' inizio è molto dissestato e infangato, vista la pioggia caduta la notte scorsa. Ci chiediamo se è il caso di fermarci e tornare indietro, ma la speranza che possa cambiare ci consiglia di proseguire! E' stato un errore, per fare 5 km ci abbiamo impiegato due ore, ora abbiamo anche i piedi bagnati. In ogni caso arriviamo a Hospital St Blaise (Ospitalepea) alle ore 12,00.
Lasciamo il paese su una strada asfaltata che poi attraversato la D936 diventa sterrata. ad un bivio con un sentiero giriamo a sinistra ed entriamo nel bosco. All' inizio è molto dissestato e infangato, vista la pioggia caduta la notte scorsa. Ci chiediamo se è il caso di fermarci e tornare indietro, ma la speranza che possa cambiare ci consiglia di proseguire! E' stato un errore, per fare 5 km ci abbiamo impiegato due ore, ora abbiamo anche i piedi bagnati. In ogni caso arriviamo a Hospital St Blaise (Ospitalepea) alle ore 12,00.
A 3 km dall' uscita del paese dovremmo prendere a sinistra per salire verso Garaibie e poi il Col de Napale, ma non sapendo come sarà il tratto sterrato preferiamo continuare sulla strada asfaltata. Ora si viaggia rapidamente ed arriviamo ad Mauléon Licharre dove per la prima volta vediamo le indicazioni per Saint Jean Pied de Port.
Ci siamo quasi, la strada è in leggera e costante salita tranne gli ultimi 5 km che la salita diventa al 7%, ma arrivati in cima uno strategico bar ristorante ci attende per la meritata "pression". Ancora una dozzina di km quasi tutta in discesa dice il barista e poi arrivate a Saint Jean!
Sono solo le ore 15.30 e dunque con tutta calma affrontiamo la discesa. A dire il vero non è proprio tutta discesa ci sono diversi sali scendi ma alle ore 17.30 arriviamo alla Porta di San Giacomo a Saint Jean Pied de Port.
Entriamo dalla porta e percorriamo la via centrale a piedi ed in discesa per raggiungere l' ufficio per l' accoglienza del pellegrino per farci apporre il timbro di fine cammino. Il personale interessato ci pone alcune domande sul percorso, sono abituati alle partenze , non agli arrivi. Ci trovano un posto per dormire presso il Gite Zuharpeta, di fronte, nel parcheggio, un luna park! La signora è simpatica, ci fa scegliere il letto e mettiamo le bici nel giardino. Dopo una buona doccia calda usciamo per andare alla stazione dei treni per capire domani a che ora possiamo partire.
Il treno è alle ore 9,03 ed arriva a Bayonne alle ore 10.00 circa, le bici possono salire sul treno, ma il bigliettaio ci dice che poi da Bayonne a Toulouse per caricare le bici ci potranno essere dei problemi.
Andiamo dunque a cena e poi dopo un breve giro a piedi andiamo a dormire.
13 Agosto 2017 ore 7,00
Alle ore 7.00 la signora ci fa alzare tutti e così usciamo per la colazione e poi partenza per Bayonne. Arrivati alla stazione chiediamo informazioni ma ci dicono che le bici non possono salire assolutamente sul treno. La prima possibilità è un treno per Bordeaux che parte alle ore 16.00 del pomeriggio ed arriva a Toulouse alle ore 23.00. Decidiamo di andare alla stazione dei bus per vedere se ci sono altre possibilità. Alla stazione dei bus c'è un bellissimo ufficio del turismo. Chiediamo all' impiegata se è possibile caricare le bici sul bus, lei dice di no però prova a telefonare per capire se si può fare diversamente, ma la risposta è che le bici vanno imballate oppure nelle apposite borse.Sono solo 300 km da percorrere, chiediamo se possiamo noleggiare un auto e riportarla in giornata. L' unica possibilità di andare a prenderla all' aeroporto ma, un' utilitaria, costa 400 euro. Ipotesi scartata! Usciamo e ci sediamo su una panchina per decidere cosa fare. Quando arriva il bus per Toulouse chiedo all' autista spagnolo se posso caricare le bici. Mi dice di stare tranquillo, che se non c'è troppa gente un posto lo trova. Infatti poco dopo smonto le ruote ed il sellino e carico le bici in uno scomparto dedicato all' attrezzatura per la pulizia del bus e partiamo. All' Arrivo ringraziamo infinitamente l' autista che dice di aver lavorato parecchio in Italia e si era trovato benissimo.Purtroppo è ancora domenica e il nostro ristorante preferito è chiuso e dunque alle ore 17 prendiamo la nostra auto e torniamo a Torino.
Conclusioni
L' errore più grave sarebbe mettere a confronto il cammino francese in Spagna e la via Tolosana. Dal punto di vista organizzativo sono due cose completamente diverse. In Spagna, con il tempo, sono riusciti a creare una organizzazione capillare per tutti i 900 km dove non ti perdi, dove trovi sempre da mangiare e da dormire e se vogliamo, dove hanno saputo creare una situazione di business anche in quelle zone campestri che altrimenti sarebbero state abbandonate dalla popolazione locale Ma naturalmente è stato il primo a partire come progetto e con il tempo è stato migliorato sempre di più forse anche eccessivamente.
Sulla via Tolosana e anche via Domizia le cose stanno ancora agli albori nonostante l' impegno delle varie associazioni, confraternite e amici del sentiero di Santiago de Compostela. In particolare ci riferiamo alla consapevolezza degli abitanti francesi di abitare sul sentiero che porta a Santiago, alla segnaletica, alla disponibilità nell'ospitare.
Consapevolezza
Alla base di tutto manca il passaggio dei pellegrini, pochi pochi e quindi i francesi che abitano o che hanno attività turistiche sul percorso non possono aspettare che passi un pellegrino al giorno..(forse) per mandare avanti l' attività. Ma non è nemmeno cordiale rispondere ad esempio (le chambre d' hotes Les Menhirs a Le Murat sur Vèbre) :" non c'è posto, ma tanto avete la bicicletta e dunque potete andare avanti ancora 20 km fino al prossimo paese", oppure (bar ristò Chez Chappy a Le Murat sur Vèbre) :" non vi conviene andare al gite comunal perchè c'è una festa andate in quello privato" oppure ( Hotel Restaurant de la Montagne Noire a Dourgne):" Abbiamo una camera libera ma questa sera non facciamo da mangiare perchè domani è turno di chiusura" oppure avere hotel completo con una camera vuota destinata ai pellegrini di passaggio e non ricordasi, basterebbe appunto un po' di consapevolezza che chi bussa alla tua porta potrebbe avere necessità diverse da chi arriva in auto, in treno o in aereo.
La segnaletica
Ci siamo persi svariate volte e quei pochi che abbiamo incontrato anche a piedi hanno avuto gli stessi problemi. Il GR653 è segnalato da colori bianchi e rossi così come altri percorsi che si incrociano, in alcuni tratti la segnaletica diventa gialla e non sai mai se sei sulla strada giusta. Si incontra la segnaletica giusta ma per km non se ne vede più, vuol dire sempre dritto?
Mah, secondo noi è da migliorare parecchio.
Disponibilità nell' ospitare
Pensiamo che chi affronta la via Tolosana faccia uso principalmente della guida edita da Lepère intitolata appunto:" La via Tolosana".
Molte delle sistemazioni sono in chambres d'hotes o gite d'étape che non costano poco e oltre ciò ospitano chiunque sia di passaggio anche in auto ovviamente e quindi risultano completi (stiamo parlando in agosto).
A molti dei numeri di telefono scritti sulla guida risponde di solito la segreteria telefonica. I comuni di sabato e domenica sono chiusi e quindi delegano il bar di turno aperto per distribuire i posti letto, anch' essi occupati da turisti in auto.
Altro punto dolente spesso si trova da mangiare ma non da dormire, oppure al contrario si trova da mangiare ma non da dormire, domenica e giorni festivi spesso non si trova un bar aperto o un supermercato dove comperare da mangiare e da bere visto che dalle fontane pubbliche sgorga acqua non potabile!
Probabilmente anche il cammino francese in Spagna molti anni fa era così, le difficoltà erano molte e dunque per chi vuole affrontare la via Tolosana a piedi, in bici o a cavallo consigliamo di portare pazienza ma di farlo ugualmente perchè solo con il nostro passaggio le cose potranno migliorare.
Mah, secondo noi è da migliorare parecchio.
Disponibilità nell' ospitare
Pensiamo che chi affronta la via Tolosana faccia uso principalmente della guida edita da Lepère intitolata appunto:" La via Tolosana".
Molte delle sistemazioni sono in chambres d'hotes o gite d'étape che non costano poco e oltre ciò ospitano chiunque sia di passaggio anche in auto ovviamente e quindi risultano completi (stiamo parlando in agosto).
A molti dei numeri di telefono scritti sulla guida risponde di solito la segreteria telefonica. I comuni di sabato e domenica sono chiusi e quindi delegano il bar di turno aperto per distribuire i posti letto, anch' essi occupati da turisti in auto.
Altro punto dolente spesso si trova da mangiare ma non da dormire, oppure al contrario si trova da mangiare ma non da dormire, domenica e giorni festivi spesso non si trova un bar aperto o un supermercato dove comperare da mangiare e da bere visto che dalle fontane pubbliche sgorga acqua non potabile!
Probabilmente anche il cammino francese in Spagna molti anni fa era così, le difficoltà erano molte e dunque per chi vuole affrontare la via Tolosana a piedi, in bici o a cavallo consigliamo di portare pazienza ma di farlo ugualmente perchè solo con il nostro passaggio le cose potranno migliorare.
Ringraziamenti
A proposito di consapevolezza di vivere sulla via Tolosana vorremmo ringraziare:
Tutti coloro che ci hanno ospitati ed in particolare:
Tutti coloro che ci hanno ospitati ed in particolare:
Eric Nicolas de "le relais du pèlerin a Vauvert, che invano ci ha accompagnati con la sua automobile per tutta la città alla ricerca di un ristorante aperto e poi ci ha portati a casa sua preparando una deliziosa pasta con salciccia e verdure.
M.me Milhet del ristorante Les Deux Mousquetaires a Boissezon, donna speciale, nel giorno di chiusura ha acceso i fornelli per prepararci la cena ed ha avvisato Coralie del Gite d'étape comunal Saint Jacques.
M.me Coralie del Gite d'étape comunal Saint Jacques a Boissezon che ha lasciato la vacanza in montagna in macchina per venire ad aprire le Gite d'étape comunal Saint Jacques.
La SNCF ferrovie statali francesi per l' ospitalità in quella notte da incubo nella stazione di Montpellier.
Tutte le persone che si sono trovate nella piazzetta Leon Mendiondou di Oloron l' 11 Agosto , che ci hanno aiutati dopo l' infortunio a Paola
Tutte le persone che ci hanno aiutati nella piazza Leon Mendiondou ad Oloron Saint Marie
Topelo Sun per la compagnia
L' autista della OUIBUS per aver cricato le biciclette sul bus.
La SNCF ferrovie statali francesi per l' ospitalità in quella notte da incubo nella stazione di Montpellier.
Tutte le persone che si sono trovate nella piazzetta Leon Mendiondou di Oloron l' 11 Agosto , che ci hanno aiutati dopo l' infortunio a Paola
Tutte le persone che ci hanno aiutati nella piazza Leon Mendiondou ad Oloron Saint Marie
Topelo Sun per la compagnia
L' autista della OUIBUS per aver cricato le biciclette sul bus.
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